martedì 25 luglio 2017

Spider Man - Homecoming (John Watts, USA, 2017, 133')




Ricordo molto bene il giorno in cui, in barba alle letture occasionali ed alle centinaia di Topolino passati tra le mani nel corso dell'infanzia, cambiò il mio rapporto con il mondo del Fumetto: era la fine di agosto del novantuno, avevo concluso la prima media, sembravo ancora un bambino delle elementari, avevo conosciuto il primo dolore della perdita con la morte di mia nonna pochi mesi prima ed ero al mare per le classiche ferie in famiglia: in edicola, una mattina in cui mio padre mi mandò a comprare i quotidiani, intravidi il numero settantotto della collana dell'Uomo Ragno targato Star Comics, intitolato Duello Selvaggio.
Restai spiazzato: in copertina campeggiava uno Spidey con indosso un costume nero che non avevo mai visto - e che resta il mio preferito ancora oggi -, minacciato da quello che, l'avrei appreso in seguito, era uno dei nemici simbolo degli X-Men, Sabretooth.
Sfogliando quelle pagine, scoprii che Peter Parker non era più il ragazzino che ricordavo dai cartoni animati, bensì un uomo - per quanto allora vecchi mi potessero sembrare gli universitari o poco più - con un lavoro, una fidanzata ed una vita "avviata": rimasi come ipnotizzato.
Da quel giorno per quasi vent'anni seguii ogni quindici giorni le avventure di Testa di tela, ancora oggi il mio eroe Marvel preferito, un nerd sfigato che rivelava attraverso la maschera tutto il suo potenziale, che costruiva il suo mito sulla fallibilità ed affrontava la paura a suon di battute.
Ricordo anche l'esaltazione che provai quando uscì il primo film diretto da Sam Raimi, perfetto nel ricostruire l'atmosfera classica dell'albo e lo spirito del personaggio, seguito da un secondo capitolo forse addirittura superiore al primo: da quel momento in poi, cominciai progressivamente ad allontanarmi dal Fumetto seriale, ed assistetti contemporaneamente al tracollo del destino cinematografico di Spidey.
Dopo il terribile terzo film firmato da Raimi vennero i due reboot di Marc Webb, non così pessimi ma totalmente privi di quel guizzo che aveva indotto un ragazzino pelle e ossa nei primi anni novanta a scommettere su quell'albo in particolare: questo fino a quando, nel Civil War che celebrava l'ennesimo successo del Cinematic Universe, faceva il suo esordio ufficiale il "nuovo" Spider Man, molto teen e molto moderno, in linea con le nuove generazioni di lettori e spettatori che ora finiranno per identificarsi in lui tanto quanto io, oggi, finisco per sentirmi più vicino ad Happy o Tony Stark.
O perfino all'Avvoltoio - specialmente quando si tratta di proteggere la propria figlia dai potenziali fidanzati -.
Di questo Homecoming avevo letto un gran bene, in giro, e devo ammettere che il lavoro svolto è senza dubbio fresco, veloce, appassionante e sorretto da un casting ottimo, dal giovane protagonista fino ad un sempre mitico Michael Keaton, che in questo caso pare aver rimembrato Birdman e sfoderato il suo lato da villain "operaio", senza dubbio superiore a tutti i film recenti dedicati all'amichevole Uomo Ragno di quartiere ma incapace, a mio parere, di raggiungere i livelli dei primi due film realizzati dal già citato Sam Raimi - nonostante Tobey Maguire mi abbia sempre fatto cagare come volto di Peter Parker -.
Devo inoltre ammettere che, se confrontato con molti prodotti legati, per l'appunto, al Cinematic Universe, il pur simpatico Homecoming perde il confronto sia con i due capitoli dedicati ai Guardiani della Galassia, a Strange, ad Ant Man e via discorrendo, risultando forse fuori posto quasi quanto si deve sentire il giovane Pete di fronte al veterano Tony Stark.
Niente di particolarmente grave, ovviamente, per un popcorn movie godibilissimo e divertente, ma forse, considerato l'amore che provo per il personaggio, non mi sarebbe dispiaciuto trovare qualcosa in più.
O chissà, forse quel bambino della fine di agosto del novantuno è ormai diventato troppo vecchio, e finisce per sentirsi "scomodo" di fronte ad un film di supereroi che gli fa immaginare il momento non così distante in cui dovrà accompagnare i figli adolescenti al ballo.
O a quello che sarà.




