giovedì 31 gennaio 2019

Thursday's child


Nuova settimana di uscite e nuovo ospite per il triangolo più richiesto - o almeno così piace credere a me e al mio rivale Cannibal Kid - della blogosfera: Nico Donvito, vecchia conoscenza di tutti i frequentatori della blogosfera sin dai tempi degli esordi del Saloon.
In una settimana con poche ma potenzialmente interessanti uscite, cosa avrà prodotto il cocktail servito dai tre bartender della settimana?


"Certo che Ford li fa proprio forti, questi cocktail da viaggio!"
Dragon Trainer: Il mondo nascosto

"Che cosa sarebbe questo?" "Un White Russian. Ford dice che con questo puoi combattere qualsiasi battaglia."
Nico: Film d'animazione della Dreamworks, terzo capitolo della saga di Dragon Trainer, dunque consigliatissimo a chi ha visto i primi due; per chi come me non ne ha visti neanche uno urge un recupero per capire se vale la pena spendere o meno dei soldini per questo film. Il modo in cui procurarvi i primi due film non ve lo dico, cercateli nel mondo nascosto del web; io nel frattempo mi sono un attimino nascosto nel mondo della blogosfera postando un po' meno, data la mia assenza e leggendo la trama di Dragon Trainer che ci racconta dell'amicizia tra Hiccup e Sdentato mi sono chiesto: ma Cannibal Kid e Mr Ford sono diventati finalmente amici? O sono sempre nemici? E chi fra loro è Hiccup e chi Sdentato?
Cannibal Kid: Finalmente ho trovato qualcuno che di bambinate d'animazione ne guarda ancora meno di me. Tra tutte le varie bambinate d'animazione, comunque, il primo Dragon Trainer m'era sembrata una delle migliori. Un filmino molto caruccio, che però non m'aveva fatto venire voglia di vedere il sequel. Non ho mica 8 anni come Ford. O ne ha 80? Mi confondo sempre...
Nico, per rispondere a tutte le tue domande in un colpo solo, ti dico che io e Sdentato non siamo diventati amici e ci odiamo sempre tantissimo.
Ford: i due Dragon Trainer sono tra i film più belli che l'animazione extra Pixar a grande diffusione abbia regalato al pubblico negli ultimi anni, dunque l'hype per questo capitolo tre è molto alto in casa Ford. Ovviamente consiglio a Nico un bel recupero e a Hiccup Kid di stare attento, perchè dovrebbe sapere che quando si ha un legame così forte con un bestione, si finisce per diventare ovviamente un po' bestioni.



Green Book

"Dici che è il caso di far salire in macchina quei tre bloggers? Mi paiono brutti ceffi." "Al massimo due. Peppa è di sicuro inoffensivo."
Nico: Ennesimo film sul tema razziale forse a parti invertite, in quanto il ricco in questo caso è un jazzista nero interpretato da Mareshala Ali, mentre il "sottomesso" è un'autista bianco. L'originalità del film sta forse in questo, ed in una settimana con poche uscite perché non dargli una chance?!
Tra l'altro secondo voi in un viaggio in auto chi condurrebbe chi tra Mr Ford e Cannibal Kid e soprattutto dove lo porterebbe?
Cannibal Kid: Green Book sarà l'ennesimo film sul tema razziale, o qualcosa di diverso e di più?
Lo scoprirete, o forse anche no, leggendo la mia recensione prossimamente in arrivo.
Quanto alla domanda, la risposta è semplice: Ford a guidare è negato quanto io lo sono a fare wrestling, quindi al volante ci sarei io. Dove lo porterei?
A una bella cinemaratona di film teen, naturalmente!
Ford: Nico, questa volta devo dare ragione al mio rivale. Detestando guidare, lascerei volentieri la conduzione a lui e mi accomoderei con un bel white russian sul sedile posteriore. Per quanto riguarda il film, non brillerà per originalità, ma penso possa rivelarsi una visione interessante, senza contare che i suoi protagonisti sono entrambi molto ben visti al Saloon. Dunque, altra visione che consiglierei!

Il primo re

"Malick, aiutami tu!"
Nico: Un film storico fatto in Italia con un budget altissimo e con il grande Alessandro Borghi. Un film che parla di Romolo e Remo e di una lotta alla sopravvivenza. Strana coincidenza della settimana anche in questo caso siamo in presenza di un film che mette insieme due "amici"; non sarà per caso un segno del destino per Mr Ford e Cannibal Kid?
Ma soprattutto il prossimo film in uscita non è che parla proprio di loro?
Il Primo Re credo sia il primo film da vedere tra questi in uscita questa settimana...
Cannibal Kid: Prima grande sorpresa italiana del 2019, o disastro di proporzioni colossali?
Il primo re è un film rischiosissimo, considerando che il genere storico in genere non è che mi entusiasmi troppo e che le produzioni italiane che vogliono sembrare internazionali non sempre si rivelano vincenti. La Storia de Roma però me intriga, così come il rapporto tra Romolo e Remo, nemiciamici come me e Ford. Io e lui però non siamo fratelli gemelli. Grazie a Dio e grazie alla Lupa!
Ford: il trailer di questa superproduzione italiana non mi fa sperare in nulla di buono, se non che finisca a fare da apripista ad un ipotetico lungometraggio ispirato alla rivalità tra questo vecchio cowboy ed il finto giovane Peppa. Per il resto, potrei vederlo con le aspettative sotto lo zero sperando di poter essere sorpreso in positivo. Anche se, sinceramente, non penso accadrà. Nonostante Borghi.

L'esorcismo di Hannah Grace

Effetti collaterali di un appuntamento con Cannibal Kid su una giovane donna.
Nico: Mmm non mi sembra proprio un film che parla dei due blogger più attivi della blogosfera, a meno che uno non sia il diavolo e l'altro l'acqua santa. Sicuramente questo è il film più attinente ai miei gusti, nonostante il tema esorcismo ormai sia stato sfruttato all'infinito con una nuova pellicola ogni anno. Una visione, almeno il mercoledì a prezzo ridotto, gliela darei...
Cannibal Kid: E invece, caro Nico, pure questo film mi sa che parla in qualche modo di me e di Ford, visto che io quello lì lo esorcizzerei volentieri!
Ford: l'importante è che sia il Cucciolo Eroico l'acqua santa, perchè io e la Chiesa andiamo proprio in direzioni differenti. Per quanto riguarda il film, una visione ci può anche stare: peggio de Il primo re non rischierà di essere.

lunedì 28 gennaio 2019

White Russian's Bulletin



Nuova puntata del Bulletin che, nonostante il sempre più rosicato tempo dedicato al Cinema e ad alcuni problemi tecnici porta in dono una serie di visioni più corposa rispetto a quella del trend delle ultime settimane: ovviamente, il titolo principe a questo giro di bevute è uno e uno soltanto, e credo che tutti quelli che frequentano il Saloon - e forse anche chi non lo frequentano - sappiano bene di quale titolo io stia parlando.
Dunque saliamo tutti sul ring e scopriamo com'è andata con l'ultima avventura del mitico Stallone Italiano.

