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giovedì 19 aprile 2018

Thursday's child








Nuovo appuntamento con il triangolo cinematografico più bollente della blogosfera e con una delle attrici in grado di mettere d'accordo non solo per le doti recitative questo vecchio cowboy ed il suo rivale per antonomasia, Cannibal Kid: per l'occasione, a tentare di arbitrare gli ormoni dei due vetusti bloggers penserà la fruttata Fragola, pronta a regalare perle come solo nelle migliori edizioni di questo appuntamento settimanale.



"Quei due bloggers pensano di essere duri e cattivi, ma io me li mangio in un boccone."



Molly's Game

"Ma tu sul serio vuoi avvicinarti a quei due? Io ti consiglierei un'ordinanza restrittiva."

Fragola: Prima di tutto ringrazio il Cannibale e Ford per avermi invitata a prendere parte come guest della loro mitica rubrica. Quando il Cannibale mi ha proposto la cosa, ero agitata quasi come se mi avessero chiesto di partecipare al tavolo verde di Molly Bloom. E a tal proposito, questo film dedicato alla “Principessa del Poker” mi pare decisamente interessante, sarà che a me quest’anno le storie di sportive “alternative” alla canonica immagine proposta dalla società (vedi “Tonya”) mi garbano parecchio, ma la pellicola sembra avere del gran potenziale, se si aggiunge che il film è scritto e diretto da Aaron Sorkin, che di biographical drama ne sa qualcosa, e la presenza di una fichissima Jessica Chastain, la quale probabilmente agiterà i fervori post adolescenziali del Cannibale. Peccato Kevin Costner che ha la stessa verve del mio comodino al mattino, ma per il resto direi che è il mio film prefe della settimana!
Cannibal Kid: Quando ho iniziato a vedere Molly's Game ero agitato quasi come se Fragola mi avesse chiesto di contribuire al suo blog Una fragola al giorno, che io avrei trasformato per l'occasione in Un cannibale al giorno toglie il Ford di torno. Quando Jessica Chastain fa un nuovo film per me è sempre un evento e vado in agitazione. Nemmeno questa volta la rossa più fragolosa di Hollywood comunque ha deluso le aspettative e ci ha regalato una pellicola recitata alla grande, of course, e ottimamente scritta e diretta da Aaron Sorkin, che io ho già recensito (http://www.pensiericannibali.com/2018/02/kiss-kiss-mollys-game.html) e che consiglio di vedere a Sabina e persino al mio blogger rivale.
Ford: questo dev'essere l'anno dei biopic sportivi alternativi. Dopo Tonya, infatti, giunge finalmente in Italia Molly's game, scritto ed interpretato ottimamente - Fragola, inizi male con quelle sparate su Kevin Costner -, che ho già visto e ho atteso a pubblicare in vista proprio di questo approdo nelle nostrane sale. Unica nota dolente, il fatto di essere d'accordo con Cannibal.

Escobar - Il fascino del male

"Una volta là c'era Casale Monferrato. Ora ho costruito il mio nuovo zoo personale."

