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mercoledì 21 dicembre 2016

Ford Awards 2016: i libri


E anche quest'anno, siamo giunti al momento delle classifiche che determineranno i vincitori dei Ford Awards, premi dedicati ai libri letti nel corso del duemilasedici, al peggio uscito in sala, al meglio non uscito in sala, alle serie tv ed ai film migliori della stagione.
Ad aprire le danze saranno i libri, che purtroppo, quest'anno, complici un ritmo più blando prima, alcune scelte completamente sbagliate - Infinite Jest di Foster Wallace su tutte - e la paternità di questi ultimi tre mesi dell'anno che mi ha privato del pendolarismo che era il momento migliore da dedicare alla lettura per il sottoscritto, non avranno una top ten ma una top six.
Ad ogni modo, se anche fossero stati cinquanta, il numero uno sarebbe stato lo stesso.





N°6: RACCONTI AGGHIACCIANTI di GUSTAV MEYRINK



Un recupero legato ai tempi andati delle superiori e dei mitici "cento pagine, mille lire" che fecero la mia fortuna di studente squattrinato: atmosfere alla Poe e grande fascino, peccato solo per il linguaggio aulico di alcune traduzioni datate che meriterebbero un restyling che porterebbe dei classici dai quali i giovani girano al largo di nuovo in testa alle classifiche di gradimento.
Se vi piacciono il gotico, i freaks e le atmosfere oniriche, Lovecraft, o il già citato Poe, questo è sicuramente pane per i vostri denti.

N°5: IL COLLARE SPEZZATO di VALERIO EVANGELISTI


Ultima lettura da pendolare prima della "pausa forzata" da papà casalingo, sequel dell'ottimo Il collare di fuoco, Il collare spezzato riprende le fila della formazione del Messico come Stato moderno in bilico tra realtà e fiction narrativa.
Più politico e complesso del suo predecessore, perde clamorosamente il confronto, però, in termini di coinvolgimento emotivo del lettore: la struttura più cronachistica e spezzettata, infatti, tende a smorzare gli entusiasmi, anche se, occorre ammetterlo, un lavoro come questo, in termini di scrittura, è assolutamente titanico.


N°4: STORIA DELLA PIRATERIA di PHILIP GOSSE

 

Considerato l'impatto che lo scorso anno ebbe sul sottoscritto Long John Silver, i pirati sono tornati di gran moda al Saloon, tanto da stimolare il recupero di un lavoro che ne narrasse le gesta effettive e non di fiction: l'ottimo saggio di Philip Gosse recupera documenti e storie dei pirati di tutto il mondo, passando dall'epoca di Giulio Cesare ai leggendari bucanieri, senza dimenticare Tortuga e Libertalia - che fu il sogno di un gruppo di grandi corsari che avrebbero voluto una repubblica completamente governata da loro -.
Un viaggio affascinante ed unico, che alimenta la curiosità per quelli che, nella loro quasi totalità, erano uomini e donne spietati e certo non "romantici", ma che ugualmente portarono - e portano, attraverso i racconti delle loro gesta - l'asticella del coraggio e della sfida all'ignoto ed all'ordine costituito ancora più in alto.


N°3: LONDON UNDERGROUND di DON WINSLOW




Quando si parla di Don Winslow, qui al Saloon, ci si toglie sempre il cappello.
Nel corso degli ultimi dieci anni, il vecchio Don ha infatti saputo ritagliarsi uno spazio di primo piano nel mondo della Letteratura crime, confezionando alcuni dei più celebrati romanzi di genere di sempre, e diventando uno dei beniamini assoluti del sottoscritto.
Questo recupero di Einaudi, primo lavoro di Winslow e primo romanzo di una serie che fu di cinque avventure con protagonista il detective Neal Carey, è acerbo rispetto a quello che si è potuto leggere in seguito, ma oltre ad un main charachter fallibile e per nulla "dirompente", pone senza dubbio le basi per quello che il suo autore è diventato in seguito.


N°2: LA CITTA' DEI LADRI di DAVID BENIOFF



Regalatomi dal mio fratellino Dembo e scritto dal più noto televisivamente - Game of thrones - e cinematograficamente - La 25ma ora - David Benioff, ambientato nella San Pietroburgo messa sotto assedio dai tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, La città dei ladri è uno dei racconti di amicizia e formazione più genuini e coinvolgenti che ricordi dai tempi di Stand by me: la vicenda - e la curiosa missione - dei giovani Lev e Kolja spazia dal divertimento al dramma profondo, dalla speranza alla più cupa miseria umana.
Ricordo bene che lo lessi subito dopo il fallimento clamoroso che fu il già citato Infinite Jest, e fin dall'introduzione sentii il brivido sulla pelle per la differenza tra qualcosa raccontato con il cuore e qualcos'altro sbrodolato con la testa. 
Una sorpresa, una bomba, un viaggio.
Bellissimo.


N°1: IL CARTELLO di DON WINSLOW


Non poteva esserci altro titolo in cima a questa classifica.
A dieci anni di distanza dal Capolavoro Il potere del cane, Winslow confeziona un'altra pietra miliare tornando a raccontare della sfida a distanza tra l'agente della DEA Art Keller ed il padrino del traffico di droga messicano Adàn Barrera.
Un romanzo fiume, mostruoso, umanissimo e violento, terribile in alcuni passaggi - ricordo di aver provato più di una volta una profonda rabbia, altre dolore - ed in grado di dare speranza in altri, in grado di portare sulla pagina e nel cuore di ogni lettore una galleria di personaggi straordinaria, resa ancora più grande dall'umanità - nel bene e soprattutto nel male - portata in "dono" da ognuno di loro.
Ed accanto a poliziotti e criminali, trovano spazio figure simbolo di una lotta anche civile contro il Potere, che sia espresso dai politici legalizzati o dai padrini del crimine, affinchè si possa, un giorno, soprattutto in alcune zone del mondo, vivere davvero liberi.
Un Capolavoro.



