Se esistesse una classifica dedicata ai film più inutili mai realizzati, o dei quali non si sentiva certo il bisogno, con ogni probabilità questa versione live action di La bella e la bestia - splendido film d'animazione Disney che segnò il cambio di marcia del colosso fondato dal vecchio Walt negli anni novanta - si batterebbe con le unghie e con i denti - da vera bestia, per l'appunto - in modo da conquistare una posizione di rilievo: del resto, quando dietro la macchina da presa c'è Bill Condon - che molti ricorderanno per il suo "esemplare" operato nel corso della saga di Twilight - una certa garanzia pare evidente, e se a questo aggiungiamo una Emma Watson più cagna maledetta del solito, un Dan Stevens che fa rimpiangere a tutti i suoi fan dei tempi di The guest ed un Ian McKellen pagato per cinque minuti di faccette neanche fosse Depp in Alice in Wonderland, il gioco è fatto.
Certo, quasi nulla è stato modificato rispetto all'originale, ma questo non fa che rendere il paragone ancora più impietoso: questa noiosissima versione, infatti, pare essere stata totalmente privata della magia che il buon, vecchio cartone animato riesce a regalare ancora oggi, esempio lampante di quanto importante sia il cuore in qualsiasi produzione, a prescindere dagli scopi commerciali per i quali è stata biecamente e banalmente creata a tavolino - come questa -.
Un fallimento su tutta la linea che mi è costato un paio delle ore più noiose di visione degli ultimi mesi, nel corso delle quali con Julez abbiamo sfiorato più volte l'idea di premere stop e porre fine alle nostre sofferenze e di cercare di restare svegli stando dietro ai Fordini sempre più scatenati ed alla giostra delle faccende di casa nel momento più caotico della giornata, quello della preparazione della cena.
Una produzione inutile, finta e posticcia, trionfo di effetti creati ad uso e consumo del 3D e della retorica senza alcuna scintilla che rende un film ancora peggiore di quanto in realtà non possa essere.
Ed affidandomi al nuovo corso del Saloon più spiccio e senza troppi giri di parole, mi pare di avere già scritto fin troppo.
La trama (con parole mie): la polvere dell'ultima, vittoriosa - per il sottoscritto - Blog War non si è ancora posata, ed ecco che Cannibal Kid e questo vecchio cowboy si ritrovano pronti a commentare le uscite di questa settimana. Rispetto alle ultime puntate della rubrica, però, pare esserci almeno in parte un'inversione di tendenza alla sequela di schifezze che ci siamo dovuti sciroppare per tutto ottobre, e ritroveremo - miracolosamente - almeno due potenziali uscite molto interessanti. Probabilmente pagheremo dazio il prossimo weekend: per il momento, godiamoci dunque tutto questo grasso che cola.
"O mio Dio! Non pensavo che i film consigliati dal Cannibale fossero così brutti!"
Dark Skies – Oscure presenze di Scott Stewart
Il consiglio di Cannibal: oscurate WhiteRussian!
Thriller-horror-fantascientifico guardabile ma non memorabile. Gli appassionati del genere possono comunque dargli una possibilità e, considerando che appartiene al genere sci-fi, e pure a quello a thriller ed è pure un pochetto horror, è indirizzato a un sacco di gente. Ford, che è appassionato di un altro genere di film, i film brutti, può anche astenersi.
Post cannibale a breve.
Il consiglio di Ford: un'oscura presenza, quella del Cannibale!
Thriller discreto che mescola horror e sci-fi che è stato una positiva sorpresa: iniziato a vedere con la stessa voglia di un reprise di The tree of life si è invece rivelato piacevole e teso fino alla fine, ricordandomi cose come il recente The conjuring o Sinister, uscito l'anno scorso.
Non sarà il titolone del secolo, ma fa il suo sporco lavoro. E funziona senza dover necessariamente sbracare in un finale buonista. Meno male.
Recensione fordiana a brevissimo.
"Il Cannibale mi aveva impiantato un chip, ecco perchè trovavo interessante The tree of life!"
