domenica 6 marzo 2011

Cop Land

La trama (con parole mie): Freddy è uno sceriffo mai entrato in polizia a causa di una parziale sordità che si è guadagnato salvando una ragazza dall'annegamento, e che vive in una tranquilla cittadina del New Jersey popolata praticamente da soli poliziotti. 
Bel posto, penserete voi. E invece no. Perchè i soliti quattro o cinque stronzi assetati di potere, in realtà, dietro la criminalità zero del luogo nascondono parecchi scheletri nell'armadio.
E toccherà proprio a Freddy spalare via un bel pò di merda.


Cop Land è una delle pellicole più insolite dell'incredibile filmografia stalloniana.
Innanzitutto, il buon, vecchio Sly non ci ha messo mano, regia o sceneggiatura che dir si voglia. Poi, il cast è di prim'ordine, quasi si trattasse di un film d'autore.
E, per chiudere, dietro la macchina da presa c'è un artigiano con le contropalle come James Mangold, che a molti potrà suonare come un signor nessuno, ma che, negli anni, ha sfornato ottimi film d'intrattenimento come Identità, Walk the line o Innocenti bugie.
Ma non è niente di tutto questo che fa amare questa amara pellicola girata nel pieno del territorio dei Soprano - cui verrà ceduta una buona fetta del cast - ai fan della prima ora dello Stallone italiano, bensì il fatto che, a tutti gli effetti, Cop Land rappresenta, in qualche modo, il JCVD di Sly.
Niente ruoli da superfigo spaccaculi protagonista, ma un personaggio bolso e triste interpretato in uno dei momenti di peggior forma fisica del normalmente bombatissimo Sylvester, che si innamora della donna che ha salvato in gioventù sposata a un povero stronzo e che neppure dopo i tradimenti e la morte di quest'ultimo riesce ad ottenere quello che vuole, e che anche nel successo scopre il peso di un fardello che ha tanto il sapore della sconfitta.
Insomma, il loserismo dei Rocky, dei Lincoln Hawk, dei John Rambo portato all'estremo grazie ad un personaggio assolutamente normale nei suoi limiti, che di stalloniano ha soltanto il labbro storto, una certa scarsa propensione alla recitazione e quella sensazione da "il cuore oltre l'ostacolo" che negli anni abbiamo imparato ad amare nel nostro eroe numero uno.
Ma questa è solo la punta dell'iceberg, perchè Cop Land è davvero un ottimo prodotto di genere, inseribile, almeno idealmente, nel contesto degli L. A. Confidential o dei Blue steel, legati alla corruzione e al dramma all'interno dei corpi di polizia in grado di far tornare alla mente dello spettatore la celeberrima frase "chi controlla i controllori?" che ispirò Alan Moore per quel Capolavoro che è la graphic novel Watchmen - prima o poi parlerò anche del film in questione -.
Rispetto ad altre opere di questo tipo, o a prodotti di Maestri del poliziesco come Mann o Friedkin, Cop Land soffre, più che dei limiti d'estro del regista, di una durata forse troppo ristretta, limite pesantissimo di una sceneggiatura che, a mio parere, aveva ancora parecchie cartucce da sparare quando si giunge ad un confronto finale forse un pò troppo affrettato con Ray e la sua banda di cattivi di turno.
Ma questo, in fondo, non importa più di tanto: il bene trionfa grazie a Sly, che trova ancora una volta la forza di rialzarsi e battersi fino a quando non sente la campana - e in questo film, permettetemi la battutaccia, è anche avvantaggiato -, e torna ad ammirare da oltre il ponte una città immensa e quasi misteriosa, per lui, uomo semplice di una realtà che pare cucita punto per punto da Springsteen.
Non sarà per sempre, e certo non coltiviamo l'illusione che tutto, da quel momento in poi, sarà perfetto, anzi: ma a volte è comunque un bene sapere che anche chi resta in silenzio perchè teme di mostrare quanta forza ci vuole a sopportare il peso della responsabilità sulle spalle può, un giorno, decidere di alzare la testa e smettere di tenere bassa la voce.
Loro, tutti loro, non sono sordi.
Vogliono solo farci credere che lo siamo noi.


MrFord

"We'd go down to the river  
and into the river we'd dive  
oh down to the river we'd ride." 
Bruce Springsteen - "The river" - 

6 commenti:

  1. da non-stalloniano questo ovviamente me lo sono perso. e a vedere sly in versione "d'autore" o quasi non è che ci tenga più di tanto :)

    RispondiElimina
  2. Questo perchè sei soltanto un miscredente! ;)
    Sly è mitico, e questo film funziona, almeno una chance potresti dargliela: mica c'è Lorenzo Lamas, in fondo! ;)

    RispondiElimina
  3. questo non è un film stalloniano, infatti sly non è la prima donna. cioè fanno parte del cast anche Liotta, Keitel e De Niro, mica briciole o Eric Roberts! grandissimo film, punto e basta.

    che poi ci fosse stato anche lorenzo lamas, sempre nella parte del renegade, il film sarebbe uno di quei cultissimi-cult-a-prescindere-che-manco-ve-lo-dico!

    RispondiElimina
  4. Frank, è vero che non è la prima donna, ma Freddy è sicuramente molto "Sly" come personaggio.

    Secondo me Lamas ci sarebbe stato bene, anche se in Expendables sarebbe stato ancora meglio! ;)

    RispondiElimina
  5. lo dicevo per convincere cannibale!
    Stallone nella sua grande prova d'attore. e direi pure passata a pieni voti.

    RispondiElimina
  6. Cannibale lo convinciamo a suon di minacce di visione dell'intera filmografia di Lamas! ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...