lunedì 25 ottobre 2010

The town

Che Ben Affleck fosse coraggioso, cinematograficamente parlando, si era già capito quando firmò, con l'amico Matt Damon, la sceneggiatura del sottovalutato eppure efficacissimo Will Hunting, decisamente migliore di certi deliri voyeuristici recenti di Van Sant - qualcuno ha detto Paranoid park? -: ma pochi avrebbero scommesso che il bisteccone che anni fa si perdeva dietro Jennifer Lopez avrebbe dato il suo meglio - artisticamente parlando - dietro la macchina da presa.
Già un paio d'anni fa stupì favorevolmente pubblico e critica con il discreto Gone baby gone, tratto dalla stessa materia letteraria dell'autore di Mystic river, impreziosito da un ottimo dilemma morale conclusivo e meritevole di aver lanciato il fratellino Casey, un attore decisamente più dotato di Ben - come dimostrato dall'ottima prova ne L'assassino di Jesse James per mano del codardo Roberd Ford -.
Ora, con un cast di prim'ordine in mano - Jon Hamm, Jeremy Renner, Pete Postlethwaite -, Ben ci riprova senza rischiare troppo, affidandosi una volta ancora alla Boston di Lehane, questa volta vista come capitale mondiale delle rapine in banca e degli assalti ai furgoni portavalori.
La vicenda, torbida e senza uscita per i suoi protagonisti, destinati fin dal principio a non lasciare indenni la città che li ha visti nascere, crescere, uccidere, scontare pene nel nome di famiglia, fede o onore e dei rigidi legami che ogni irlandese pare avere con questi capisaldi, si sviluppa attorno alla squadra che Affleck e Renner portano al successo nel mondo del crimine, sponsorizzati dal misterioso fioraio, padrino silenzioso ed inquietante.
Il ritmo non manca, così come l'efficacia delle scene d'azione - molto buona la sequenza d'apertura -, il cast risulta in parte, e si dosano con sapienza tensione e dramma.
Eppure, c'è qualcosa che non convince fino in fondo, in questo The town, che porta l'opera esattamente nel punto in cui Affleck ci aveva lasciato con Gone baby gone: ovvero non oltre il livello percui si è contenti di una visione, ma già, dentro, si sa che della stessa poco o nulla resterà nella nostra storia personale di spettatori.
La tecnica è ben padroneggiata, ma se solo si paragona la pur interessante rapina con le maschere da teschio con le equivalenti sequenze di Point break, Il cavaliere oscuro, Inside man o The heat - La sfida - The town perde clamorosamente il confronto, così come rispetto ai risvolti drammatici di Mystic river o The departed, restando nell'ambiente bostoniano/irlandese.
Principalmente, mi viene da pensare che il pur in gamba Ben ancora manchi della zampata che trasforma un film carino in una pellicola da ricordare, e resta pesante il dubbio che la stessa materia, fra le mani di un Eastwood, uno Scorsese o un Mann sarebbe divenuta dinamite pura.
Certo, è giusto che giovani come Affleck si facciano le ossa un passo alla volta, e occorre riconoscere che un lavoro come questo è senz'altro migliore di molti altri firmati da suoi colleghi più maturi e considerati, eppure è giusto che lo stesso regista affronti i suoi limiti con umiltà e voglia di crescere, che, a questo punto e dato il suo percorso dai tempi dello scellerato Pearl Harbour, pare proprio non gli manchi.
Così, se non promuovo a pieni voti The town e lo relego "solamente" al grande limbo dei "film carini", dico forte e sicuro di non venire deluso: "Dacci dentro, Ben, sei sulla buona strada."
In fondo, il nostro bisteccone deve solo smettere di fare l'Eastwood, o il Mann, e cercare la sua impronta personale.
Quando l'avrà trovata, ci sarà da rimanere stupiti.
E su questo, non ho dubbi.

MrFord

"I'm shipping up to Boston
I'm shipping up to Boston
I'm shipping up to Boston
I'm shipping off to fìnd my wooden leg."
Dropkick Murphys - "Shipping up to Boston" -

8 commenti:

  1. Nonostante dalla tua recensione venga fuori che si tratti di un film carino e niente più, mi resta comunque una gran voglia di vederlo.
    Gone baby gone mi è piaciuto molto, bello teso e ralistico.
    Casey Affleck secondo me è bravissimo.
    Aspetto di vederlo in "L'assasino che è in me".
    Ho già i brividi.

    Sai Ford che a me The departed non ha entusiasmato molto?
    Ed ho praticamente odiato il Costello interpretato da Jack Nicholson.

    Anche io avrei perso volentieri un po' di tempo "dietro" Jennifer Lopez.

    Smith e Wesson contattati.
    Non mi hanno risposto.
    Ahia.

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  2. E' giusto, si fa vedere tranquillamente e molto bene, come Gone baby gone.
    Semplicemente si sente che manca una mano più "grande".

    The departed mi lasciò un pò perplesso, la prima volta che lo vidi: grande tecnica, ma Nicholson effettivamente troppo sopra le righe ed un finale giustizialista che non mi piacque per nulla. L'ho rivalutato col tempo.
    Anche se Infernal affairs, fonte d'ispirazione di Scorsese per quella pellicola, resta superiore.

    J-Lo, invece, non mi ha mai particolarmente preso. Resto fedele a Rosario Dawson.

    Anche se Smith&Wesson non ci sono, bastiamo noi.

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  3. film che mi incuriosisce..

    e comunque cos'è questa frecciata del tutto gratuita nei confronti dell'ottimo e radical-chicchissimo paranoid park? :D

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  4. Cannibale: immaginavo che avresti avuto da ridire sul film peggiore di Van Sant! Del resto, sei il paladino del radical-chicchismo, ormai! :)

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  5. Io non mi sono neanche addormentata, però secondo me è stato osannato troppo dalla critica.
    E' un film carino come un qualsiasi altro film carino.

    E PERDONAMI CANNIBALE ma Paranoid Park è una sega malfatta di un semi pedofilo, inoltre per lo spettatore è una martellata sacra sugli zebedei!
    Insomma 'na merda!

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  6. Julez: non sarei stato in grado di descrivere meglio di così Paranoid park.
    La martellata sacra sarà un mio nuovo adagio, insieme alle bottigliate!

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  7. condivido assolutamente! si vede che la base c'è, talento ne ha da vendere, deve trovare la leva giusta per tirarlo fuori. The Town non mi è dispiaciuto, ma non mi ha convinto totalmente.

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  8. Aspettiamo il prossimo, Lorant!
    Con fiducia. Prima o poi anche Ben riuscirà a tirare fuori il meglio!

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