domenica 11 luglio 2010

Waiting for the final: polpo Paul, sport e cuore

Prima di ogni cosa, vorrei autofesteggiare i miei primi cento post, di cui non sarei neppure riuscito ad accorgermi senza la pronta segnalazione di Julez: grazie, hot patootie!

Dunque: fra qualche ora si giocherà la finale di questo mondiale 2010, la terza per l'Olanda e la prima per la Spagna, entrambe ancora alla ricerca del primo successo alla manifestazione calcistica più importante del pianeta.
Il grande viaggio iniziato un mese fa sta per finire, e, da buon tifoso del pallone, spero possa concludersi nel migliore dei modi, con una partita sensazionale e combattuta fino all'ultimo secondo, in attesa che il Brasile prenda il testimone dal Sudafrica per la kermesse del 2014.
Di questo mondiale si ricorderanno il tormentone vuvuzelas, le figuracce di Francia e Italia, le clamorose eliminazioni di Inghilterra, Argentina e Brasile, una finale inedita, Larissa Riquelme, la Germania multietnica di Loew, la sorpresa Celeste ed un'allegria diffusa che è stata denominatore comune del primo mondiale in terra d'Africa.
Peccato solo che il Senegal non ce l'abbia fatta, ad arrivare fra le prime quattro.
Ad ogni modo, il vero, vero protagonista di questo mondiale, alla facciazza di tutte le stelle che hanno toppato nelle prestazioni - Rooney, Cristiano Ronaldo, Torres, Kakà, Messi -, è stato il polpo Paul, mio vero antagonista per queste finali, in particolare quella di stasera.

Iniziato come un gioco, il momento della predizione del buon vecchio Paul è diventato il tormentone numero uno del mondiale, considerato che il simpatico tentacolato ha azzeccato tutti e sette i risultati delle partite della Germania, sua squadra di casa, anche rispetto alle sconfitte.
Così, come da post precedente, mi sono preso a cuore l'incombenza di tifare contro Paul e le sue predizioni in queste due finali.
Ieri, da programma, mi sono schierato dalla parte di Forlan e soci, uscendo clamorosamente sconfitto dal cefalopode.
La partita di stasera, però, è tutta un'altra faccenda: due squadre che ho in simpatia - anche questo concetto già sviscerato -, espressione del miglior calcio al momento in circolazione e spinte da giocatori in grado di far sognare le proprie tifoserie.
La mia anima latina preme per la Spagna, la mia inclinazione per i "losers" all'Olanda, che sarebbe un delitto perdesse la sua terza finale.
Difficile. Davvero.
Poi arriva Paul, che snocciola un pronostico a favore della Spagna.
E le cose si complicano, invece di sistemarsi.
Prima di continuare con la mia rivalità con Paul e il pronostico della finale, vorrei sottolineare un fatto a dir poco assurdo che ho pescato leggendo a proposito dell'evento di questa sera fra i vari siti delle principali testate giornalistiche del bel paese: dato che Lippi e i suoi hanno regalato a tutti noi il peggior mondiale mai disputato dalla Nazionale, ora, tanto per non smentirci, e ritagliarci un pò di spazio come i peggiori degli accattoni, esce fuori che l'allevatrice di Paul dichiara che il polipo ha origini italiane.
Un pò come dire: "La vera stella del mondiale è nostra, così imparate a chiederci la coppa indietro."
Faccio una previsione anch'io, a questo proposito: fino a quando manterremo questo atteggiamento da poveri di spirito, un'altra vittoria ce la sogniamo di certo.

Ma veniamo al dunque: dopo aver profondamente riflettuto, ho capito che al cuore non si comanda, e memore dei miei trascorsi in terra iberica, di amicizie e passionalità, non posso che schierarmi accanto alle furie rosse, tifando spudoratamente per una loro vittoria.
Per non essere da meno, però, rispetto alla parola data e alle predizioni di Paul, decido di pronosticare la vittoria dell'Olanda.
Facile, penserete voi. Il piede in due scarpe.
Invece no.
Perchè se dovesse vincere la Spagna mi sentirei in colpa verso Wesley e compagni e vedrei tradita la mia sfida a Paul, mentre se a vincere fossero gli orange avrei sconfitto il mio acquatico rivale con tutto il dispiacere di una sconfitta più mia di quello che si potrebbe pensare.
In qualche modo, sarà come perdere in ogni caso qualcosa.
Ma se la partita sarà la migliore possibile, e tutti, in campo, daranno il loro meglio, lo spettacolo che ne verrà sarà la vittoria più grande anche per gli sconfitti.
Quasi mi sento un Ringo-boy!
Sarà meglio che corra a bere e a spararne qualcuna di quelle grosse, in modo che il turpiloquio e l'alcool possano ristabilire il mio status di esponente del lato oscuro!
Buona finale!

"It's all about the game and how you play it.
All about control and if you can take it."
MrFord

1 commento:

  1. Jo soy Espagnol Espagnol Espagnol,
    Jo soy Espagnol Espagnol Espagnol,
    Jo soy Espagnol Espagnol Espagnol!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...