martedì 5 maggio 2015

Sons of anarchy - Stagione 7

Produzione: FX
Origine: USA
Anno:
2014
Episodi:
13





La trama (con parole mie): Jax, ancora sconvolto dalla terribile morte di Tara, cerca colpevoli e vendetta compromettendo il complesso e fragile gioco di alleanze costruito in precedenza in modo da liberarsi una via che potesse condurre lui ed il club fuori dall'illegalità.
I rapporti con i neri, i messicani, gli ariani, gli irlandesi, i poliziotti corrotti e soprattutto i cinesi sono sempre più tesi, ed all'interno dei SamCro i segreti e le bugie cominciano a scavare una fossa forse troppo profonda per gli ideali un tempo sacri del loro leader.
E dal carcere alle strade di Charming, passando per il tavolo dei Sons, ha inizio una lunga, violenta e terribile cavalcata che porta il Presidente alla scoperta della verità, ed alle sue conseguenze: riuscirà Jax ad uscire anche da quest'ultima, terrificante lotta?
E cosa resterà dei Sons of anarchy quando la polvere si sarà depositata?








E' sempre difficile, salutare dei vecchi amici.
Figurarsi, lo è quando si tratta di vecchi nemici, il che è tutto dire.
La cavalcata dei SamCro qui al Saloon è iniziata ancora quando il serial loro dedicato firmato da Kurt Sutter era pressochè sconosciuto in Italia, e sostenuto da pochi anche in rete: la voglia di trovare, in cuor mio, un degno sostituto di The Shield, quel biondo e maledetto protagonista così inquieto e passionale, l'episodio della morte della moglie del suo migliore amico, Opie - forse il charachter cui affettivamente sono rimasto più legato della serie -, le prime scaramucce tra i membri del club, il vecchio da cambiare ed il nuovo che avanza.
Neppure io potevo sapere che sarebbe stata la prima tappa di uno dei viaggi più sentiti compiuti dal sottoscritto nell'ambito del piccolo schermo: e dalle lotte intestine messe da parte per vendicare la violenza subita dalla "Regina madre" del club alla trasferta in terra d'Irlanda, passando attraverso l'incredibile resa dei conti con l'ATF ed i suoi agenti si è giunti, un passo dopo l'altro, alla seconda metà della vita di una proposta che è riuscita a raccontare, in termini crime, tutto quello che, da Shakespeare allo spirito libero che vive e sente sulla pelle ogni amante della motocicletta - e del viaggio, a prescindere dalle due ruote - alberga nel cuore dell'Uomo, nello specifico tra le luci ed ombre della sua parte più sanguigna, protettiva quanto feroce.
Ed è tutta qui, l'anima dei SamCro.
Scrivendo il post dedicato alla stagione d'esordio, affermai che anche quelli che, tra i Sons, parevano i peggiori, erano in grado di mostrare un lato umano, pregi e difetti come ognuno di noi, e proprio grazie alle loro sfaccettate nature di padri, figli, fratelli, amici, amanti, spiriti liberi e criminali - o poliziotti, perchè non c'è mai solo un lato della medaglia - erano in grado di toccare il cuore dello spettatore: e questo è stato il più grande pregio che Sutter ha buttato nella fucina della sua creatura. Una strepitosa, travolgente umanità.
E se di norma, come si affermava poche righe sopra, è difficile pensare di poter dire addio a qualcuno - o qualcosa - in virtù di quello che ha rappresentato e continuerà a rappresentare, per i ricordi e le emozioni, per qualsiasi "nervo" abbia toccato dentro di noi, questa settima ed ultima stagione di Sons of anarchy è stata una vera e propria cavalcata verso la fine, neanche il già citato Bardo - che l'acuto Sutter pone anche in chiusura, quasi fosse l'incisione per la lapide della sua opera - avesse deciso di salire in sella ad una Harley e lanciarsi lungo una striscia d'asfalto che viaggia a tutta velocità verso la fine del mondo con in cuffia sparati al massimo brani come Don't fear the reaper, o Free bird.
Ed è proprio sulle note di quest'ultima, che mi è parso di assistere alla resa dei conti che Jax orchestra in modo da sistemare le cose con la Legge, la Famiglia, il Club, gli amici ed i nemici, ma soprattutto se stesso: una resa dei conti dal sangue facile, come ogni prodotto di questo tipo - e vite come quelle raccontate - richiede, intrisa di riferimenti "alti" - la presenza fisica della morte, i corvi, il pane ed il vino da ultima cena, la croce per andare incontro alla fine -, decisamente terreni - la moto del proprio padre come mezzo per giungere alla propria destinazione, gli anelli lasciati sulle tombe del proprio migliore amico e della propria moglie, e quello che, dai Sons ad un Son, pare aver comunque seminato l'eredità oscura di Jax e soprattutto Gemma nel maggiore dei due figli del protagonista, Abel - e, se vogliamo, anche "bassi" - curioso pensare che Sutter, tra i creatori del già citato The Shield, abbia scelto di far comparire tutti e quattro i membri della fu Squadra d'assalto, e che proprio Michael Chicklis, che prestò volto e carisma a Vic Mackie, sia stato scelto per risultare determinante, anche se involontariamente, nel compimento del destino di Jax -, che attraverso una toccante carrellata ci conduce, un colpo dopo l'altro, un cadavere dopo l'altro, ad un commiato tra i più tempestosi e da brividi che l'universo dei serial televisivi mi abbia regalato.
E per quanto Jax, se non nella passione e negli errori tutti umani, così come nella sua corruttibilità di idealista incapace, di fatto, di plasmare la forza dei suoi stessi ideali, finendo per distorceli quanto peggio avrebbe potuto ogni tiranno da lui combattuto e sconfitto, non sia mai stato vicino al sottoscritto quanto altri charachters tratteggiati negli anni dall'universo delle serie - penso a Sawyer, il Bufalo, Gannicus, Hank Moody, per citarne alcuni - la sua uscita di scena - e quella di Sons of anarchy - sono tra le più toste e sentite che possa ricordare, e per quanto fallimentare, di fatto, sia risultata essere la sua impresa di riportare il Club ad una dimensione nuova, sognata prima da suo padre e poi da lui, non è detto, come spesso accade, che la sconfitta debba significare necessariamente qualcosa di negativo.
"Cosa accadrà alla fine di questa giornata, signor Teller?" - è la domanda quasi atterrita del Procuratore diretta al Presidente dei SamCro.
"I cattivi perdono."
Anche Jax Teller è un cattivo.
E lui lo sa bene.
Ma la verità, spesso e volentieri, rende liberi. Anche nel Male.
Free bird, per l'appunto.
Un Figlio sulla moto del Padre condotto da un corvo alla prossima tappa del suo viaggio.
Un Figlio che libera i Figli dai (propri) peccati.
Se fossi un tipo religioso, potrei quasi leggere in tutto questo un segno.
Ma non lo sono.
Preferisco non avere troppe regole o dogmi.
Essere un Padre, ed essere un Figlio.
Il più semplicemente e direttamente possibile.
E sperare di essere cattivo quanto basta per vivere, ma non abbastanza per dover necessariamente perdere.
Che in certi casi ed in certe giungle, equivale a morire.



