lunedì 13 febbraio 2017

The founder (John Lee Hancock, USA, 2016, 115')




Ho l'impressione che tutti, quantomeno nei Paesi in cui è presente ed almeno una volta nella vita - compresi i radical che continuano a mostrare repulsione in confronto, quasi fosse una sorta di versione fastfoodiana di Trump -, abbiano mangiato da McDonald's.
Prima o dopo la serata Cinema, a tarda notte di ritorno da una bella sbronza, in vacanza perchè a corto di soldi, in compagnia quando si è ragazzi e non si hanno ancora l'età o i fondi per girare per locali, e così via.
Personalmente, pur adorando il mangiare sano e completo - di norma i miei pasti vanno dal primo al dolce, senza alcuna portata "saltata", adoro mangiare lentamente e mi godo gli alimenti di prima qualità, quando ci sono -, trovo il fast food e McDonald's - il suo simbolo - assolutamente utili e goduriosi, l'equivalente culinario di quelli che sono i film action tamarri, o le trashate che esaltano senza ritegno: di tanto in tanto, la voglia di schiaffarsi un bel menù come si deve con l'aggiunta di qualche extra mi prende alla gola, specie ora che, lontano dal lavoro e dalla grande città, sto perdendo i ritmi della pausa pranzo.
Nonostante questa mia "debolezza", non conoscevo la storia dietro una delle imprese commerciali di maggior successo al mondo, ovvero l'intuizione che portò, negli anni cinquanta dei grandi sogni e delle grandi opportunità made in USA, il venditore Ray Kroc a creare dalle fondamenta quello che, ad oggi, è un vero e proprio impero multimilionario.
Il lavoro di John Lee Hankcock, già noto per i più che discreti The blind side e Saving Mr. Banks, incensato da buona parte della critica e perfetto ritratto del lato oscuro dell'American Dream, affronta principalmente il tema del confronto tra l'arrivismo grintoso dei perseveranti e la dimessa genialità degli outsiders di talento, che per quanto depositari di idee e, per l'appunto, talento, non giungeranno mai al successo, e saranno dunque destinati a fare da cibo per i veri squali dell'oceano, i loro colleghi e competitors meno dotati ma più decisi.
Un ritratto senza dubbio ben congegnato e critico delle grandi speranze a stelle e strisce, che dietro alle possibilità ed ai sogni celano senza dubbio un sottobosco smisurato di disillusione ed impossibilità di emergere: la storia di McDonald's e di Ray Kroc, in un certo senso, mostra proprio questo. Il percorso di un predatore che non si fermerà di fronte a nulla e quello di due sognatori che hanno avuto la sola colpa di avere un'intuizione clamorosa senza saperla sfruttare, o quantomeno non farlo a scapito di determinati valori.
Avendo avuto esperienza di vendita, probabilmente potrei pensare di essere più simile a Kroc che non ai due fratelli McDonald, eppure comprendo bene - pur se rispetto ad altri ambiti - quanto scomoda sia la verità che dietro un sogno ci sia il fatto incontestabile che spesso e volentieri non abbia l'ultima parola il più talentuoso o chi si merita un successo, quanto chi ha inseguito lo stesso con la determinazione più ferrea e la capacità di osare anche quando si rischia, o si mette a rischio quello che di norma viene considerato, per l'appunto, un valore.
Un film onesto, dritto, importante per certi versi, che ha come unico difetto il fatto di essere uguale a molti altri che toccano le stesse tematiche, e senza dubbio proiettato - malgrado le mancate nominations - alla "zona Oscar": un film da artigiani con le contropalle, ma un film che resta espressione di determinazione e non di talento, supportato per gran parte da un Michael Keaton che pare vivere una seconda giovinezza dopo essere stato sottovalutato per troppi anni.
Curioso che sia proprio lui ad interpretare Ray Kroc.
Perchè uno come Keaton rappresenta alla perfezione quell'immensa categoria di geni votati all'insuccesso.




MrFord




 

14 commenti:

  1. Vero: Hancock è un regista non talentuoso ma determinato, un po' come lo stesso Kroc... più che un film sul McDonald's in sè è un ritratto spietato del capitalismo più becero, in tutti i suoi aspetti, eppure in America mettere in discussione ciò è reato di lesa maestà (pochissime infatti le nomination all'oscar). Keaton superlativo.

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    1. Keaton spacca, e le idee sono potenti e non banali, eppure il film mi è parso simile a tanti altri.
      Secondo me, protagonista a parte, non avrebbe comunque meritato troppe nominations.

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  2. Concordo, per essere una biopic mi ha stupito, Keaton non ha mai ricevuto i “Bravò” che si merita, non che mi freghi molto delle statuette, è un grande attore e sono felice di vederlo di nuovo spesso sul grande schermo con ottime prove come questa. Cheers!

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    1. Su Keaton sfondi una porta aperta: il film è interessante, ma forse mi aspettavo qualcosa in più.

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  3. Header dedicato a La La Land?

    Ford, stai cercando di imitare me, Lisa, Mr. Ink, o tutti e 3? ;)

    Quando al film, mi fa venire una gran fame, ma non ho ancora trovato il tempo di guardarlo. Il tuo parere positivo mi ha però fatto passare un po' l'appetito. :)

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    1. Ho dato spazio ad Arrival prima e La la land ora, in fondo sono i film del momento. ;)

      Per il resto, temo che purtroppo saremo abbastanza d'accordo anche su questo, così come su McDonald's.

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  4. Vero, film piuttosto didascalico, ma ha dalla sua una signora storia che no, nemmeno io conoscevo, e un signor protagonista, scatenato più che mai. Meritava un po' più di visibilità, oltre che agli Oscar, nelle sale.

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    1. Film interessante recitato benissimo, ma più che agli Oscar - secondo me non ci sarebbe stata gara, Keaton a parte - avrebbe meritato una distribuzione migliore in sala.

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  5. Come tu dici, uguale e io aggiungo inferiore a molti altri film che toccano le stesse tematiche ma in modo più brillante e incisivo. Ti dirò che non mi ha neanche convinto Keaton: per me nettamente meglio in Birdman e Il caso Spotlight.

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    1. Su Keaton in Birdman nessun dubbio, anche se qui, rispetto a Spotlight, spicca di più.
      Film ben confezionato, ma purtroppo senza guizzo.

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  6. Penso anch'io che sia più una critica al capitalismo che a Mcdonalds stesso. Penso che Keaton abbia divorato letteralmente la scena

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  7. a me è piaciuto molto invece, Keaton Bravissimo, l'ho conosciuto grazie al Batman di Tim Burton - che all'epoca faceva grandi film - ti consiglio di vedere anche uno sconosciuto alla porta con Matthew Modine e Melanie Griffith dove per l'appunto fa il ruolo di cattivo ;)

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    1. Per me Keaton è uno dei più sottovalutati attori di Hollywood, davvero bravissimo fin dai tempi, prima ancora di Batman, di Beetlejuice.
      Questo è un buon prodotto, ma poco memorabile.

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