Fragola: L’interesse per la figura di Pablo Escobar sembra non accennare a diminuire o perlomeno ne sono convinti i realizzatori di questo film, il terzo dedicato al Patrón dopo “Escobar” con Benicio del Toro e la stupenda serie “Narcos” di Netflix, che chevelodicoafare ho amato alla follia.
La domanda che sorge spontanea è cosa può dirci di più sulla figura di Pablito il film di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem e Penélope Cruz e pare che la risposta sia tutta nel racconto della relazione extraconiugale tra Escobar e Virginia Vallejo, giornalista di quei turbolenti anni in Colombia e autrice del libro da cui è tratto il film. Sinceramente non sentivo la necessità di un altro film sul narcotrafficante e, forse, l’aspetto più interessante (probabilmente l’unico) sarà vedere Bardem alle prese con una figura imponente come quella di Escobar e se l’attore sarà in grado di eguagliare la grandissima interpretazione di Wagner Moura. Per il resto, lascio il giudizio ai due caballeros.
Cannibal Kid: Io mi sono appassionato a Narcos fintanto che c'era lui, Pablo, poi quando è sparito è sparita anche la mia attenzione. Per quanto non sentissi particolarmente il bisogno di un altro film su di lui, dopo il già poco fenomenale Escobar con Guillermo... excusa, con Benicio del Toro, questa pellicola incentrata sul rapporto tra il narcotrafficante e la giornalista Virginia Vallejo potrebbe comunque rivelarsi se non muy guapa, se non altro mucho mejor di un WrestleMania.
Ford: chevelodicoafare su Narcos, un pò meno su Escobar, decisamente meno rispetto a questo ennesimo film dedicato alla figura del trafficante colombiano, che pare realizzato giusto per mettere in vetrina due divi che sopporto meno di Cannibal nelle sue giornate peggiori. Per quanto mi riguarda, Pablito resterà per sempre quello portato sullo schermo da Wagner Moura.

Ghost Stories

"Il primo di quei bloggers che mette il muso fuori dovrà prenotarsi una bella serie di sedute dal dentista."

Fragola: Questo film deve fare una paura da matti, ma deve essere una figata. E questo è quasi tutto quello che so su “Ghost Stories”, visto che sono talmente fifona che gli horror non li guardo, e infatti non sono riuscita a guardare neanche il trailer e a leggere per intero le notizie a riguardo, saltando i pezzi che mi parevano più spaventosi (mi basta poco, anche solo le parole “strani fenomeni sovrannaturali” ricreano nella mia mente scenari di puro terrore, più spaventosi dell’immaginare Cannibale e Ford andare d’accordo su tutto!) Ma non volevo fare brutta figura con i miei ospiti, quindi ho cercato di informarmi al meglio e devo dire che “Ghost Stories” ha un background niente male, che lo rende una delle uscite più interessanti della settimana: il film, infatti, oltre a rifarsi a una lunga tradizione di horror d’oltremanica, è l’adattamento di una pièce teatrale dallo stesso nome molto nota per essere terrificante (nel senso che fa paura, non brutta che “nun se po’ guardà”). Pare che lo spettacolo fosse vivamente sconsigliato ai minori di 15 anni, che per pubblicizzarlo venissero utilizzare le immagini del pubblico terrorizzato e che, alla fine dello spettacolo, un messaggio registrato invitasse gli spettatori a mantenere il segreto sulla rappresentazione. Insomma, ci sono tutti i presupposti per un film in grado di spaventare persino un “duro” come Ford.
Cannibal Kid: Da quando conosco Ford, faccio fatica a trovare spaventosa qualsiasi altra cosa all'infuori di lui e dei suoi gusti. Figuriamoci un film che riesca a farmi paura. Visto che io e Ford gli horror li guardiamo, e in genere li critichiamo pure parecchio, a tremare possono essere gli autori di questa pellicola già pronta a far gridare dall'entusiasmo, oltre che dal terrore, molti blogger, ma che con noi due avrà vita parecchio più dura.
Ford: la cosa che mi fa più paura di questo film è che potrei essere clamorosamente d'accordo con l'analisi "pre partita" del mio rivale, che giustamente afferma quanto l'horror abbia vita difficile quando incontra i nostri due pareri. Lieto di essere smentito, ma ho come l'impressione che questo Ghost stories finirà per essere l'ennesimo fenomeno mediatico e pubblicitario pronto ad essere stroncato in stereo dai due bloggers più cattivi della blogosfera. E spaventosi, ovviamente.

Doppio amore

"Fragola, nessun rancore, ma voglio essere io l'unica donna tra Cannibal e Ford. Prima di te ho già fatto fuori la Chastain e J-Law."

