venerdì 4 marzo 2011

Taccuino di un vecchio bevitore

La trama (con parole mie): Kingsley Amis, scrittore più che pane e salame appartenuto, agli inizi della sua carriera, al movimento dei "giovani arrabbiati" inglesi, grande bevitore, appassionato di tutto ciò che è naturalmente legato all'alcool, raccoglie in questo libro tutti i suoi più importanti scritti legati all'argomento: dalla passione e la conoscenza di cocktail ed affini ai rimedi del giorno dopo, dagli aneddoti ai riferimenti culturali dell'alcool stesso.
Una vera e propria bibbia per ogni amante di una sempre conviviale e benvenuta alzata di gomito.


Passata la sbornia di C'era una vodka, azzeccatissimo regalo di Nachele di Julez, cosa c'era di meglio per tornare in equilibrio e superare l'hangover se non uno dei libri di riferimento in materia alcolica mai scritti?
Kingsley Amis, personaggio curioso ed apparentemente scostante, certo non facile e alla mano - o almeno, non nel senso tradizionale del termine - come Sapo Matteucci, avanza a passo deciso tra le pagine mantenendo un tono che spesso appare - o potrebbe apparire - come quello di un grande aperitivo tra amici, senza radicalchicchismi di alcun genere ed anzi, colmo come un bicchiere riempito fino all'orlo di suggerimenti anche politicamente scorretti come l'organizzare un party risparmiando alcool fino all'ultimo penny, arrivando anche ad utilizzare tecniche raffinate per far passare i propri scialbi cocktails in qualcosa di soltanto superficialmente pesantissimo.
Sicuramente, ripensando a quello che è, a tutti gli effetti, il mio approccio all'argomento, mi pare di sentirmi molto più in linea con l'autore del già citato C'era una vodka che non con questo terribile anglosassone dai modi bruschi e spicci, quasi fosse già parzialmente brillo, e non avesse voglia di fare sconti a nessuno.
Eppure, qualcosa nel suo destreggiarsi tra vini e single malt pregiati ed ottime, popolarissime bevande, è riuscito, pagina dopo pagina, a conquistarsi la mia fiducia, sicuramente anche grazie al contributo offerto dalla scoperta, nel corso della lettura, del famigerato - e così ribattezzato sempre da Julez - Gingerin, ovvero gin - Gordon's va benissimo, liscio e tosto, eviterei il più speziato Bombay, per esempio - e ginger, se potete addirittura la Schweppes ginger ale.
Una bevanda tonica e rinfrescante, oltre che assolutamente bevibile, ed in gran scioltezza, in grado anche di far superare alcuni pregiudizi ad un tipo come me, decisamente più amante del dolce che del secco, quando si tratta di bere - rhum docet, in casa Ford -.
Proprio a proposito di questo argomento è curioso apprendere quanto più difficilmente gestibili siano - durante e dopo la sbronza - le bevande per l'appunto dolci rispetto alle altre, mentre i distillati molto puri come il gin tendono ad avere effetti collaterali meno devastanti che, spesso, il giorno dopo, al lavoro, fanno rimpiangere anche di essere nati.
Figuratevi quando ci si alza alle sei del mattino per fare pesi.
E passando da un aneddoto all'altro, da una ricetta ad una selezione di vini consigliati, si attraversa una serie di momenti più bukowskiani che hemingwayani, per tornare alla grande divisione operata da Matteucci, e pur non trovandomi in sintonia con l'autore in questo senso - il vecchio Ernest è il mio ideale, dal punto di vista alcolico -, così come avendo compreso la differenza che corre tra la passione quasi entomologica dello stesso Matteucci e l'approccio decisamente più disorganizzato - almeno all'apparenza - di Amis, si giunge ad un ottima parte finale del lavoro, dedicata ad una serie di questionari suddivisi per bevanda che ci permetteranno non solo di metterci alla prova o farci due risate con gli amici - chissà, magari da ubriachi! -, ma anche di conoscere qualcosa in più di questo formidabile argomento, passione dell'Uomo da tempo ormai immemore.
Certo, questo non ci aiuterà a preservarci dalla prossima sbronza o a tornare verso casa quando le nebbie dell'alcool saranno più dense di quelle della bassa padana, ma di sicuro sarà in grado di farci sentire un poco più svegli ed interessanti, cosa già di per sè non da poco, pronti a qualsiasi impresa - o quasi - così come alle più sonore dormite che vi sarà mai capitato di fare nel corso della vostra vita da sobri.