MrFord




 

26 commenti:

  1. Wah!... Quindi hai dieci anni più di me? 😶
    Ti dirò, io ho paura a vederlo. Pure io sono cresciuto in maniera quasi ventennale con Spidey e dopo i pessimi lavori di Webb ho perso le speranze...

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    1. Il film funziona, scorre ed è fresco.
      E' anche molto "da giovani", quindi chissà. ;)

      Non saprei, sei dell'ottantanove?

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  2. Hai centrato il bello di questo film, il Peter Parker di “Homecoming” è un adolescente di oggi, ma non per questo noi adolescenti del 1991 (o giù di lì) non possiamo non capirlo, d’altra parte, ci siamo appassionati alle vicende di Peter quando era un adolescente negli anni ’60 ;-)
    Eppure non è difficile nemmeno riconoscersi nell’Avvoltoio, che agisce per motivazioni sacrosante, ovvero fare quadrato intorno alla famiglia. Secondo me “Homecoming” oltre alla battute e ad un buon ritmo ha centrato questo, quella capacità di presentare (o ripresentare) un personaggio per cui alla fine ci troviamo sempre a fare il tifo, a volte compare come un fratello maggiore, a volte come qui, un fratello minore ;-) Cheers

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    1. Concordo in pieno, Bara: un film che forse poteva essere di più ma che funziona bene e diverte, sia che lo si veda come fratelli minori che maggiori. :)

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  3. Visto al cinema con Matilde settimana scorsa, bello ci siamo divertiti. Ho apprezzato il fatto di non aver di nuovo fatto vedere le origini e aver tagliato fuori quella palla al cazzo di zio ben. E finalmente un villain credibile e spaventoso, grande Keaton spero che inizi a lavorare sempre di più...

    ps: Marisa Tomei turbofregna

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    1. Fratello, ma Matilde le tiene due ore e passa di film non animato in sala? Io se porto il Fordino devo passarlo sul gas. ;)

      Per il resto, film piacevole, e davvero mitico Keaton.

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    2. Insomma diciamo che l'ultima mezz'ora avremo cambiato posto una dozzina di volpe °_____°

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    3. Ahahah immagino! Io preferisco aspettare! :)

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  4. L'ho visto con papà quand'è uscito. Pur non amando il genere, Peter Parker fa eccezione. E pure questo, più teen, più leggero, mi è piaciuto.

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    1. In effetti è piacevole, anche se forse poteva avere quella scintilla in più.
      E ci sta anche il vederlo con papà, secondo me.

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  5. Ciao, sono arrivato qui dal blog di Giuseppe, "IL buio in sala".
    Devo ancora vederlo, ma già il fatto che non mi sia ancora precipitato in sala a vederlo forse è indice del progressivo "distacco", visti i film sempre più in calo (quello con Electro, precedente a questo, il più brutto in assoluto a mio avviso).
    Ero un fan della trilogia di Raimi (si, anche il terzo, da te bistrattato come quasi da tutti, io non l'ho trovato male come se ne dice e in seguito si sarebbe fatto ben di peggio...) perché lì appunto c'era un regista vero dietro, con una sua idea di cinema e non un semplice esecutore messo lì dalle Major.
    Sono già contento nel leggere le tue parole che non siano peggio di ciò che temevo (ciò che dici era proprio ciò che mi aspettavo, o speravo, visto che mi pareva impossibile riuscissero a fare un grande film ai livelli dei primi...)
    Ormai questo Marvel Cinematic Universe fa poco al mio caso, sempre più schiavo di una continuity narrativa che venga conto di tutte le storie, di tutte le saghe, di tutte le seghe mentali di ogni supereroe da non lasciare più libertà creativa a chi vuol fare Cinema (con la C maiuscola, appunto).
    Tutt'al più ormai solo storielle innocue e godibili quando va bene, e qui sembra vada bene.
    Speravo proprio in Keaton e anche qui confermi che lui va alla grande, ciò che appunto mi "stona" è quell'Iron Man onnipresente, nei trailer, nel manifesto, forse anche nel film?
    Come dire che ormai testa di tela l'abbiamo perso, fagocitato anche lui dai Vendicatori (pardon, Avengers) e che ormai pare non avere più una vita sua, ma fare (solo) parte del tutto.
    Sarà che invecchio ma ormai la vedo così, ciò nonostante andrò al cinema, sperando mi piaccia più di quel che ora credo farà.
    Grazie per la lettura, ciao.