Fragola: Quando sento odore di cinema francese divento sempre diffidente e circospetta. Non so perché, ma ho sempre il timore che dietro tutta l’eleganza, la sofisticatezza e le rifiniture di pregio del cinema d’oltralpe, voilà le truc: un vuoto esistenziale e non, in cui morire di noia al suon di “Meh!”. Certo non è sempre così, ma capita, e questo film di François Ozon, un thriller psicologico tutto giocato sul tema del doppio, dell’ambiguità e del sesso come mezzo per dipanare la matassa, mi sembra possa appartenere alla categoria. Sicuramente Cannibale non sarà d’accordo, ma lui ha il debole per i film francesi e quindi lo lascerò parlare.
Cannibal Kid: Siamo sicuri che il commento qui sopra l'abbia scritto tu, Sabina?
Ford, esci subito da questa Fragola!
Io quando sento odore di cinema francese, sento profumo di Chanel Nº 5 e vado subito in estasi. Con un thrillerino psicologico soft-erotico come questo poi, non potevo che cadere nella trappola di Ozon con tutti e due i piedi. Anche questo film come Molly's Game l'ho già visto e già recensito (http://www.pensiericannibali.com/2017/12/loroscopo-di-pensieri-cannibali.html). Più che doppio amore, una doppia recensione. Alla faccia di Ford che probabilmente non ha ancora visto nessuno dei due.
Ford: Ozon, nonostante il Cinema francese e il radicalchicchismo, mi piace, e ho apprezzato in passato molti dei suoi lavori. Questo Doppio amore non è ancora transitato dal Saloon, ma potrebbe perfino stupirmi e consegnare ai lettori una settimana miracolosa all'interno della quale mi trovo più d'accordo con il mio nemico giurato che con la nostra ospite fruttata. Una cosa davvero al limite della fantascienza.

L'amore secondo Isabelle

"Certo che Cannibal e Ford fanno proprio ridere: non importa chi ospitino, sparano sempre stronzate a raffica!"

Fragola: Potrei copiare e incollare la prima parte del mio commento sopra. E aggiungo che personalmente non amo molto i film in cui le donne si parlano addosso delle proprie pene d’amore e dell’incapacità di comunicare tra uomo e donna e sentimento e ragione. Abbiamo già avuto sei stagioni di Sex and the City per dilungarci meravigliosamente sul tema, va bene così grazie, e nel caso servisse una rinfrescata, mi metto a leggere Pensieri Cannibali che va bene uguale.
Cannibal Kid: Ahahah, colpito e affondato!
Giusto per rimanere in tema francese: chapeau, Fragola, chapeau.
Riguardo alla pellicola, è diretta da Claire Denis (da non confondere con l'attrice Claire Danes), regista nota per il film Cannibal Love, che colpevolmente e clamorosamente non ho mai visto, così come nessuno dei suoi altri lavori. Questo film con la sempre brava Juliette Binoche potrebbe rappresentare l'occasione per rimediare e potrebbe piacere pure a Ford, che di recente ha esaltato molto più di me una pellicola in apparenza simile come quella radical-chiccata de L'avenir.
Ford: Finalmente qualcuno che riesce a vedere Cannibal ed il suo blog come lo vedo io! Brava Fragola, ti sei riscattata di quanto scritto fino ad ora! E per il resto, appurato questo, poco importa del film!

Wajib - Invito al matrimonio

"Piuttosto che parlare di Cinema con Cannibal, mi confronto con voi pappagalli."

Fragola: Qui invece sento odore di “cannibalata” e devo dire che non mi dispiace affatto. Film premiato in diverse manifestazioni, selezionato per rappresentare la Palestina agli Oscar 2018 per poi non entrare nella lista finale, si tratta di una pellicola impegnata, che cerca di raccontare un tema piuttosto complesso come quello della condizione palestinese nei territori israeliani in modo leggero ed emozionale. A questo tipo di proiezioni solitamente siamo più o meno in 10 in sala, ma sono una persona positiva e spero sempre nell’arrivo dell’undicesimo. Sarà questa la volta buona?
Cannibal Kid: Mi sa che l'undicesimo non sarà io, ma potrebbe essere Ford. Sempre che nel frattempo non esca qualche altro film con The Rock...
Ford: se questa settimana non dovesse esserci nulla in programma con The Rock, Fragola, contami pure come l'undicesimo!