La vita di Adele di Abdellatif Kechiche
Il consiglio di Cannibal: è da una vita che voglio vederlo
Ai più distratti, come MrFord, segnalo che questo non è il film biopic sulla vita della cantante Adele. Si tratta invece della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes e sarà sicuramente una delle visioni più interessanti di questa fine 2013, anche perché si preannunciano 3 ore di lesbicate d’autore. Cosa chiedere di più a un film?
Vista l’ottima accoglienza ricevuta, è già pronto il sequel. Si chiamerà La vita di Ford e sarà un western-fantasy stile Wild Wild West su un uomo dei nostri giorni che crede di essere un vecchio cowboy. Il protagonista sarà Sylvester Stallone e la regia sarà di Michael Bay. In pratica non so quanto c’entrerà con il film originale…
Il consiglio di Ford: almeno non abbiamo dovuto attendere una vita per vederlo anche in Italia.
Il buon Peppa Kid, cui piace fare il sapientone e invece a stento conosce Abdellatif Kechice, non vedrà l'ora di menarsela parlando di questo film come il più grande degli espertoni.
Io, invece, attendo con il cuore e la testa quello che promette di essere uno dei film più interessanti dell'anno, ultima fatica di un regista che fino ad ora non mi ha mai deluso. Speriamo che la vicinanza del mio antagonista non porti male!
"Ti meriti un bel bacio per aver preferito la listona di Ford alla listina di Peppa Kid!"
Il quinto poteredi Bill Condon
Il consiglio di Cannibal: sarà il quinto porchere?
Questo è il film rischio dell’anno.
L’idea di un film su Julian Assange e su Wikileaks era molto intrigante. Quando però sono venuto a sapere che Julian Assange ha accusato la pellicola, parafrasando un pochino le sue parole, di essere una cagata colossale e di non riportare assolutamente la verità dei fatti, l’entusiasmo è parecchio sceso. Considerando che alla regia c’è l’atroce Bill Condom, pardon Bill Condon, che ha firmato Breaking Dawn 1 e 2, i due episodi più agghiaccianti della già discutibile saga di Twilight, il rischio disastro è altissimo. Non a caso negli USA è partito in maniera pessima. Anzi, più che pessima, visto che ha fatto il peggior incasso d’apertura del 2013 tra i film distribuiti in molte copie.
Poteva andare peggio?
Solo se Wikileaks tra i suoi documenti segreti diffondeva delle immagini di MrFord nudo…
Il consiglio di Ford: il quinto potere? Quello di Ford che sconfigge il Cannibale ad ogni nuova Blog War!
Bill Condon per gli amici Condom è uno degli spauracchi peggiori che la settima arte possa avere, ancor più di gentaglia come Michael Bay o Lars Von Trier. O Marco Goi.
L'idea che possa aver sfruttato da par suo una delle vicende potenzialmente più interessanti degli ultimi anni mi fa gelare il sangue nelle vene neanche fossi un bromantico vampiro in stile Twilight, dunque credo che eviterò questo film come se fosse una fumante zuppa d'aglio.
"Dunque questo è il vero volto del Cannibale." "E' terribile, forse è meglio che resti un segreto."
Runner Runner di Brad Furman
Il consiglio di Cannibal: I run away from Ford
Justin Timberlake + Ben Affleck + Gemma Arterton = un cast niente male in un film che invece promette abbastanza male. Dovrebbe trattarsi infatti di un mediocre thrillerino sul mondo del gioco d’azzardo su cui è meglio non puntare troppo. Finirò per vederlo comunque, ma senza correre. Preferisco risparmiare il fiato per fuggire a gambe levate dai film consigliati da Ford.
Il consiglio di Ford: corriamo via da questi film, e soprattutto da quelli che consiglia il Cucciolo Eroico!
Filmetto inutile ma probabilmente innocuo buono per quelle serate da neuroni zero che di tanto in tanto servono a riequilibrarsi dopo settimane di lavoro particolarmente intense.
Non credo proprio finirà in cima alla lista, ma se dovesse capitarmi, non correrò a perdifiato per fuggirgli.
Un po’ come con il Cannibale, che attenderò in agguato per la prossima battaglia.
"Justin, mi dispiace: io quel bruto di Ford in barca non lo invito!"
Cani sciolti di Baltasar Kormákur
Il consiglio di Cannibal: ancora sciolti? E legateli!
