venerdì 8 aprile 2016

Wrestlemania 32

La trama (con parole mie): non può mancare, al Saloon, l'appuntamento annuale con il Superbowl del wrestling, una delle passioni più grandi del sottoscritto fin dall'infanzia. Quest'anno, come poche altre volte, mi sono accostato all'evento più importante dell'anno dello sport entertainment in modo piuttosto distaccato, considerato che tra infortuni, abbandoni e nostalgia dei vecchi tempi ormai non sia rimasto nessuno ad emozionarmi come vorrei.
Eppure, nonostante le delusioni del durante e soprattutto del dopo, questo evento non riuscirà mai davvero a non coinvolgermi.









Quando penso al wrestling ed al fascino che ha da sempre esercitato sul sottoscritto, finisco per riflettere a proposito dall'incontro tra fiction e realtà, fumettone e sport, apparenza e tecnica che di fatto rappresenta: ricordo benissimo i tempi in cui con mio nonno vidi i primi incontri con protagonisti Tiger Mask o Antonio Inoki, l'ascesa di Hulk Hogan e di uno dei miei favoriti di tutti i tempi, Ultimate Warrior, gli anni in cui, con l'adolescenza e la "scomparsa" del wrestling stesso dalla televisione italiana, mi allontanai perdendomi, di fatto, il meglio dell'Attitude Era, il riavvicinamento ed il recupero di incontri che non avevo avuto la fortuna di vedere "in diretta", l'esplosione di Brock Lesnar, la ribalta dei tragici outsiders Eddie Guerrero e Chris Benoit, l'affermazione dei nuovi fenomeni CM Punk e Daniel Bryan, fino ad oggi.
Negli ultimi anni, devo ammetterlo, il mio cuore di fan del wrestling mainstream - non ho abbastanza tempo da dedicare alle proposte indipendenti, dunque, di fatto, limito le mie visioni all'offerta WWE o quasi - si è raffreddato molto, complici i ritiri per questioni fisiche di Edge e del già citato Daniel Bryan - avvenuto proprio un mese prima di Wrestlemania - e l'abbandono di CM Punk, in rotta con la federazione ed ormai deciso ad intraprendere una carriera in UFC - sbagliando, a mio parere, ma questa è un'altra storia -: dunque, l'approccio ad una delle Wrestlemania meno attese dal sottoscritto di sempre è stato piuttosto freddo, nonostante nei giorni prima della visione l'elettricità si sia comunque fatta sentire nell'aria - complice anche un antipasto targato NXT, il brand di sviluppo WWE, davvero ottimo, testimonianza del lavoro egregio fatto in quest'ambito nel corso degli ultimi due anni -.
Ma cos'è accaduto, dunque, all'evento di wrestling più importante dell'anno?
E soprattutto, quali sono state le reazioni in casa Ford?
Personalmente, la trentaduesima edizione dello Showcase of the Immortals difficilmente entrerà non solo tra le migliori, ma anche tra le buone o le discrete: uno show troppo lungo - due ore di Kickoff con tre incontri non particolarmente brillanti - e quasi cinque di pay per view sono decisamente parecchie, specie se non si brilla per qualità o emozione.
Considerato, infatti, che a parte un paio di spot nel ladder match d'apertura, la tecnica di Chris Jericho ed AJ Styles nel secondo incontro - dal quale comunque mi aspettavo qualcosa in più - i momenti migliori sono stati regalati da Shane McMahon - figlio del patron della WWE, e di fatto un ex non wrestler - con il suo salto dalla gabbia dell'Hell in a cell contro Undertaker che ha fatto tornare alla mente il volo di Mick Foley del novantotto - roba da brividi a vent'anni, un tuffo da sette metri e passa su un tavolo da commento, figuriamoci, come nel caso del buon Shane, a quasi cinquanta -, la comparsata del meraviglioso trio composto, per l'appunto, da Mick Foley, Shawn Michaels e Stone Cold Steve Austin per spazzare via l'inutile League of Nations nel più classico dei Wrestlemania moments e l'incontro a tre per decretare la campionessa femminile tra Charlotte - figlia della Leggenda Ric Flair -, Becky Lynch e Sasha Banks, tutte formate proprio ad NXT, il bottino di questa edizione è davvero scarno, specie considerato lo scempio che i writers WWE hanno compiuto la notte successiva nella settimanale edizione di Raw, che ha ribaltato come se non fossero mai esistiti quasi tutti i verdetti dei match.