Il tuttofare

"Vostro onore, tenere in libertà Cannibal Kid è più che comico!"

Fragola: Io non sono una di quelli che demonizza il cinema italiano tutto, ci sono casi in cui riconosco il valore della produzione e pellicole che salvo volentieri. Ecco, il film con Castellitto non è uno di quei casi.
Cannibal Kid: Sergio Castellitto non mi è mai stato particolarmente simpatico, ma i suoi film devo dire che non mi dispiacciono. Quelli da regista, almeno. Ricordo ad esempio ancora con piacere quel sottovalutato gioiellino de La bellezza del somaro. E se lo ricordo io che ho una pessima memoria, un motivo ci sarà. In questo caso il tuttofare Castellitto si limita al solo ruolo da attore e, se ha deciso di partecipare a un progetto non suo o dell'onnipresente moglie Margaret Mazzantini, un motivo ci sarà. Anche se non ho tutta 'sta voglia di scoprire quale sia.
Ford: io, in questo momento, ho voglia di fare una cosa sola. Evitare film italiani inutili neanche fossero commenti di Cannibal.

Parlami di Lucy

"Questo posto desolato dev'essere quello che Escobar ha lasciato di Casale."

Fragola: Per riallacciarmi al discorso di sopra, questo è proprio quel genere di film italiano che invece potrei salvare volentieri. Con un film così, possono parlarmi di chiunque, persino di Cannibale e Ford!
Cannibal Kid: Non capisco da dove arrivi tutto questo entusiasmo da parte di Fragola nei confronti di un film che, almeno dal trailer, sa di tipico mattonazzo finto autoriale e vero amatoriale italiano, oltre che di notevole pesantezza. Altroché il leggero cinema francese. Credo, anzi temo, che Ford in questo caso possa essere d'accordo con me.
Ford: temi bene, Peppa. Non so cosa possa essersi bevuta Fragola per diventare una versione ancora più radical di te.

Il mio nome è Thomas

"Terence, non aver paura! Guidi senza dubbio meglio di Ford!"

Fragola: Raga ma questa è la ciliegina sulla torta! A parte che sono devastata dall’aver appreso che “Don Matteo” è arrivato al season finale che ciao proprio, un crollo delle certezze di queste dimensioni che Ford, che c’ha persino la serie salvata su Netflix come qualsiasi agée che si rispetti, ancora non si è ripreso. Ma poi scopri che in realtà Don Matteo si è solo trasformato in uno che se fa chiamare Thomas e tutto ciò è stupendo! Mi rimangio quello che ho detto all’inizio, il mio film prefe della settimana è questo!
Cannibal Kid: Oh, finalmente Fragola prende un po' di mira anche Ford e fa un centro pieno!
Io la popolarità di Terence Hill non l'ho mai capita già ai tempi degli speghetti western, figuriamoci poi con Don Matteo e ora con questo suo ritorno cinematografico da attore e pure da regista e pure da sceneggiatore. Se questo è il meglio che il “nuovo” cinema italiano oggi può offrire, il mio nome è James Ford.
Ford: io voglio bene a Terence Hill. Ma solo rispetto ai film con Bud Spencer. Don Matteo, Thomas e chiunque altro, li lascio volentieri al grande bacino del trash che di tanto in tanto Cannibal celebra ignorando le critiche che spesso e volentieri riserva alle tamarrate adorate dal sottoscritto.

mercoledì 31 gennaio 2018

Assassinio sull'Orient Express (Kenneth Branagh, USA/UK/Malta/Francia/Canada/Nuova Zelanda, 2017, 114')