MrFord


CREED II (Steven Caple Jr, USA, 2018, 130')

Creed II Poster

Penso aspettassi questo secondo capitolo delle avventure sul ring di Adonis Creed, figlio del defunto Apollo cresciuto pugilisticamente parlando da Rocky Balboa fin dai titoli di coda del precedente, circa tre anni fa: il charachter principe creato da Sly, parte integrante della mia formazione cinefila e non solo, ha un potere su di me incredibile, quasi riuscisse a vincere il Tempo e riportarmi a quando mi emozionavo da bambino davanti alle imprese mirabolanti del re degli underdogs cinematografici per poi farmi balzare avanti nel futuro, quando con i Fordini ripercorrerò la strada di questo mito che è riuscito non solo a fare la fortuna del suo creatore, ma anche a rompere lo schermo neanche fosse esistito davvero. 
Tecnicamente parlando, questo numero due della saga di Donnie Creed si rivela leggermente inferiore al precedente, un pò per l'effetto sorpresa, un pò per la mancanza di Ryan Coogler alla regia, eppure la formula è stata pienamente azzeccata: Rocky, come nel precedente, si mangia il film, ormai vecchio maestro neanche fosse un Miyagi della boxe, la versione reloaded della vecchia faida con Drago è ottima - ed è stato bravissimo Stallone in fase di scrittura a rendere umana e quasi "eroica" la coppia padre/figlio sovietici -, le tematiche legate proprio al rapporto tra genitore e figlio ben sviluppate, il match che chiude la pellicola gestito ottimamente.
Ma è stato fuori dal quadrato che Creed II ha dato il meglio, con un epilogo splendido sia per quanto riguarda la gestione del duello tra Adonis e Viktor Drago, sia per le tre vicende sviluppate, per l'appunto, in chiusura: generazioni che si sostengono e che si scontrano, che si incontrano, che cadono al tappeto e trovano la forza di rialzarsi, sempre.
Per continuare a lottare fino al suono della campana.




REVENGER (Seung Won Lee, Corea del Sud, 2019, 101')

Revenger Poster

Privo - momentaneamente, spero - della possibilità di recuperare come si deve i film in sala e non solo, sono stato soccorso da Netflix scoprendo una nutrita selezione di film di botte di quelli che piacciono tanto ai vecchi tamarri come me, prontamente recuperata per tutte quelle serate in cui la stanchezza finisce per farla da padrona ed il rischio di appisolarsi sul divano diventa più che concreto: Revenger, film coreano dal vago sapore anni novanta, recupera tematiche già portate sullo schermo da cult sotterranei come Fuga da Absolom condendoli con coreografie decisamente d'impatto ed un mix di grottesco e drammatico dal carattere decisamente asiatico.
Peccato che, nel complesso, deluda le aspettative finendo per risultare, nonostante tutto, piuttosto statico e freddo, un giocattolone a metà strada tra l'essere tamarro - e dunque divertire sguaiatamente - e ambizioso nel tentare di proporsi come una sorta di "figlio" di cose come The Raid. Peccato.




3% - Stagione 1 (Netflix, Brasile, 2016)

3% Poster

Sponsorizzata caldamente da Julez e diventata l'accompagnatrice delle pause pranzo che riesco a passare a casa - poche, tra palestra e lavoro, considerato che gli otto episodi sono passati sugli schermi del Saloon nell'arco di quasi tre mesi -, 3% ha rappresentato una scommessa per questo vecchio cowboy, dubbioso fin dal principio delle avventure da prossimo futuro raccontate in questo sci-fi distopico made in Brasile: certo, l'originalità non è il punto forte del plot, eppure il lavoro svolto sui personaggi - si tratta di una serie corale nella grande tradizione inaugurata da Lost - è più che buono, i twist ed i cambi di direzione inaspettati non mancano e l'hype per la stagione successiva si mantiene alto. Il lavoro svolto dagli autori, dunque, è senza dubbio funzionale, e pur non avendo inventato nulla ha saputo una volta ancora sottolineare l'incredibile varietà di sfumature che porta dentro l'animale più pericoloso che sia mai esistito. L'Uomo.



LA NOTTE SU DI NOI (Timo Tjahjanto, Indonesia/USA, 2018, 121')

La notte su di noi Poster

Insieme a Revenger, La notte su di noi è stato il titolo che, sulla carta, ha finito per colpirmi maggiormente scorrendo tra le proposte di botte made in Netflix: a differenza del titolo coreano, però, il lavoro di Tjahjanto è una vera e propria giostra di botte, sangue, casino e vendetta da buon, vecchio film di genere da fare invidia ai titoli "di serie b" che negli anni finiscono sempre per diventare veri e propri cult. Iko Uwais - già idolo da queste parti - è una garanzia, la vicenda - per quanto "da fumetto" - un vero circo di mazzate come non ne vedevo dai tempi del già citato The Raid, le coreografie un gioiellino pronto a solleticare i punti giusti negli appassionati di calci rotanti.
Tra le recensioni lette dalle parti di Imdb, una ha reso perfettamente giustizia in una frase a questo film: "Fa sembrare John Wick un gioco per bambini". Tremendamente vero.

giovedì 24 gennaio 2019

Thursday's child



In occasione del da me attesissimo sequel di Creed, riesco perfino ad arrivare puntuale all'appuntamento con la rubrica delle uscite a tre più incostante e ritardataria - almeno qui al Saloon - della blogosfera, come al solito affiancato dal mio più o meno rivale Cannibal Kid e da un'ospite d'eccezione, Giulia Orsini, che per l'occasione abbandona i panni di esperta di costume design per vestire quelli della blogger cinefila.