Di Cani sciolti avevamo già parlato quest’estate. Pensavo fosse uscito nell’indifferenza generale e invece è stato rimandato a questo weekend. Sempre nell’indifferenza generale. È il classico film action fordiano che promette un grado di originalità pari allo zero e un livello di noia pari all’infinito. So già che Ford cercherà di vendercelo come un capolavoro assoluto, ma con lui c’è solo una cosa da fare: Smithers, libera i cani!
Il consiglio di Ford: sciolgo una compressa di cicuta nel drink del Cannibale per festeggiare il mio imminente compleanno.
La distribuzione italiana è proprio una cosa curiosa: questo film, perfetto per atmosfere e tamarraggine per il pieno del solleone estivo, è stato inspiegabilmente dirottato ad autunno inoltrato, periodo in cui il suo potenziale di svago risulterà quantomeno dimezzato.
Peccato.
Comunque non me lo perderò, anche perchè promette di essere una di quelle cose tremendamente fordiane che tengono lontano il mio rivale.
"Cannibal un esperto di Cinema!? Ma non fatemi ridere!"
Justin e i cavalieri valorosi di Manuel Sicilia
Il consiglio di Cannibal: valorosi coloro che andranno a vederlo
Ed ecco il solito filmetto d’animazione che farà andare in brodo di giuggiole il pubblico dei più piccoli, Ford compreso. Scopiazzando un po’ Brave e un po’ Dragon Trainer, un nuovo cartone fantasy storico che costringerà il povero Fordino a portare suo padre al cinema. Se non siete obbligati, però, o miei cavalieri valorosi, potete anche saltarlo con il vostro destriero.
Il consiglio di Ford: valoroso, ovvero l'opposto di Pusillanime Kid.
Filmetto d'animazione fondamentalmente ed inesorabilmente inutile scopiazzato selvaggiamente da pellicole ben più interessanti che faccio finta di non aver neppure visto inserito nella lista delle uscite: mi basta Peppa Kid come cartone animato, per questa settimana!
"Sono amico del Cucciolo Eroico: per favore, non siate troppo cattivi con me!"
Oh Boy, un caffè a Berlino di Jan Ole Gerster
Il consiglio di Cannibal: Oh old man, un caffè a Lodi
Film tedesco che sembra originale e molto meritevole. In patria è stato apprezzatissimo, rivedere Berlino anche se solo su uno schermo è sempre un piacere, il trailer non è male e c’è pure il rischio che possa trattarsi di una di quelle pellicole radical-chic da me tanto amate e da Ford tanto disprezzate. E potrebbe essere proprio questo il vero valore aggiunto della seconda pellicola più promettente della settimana dopo La vita di Adele.
Il consiglio di Ford: Oh, c'è nessuno!? Un caffè a Casale.
Berlin è uno dei dischi di Lou Reed che preferisco. A Berlino sono stati girati molti grandi film. Berlino è una delle mie città europee favorite.
Insomma, se non fosse che probabilmente il Cannibale e molto del pubblico radical chic che tanto detesto attenderanno ferventi questo titolo, potrei dire che mi incuriosisce quasi quanto quello di Kechiche: spero solo che per una volta non si riveli la solita fregnaccia d'essai e sia effettivamente interessante come promette di essere.
"Vedi, con Ford è facile: basta farlo ubriacare, e riesce a farsi piacere anche i pretenziosi film d'autore!"
La trama (con parole mie): non può mancare, alla fine dell'anno, la consueta classifica dedicata al peggio del peggio, per certi versi quasi più attesa di quella al contrario destinata alle migliori pellicole passate su questi schermi negli ultimi dodici mesi - che monopolizzerà i primi giorni del 2013 -.
A questo giro ho deciso - al contrario di quanto fatto nelle scorse due edizioni - di non limitarmi a segnalare le schifezze clamorose fatte e finite, ma di includere nella classifica anche quei film d'autore tecnicamente non discutibili ma che, per contenuto, piglio o spocchia, hanno provocato nel sottoscritto accessi di rabbia tali da giustificare cascate di bottigliate come se piovesse.
Dunque aspettatevi titoli che non pensereste di scovare, in questa sede, accanto alle consuete, intramontabili, clamorose perle del trash che da sempre vengono celebrate in una decina tutta da massacrare.
