lunedì 29 novembre 2010

Benvenuti al Sud

Devo ammettere di essere sempre stato un esterofilo, quando si trattava di viaggi, Cinema o Musica: forse perchè affascinato da culture che mi parevano lontane e dunque in qualche modo "stupefacenti", forse perchè guidato dal pensiero che, di certo, quello che si ha a portata di mano si potrà sempre recuperare, prima o poi, mentre è meglio sbattersi subito per andare il più lontano possibile, forse per trovare il confronto con dimensioni e realtà che difficilmente si incontreranno di nuovo una volta tornati.
Questo non significa che, negli anni, non abbia imparato a conoscere ed apprezzare i nostri prodotti, dalla Sambuca al calcio, da Fellini - ad oggi uno dei dieci registi più grandi della Storia del Cinema, a mio parere - a DeAndrè - stesso discorso, ma riferito ai cantautori -, da Verga e Calvino a Romanzo Criminale.
Tuttavia, sono sempre stato tendenzialmente refrattario a concedermi un pò di sano Cinema italiota, vuoi per la repulsione assoluta per il fenomeno agghiacciante dei cinepanettoni, vuoi per una sorta di snobismo radical chic per il quale dovrei prendermi selvaggiamente a bottigliate in testa: così, quando si tratta di scegliere una pellicola, soprattutto d'intrattenimento, tendo a prediligere la tamarrata all'americana, l'horror splatterone o le arti marziali per poter liberare il cervello dopo il fantastico relax del weekend e non pensare ad una nuova settimana lavorativa nel periodo peggiore dell'anno - per chi, come me e Julez, naviga nel mare grosso del commerciale -.
A volte, come in questo caso, sbagliando.
Perchè Benvenuti al Sud, remake del fortunatissimo Giù al Nord di Danny Boon, non solo è leggero e simpatico quanto basta, ma porta a casa il risultato senza darsi un tono eccessivo - anche perchè non se lo potrebbe permettere - e divertendo il pubblico sfruttando, tutto sommato, luoghi comuni ormai arcinoti dalla Milano da bere alla bella Napoli: eppure, senza pretese alte, tutto funziona, e anche nei momenti di concessioni troppo ampie della sceneggiatura - la farsesca eppure divertentissima messa in scena degli abitanti di Castellabate per la moglie del Direttore Colombo in visita da Usmate, piena Brianza - l'ironia diretta ai punti di vista "estremi" di Nord e Sud riesce a rendere piacevole la visione, permettendo qualche sana risata, buoni sentimenti - mai eccessivi - e una visione d'intrattenimento che, se non sarà tamarra come usualmente piace al sottoscritto, riempie la serata e non annoia, specie se, effettivamente, si ha l'occasione di concedersi qualche presa per il culo anche rispetto alle proprie origini e radici - curioso rivedersi in qualche modo in quei "pirla" scagliati contro Bisio o nella nebbia della Pianura Padana così come nelle traduzioni dal dialetto napoletano ad opera di Julez -.
Il tutto, ben consci del fatto che, quando si finisce in un posto e si scopre di potersi ancora stupire, ritrovare, incontrare persone che ci accolgono e ci presentano un nuovo aspetto di noi, si finisce per piangere "all'arrivo, e alla partenza".
E' l'esperienza, in fondo.
L'esperienza che cambia con la Storia e le culture, ma che, quando è genuina, supera il pregiudizio - e gli eventuali contrattempi - con l'ironia.
In fondo, qualche tempo fa, un certo signor De Curtis mostrò a tutta l'Italia - e non solo - quanto la risata fosse importante, nella vita.
Del resto, ne era il Principe.


MrFord


"O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan."


"Ma n'atu sole cchiù bello, oi nè
'O sole mio sta 'nfronte a te!"


"O mia bela Madunina" - Canzone popolare
"O sole mio" - Enrico Caruso 

4 commenti:

  1. la tua fissazione per il radical chic è ormai talmente preoccupante che sei persino arrivato a datertelo da solo ahahahahah :D

    il film funziona, è vero. è piacevole a fa spuntare pure qualche riflessione. non troppe, ma qualcuna ed è già tanto

    il finale da cartolina del sud italia però, per un film che si batte contro i luoghi comuni, l'ho trovato davvero da bottigliate in testa :)

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  2. Così come io mi do del radical chic, tu cominci ad essere coinvolto dalle bottigliate in testa.
    Aspetto che in una delle tue prossime recensioni negative sfoderi questo mio detto per punire la pellicola di turno!
    Con citazione, ovviamente! :)

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  3. ahah, si è possibile! ci sarebbe stato bene per "the american", ma sarà per la prossima cine-schifezza

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  4. Vorrei vedere sìa questo che il seguito,benvenuti al nord.Dà idea di quei film italiani godibili anche con un IQ superiore a 15,al contrario dei cinepanettoni Boldi-de Sica ;)

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