"Ford scrive che a breve passerà all'e-mail. Ma cosa diavolo vorrà intendere?"

Creed II

"Rocky, ti spiezzo in due come se fossi Ford con Cannibal!"
Giulia: Come se tutta la saga di Rocky non fosse stata abbastanza, tra sequel, prequel e spin off, arriva Creed II. Sudore, sangue, manzi pompati con muscoli ad alta definizione, e incontri sul ring che rivedono nuove fiamme e vecchie glorie del pugilato. Viktor Drago, figlio del famoso Ivan “TI-SPIEZZO-IN-DUE”, lancia il guanto(ne) di sfida contro Adonis Creed, figlio di Apollo, ucciso dallo stesso Viktor anni prima, in modo abbastanza infame. Rocky, in una veste insolitamente umana e dal viso sempre più somigliante a Renato Pozzetto, cerca, con fare paterno, di proteggere il suo pupillo che, reduce dalle notti insonni del figlio appena nato, pensa solo a come saccagnare l’avversario. Si prospetta un incontro all’ultimo sangue ma la verità è che a tutti noi ne interessa solo uno: Rocky vs Ivan.
Cannibal: A dirla tutta, l'unico incontro che interessa a me è quello Cannibal Kid vs James Ford. Riuscirò finalmente a spiezzare in due il mio rivale?
In attesa di scoprirlo, ci possiamo sorbire questo sequel non richiesto del decente ma non fenomenale Creed. Sinceramente io ne avrei anche fatto a meno, alla faccia di Ford e del suo idolo, Sylvester Pozzetto.
Ford: pronti via, ed eccoci già con uno dei film più attesi dell'anno dal sottoscritto. Hype alle stelle, ovviamente, alla facciazza di chi, come Cannibal e l'Academy, continua a schierarsi contro Stallone senza pensare che il charachter di Rocky Balboa non solo è uno dei più amati e popolari della Storia del Cinema, ma ha trovato una sua ottima collocazione anche nel primo Creed e, scommetto, in questo sequel che vede il ritorno del mitico Drago - con figlio -.
Unica perplessità la regia, non più affidata a Ryan Coogler, ma penso di poter perdonare Sly: e come raramente accade, sarò ovviamente in prima fila in sala il giorno dell'uscita, onore che riservo solo ai titoli che considero grandi occasioni.

La favorita

"Ford aveva proprio ragione: la caccia al Cannibale è un vero spasso."
Giulia: Nel XVIIII in Inghilterra regna la regina Anna (Oliva Colman), donna tanto forte fisicamente quanto debole di mente, che si ritrova al centro di due guerre. Una all’esterno della corte, dispendiosa per i suoi sudditi, contro la Francia. L’altra all’interno della sua corte, tra due delle sue dame più vicine: Lady Sarah (Rachel Weiz) e Lady Abigail (Emma Stone), lontana parente e di rango inferiore della prima. Entrambe le donne cercano di accaparrarsi la benevolenza e il favore della sovrana, in una lotta al potere in una società prettamente maschilista, ancora tristemente attuale. Tra costumi in linea con l’epoca barocca, sebbene con qualche licenza poetica (ma alla meravigliosa Sandy Powell si perdona anche questo) la scelta tra le due rivali è veramente ardua. Una catfight all’ultimo corsetto e tirata di boccoli.
Cannibal: Il film con la mia favorita Emma Stone l'ho già visto e vi posso solo anticipare che il commento di Giulia è molto più profondo e interessante di quanto non sarà la mia recensione, sebbene credo che lei la pellicola non l'abbia ancora guardata. E vi posso inoltre dire che Ford non è di sicuro la mia favorita.
Ford: rischio di apparire sessista, ma l'idea di questa "catfight" - come l'ha definita Giulia -, fosse anche "di società", mi intriga parecchio, nonostante il film non rappresenti, forse, l'ideale fordiano della settimana - quello, ovviamente, è Creed II -.
Una possibilità, senza dubbio, spero di darla presto, in barba alla dama favorita dai radical chic, Katniss Kid.

Ricomincio da me

Risultati immagini per ricomincio da me
"J-Lo se la fa con il figlio di Rocky! Incredibile!"
Giulia: Jenny from the block è tornata e questa volta ricomincia con un “BUONGIORNISSIMO KAFFè1!1!” Ormai 40enne e insoddisfatta del suo lavoro, entra in crisi e i suoi amici, poco informati sulla dichiarazione di falso, per aiutarla decidono di creare profili social fake a suo nome, attribuendole meriti e titoli di studio che non ha. Ed è così che da commessa sottopagata in un grande magazzino, JLo diventa ministro della Repubbl…no, scusate. Quella è un’altra storia. Dicevamo, grazie alla bugie dei suoi amici, JLo viene finalmente notata e, nonostante l’età difficilmente spendibile nel mondo del lavoro, riuscirà a superare le avversità con le sue capacità dimostrando come spesso non servano dei titoli di studio (che strano senso di déjà vu). Eppure basta aspettare aprile per il RDC ed evitare di sbattersi così tanto. Nel cast troviamo un notevole Milo Ventimiglia che, dopo anni, ha finalmente capito il senso di “una mamma per amica” e la stellina Disney Vanessa Hudgens, che ha smesso di cantare canzoncine da liceo.
Cannibal: Jenny from the cock è tornata e, proprio come per Stallone, è una cosa di cui io non sentivo il bisogno. Anche perché il suo non è un ritorno vero e proprio, visto che non è mai scomparsa dalla scene. Continua a sfornare canzoni e partecipazioni sul piccolo schermo a ripetizione. Solo che non se le fila nessuno. Detto questo, questa è una romcom lavorativa scema di quelle che potrebbero piacermi. E poi c'è Vanessa Hudgens quindi fanculo le fordianate settimanali e vai di J.Lo!
Ford: tipica commediola che possono apprezzare giusto Cannibal e le casalinghe disperate, nonostante Vanessa Hudgens possa rappresentare una discreta tentazione rispetto alla visione, accanto all'ormai fordianissimo Milo Ventimiglia, che tra l'altro interpretò il figlio di Rocky in Rocky Balboa. Ogni scusa è buona, questa settimana, per tornare dalle parti dello Stallone Italiano.