Neanche il tempo di avvisarvi, e cominciamo subito con un nome illustre finito sotto i colpi delle mie ormai leggendarie bottigliate, il grande - perchè grande è indubbiamente - Steven Spielberg. Questo suo War horse, girato e confezionato da dio, è un inno alla retorica dalle proporzioni così gigantesche da far apparire Salvate il soldato Ryan come una sorta di opera ermetica bielorussa, talmente zuccheroso e tirato per la criniera in alcuni passaggi da far strabuzzare gli occhi anche ad uno che il fascino del Cinema made in USA lo subisce sempre e comunque come il sottoscritto.
Altro giro, altro autore che cade sotto i colpi del Saloon.
David Cronenberg, fino a qualche anno fa considerato dal sottoscritto un Maestro inarrivabile - oltre che intoccabile -, dopo il parziale fallimento di A dangerous method delude anche di più con la versione cinematografica del supercult letterario di De Lillo, una specie di manuale della spocchia che, come se non bastasse, fa davvero di tutto per risultare noioso fin dal primo istante.
Una pellicola inutile e vuota che non mi sarei mai aspettato dal regista canadese.
Dopo Ali G, Borat e Bruno, torna alla ribalta Sacha Baron Cohen con i suoi personaggi volutamente grotteschi, politicamente scorretti e profondamente volgari: peccato che la freschezza di una proposta come questa si sia persa già da anni, ed il risultato sia l'equivalente di quello provocato nel sottoscritto dai nostrani cinepanettoni.
Robetta buona per far ridere solo ragazzini in preda agli ormoni che esplodono ad ogni parolaccia ma che ha davvero ben poco della satira polico/sociale che vorrebbe rappresentare.
Non esiste classifica del peggio di fine anno senza Twilight, ormai presenza fissa in questo particolare premio fin dalla sua istituzione, nel 2010.
Onestamente speravo che Bill "Condom" ed i suoi amici vampiretti potessero entrare quantomeno nella top five, ma evidentemente le aspettative hanno in qualche modo reso la visione meno terribile di quanto mi aspettassi, ed assolutamente ad un altro livello rispetto all'agghiacciante prima parte dello scorso anno.
Peccato, perchè la mia previsione iniziale era di un podio praticamente assicurato per Edward, Bella e tutti i loro simpatici amici.
A volte capita che, non si sa per quale preciso motivo, un regista tutto sommato discreto si beva il cervello portando in sala veri e propri abomini: è il caso di Soderbergh - poi rivalutatosi grazie a Magic Mike - e di questo Knockout, che se non fosse per la notevole ex lottatrice di MMA Gina Carano e per l'indubbia - e pessima - qualità delle altre proposte avrebbe senza dubbio scalato ancor di più questa classifica.
Un film inutile, scritto da cani e diretto distrattamente, che cestinai con gioia e senza alcun ripensamento.
L'esorcista, cultissimo firmato da quel geniaccio cattivo di William Friedkin, nel corso dei decenni ha causato più danni alla settima arte che altro: un esempio lampante è questo L'altra faccia del diavolo, film di infima serie sotto tutti gli aspetti che dall'inizio alla fine conferma la sua inutilità.
Qui non ci sono incazzature o porcate d'autore: solo un sano, vecchio, intramontabile film di merda.
Ed eccoci giunti al limitare del podio con una delle pellicole più kitsch, terribili e clamorosamente inguardabili dell'anno: dal gusto per l'eccesso alle sopracciglia modello Elio della protagonista, una fiera del cattivo gusto senza limiti condita da un balletto conclusivo da far apparire quasi decente anche la Deliranza di Johnny Depp in Alice in wonderland.
Reazionario, ridicolo, scritto e recitato da cani, troppo serioso e dal petto in fuori per far scattare la scintilla della simpatia per il trash di culto: questo è il secondo capitolo del già non entusiasmante Io vi troverò, diretto con un piglio degno di questa posizione del già tristemente noto per le sue qualità dietro la macchina da presa Olivier Megaton, regista venuto dritto dritto dal pianeta dei Transformers ed interpretato dall'unico essere vivente dalle mani più brutte di quelle di Megan Fox, Liam Neeson.