MrFord




"Ridin' through this world
all alone
god takes your soul
you're on your own
the crow flies straight
a perfect line
on the devil's path
until you die."
Curtis Stigers - "This life" -






18 commenti:

  1. L'ultimo atto del dramma del nostro Amleto motorizzato con la camminata più ciondolante del mondo ;-) Una serie che ha dei difetti grossi così è tutti chiarissimi, ma che alla fine ti tira dentro grazie ad un trio di attoroni (Sagal, Humman e il mio Perlman), alla fine è dura salutare i ragazzi di SAMCRO. Gran commento, una volta di queste dovrei decidermi anche io a parlare della serie di quel pazzarello di Kurt ;-) Cheers!

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    1. La camminata di Jax è stata uno dei cult di questa serie anche qui in casa Ford.
      E hai ragione: è durissima lasciare i ragazzi del SamCro.
      Ma almeno li porteremo dentro.

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  2. Un finale da brividi e da lacrime, Jax e i Sons mi mancano davvero tanto, una serie epica che chiude al meglio. A ripensarci tremo ancora, le tue parole sono arrivate dritte al cuore.

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    1. Finalissimo davvero.
      E sono contento di essere riuscito a tradurre tutte le emozioni che è riuscita a darmi questa serie.

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    2. Come scrive Ford di cinema non scrive nessuno!Punto.
      Io sono ancora impantanata con Walter white(devo cominciare la terza),hai voglia a guardare 7 stagioni XD
      Però non si sa mai,con la passione smodata che ho per i biker scapigliati, prima o poi....

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    3. Addirittura!?
      Comunque, Walter White è da finire. Ma subito.
      E appena chiudi con BB, attacca con i Sons, che spaccano.

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    4. Sennò non avrei letto(e commentato) centinaia di tuoi post,no?
      Di altri blogger mi sono stufata subito,altri li ho leggiucchiati e abbandonati,ma la mole di cose che ho letto qua è impressionante(e il motivo è appunto quello succitato)XD
      Cioè,tu con le tue rece mi hai fatto venire il groppo in gola,e mica una volta sola!
      Ok che io sono una vecchia frignona,ma solo con lo scritto non è facile ;)
      Peccato che il widget qua a destra non sìa storico ma prenda solo un ultimo periodo,sarei curiosa di sapere quanti sono in tutto XD

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    5. Sono contento di aver avuto questo effetto: in fondo, il piacere di scrivere di Cinema così come il Cinema colpisce me è quasi più grande di godermi i film. :)

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  3. Faccio ridere I polli, la devo ancora vedere.. Fischi dagli spalti per Dembo

    (non ho letto nulla, poi quando l'ho vista torno a leggere)

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    1. Fratello, sul serio!?
      Corri immediatamente a schiaffarti questa bomba di stagione finale! :)

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  4. Ti sei schiaffato in rapida successone anche la 7, deve essere proprio una bomba questa serie...

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  5. E così ce l'hai fatta ad arrivare anche tu a fine corsa. E prima del 2020, miracolo!
    Il prossimo passo qual è, terminare il Dr. House prima del 2050? :D

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    1. Ce l'ho fatta eccome. Rimanendo sempre più SamCro di quanto tu non potrai mai sognare di essere. ;)

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  6. Ok, credo che questa sarà la prossima serie che seguirò :D

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  7. Finalmente l'hai visto! Stagione e serie spettacolare, si conclude senza lasciare nulla di irrisolto. Sicuramente una delle migliori serie egli ultimi anni.

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    1. Concordo in pieno: finale stupendo per una serie bellissima ed intensa. Grandi Sons.

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