L’uomo dal cuore di ferro

"La mia nuova soluzione è mettere a tacere quei due simpaticoni di Cannibal e Ford."
Giulia: No, non si sta parlando del timido Omino di latta de “Il mago di Oz”, ma del più tristemente noto Reinhard Heydrich, generale nazista ideatore della “Soluzione Finale”. Forse, se avesse avuto un po’ più di umiltà, come il nostro caro Omino, avrebbe potuto richiedere un cervello anche lui, magari avrebbe tirato fuori qualcosa di meglio. Invece no, l’unica cosa che ha pensato è stato uno sterminio di massa.
Cannibal: E io che pensavo fosse il biopic su Tiziano Ferro...
Ford: un biopic abbastanza inquietante, considerato il soggetto. Io che non sono a favore di certe soluzioni preferisco pensare alla sana retorica popolare del sempre mitico Rocky.

Se la strada potesse parlare

"Mi dispiace, tesoro, ma ho deciso di lasciarti per coronare il mio sogno d'amore con Katniss Kid."
Giulia: Lei ama lui, l’amore della sua vita, dal quale aspetta un figlio, ma che, per colpa di un poliziotto cattivo che dice le bugie, adesso è finito in galera. E lei farà di tutto pur di riavere il suo uomo al suo fianco, crescere il loro pargolo e “vissero tutti felici e contenti”. Sembrerebbe una perfetta, per quanto banale, storia d’amore, peccato però che la nostra coppia sia di colore e viva ad Harlem, negli anni 70. E che il poliziotto cattivo sia un bianco e, soprattutto in quegli anni, i neri non gli vadano molto a genio. Certo, anche ai giorni nostri, il nero è sempre il capro espiatorio di turno, il nemico da temere e punire, ma ritrovare, oggi come allora, che “omnia vincit amor” ci dona speranza in un futuro migliore.
Cannibal: L'unico film in odore di Oscar che ancora non ho visto, mi incuriosisce molto e spero possa far riscattare un'annata tutt'altro che eccezionale per il cinema americano.
Se la strada potesse parlare comunque direbbe... stai zitto Ford, che di cinema non ne capisci niente!
Ford: quest'anno, come per la fine dello scorso, sono clamorosamente in ritardo con le visioni, dunque in vista degli Oscar mi ritrovo a dover pensare a come trovare il tempo e le energie per recuperare in vista dei pronostici e delle consuete schermaglie che coinvolgeranno me e Peppa una volta assegnate le statuette. Nel frattempo, se la strada potesse parlare, consiglierebbe al Cucciolo Eroico di stare chiuso in casa almeno finchè c'è un Ford in giro.

Compromessi sposi

"Questo matrimonio non s'ha da fare." "Quello di tuo figlio?" "No, quello tra Cannibal e Ford."
Giulia: Ecco finalmente il film pieno di cliché che stavamo aspettando, con battutine trite e ritrite che manco nei cinepanettoni anni ’80. Dunque, Chiara Ferragni del Sud e Fedez del Nord decidono di sposarsi in modo da avere più like sui profili social e fare i big money. Questi novelli Romeo & Giulietta in versione 2.0 dovranno però confrontarsi con due haters davvero tenaci: il padre della sposa, polentone ricco e con la puzza sotto il naso, e il padre dello sposo, sindaco terrone tutto d’un pezzo. Tra battute e gag campaniliste, i due genitori, così diversi tra loro, si ritroveranno uniti in un unico scopo: sabotare questo matrimonio. Sarebbe decisamente più divertente vedere Enzo Miccio gestire le esuberanze de Il Castello delle Cerimonie.
Cannibal: Su questo credo che siamo tutti d'accordo, senza manco scendere a compromessi: questo film non s'aveva da fare ma, visto che hanno proprio deciso di farlo, se non altro non s'ha da vedere.
Ford: e per una volta sono quasi felice di essere pienamente d'accordo con Cannibal. Quasi.

lunedì 21 gennaio 2019

White Russian's Bulletin



Nuova settimana del Bulletin, specchio di un periodo che mi trova - purtroppo - piuttosto lontano dal Cinema e più vicino, per tempi tecnici e capacità di rimanere sveglio la sera, alle serie televisive: che si tratti di recuperi di titoli ormai legati al Saloon o di nuove avventure giunte grazie al tam tam della blogosfera o dei recenti Globes, i prodotti da piccolo schermo stanno acquistando uno spazio sempre più importante, rivelandosi fruibili e fornendo alternative sempre molto diverse tra loro.
Con l'avvicinarsi dell'uscita di Creed 2, poi, ho approfittato per ritrovare un vecchio mito di questo vecchio cowboy.


MrFord


RAY DONOVAN - STAGIONE 6 (Showtime, USA, 2018)

Ray Donovan Poster

Proseguono le gesta della famiglia Donovan e del granitico problem solver Ray, uno dei fordiani da piccolo schermo ormai più stimati da queste parti: dopo la morte della moglie ed il trasferimento a New York, le cose si mettono di male in peggio per Ray, suo padre e i suoi fratelli, ed una stagione cui fanno da sottofondo intrighi politici e poliziotti corrotti tanto da ricordare The Shield, vengono a galla i lati oscuri e soprattutto le fragilità di ogni membro della famiglia, mettendo alle corde i suoi membri così come lo spettatore, che tra lacrime e sangue, episodio dopo episodio, soffre, cade e si rialza accanto ai protagonisti. Splendido il season finale, ispirato da Gente di Dublino di Joyce.
Come sempre, grande prova attoriale di Eddie Marsan e Jon Voight.


L'INNOCENTE (Netflix, USA, 2018)

Innocente Poster

Sulla scia del recentemente apprezzato Making a murderer, e considerata la stima letteraria che Julez ripone in John Grisham, grazie all'ormai sempre più presente Netflix abbiamo affrontato la visione de L'innocente, docufiction tratta dall'unico libro ispirato a fatti reali pubblicato dallo stesso Grisham: tornando indietro nel tempo all'ottantadue e all'ottantaquattro ad Ada, in Oklahoma, l'autore si domanda quale sia stato il percorso dietro l'indagine, gli arresti e le vicende legate a due terribili omicidi di due ragazze che si sono viste strappare la vita e di presunti colpevoli che si sono visti togliere la Giustizia.
Un'altra piccola chicca che racconta il lato oscuro del sistema legale statunitense, e trasporta lo spettatore in una spirale di dolore, desolazione, disperazione inquietante proprio perchè vera e vissuta: un altro viaggio nel dolore che solo il più pericoloso tra gli animali può provocare.