Avrebbe meritato per almeno un paio di sequenze il gradino più alto del podio, ma non ce l'ho proprio fatta a risparmiare il vincitore di quest'anno, neanche con tutta la buona volontà.
A volte capita che non contino l'abilità dietro la macchina da presa, l'occhio per le inquadrature, il piglio del regista che sa dove andare a sfruttare la potenza del mezzo cinematografico: perchè quando gli stessi nascondono in realtà un desiderio di esercitare il potere sul pubblico, una demagogia irritante, retorica travestita da alternativismo, allora non ci sono scuse.
Io mi incazzo e basta.
Nel post che gli dedicai definii l'ultimo lavoro di Tony Kaye il prodotto di una "pedofilia culturale", e più passa il tempo e più sento che la stessa definizione risulta più che calzante.
Escrementi, caro professor Kaye, direi citando il mitico Keating de L'attimo fuggente.
Escrementi.
E Detachment ne è, più che un esempio, una montagna.
I PREMI Peggior regista: Tony Kaye per Detachment Peggior attore: Robert Pattinson per Cosmopolis e Breaking dawn - Parte seconda Peggior attrice: Milla Jovovich per Resident evil - Retribution Premio "parrucchino di Nicholas Cage" per il personaggio trash: Biancaneve per Biancaneve Effetti "discount": L'altra faccia del diavolo Premio "dolcetto o scherzetto" per il costume più agghiacciante: i Volturi in Breaking dawn - Parte seconda Stile de paura: la finta autorialità di Soderbergh in Knockout - Resa dei conti Premio "veline": Maggie Grace in Taken 2 Peggior scena d'amore: Edward e Bella che distruggono il loro nido senza mostrare nulla di nulla, Breaking dawn - Parte seconda Premio "pizza, spaghetti e mandolino": l'agghiacciante balletto finale, Biancaneve
La trama (con parole mie): Bella Swann è ormai una vampira.
E non solo: è anche una delle più potenti al momento in circolazione.
I Cullen sono al settimo cielo per il suo ingresso nella famiglia, mentre lei stessa e l'ormai marito Edward vedono la figlia Renesmee crescere giorno dopo giorno come mai si sarebbe immaginato, stupiti anche che Jacob, lupo mannaro che fu innamorato di Bella, abbia ricevuto il suo imprinting proprio con la piccola.
A rompere l'equilibrio e la serenità pensano i Volturi, clan di vampiri legati all'Italia nonchè figure d'autorità senza pari tra i succhiasangue: l'esistenza della figlia di Edward e Bella è un rischio per la segretezza della condizione vampirica, e dunque la stessa va eliminata.
I Cullen, scoperta la minaccia, dovranno radunare i loro alleati in vista di una battaglia potenzialmente mortale.
E' la prima volta nella storia del Saloon che mi capita di dispensare bottigliate "al contrario".
Di norma, l'utilizzo dello strumento bottigliatorio è infatti legato alla delusione che nasce da film d'autore dalle notevoli aspettative risultate di fatto tradite una volta giunte alla prova del passaggio sugli schermi di casa Ford: l'ultimo capitolo della saga di Twilight, invece, ribalta la concezione usuale dello strumento stesso.
Da Bill Condon - il regista del sesso sicuro -, considerato lo scempio del capitolo precedente, e da Twilight - inteso come saga - mi aspettavo una conclusione con i controcazzi in quanto a mancanza di qualità e gusto pessimo: e invece che succede? Breaking dawn - Parte seconda è soltanto un'inutile pellicola per teenagers poco reattive tra un orecchio e l'altro in preda ad una qualche crisi ormonale rispetto al petto nudo di Taylor Lautner o all'indifferenza fatta persona passata per parvenza sexy di Robert Pattinson e poco altro, incapace di regalare allo spettatore lo spettacolo indecoroso che fu il penultimo film uscito lo scorso anno: una terribile delusione per il sottoscritto, che già pensava ad una lotta senza quartiere di Breaking dawn per conquistare almeno la seconda posizione nella classifica dedicata al peggio del 2012 che vedrete a fine anno, come di consueto - il primo posto, inarrivabile ed inattaccabile, è ormai certo -.