Le bieche e classiche operazioni da botteghino "di lusso", fatte di grandi produzioni e cast all stars, di norma sono un campo minato entro il quale non mi piace affatto mettere piede, considerato che il tempo è poco e se proprio devo rilassare il cervello preferisco qualche bella proposta tamarra e trash per godermela in tranquillità: come se non bastasse, nel caso in questione la forte antipatia per molti degli attori ed attrici presenti ed il fatto di non aver mai letto il romanzo di Agatha Christie o visto il celebre film di Lumet rendeva l'approccio ancora più ostico.
La tempesta di bottigliate che prevedevo alla vigilia, però, non si è abbattuta su Branagh e soci, che portano a casa la pagnotta con un compitino ben confezionato pronto ad avere le spalle ed il culo parati da una storia avvincente ed assolutamente innovativa per i tempi in cui fu scritta, ennesima testimonianza della grandezza di una scrittrice incredibile e stimolo a recuperare - come feci qualche anno fa per Dieci piccoli indiani - la storia nella sua versione cartacea.
Da una grande storia, dunque, è difficile - specie con molti soldi ed un certo mestiere a disposizione - riuscire nell'impresa di portare sullo schermo un brutto film, e Assassinio sull'Orient Express certo non lo è, grazie ad un'affascinante cornice, la giusta tensione ed un paio di immagini - soprattutto nel finale - discretamente potenti: certo, non farà mai la Storia del Cinema e resterà comunque intrappolato nel grande oceano di proposte che lo spettatore finisce per dimenticare con il tempo, eppure rispetto a quanto poco mi aspettassi - o forse proprio per quello - si lascia guardare e, chi l'avrebbe mai detto, finisce per stuzzicare anche la curiosità per il seguito - Assassinio sul Nilo, anche questo legato ad una pellicola decisamente nota - e per l'impostato e piuttosto duro Poirot dello stesso Branagh, che pur non avendo nulla dell'immagine letteraria del detective riesce a renderlo credibile senza apparire ridicolo.
Perfino gente bollita come Depp, forse perchè costretta a recitare più sotto le righe del solito, risulta meno disturbante di quanto non sia, mentre altra come la Cruz scompare dietro una storia di vendetta, moralità, giudizio e morte assolutamente attuale e profonda, che mi ha fatto tornare in mente il triste caso Lindbergh, che lasciò gli Stati Uniti dominati dalla CIA di Hoover sconvolti.
Dunque ci si trova di fronte a qualcosa di sicuramente non memorabile o creativo nella messa in scena, ma comunque pronto a presentarsi bene e a non sprecare l'occasione fornita da una storia che funziona così incredibilmente bene: la Christie, probabilmente, che fosse per una grande intelligenza o per un rapimento alieno - lei stessa dichiarò di avere avuto più volte contatti con gli extraterresti - continua ad essere avanti anni luce rispetto alla maggior parte dei giallisti di maggior successo di questa e di altre epoche, e in questo caso anche a salvare Branagh e soci da un fallimento annunciato.
L'ambientazione d'epoca, il fascino del treno a vapore e del passaggio da Gerusalemme a Istanbul fino al cuore delle Alpi innevate fanno il resto, e trasformano un potenziale film da massacro in un innocuo e piacevole divertissement dal sapore di the delle cinque, perfetto - come è stato - per un pomeriggio da giornata detox in cui riposo anche dalle bevute.
E per una volta, in perfetto stile Poirot, posso mettere anch'io da parte i disequilibri e non giudicare troppo. Piuttosto, prendere il tempo per qualche pensiero in più.



MrFord



 

mercoledì 15 giugno 2016

Wednesday's child

La trama (con parole mie): si prosegue nella marcia verso la chiusura di questi primi mesi del duemilasedici, pronti a riservare qualche sorpresa in sala nelle ultime settimane forse per farsi perdonare una primavera da spettatori peggiore dell'estate di aspiranti vacanzieri che stiamo vivendo in questi giorni di piogge torrenziali.
Quello che prosegue, purtroppo, è anche il sodalizio con Cannibal Kid, che continua ad abbassare la qualità di questa rubrica affiancando i suoi scombinati commenti a quelli del sottoscritto.