Poi, certo, mi sono comunque divertito nel corso del siparietto The Rock e John Cena contro la Wyatt Family, l'atmosfera dell'AT&T Stadium di Dallas è stata pazzesca - una struttura del genere in Italia appare letteralmente da fantascienza, ed il colpo d'occhio dei più di centomila spettatori davvero da urlo -, continuo a pensare che, pur non essendo particolarmente dotato, Roman Reigns sia una scommessa potenzialmente vincente e le lamentele di molti fan hardcore nascano dall'invidia per il Khal Drogo del ring e non per il suo ruolo imposto di "nuovo Cena", il wrestling è sempre il wrestling, ma ancora una volta, il brivido è mancato: sul quadrato, incontri molto al di sotto delle aspettative come quello tra Dean Ambrose - che pare una versione al contrario di Reigns, carisma a mille e poca incisività nelle botte - e Brock Lesnar, e a livello di atmosfera, con il fiato sospeso dei grandi match che ci si aspetterebbe da occasioni come questa.
Certo, gli infortuni di John Cena, Seth Rollins, Randy Orton e Cesaro hanno pesato sulla card almeno quanto l'abbandono di Daniel Bryan, gli "sceneggiatori" WWE paiono presi dal peggio di Hollywood, il momento in termini di impatto - non economico, considerato che, probabilmente, la federazione principe dello sport entertainment vive attualmente il suo periodo più florido - è lontano dai fasti dell'epoca della Monday Night War, eppure pare essersi persa non tanto la tecnica, quanto il "romanticismo" del wrestling: incontri come la sfida tra Hogan e Warrior a Wrestlemania 6 o tra Warrior e Macho Man a Wrestlemania 7, la sfida tra Shawn Michaels e Bret Hart, i grandi ladder match per i titoli di coppia tra gli Hardy Boys, i Dudleys ed Edge e Christian, ma anche soltanto le sfide tra Shawn Michaels ed Undertaker, Kurt Angle, Ric Flair del passato recente erano davvero tutta un'altra storia.
Purtroppo, se non sperare in un favoloso e quasi impossibile ritorno di CM Punk - negli ultimi anni, nessun match è riuscito a regalare l'ebbrezza di tornare bambino al sottoscritto come la sfida tra lui e Cena a Money in the bank nel luglio del duemilaundici -, al momento dovrò fare buon viso a cattivo gioco e confidare nella maturazione dei ragazzi di NXT, da Kevin Owens a Sami Zayn, passando per le tre fanciulle che, credo per la prima volta nella storia di Wrestlemania, hanno rubato di gran lunga la scena ai loro colleghi dell'altra metà del cielo: e se il salto di Shane dalla gabbia è stato a suo modo epocale, il moonsault eseguito alla perfezione di Charlotte non è stato assolutamente da meno.
Segno di una nuova speranza in generazioni future?
Voglio pensare di sì.
Anche perchè il sogno di festeggiare l'anno del mio quarantesimo compleanno regalandomi un viaggio a bordo ring per Wrestlemania è ancora e più che mai vivo.






MrFord







10 commenti:

  1. Ho intravisto qualcosina - ho ritrovato, direttamente dalla mia infanzia, un Triple H sempre in forma e un Brock Lesnar troppo esagerato -, complice mio fratello che aspetta Wrestlemania come io la Notte degli Oscar. ;)

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    1. Triple H è effettivamente in gran forma, si è snellito ed asciugato molto. Secondo me ha iniziato a darci dentro con il crossfit.

      Lesnar, invece, è uno di quelli con cui non litigherei mai. ;)

      Tu e tuo fratello siete una sorta di versione "doppia" di me! ;)

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  2. Onestamente non sono più al passo con questo mondo, da ragazzino se lo trovavo alla tv ci perdevo volentieri qualche oretta. Bisogna fare selezione anche perché c'è troppa roba da vedere. :)

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    1. Ahahaha io per il wrestling trovo ancora e sempre tempo! :)

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  3. Ma esiste ancora 'sta merd... ehm 'sto sport??? °____°

    Ford, ma ormai non sei troppo vecchio per queste stronzate? ;)

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    1. Non sarò mai troppo vecchio per il wrestling.
      Senza contare che, finchè il successo sarà quello della WWE - in termini di centinaia di milioni di dollari di giro d'affari -, temo dovrai rassegnarti. ;)

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  4. La delusione per le scelte della WWE è sempre più grande, Wrestlemania quest'anno è stata una piccola delusione (perché un evento del genere non può mai essere una grande delusione)... per fortuna NXT Takeover mi ha risollevato un po' il morale!

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    1. Verissimo: comunque, ormai è almeno un anno che NXT offre un prodotto migliore di quello della "Serie A" WWE. ;)

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  5. A me da piccolo mi piaceva, ma quando hanno cominciato a strafare in certi frangenti ho abbandonato questo mondo che senza The Rock e tutti gli altri di un tempo ha perso fascino, almeno personalmente ;)

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    1. Sicuramente mancano grandi personaggi del calibro di Teh Rock o Stone Cold, eppure io il fascino continuo a subirlo. ;)

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