Certo, Pattinson e la Stewart sono patetici come sempre, lo script imbarazzante almeno quanto la regia, l'evoluzione della storia elementare e tagliata con l'accetta, eppure manca il guizzo che permette ad un film di vedersi proiettato direttamente nell'Olimpo del peggio senza passare dal via: sarà per quella battaglia finale - registicamente gestita malissimo, tra l'altro - con il suo "trabocchetto", sarà per le aspettative troppo alte che il buon vecchio "Condom" non sarà mai in grado di soddisfare neanche in negativo, ma la sensazione generale derivata dalla visione - più che l'orrore o l'ilarità - è stata l'assoluta apatia.
Considerato che il passaggio sugli schermi di casa Ford è avvenuto nello stesso giorno del ritorno al cocktail del sottoscritto dopo l'intervento alle tonsille, direi che il Jack&Coca che ha troneggiato sul tavolino di fronte al divano è stato l'evento clou di una serata che, al contario, mi aspettavo si potesse tramutare in un unico, clamoroso, gigantesco fuoco d'artificio di bruttezza e raccapriccio in grado di regalare momenti da mandibola slogata per le risate, invece che rischiare di abbattere ogni difesa facendomi finire addormentato secco accanto ai gatti, professionisti nel settore nanna.
Breaking dawn - Parte seconda è stato così deludente e privo di un qualsiasi stimolo da mettermi in difficoltà anche rispetto alla stesura del post, che quando si trattava della Twilight-materia mi aveva sempre regalato momenti da fiumi di parole e vetriolo all'indirizzo di una delle saghe più inutili - letterarie o cinematografiche che fossero - di tutti i tempi: l'unica domanda che sorge spontanea, a conti fatti, riguarda Michael Sheen, che denaro a parte dopo cose interessanti come Il maledetto United o Frost/Nixon non mi capacito di come potrebbe essere finito in mezzo ad una selva di cani maledetti da piccolo e grande schermo come questa.
Per il resto, il nulla.
Se non che, ve lo garantisco, purtroppo per noi uno degli aspiranti più accreditati alla conquista del Ford Award per il peggio dell'anno finisce clamorosamente fuori dalla corsa per il podio: una delusione terribile, che chiude nel peggiore dei modi una cinquina di pellicole che avrebbe senza dubbio meritato un finale da riferimento del settore.
MrFord
"Where in the world's the forgotten?
They're lost inside your memory
you're dragging in your heart's been broken 'cause we all go down in history
La trama (con parole mie): Bella e Edward, terminato il liceo, finalmente coronano il loro sogno d'amore convolando a nozze, con sommo dispiacere del licantropo Jacob e stupore degli ex compagni di scuola umani.
In luna di miele Bella costringe finalmente Edward - che alla religione e alle tradizioni ci tiene - a fare sesso nonostante i clamorosi rischi - quello di godersela un pò, forse!? -, e non contenta fa di tutto perchè il vampiro ripeta la performance più di una volta, tanto che alla fine quello ci casca e la ragazza rimane incinta.
Peccato che essere ingravidate da un vampiro provochi effetti collaterali mai visti, oltre all'incertezza assoluta a proposito del nascituro, con il rischio concreto che sia un mostro assetato di sangue pronto a distruggere tutto e tutti.
A questo punto i licantropi vicini dei Cullen, guidati dall'arcigno Sam, faranno di tutto per tornare sul sentiero di guerra e rimettere i succhiasangue al loro posto.
Lo scorso anno, quando uscì in sala Eclipse, pensai che, nonostante la clamorosa bruttezza della pellicola, ci fosse perlomeno qualche speranza di vedere venata di una leggera autoironia la parte conclusiva di una delle saghe letterarie e cinematografiche qualitativamente peggiori della Storia, legata alla vicenda amorosa del vampiro Edward Cullen e la giovane umana Bella Swann.
Invece, con la prima parte del fortunatamente ultimo capitolo di questa merdata di proporzioni bibliche per quindicenni in crisi ormonale post-cartoni animati, il pessimo Bill Condom torna sui binari dell'agghiacciante New moon, uno dei teen movies peggiori di sempre: confesso che, nel corso dei primi venti minuti di Breaking dawn, la mia incredulità ha raggiunto livelli mai visti prima rispetto al fatto che qualcuno possa essere stato davvero pagato - e profumatamente, pensando ai giovani protagonisti - per produrre questa roba e portarla sullo schermo.