THE KOMINSKY METHOD (Netflix, USA, 2018)

Il metodo Kominsky Poster

Premiato ai Globes e giunto grazie al passaparola al Saloon, The Kominsky Method è la prima bella sorpresa del duemiladiciannove: fresco - nonostante l'età dei protagonisti -, piacevole e sentito, l'ho vissuto come una sorta di Californication della terza età.
Strepitosi Douglas e Arkin, perfetti nei duetti da risata come da commozione, piacevole il formato - che mescola le normali atmosfere da serie a quelle da sit com -, interessante il modo in cui, a conti fatti, ci si può prendere in giro per cercare di prendere in giro il Tempo, che prima o poi passa da tutti per chiedere e chiudere i suoi conti, fisicamente oppure no che sia.
Forse il suo vero difetto sta nell'essere troppo corta, ma per quanto mi riguarda non vedo già l'ora di godermi di nuovo le schermaglie verbali da amici veri di questi due vecchi ragazzacci che proprio non vogliono mollare la vita.



ROCKY BALBOA (Sylvester Stallone, USA, 2006, 102')

Rocky Balboa Poster

In attesa di gustarmi in sala Creed II - l'attesa è già alle stelle -, ho deciso di rispolverare uno dei miei capitoli preferiti della mitica saga dedicata allo Stallone Italiano, l'ultimo che l'ha visto protagonista e sul ring: Stallone, regista e sceneggiatore, porta sullo schermo una sorta di "favola d'addio" del suo più fortunato charachter adattando quelle che qualche anno dopo sarebbero state le atmosfere di The Wrestler per raccontare di come, invecchiando, si comincia a vivere al di fuori del Tempo, ma non per questo si è disposti ad arrendersi ad esso.
Un omaggio sentito e commovente ad una galleria di protagonisti unica, dove vengono recuperati personaggi di secondo piano come Mary - la ragazzina del primo Rocky - e Spider Rico - lo sfidante di Balboa nel match che aprì quello stesso capitolo - e più di una volta si sospira pensando che la clessidra non risparmia neanche i grandi combattenti. 
Ma questo non significa che ci si debba arrendere. Anzi.


sabato 19 gennaio 2019

Saturday's child (always in late)


Nuova settimana di uscite e nuovo ritardo accumulato dal sottoscritto tra lavoro, palestra, impegni di famiglia e anche di Cannibal Kid, che con il suo compare Raffaele sono riusciti nell'impresa di essere quasi in ritardo quanto me. Quasi, per l'appunto.
Il duemiladiciannove, intanto, prosegue purtroppo in scia al duemiladiciotto, con uscite non propriamente da coda davanti alla sala: ma andiamo a vederle una per una.


"Katniss Kid, sono il principe Raffaello, e sono qui per liberarvi da quel mostro di Ford."

Glass

James McAvoy si prepara a recitare la parte di Ford.
Raffaello: Gli indizi: un film che inserisce Samuel L.Jackson e Bruce Willis nel cast, ispirato ai comics, crudamente pulp... Pare evidente che si tratti di un sequel tarantiniano.. Ma no, mi dicono di no, l'unica cosa azzeccata è che si tratta di un sequel, Anzi il compimento di una trilogy, iniziata nel 2000 con Unbrekable, poi Split nel 2016 (16 anni di gap, ci sara' stato un motivo...). Perciò finalmente siamo a posto, la trilogy è finita, andiamo in pace. A meno che non salti in mente a qualcuno di farne tre trilogy, visto che c'è la Disney di mezzo in veste Touchstone. E comunque Tarantino non è del tutto estraneo alla faccenda, avendo inserito Unbreakable nella lista dei suoi "film preferiti dopo il 1992", qualsiasi cosa questo voglia significare...
Cannibal: Certo che Tarantino è forse ancora più fissato con le liste di me. D'altra parte noi geni ci assomigliamo tutti. Anche a Ford piace compilare classifiche?
Beh, è la classica eccezione che conferma la regola.
Quanto al film Glass, anche questa potrebbe essere l'eccezione ai soliti sequel, visto che è addirittura un sequel-spin-off-crossover di due film differenti di M. Night Shyamalan: il capolavoro ai tempi incompreso e sottovalutato Unbreakable - Il predestinato, col tempo trasformatosi giustamente in un piccolo cult, e il sopravvalutato e non troppo riuscito recente Split. Da questa fusione ne uscirà una pellicola singolare, o Shyamalamalalalaman questa volta ha davvero esaurito anche la benché minima idea nuova?
Ford: con tutto il dispiacere di Cannibal, anche a me piace compilare liste, e sicuramente Unbreakable, per quanto non clamoroso come dice lui, è in quella che comprende il meglio di Shambalà. Non è nella stessa lista Split, che se non fosse stato per il finale che agganciava a questo Glass sarebbe caduto nel dimenticatoio da tempo. Resto comunque curioso di questo mix, anche se M. Night è talmente incostante da rappresentare un rischio più alto di un qualsiasi consiglio fornito da Peppa Kid.

Maria Regina di Scozia

"Katniss Kid, ma perchè i tuoi gorilla sono tutti degli hipster?" "Sono anche radical chic: due delle cose che Ford teme di più."
Raffaello: Vedo bene dai manifesti: parrucconi, costumi sontuosi, volti imbiancati.. un film di ambientazione, così appare...
Anche in teatro e all'opera l'ambientazione spesso diventa piatto forte, possibilmente fuori contesto, e gli scenografi dettano legge. Ma non divaghiamo.
Mi infastidiscono queste caratterizzazioni ostentate, troppo spesso prevalenti su storie possibilmente risapute...
Però, leggo bene? C'è la piccola Saoirse nel ruolo principale!! Mollo di brutto i miei pregiudizi e corro al cinema senza se e senza meno...
Cannibal: Film storico in costume di quelli che sembrano perfetti per una serata tra carampane insieme a qualche Cosmopolitan, o per quel professorino saputello di Ford insieme a qualche White Russian. In entrambi i casi, certo non il massimo del divertimento. Però, c'è un però. Anzi ce ne sono due: Saoirse Ronan e Margot Robbie. Subito il film diventa doppiamente imperdibile. E per una volta mi riferisco alle loro capacità recitative, visto che a livello fisico qui non mi sembra che appaiano proprio al loro top.
Ford: questo mi pare il classico film da merenda delle cinque che tanto piace alle carampane amiche di Katniss Kid, dunque mi tengo le serate a suon di Rocky e White Russian. E brindo ai film in cui Margot Robbie si mostra in altre vesti.