    Roberto

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    1. Ciao Roberto, e grazie a te per essere passato anche dalle mie parti. :)

      Effettivamente negli anni l'energia dello Spidey cinematografico - quello di Raimi, ovviamente - si è persa, e questo del Cinematic Universe è un eroe molto diverso da quello che noi "vecchi" conoscevamo dai fumetti.
      Ad ogni modo funziona, anche se c'è il rischio che il mondo Avengers si mangi davvero tutto il mangiabile.

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  6. Ricordi ancora bene il 1991?
    Certo che vivi proprio nel passato, caro Ford. ;)

    Comunque questo film mi sembra troppo teen per te e mi sa che potrebbe piacere di più a me. Chissà?

    Una cosa in ogni caso è certa: che te sei troppo vecchio. :D

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    1. Che io sia troppo vecchio ormai è indubbio.
      Chissà, forse sono il tuo Tony Stark. ;)

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  7. A me è piaciuto proprio per il suo "ritorno alle origini", ad un Parker fresco come negli anni '60. Sì, come film non è innovativo ma preso a sé stante è molto grazioso e fa un ottimo lavoro sui personaggi... poi Keaton è grandioso, poche balle, capace di surclassare qualsiasi villain del MCU.

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    1. Keaton spacca, e il suo Avvoltoio è davvero un villain che vorrei rivedere.
      Il film è fresco, peccato solo che non abbia osato quel tantino in più.

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  8. Settimana prossima con i bimbi. Poi torno e ti dico ;)

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  9. L'ho apprezzato perché è una storia diversa, ma nonostante tutto è un omaggio a tutto il mondo dello "Spider-Man di Quartiere". Spero che continuino così con il personaggio.

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    1. Io spero aggiungano quella scintilla che aveva reso grandi i primi due Spider Man di Raimi.

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  10. Io ero gran fan dei film di Raimi(tutti e 3) e di Tobey come Peter.I due del reboot due cacatone, con l'inguardabile ciuffato Garfield,su questo non ho grosse speranze,me lo sciropperò per il mio amore per Spidey,col manopolone dell'hype ai minimi storici.
    Almeno c'è Tony Stark! <3

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    1. Senza dubbio questo è migliore di quelli con Garfield, che comunque a me non erano parsi più brutti del terzo di Raimi.
      Non sarà lo Spidey della vita, ma si guarda. Fosse anche solo per l'Avvoltoio. :)

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  11. Bello. Piaciuto molto a tutti. Ho apprezzato che il reboot non partisse dal morso del ragno, la sceneggiatura divertente e i personaggi di contorno davvero indovinati. Certo del fumetto c'è poco, ma almeno non è scopiazzato male. In ogni caso le risate dei miei figli nella sala semivuota valevano da sole il costo del biglietto

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    1. Molto carino davvero, anche se, a mio parere, manca della scintilla per fare davvero la differenza.
      Più intrattenimento che altro, a parte l'Avvoltoio.

      Ad ogni modo, le risate dei figli valgono più di tutto. :)

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