Il retrogusto profondamente cattolico della vicenda - proveniente probabilmente dai libri, e legato alla terrificante evoluzione della storia d'amore di Edward e Bella, una delle più smielate, patetiche, noiose e clamorosamente finte mai portate sullo schermo -, unito ad una recitazione ai livelli del parrucchino di Nicholas Cage o di quello, ben peggiore, di Steven Seagal, una sceneggiatura da soap televisiva ed effetti visivi così portentosi da non mostrare nulla di quello che sarebbe interessante mostrare - le trasformazioni dei licantropi, così veloci da ricordare quelle dei Transformers, mi hanno ricordato quanto miracolosa resta la magia di Un lupo mannaro americano a Londra - targato 1981, Taylor Lautner è nato nel 1992: viva i Classici - fanno di Breaking dawn un serissimo candidato al primo posto nella classifica dei peggiori film del 2011 che mi accingo a preparare per fine anno, arrivando, nella mia mente, anche a minacciare schifezze subumane quali Tekken e Dylan Dog, orrori giunti senza un perchè sul grande schermo.
Ma andando oltre il futuro destino di questo film nelle classifiche fordiane, i ridicoli scambi di sguardi tra i due innamorati e la totale incapacità a livello attoriale di Pattinson e della Stewart, sopravvissuti - noi spettatori, non loro - a stento all'assurda sequenza del matrimonio, incontriamo il peggio solo con la partenza dei piccioncini per la loro luna di miele, un campionario di scene in grado di infrangere la barriera del ridicolo involontario per giungere, semplicemente, nel magico mondo dell'immondizia non solo cinematografica: oltretutto, per una vicenda che dovrebbe - almeno in teoria - rappresentare un amore traboccante passione e romanticismo, la sequela infinita di primi piani inespressivi conditi da frasi senza alcun senso logico unita alla freddezza dei due protagonisti - ma questi due staranno davvero insieme!? Perchè credo bacerebbero con più trasporto anche il più repellente degli animali presente sul globo - rende il tutto soltanto terribilmente noioso.
Ma al peggio non c'è mai fine, e così, una volta esploso lo scandalo della gravidanza di Bella, si da inizio alla supposta parte drammatica della pellicola, che dovrebbe culminare con un'epica - e telefonatissima - battaglia tra vampiri e licantropi in parallelo al momento del parto della fresca sposina, e che invece finisce per essere una sorta di supplizio ritmato dall'aumentare del trucco per rendere la Stewart sempre più emaciata, schiacciata dal peso di questa creatura insolita e già praticamente leggendaria nata dalla sua unione con Edward - che passa il tempo a darsi la colpa di tutto senza combinare una fava di niente, senza contare lo scarsissimo appeal mascolino che esprime, specie accanto a quello che, in teoria, dovrebbe essere il suo rivale in amore Jacob, già di suo non proprio un esempio di machismo duro e puro -.
Fortunatamente, ad un certo punto, tutto finisce, ovviamente nessuno si fa la bua e l'amore - ma quello vero vero vero e forte forte forte di Edward e Bella - trionfa come solo nelle migliori famiglie.
Ed è a quel punto che succede.
Ci si rende conto che ad attenderci c'è ancora la parte due.
E allora non si è più tanto felici.
Se non per il fatto che il 2012 ha già un film candidato al titolo di peggiore dell'anno.
MrFord
"La bella canzone di una volta faceva sorridere la gente,
che la trovava divertente e la cantava a voce alta.
La bella canzone di una volta faceva commuovere la gente,
che la ascoltava attentamente e la imparava in una volta.
La canta il commissario al lestofante,
la fischia il portinaio spazzolante
mentre la balia col poppante
la trova molto interessante.
L'accenna il giovanotto dal barbiere
e dopo un po' la sa tutto il quartiere
che pullula di mille capinere, e a mezzanotte c'è l'oscurità."
Elio e le Storie Tese - "La bella canzone di una volta" -