L'agenzia dei bugiardi

"Per fare incazzare Ford, farò finta di essere dentro Il grande Lebowski."
Raffaello: Ecco un film che in questo periodo di rifiorente boom economico, potrà rilanciare il grande cinema italiano, come fosse Antonioni.
La bugiardigia, sport nazionale, si fa fondamento nella Nuova Commedia all'Italiana.
Un cast eccellente, dall'emergente Ruffini al sempreaggalla Ghini; la solida realtà televisiva di Carla Signoris e l'ineffabile spit-off delle epopee capatondesche, Herbert Ballerina.
Forse con più coraggio si sarebbe potuto offrire un ruolo anche al grande Rupert Sciamenna, sarebbe ormai arrivata l'ora.
Successo assicurato e sempre prima l'italiani!!
Cannibal: La trama di questo film mi suonava stranamente familiare e infatti si tratta del remake italiano di Alibi.com, scemotta ma decisamente divertente commedia francese di quelle che piacciono a me, e forse pure a Ford. Potrei guardarlo per 3 motivi, e tra questi no, non c'è Paolo Ruffini: fare un confronto con l'originale, il mitico Herbert Ballerina e Alessandra Mastronardi. E nel suo caso non è per le sue capacità recitative.
Ford: giro ovviamente al largo da questa roba italiana e troppo italiana che mi pare ancora più agghiacciante di quelle che puntualmente cerca di rifilare Cannibal ai suoi lettori. E preferirei vedere una qualsiasi di quelle, tanto per dare l'idea della voglia che ho di schiaffarmi Ruffini e compagnia.

Mia e il leone bianco

"I weekend fordiani sono proprio divertentissimi!"
Raffaello: Una bambina cresce con un leone bianco per amico, creando un legame speciale e duraturo.
Anche se la storia si svolge in Sud Africa, ogni riferimento al colore del pelo è accidentale.
Dei cattivoni metteranno in pericolo l'idillio, ma tutto finirà bene, suppongo.
In ogni caso non fatelo a casa, e nella vita vera diffidate se occorre anche del vostro gatto.
Cannibal: Tipica storiella sul rapporto tra umani e animali. Non trattandosi però della leggenda di Cicciolina con il cavallo, direi nulla di interessante.
Ford: Tipica storiella sul rapporto tra umani e animali. Una metafora, praticamente, del rapporto tra me e Cannibal.

La douleur

Un film talmente radical da non far reperire altre immagini se non la locandina.
Raffaello: Il titolo francese e la presenza di un cast francese mi fa sospettare che si tratti di un film francese.
E io generalmente detesto il cinema francese, fatte salve rare eccezioni. Vedo che nella produzione sono coinvolti anche Belgio e Svizzera, il che non migliora le cose.
Però non ho ambizioni di influencer, contrariamente a certi blogger, percio' fate come vi pare ma io ve l'avevo detto...
Cannibal: Io adoro il cinema francese, anzi j'adore il cinema francese! Inoltre ho ambizioni da influencer, quindi vi dico: correte a vedere questo film che fin dal titolo sprizza un'incontenibile joie de vivre da tutti i pori e non date retta a quello che vi dice James Ford e, almeno in questo caso, nemmeno a Raffaello Conti.
Ford: questa mi pare una radicalchiccata totale che non risolleva le sorti di un inizio anno purtroppo in linea con la decisamente poco esaltante chiusura del precedente. Attendo fiducioso settimana prossima, quando ad attendere noi tutti ci sarà Creed 2, per la joie di Cannibal.

lunedì 14 gennaio 2019

White Russian's Bulletin


Seconda puntata del Bulletin dedicata, di fatto, a quelle che sono state le visioni - e le letture - accumulate durante le vacanze natalizie che hanno permesso a questo vecchio cowboy un recupero come non si sognava da mesi.
A questo giro, a conti fatti, ci si concentra principalmente su lavori più "autoriali", visioni che sono state protagoniste - o lo sarebbero state - delle classifiche dei Ford Awards.


NARCOS - MESSICO (Netflix, USA, 2018)

Narcos: Messico Poster

Il fatto che su Narcos avrebbe sempre aleggiato il fantasma del Pablo Escobar di Wagner Moura era evidente fin dalla prima stagione del serial legato ai grandi cartelli della droga di Netflix: quello che non sapevamo, però, era che gli autori sarebbero riusciti a mantenere uno standard qualitativo da grande crime novel, appassionando anche quando l'attenzione si sarebbe spostata al cartello di Cali prima e dunque al Messico, con gli stessi protagonisti che ispirarono Don Winslow per i due Capolavori Il potere del cane e Il cartello.
In barba a quanto letto in giro, ho trovato la quarta stagione di Narcos serrata, tesissima, perfetta nel raccontare i lati positivi e negativi - perchè ci sono entrambi, siamo umani - di chi sta da una parte e dall'altra della barricata: l'ascesa di Gallardo e dei suoi luogotenenti da una parte e la storia di Kiki Camarena dall'altra sono ancora più intense se pensate vere, come del resto sono state, seppur romanzate. 
Emozioni, tensione, valore ed un'apparizione inaspettata e già mitica dello stesso Pablo.




ROMA (Alfonso Cuaron, Messico/USA, 2018, 135')

Roma Poster


Approcciato con tutte le riserve del caso - Cuaron, strepitoso con la macchina da presa, non sempre ha centrato l'obiettivo dell'emozione - e pronto a combatterlo con tutto il pane e salame possibile, sono rimasto travolto e conquistato da ROMA, pellicola vincitrice dell'ultimo Festival di Venezia che mi ha fatto restare in Messico un pò di più oltre a Narcos e ricordato nel contempo il grande Cinema neorealista italiano così come le carrellate laterali di un Maestro come Ozu.
Sarà costruito a tavolino e anche compiaciuto - il buon Alfonso sa davvero dove mettere le mani -, racconterà la "semplice" storia di una famiglia e della sua domestica, potrà far patire alcuni per la durata, ma se non è espressione della settima arte un lavoro come questo, non so davvero cos'altro potrebbe esserlo: in un'annata di disamore come il duemiladiciotto, ROMA è stata una delle poche pellicole che mi ha permesso di emozionarmi ancora all'idea di scoprire un nuovo, grande film.