I PREMI
Miglior autore: Don Winslow
Miglior personaggio: Crazy Eddie Ruiz, Il cartello
Miglior antagonista: Adàn Barrera, Il cartello
Scena cult: il racconto di Kolja della notte in cui fu arrestato per diserzione, La città dei ladri
Premio "brutti, sporchi e cattivi": i Bucanieri, Storia della pirateria
Premio stile: Kolja, La città dei ladri
Miglior personaggio femminile: la Medica Hermosa, Il cartello
Miglior non protagonista: Pablo Mora, Il cartello
Momento action: lo scontro finale in Guatemala tra DEA e trafficanti, Il cartello
Atmosfera magica: la figlia del comandante pattina sul fiume ghiacciato, La città dei ladri


MrFord

domenica 12 giugno 2016

Racconti agghiaccianti

Autore: Gustav Meyrink
Origine: Austria
Anno: 1993
Editore: Newton






La trama (con parole mie): attraverso undici racconti ambientati tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento, andiamo alla scoperta di mondi lontani e terrificanti, incubi pronti ad invadere la realtà, follia e vendetta, amore e morte, esoterismo e cosmici orrori.
Gustav Meyrink, autore di riferimento del genere per l'epoca grazie a Il golem, conduce il lettore attraverso un viaggio che tocca elementi mistici e la materia di cui sono fatti gli incubi, da Il gabinetto delle figure di cera a L'anello di Saturno, passando per Danza macabra ed Il segreto del castello di Hathaway e La maschera di gesso: piccole chicche pronte a seminare quello che verrà raccolto dall'horror mistico e non nel secolo successivo, e ad influenzare la produzione di autori anche più noti.










Quando si chiude una lettura epica come quella che è stata Il cartello, si ha sempre bisogno di un pò di decompressione, se non altro per evitare che il romanzo successivo nella lista finisca inesorabilmente schiacciato dal confronto con quello appena terminato: Winslow alle spalle, dunque, per stemperare la carica accumulata con le vicende di Keller e soci, ho deciso di fare un salto indietro nel tempo recuperando dalla libreria un volumetto appartenente alla mitica collana "100 pagine, 1000 lire" che fu una vera e propria manna per la mia adolescenza, una raccolta di undici racconti firmati da Gustav Meyrink, una sorta di fratellino di Edgar Allan Poe passato alla Storia principalmente per aver portato su carta una delle fiabe nere più note dell'horror gotico, Il golem.
Per quanto rapido nella lettura, comunque, ammetto di aver fatto una fatica notevole ad adattarmi alla traduzione "aulica" dopo anni di letture contemporanee, e di essermi chiesto in più di un'occasione per quale motivo non esista un editore che abbia il coraggio di riadattare e presentare con nuove traduzioni anche opere che ormai cominciano ad avere i loro quasi duecento anni: ad ogni modo, e conscio del fatto che si trattasse di una lettura riempitivo fatta di racconti di non più di sette/otto pagine l'uno, devo ammettere di aver rivisto in Meyrink e nelle idee alla base di questi suoi piccoli gioielli molta della magia che, ai tempi, avevo respirato grazie a Poe, forse con una base più legata all'esoterismo che non all'orrore ed al terrore veri e propri.
Dal quasi spassoso La maschera di gesso che apre la raccolta raccontando una storia di vendetta tra due vecchi rivali in amore che si sono succeduti alla guida di una sorta di loggia massonica fino ai misteriosi L'anello di Saturno e Danza macabra - che, invece, chiude la selezione -, passando per Castroglobina, che sfiora invece le atmosfere della distopia da contagio in pieno stile Walking Dead o simili, è indubbio quanto Meyrink fosse proiettato verso il futuro, spinto da visioni che, a tratti, paiono avanti anche rispetto a produzioni horror da grande schermo attuali: come fu per Lovecraft, poi, è evidente quanto il fascino di questa materia influisse sull'autore, che, si dice, fu distolto da propositi suicidi proprio grazie alla lettura di un opuscolo che trattava l'esoterismo ed i suoi effetti ed applicazioni.
Dovendo, comunque, scegliere un racconto più rappresentativo di altri, personalmente opto per Il gabinetto delle figure di cera, che a prescindere dall'evoluzione della vicenda - la "sfida" lanciata da tre avventurieri ad una sorta di stregone a capo di un misterioso "circo degli orrori" - rievoca atmosfere che mescolano, oltre all'orrore classico ed al già citato esoterismo, elementi che cinematograficamente si ritrovano in produzioni come Freaks o The elephant man, legate al fascino distorto dei freak show, per l'appunto, che imperversavano all'epoca.
Terminata la lettura, e tornato "a riveder le stelle" dopo questa carrellata di incubi, devo ammettere che Racconti agghiaccianti ha svolto bene il suo compito: considerata la mia lunga carriera di fruitore del genere, sono ben contento così.





MrFord





"Feel your spirit rise with the breeze
feel your body falling to it's knees
sleeping wall of remorse
turns your body to a corpse
turns your body to a corpse
turns your body to a corpse
sleeping wall of remorse
turns your body to a corpse."
Black Sabbath - "Behind the wall of sleep" - 






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