"Ecco quello che succede a pensare di saperne qualcosa di Cinema: si finisce come Ford e Cannibal."
Angry Birds – Il film

"E così quelli sono Ford e Cannibal!? Ammazza che brutti!"
Cannibal dice: Pellicola tratta da una popolare app per smart phone. E dopo aver detto questa cosa, credo che la testa di James Ford sia esplosa in mille pezzi!
Nonostante l'ispirazione relativamente moderna, sembra la solita pellicoletta bambinesca stile Minions che il mio blogger rivale fingerà di schifare, quando in realtà lo esalterà un casino. A me invece probabilmente mi renderà solo molto angry.
Ford dice: la moda e l'app degli Angry Birds mi hanno sempre attirato più o meno quanto le opinioni di Cannibal, ovvero molto poco, ed il film non è da meno. Considerati i recuperi ancora in ballo, non credo proprio sarà una priorità.



Gli invisibili

"Merda, non pensavo di essere diventato più vecchio di Ford!"

Cannibal dice: Film con Richard Gere nei panni di un barbon... volevo dire un Fordone... no, fa più politically correct dire un clochard. La sostanza comunque non cambia, si tratta sempre di un senzatetto. Che poi è peggio essere un uomo senzatetto o una donna senzatette?
Domande esistenziali a parte, questa pellicola puzza. No, non perché i clochard non si lavano. Puzza di buonismo. Il fatto che alla regia ci sia Oren Moverman, già autore dell'ottimo Oltre le regole – The Messenger, mi fa però ben sperare.
Ford dice: se non fosse che dietro la macchina da presa di questo film rischiosissimo - in termini di buonismo - si trova Oren Moverman, autore di quell'Oltre le regole in grado di mettere d'accordo perfino me e il Cannibale, questo Gli invisibili verrebbe saltato a piè pari senza alcun tipo di rimorso. Invece potrebbe finire nell'elenco delle potenziali sorprese della settimana e forse del mese.



Tutti vogliono qualcosa

"Dici che somiglio a Ford? Allora devo essere davvero fico!"

Cannibal dice: Tutti vogliono qualcosa. Io non voglio soldi, figa e potere. Oddio, non mi dispiacerebbero, però per il momento mi posso più semplicemente accontentare di vedere sparire James Ford dalla faccia della Terra, o almeno dalla blogosfera. Riguardo al film è il nuovo di Richard Linklater, è una specie di “sequel spirituale” di La vita è un sogno, e quindi è da vedere.
Ford dice: quello che vorrei sarebbe la possibilità di vivere stipendiato per non lavorare, in modo da godermi i Fordini, il mio tempo, il Cinema e continuare a prendere per il culo Cannibal da qui alla fine dei suoi giorni.
Peccato che, almeno per il momento, non sia così.
Mi accontento, però, di segnare e sottolineare il ritorno in sala del sempre ottimo Linklater.

 


Laurence Anyways

"Eddai, Cannibal, non te la prendere, non chiuderti nella tua cameretta! Non tutti possono essere fighi come Ford!"
Cannibal dice: Film del 2012 che arriva ora nelle sale italiane. Meglio tardi, molto tardi, che mai. Non si tratta di uno dei miei lavori preferiti di Xavier Dolan, quelli restano i capolavori Mommy e Les amours imaginaires, però non è niente male (http://www.pensiericannibali.com/2013/08/xavier-dolan-anyways.html).
E comunque sempre meglio la ritardataria distribuzione nostrana di Ford, che fa tanto l'espertone di cinema e poi non ha ancora visto manco un film di quello che è uno dei principali nuovi talenti oggi in circolazione. Ma non si vergogna?
Ford dice: non ho ancora visto neppure uno dei film di Dolan, e non me ne vergogno.
Principalmente perchè il tempo che ho a disposizione ultimamente è molto poco, e rischio causa vecchiaia l'abbiocco secco.
Dunque, e non è da sottovalutare, ho paura di nutrire aspettative così alte nel giovane Xavier da finire clamorosamente deluso. Vi farò sapere. E chissà che questo ritardatario Laurence Anyways non possa essere un buon punto di partenza.