L'ULTIMA AVVENTURA DEL PIRATA LONG JOHN SILVER (Bjorn Larsson, Svezia, 2018)

Risultati immagini per l'ultima avventura del pirata long john silver

Come i più vecchi frequentatori del Saloon ben sanno, La vera storia del pirata Long John Silver, oltre ad essere un Capolavoro assoluto della Letteratura d'avventura, è uno dei romanzi preferiti di tutti i tempi di questo vecchio cowboy: la vicenda del leggendario Barbecue, uno dei charachters nei quali mi ritrovo di più in assoluto, mi aveva colpito, commosso, emozionato, esaltato a dismisura.
Questo brevissimo racconto - che altro non è che un capitolo tagliato ai tempi dalla prima edizione del romanzo, giudicata troppo lunga dall'editore -, giunto per caso tra le mie mani grazie a Julez, è una chicca per appassionati, che non aggiunge nulla al valore assoluto del protagonista e del titolo dal quale è stato originato, ma che per me è stato come un tuffo al cuore.
Hold fast, Barbecue. Io sono con te.




DOGMAN (Matteo Garrone, Italia/Francia, 2018, 103')

Dogman Poster

Un pò come ROMA, anche Dogman di Matteo Garrone è giunto sugli schermi del Saloon con un misto di aspettativa e prudente circospezione, la stessa che circonda i titoli giudicati un pò ovunque - e nei grandi Festival - come imperdibili: al contrario, però, del grande affresco di Cuaron, Dogman è stato ridimensionato minuto dopo minuto, rivelando di fatto l'incompiutezza di quello che è considerato uno dei registi più "cult" degli ultimi quindici anni in Italia, Matteo Garrone.
Al contrario del suo "rivale" Sorrentino, infatti, trovo che l'autore di Gomorra non sia mai davvero riuscito a sfornare un vero e proprio Capolavoro, e abbia anzi al contrario più spesso mostrato la mancanza di quella scintilla che trasforma una buona pellicola in qualcosa di indimenticabile: Dogman è un ottimo prodotto, la sua cornice di disperazione è impressionante, Marcello Fonte bravissimo, eppure soprattutto nella seconda parte perde mordente, diventa quasi prevedibile, perfino esagerato, e ricorda molto un altro lavoro di Garrone, L'imbalsamatore, lo stesso che l'aveva fatto conoscere al grande pubblico. Peccato solo che si parli dell'ormai lontano duemiladue.


giovedì 10 gennaio 2019

Thursday's child


Anno nuovo, rubrica a tre vecchia, con i soliti, vecchi rivali Ford e Cannibal pronti a darsi battaglia - più o meno - illustrando le uscite settimanali accanto ad un ospite giunto dal favoloso ed a me sconosciuto mondo di Facebook, Giuseppe.
L'inizio del duemiladiciannove avrà portato in dono titoli interessanti?

"Seeeee! Un'altra vittoria di Ford su Cannibal!"
Benvenuti a Marwen

"Questo modellino di Ford vestito tamarro piacerà senza dubbio a Cannibal."

Giuseppe: Quando già sei uno sfigato da urlo, di mezza età e lavori come illustratore specializzato nella seconda guerra mondiale e la vita decide che non è abbastanza, cosi una sera dei bifolchi, ti riempiono di botte, rendendoti infermo.
Questa è la storia del protagonista di Benvenuto a Marwen, interpretato dal bravo Steve Carrell, il quale però dopo un giusto periodo di depressione, con la fantasia ed un tocco di magia si inventa Marwen, un posto in cui può guarire e le sue amiche, tutte bone, con cui probabilmente avrebbe voluto fare qualcosa ma essendo fuori dalla sua portata lo hanno sempre friendzonato, sono delle supereroine che difendono la città. P.S. mi sa che me lo vado a vedere.
Cannibal Kid: Lo spunto iniziale pensavo fosse ispirato alla storia di Ford quando era giovane, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale appunto. Solo che lui allora non dev'essere stato menato da dei bifolchi, ma da un gruppo di radical-chic. Per quello li odia tanto. Per questo ci odia tanto.
Quest'idea di partenza comunque può dare vita tanto a una pellicola originale e intrigante, quanto alla solita robetta moralistica, così come la regia di Robert Zemeckis può oscillare tra capalavori (Ritorno al futuro), film ottimi e sottovalutati (La morte ti fa bella, Contact, Flight) e film sopravvalutati e buonisti (Forrest Gump). S'inizia quindi l'anno all'insegna della più completa incertezza. Bene così.
Ford: Zemeckis, nel corso della sua carriera, ha collezionato film memorabili ed altri decisamente dimenticabili, dunque potrebbe rivelarsi una sorpresa in negativo così come in positivo. La stessa trama fa un pò lo stesso effetto, passando dalla potenziale figata fordiana alla decisamente più certa cagata cannibalesca. Per iniziare bene l'anno, spero si tratti più della prima.

Non ci resta che il crimine

"Tre ore con Ford a fare crossfit, e hanno dovuto portare Cannibal in reanimazione!"
Giuseppe: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e Massimiliano Bruno, insomma il meglio, o forse il meno peggio del cinema nostrano, si riunisce per questa dark comedy con sfumature fantasy, in cui tre uomini piuttosto sfigati nel tentativo di sbarcare il lunario decidono di inventarsi un tour dei luoghi in cui la leggendaria banda della Magliana ha compiuto le sue imprese.
Hanno dunque trovato il modo di svoltare? Non esattamente. I tre si ritrovano improvvisamente nel 1982, roba che Sarah Lance e le altre leggende di domani, spostatevi che fate ombra, ma visto che sono tre deficienti, si metteranno in tanti casini tanto da arrivare a pestare i piedi alla banda stessa, riusciranno a sopravvivere e tornare nel presente, con tutte le ossa a posto, ai posteri o a chi vedrà il film l’ardua sentenza.
Cannibal Kid: Cos'è questa, la trama di Ritorno al futuro - Parte IV Edizione romanesca?
No, in questo caso Robert Zemeckis non c'entra niente. Dietro la macchina da presa c'è invece Massimiliano Bruno, regista di film abbastanza interessanti come Nessuno mi può giudicare e Gli ultimi saranno ultimi, ma anche di quel Beata ignoranza che aveva esaltato più Ford di me. Ho l'impressione che con questa comedy-crime le cose potrebbero andare allo stesso modo. In ogni caso una visione ci sta, daje!
Ford: nel corso degli anni del Saloon il Cinema italiano è stato un'antagonista agguerrito per il sottoscritto quasi quanto il Cannibale, eppure ultimamente ho mostrato un'apertura mentale che il mio rivale non possiede non solo mettendo al primo posto nei Ford Awards proprio un film made in Terra dei cachi, ma anche concedendomi qualche svago con commedie leggere ma piacevoli come Beata ignoranza. Sinceramente spero che questo Non ci resta che il crimine possa seguire quella scia, o non mi resterà che sfogarmi sulle produzioni italiane e ovviamente su Peppa Kid.