MrFord


"Mush-a ring dum-a do dum-a da
Wack fall the daddy-o, wack fall the daddy-o
There's whiskey in the jar."
The Dubliners - "Whiskey in the jar" - 

18 commenti:

  1. Vista il mio reggere abbastanza male qualsiasi tipo di alcool, alla fine di quest'interessante post mi sento un tantino brillo... eheh... :P
    Sono d'accordo - nonostante, appunto, la mia poca esperienza in materia per forzati limiti di "saturazione", diciamo... - sono d'accordo che qualche bicchierozzo possa rendere (a volte, anche troppo, però!) un po' più svegli, interessanti, intraprendenti... ed anche più "sinceri"... della serie "in vino veritas"... ;)

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  2. Gi-gi-gi-gi-Gingerin, la cantava il nonno all'osteria, non è una melodia, lascia una scia di magia quindi chiamo lei la mia Gi-gi-gi-gi-Gingerin!
    :)

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  3. Vince, come tutti i non avvezzi alla sbronza, sarebbe interessante vederti nel bel mezzo di una bevuta. In genere sono le situazioni che portano alle perle più memorabili!

    Julez, adoro già l'inno del Gingerin! Direi che potrebbe diventare uno dei miei "anthem" di punta! :)

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  4. certo che dalle tue letture devi essere un discreto alcolizzato: bravo!

    ...a parte che a pensarci era già facilmente intuibile dal nome del blog :)

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  5. Beh... si racconta - mi hanno raccontato, perché io non ricordo - che in quinta liceo, durante una gita, avendo ecceduto a cena più del mio dovuto con tale sangría perché tra amici e perché mi gustava, fossi finito poi affacciato ad un balcone a delirare in un'incomprensibile idioma, intervallando il tutto con sentiti "Alleluja, alleluja"... ahahah... :P

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  6. bella Ford ora si che ti riconosco! hai proprio ragione, ma perchè sono sempre durante le bevute le situazioni che portano alle perle più memorabili? un fattore lubrificante-alcolizzante di elevati poteri?

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  7. Cannibale, direi più che quando una cosa mi appassiona, ci do dentro il più possibile, e cerco di conoscerla in ogni suo aspetto! ;)

    Vince, un giorno ci racconteremo delle perle lasciate lungo la strada, soprattutto di quelle che non si ricordano bene, o affatto!

    Lorant, credo che l'alcool abbia il potere di tirare fuori il lupo di mare che è in noi! ;)

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  8. Mi è venuta voglia di bere.
    E di ascoltarmi una canzone dei Metallica.

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  9. Ok... così il mio sputtanamento sarà completo :P, ma ne sarà valsa la pena! ;)

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  10. Sileno, bienvenido!
    E un bicchiere anche per te!
    Quale canzone suggerisci, per la bevuta?

    Vince, una delle cose belle di una sbronza è che lo sputtanamento è positivo, di solito. E anche quando non lo è, puoi sempre imparare dai tuoi errori, giusto? ;)

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  11. Accostamento perfetto musica e lettura e alcol! Hai capito il papà di uno dei miei scrittori preferiti? Petrolio mai sobria (anche quando beve acqua sembra sbronza) ha risposto a tutte le domande su un piede solo… ahahhahahahahaha! Un abbraccio… ops, dove sei? :))))

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  12. Petrolio, secondo me un pò di sobrietà dovresti ritagliartela, se non altro per apprezzare di più le virtù della sbronza! ;)
    Buon saltellamento su un piede!

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  13. :P non mi convincete! oscuri figuri :)

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  14. Vince, sei un ottimo giovane padawan!

    Petrolio, sicuramente, da oscuri figuri, non abbiamo bisogno di convincere, perchè abbiamo la Forza dalla nostra parte. ;)

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  15. Di niente, giovane padawan.
    Ora di corsa ad allenarti, non vorrei che questo successo ti inorgoglisse troppo! ;)

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