The Boss

"Ecco la prima lezione da Cannibalini: se non possiamo essere fighi quanto i fordiani, perlomeno cerchiamo di essere i loro tirapiedi."

Cannibal dice: Non ho ancora ben capito se Melissa McCarthy mi stia simpatica o meno. Dopo Spy tenderei per il sì e a questo The Boss, che pure negli Usa non è stato accolto granché bene, tenderei a dare una possibilità. Su Ford ho invece capito benissimo una cosa: quello mi sta proprio sui coglioni uahahah!
Ford dice: Melissa McCarthy è la versione fordiana della cannibale e poco sopportabile Rebel Wilson, dunque in prospettiva estiva questo The Boss potrebbe risultare una visione distensiva giusta per la stagione, specie se volete togliervi di dosso il peso delle radical posizioni del mio antagonista.



Ma ma – Tutto andrà bene

"Certo che Cannibal questa storia l'ha presa proprio male!" "Già, ha pensato addirittura di farsi una plastica per assomigliare a Ford."

Cannibal dice: Ma ma che titolo titolo ha questo film film?
Per Penelope Cruz è un po' come per Melissa McCarthy. Non ho ancora deciso se mi piace o meno. A volte mi sembra una figa stellare e un'ottima attrice, altre volte mi sembra un mezzo roito e un'interprete agghiacciande. Potrebbe aiutarmi a risolvere il mistero questa pellicola che affronta il tema della malattia, di recente molto fortunato nonostante come argomento sia più deprimente di Ford quando cerca di fare il simpatico.
Ford dice: quando ci sono di mezzo film potenzialmente finti autoriali in realtà strappalacrime, non credo possa andare bene proprio nulla. Dunque a prescindere preferisco saltare il giro e divertirmi come l'estate impone.



Conspiracy – La cospirazione

"Se bevi un solo White Russian in una serata non potrai mai sperare di guadagnarti la fiducia di Ford!"

Cannibal dice: Un film con Al Pacino e Anthony Hopkins? Mizzega! Un tempo, quando io ero un bambino e Ford era già vecchio però meno di adesso, si sarebbe gridato al filmone. Adesso invece sembra il solito thrillerino che i due attori hanno accettato di girare per un solo motivo, e non è l'amore per il cinema.
Ford dice: è davvero un dispiacere, vedere due ex grandissimi attori recitare solo per denaro senza badare alla qualità del prodotto.
Un po' come leggere ogni giorno le recensioni del mio rivale Cannibal, un tempo rivale all'ultimo sangue ormai divenuto una quasi parodia fordiana: e questo quando le cose vanno bene.



La casa delle estati lontane

"Allora dov'è che Ford ha spedito Cannibal?" "Non lo so di preciso, spero il più lontano possibile da noi!"

Cannibal dice: Pellicola israelo-francese in bilico tra noioso impegno fordiano e cazzara leggerezza estiva cannibale. Talmente in bilico, che alla fine con buona probabilità nessuno di noi due lo vedrà.
Ford dice: l'estate è vicina, la voglia di leggerezza tanta, dunque abbandono Cannibal e le potenziali visioni radical al largo e al loro destino.



Calcolo infinitesimale

"Dopo aver assistito alla maratona del Cannibale dedicata a Lars Von Trier ho perso per sempre la voglia di fare sesso."

Cannibal dice: Infinitesimale è la possibilità che io guardi questo film. E anche la possibilità che all'interno del micro-cervello di Ford ci sia della materia grigia e non solo delle ragnatele.
Ford dice: infinitesimale è la possibilità che Cannibal ne capisca di Cinema. Almeno quanto quella che io decida di guardare questo film.


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