City of Lies

"Come ti sembra?" "Disegni peggio di quanto Cannibal capisca di Cinema."
Giuseppe: Jack Sparrow ha smesso di navigare i sette mari, si è tagliato i capelli e si è arruolato in polizia e con l’aiuto di un giornalista con il pizzetto e gli occhi strabici, investiga sugli omicidi di Tupac Shakur e di Notoriuos BIG. Contenti di vedere Jack in questa nuova veste? Creduloni, era una bugia, in questa storia piena di bugiardi che in confronto Pinocchio è la bocca della verità, mi sono fatto contagiare ed ho mentito anche io. In realtà è il solito Johnny Deep, bellissimo, bravissimo e tormentatissimo, alle prese con l’ennesissimo (che non si può dire ma suonerebbe bene in questo turbine di superlativi) film incentrato su un duplice omicidio irrisolto realmente accaduto, affiancato da Forest Whitaker, bravissimo anche più di Deep ma non bellissimo e tormentatissimo, quindi non può fare il protagonista.
Cannibal Kid: James Ford è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Come? Si è capito subito che stavo mentendo, anzi mentendissimo?
È vero, però non del tutto. Un po' tormentato lo è davvero. O se non altro è un tormento leggere le sue opinioni oscene. Quanto a Johnny Depp, lui bellissimo, bravissimo e tormentatissimo lo era per davvero, mentre ora è solo tormentatissimo (e a quanto sembra anche indebitatissimo) e i suoi film, un tempo spesso cult, oggi si rivelano più spesso scult. Spero faccia eccezione questa pellicola, che racconta del duplice caso di omicidio nel mondo del rap che ha segnato la mia adolescenza e che ancora oggi è avvolto da tanti misteri. Spero inoltre che possa portare a una nuova rap battle tra me, noto fan di Tupac, e Ford, big fan di Notorious.
Ford: Cannibal Kid è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Non penso potrei affermare le prime due cose neppure sbronzo marcio, mentre tormentato credo che un pò lo sia davvero, anche se ancora non ho capito se dal suo Coniglione da cameretta personale o dal contenuto altamente tossico del suo cervello.
Intanto posso dire, senza mentire, che questo film potrebbe essere una piacevole sorpresa e mi ritrovo d'accordo all'idea di una nuova rap battle tra me e Cannibal, rinnovando i tempi di Notorius e Tupac.

Attenti al gorilla

Ford e Cannibal si confrontano a proposito delle uscite della settimana.
Giuseppe: Attenti al gorilla uh, attenti al gorilla uh, living together, ah non era il gorilla?
Va bene dettagli, il film ci mostra un Frank Matano leggermente meno stupidone rispetto al solito nei panni di un uomo di buon cuore, prossimo al divorzio da una sempre gnocca Cristiana Capotondi, il quale fa causa allo zoo, vince e gli danno un gorilla in affido, il quale, pur sfasciandogli casa ed intasandogli il bagno, lo aiuterà a salvare il suo matrimonio, dato che questa gorilla ha una lunga esperienza sentimentale ed ha alle spalle una tormenta relazione con Victoria Cabello, infatti spoiler alert, il gorilla è lo stesso della pubblicità della popolare marca di analcolici, che mollato dalla Cabello è finito in disgrazia allo zoo.
Ma non ha perso fiducia nell’amore e cosi prenderà a cuore la causa di Matano. Che tenerezza, amici!
Che tenerezza, del resto il gorilla è il migliore amico dell’uomo, ah non è cosi? Va bene dettagli.
Cannibal Kid: Attenti a quel gorillone di Ford! E attenti pure a questa pellicola! Siamo appena ai primi giorni di gennaio, ma abbiamo già un serio pretendente alla flop 10 dei peggio film del 2019. Tra trama assurda e Frank Matano, a salvarlo ci potrebbe essere solo la Capotondi. Attenti anche a lei!
Ford: se la mia riconciliazione con il Cinema italiano aveva qualche possibilità di concretizzarsi, una cosa come Attenti al gorilla rischia di compromettere qualsiasi buon proposito per il duemiladiciannove. E cominciare a farmi dubitare del Cinema in generale. Parola di gorillone.

Una notte di dodici anni

Risultati immagini per una notte di dodici anni film
"Fuori ci sono Ford e Cannibal. Col cazzo che esco da qui."
Giuseppe: Il film racconta la vera storia di alcuni detenuti ingiustamente rinchiusi in carcere per dodici anni dal regime militare uraguaiano, i quali subiranno ogni genere di tortura, tra le quali la visione delle terrificanti telenovele in onda nei paesi limitrofi. Va be, potrebbe anche essere successo, visto che i militari sono romantici, tanto che uno di loro chiederò ad uno dei detenuti di scrivere un’appassionata lettera d’amore ad una donna che vuole conquistare… in fondo tutti abbiamo piccoli problemi di cuore e siamo in cerca di un bacio rubato e qualcosa di più.
Cannibal Kid: Una vera tortura per me sarebbe una maratona di film action organizzata da Ford, ancora peggio delle telenovelas sudamericane. O della musica reggaeton sudamericana. Pure questa pellicola pseudo impegnata mi sa comunque di notevole tortura, quindi farò meglio a girare al largo per - almeno - i prossimi 12 anni.
Ford: questo è il tipico film sulla carta autoriale che una dozzina d'anni fa sarei corso a vedere in una sala semivuota dandomi il tono di grande intenditore. Oggi, invece, lo avvicino con circospezione, perchè potrebbe sempre rivelarsi la tipica ciucciatona buona giusto per una dozzina di radical chic in cerca di cibo per il proprio ego. Ne sai qualcosa, Cucciolo?
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