Visualizzazione post con etichetta Charlie Kaufman. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Charlie Kaufman. Mostra tutti i post

giovedì 29 dicembre 2016

Ford Awards 2016: i film (dal 30 al 21)


Seconda giornata dedicata alla classifica dei migliori film usciti in sala nel corso di questo duemilasedici ormai agli sgoccioli, modificata in corso d'opera a seguito di alcune visioni "dell'ultimo minuto": quali sorprese riserverà, dunque, questa decina?
E sarà premiato l'intrattenimento, o l'autorialità?


N°30: DOCTOR STRANGE di SCOTT DERRICKSON


Uno dei personaggi che meno ho amato in casa Marvel da lettore di Fumetti diventa il fulcro di una delle pellicole di supereroi più riuscite degli ultimi anni: bravo Derrickson a pescare a piene mani da Inception, Matrix e Iron Man e bravo Cumberbatch a dare corpo e carattere ad un personaggio per nulla semplice.
Intrattenimento intelligente al cento per cento. Attendo già il sequel.

N°29: ZOOTROPOLIS di BYRON HOWARD, RICH MOORE, JARED BUSH

 

La Disney, tacciata da sempre dai radical di buonismo e film "solo per bambini", confeziona una piccola chicca pronta a dimostrare che la grande D è nettamente proiettata nel Nuovo millennio per modernità e tematiche, oltre che per intrattenimento, alla facciazza di molte sue rivali al botteghino.
Testimonianza del grande momento della creatura del mitico Walt, il fatto che Zootropolis non sarà l'unico suo titolo in classifica.

N°28: IO PRIMA DI TE di THEA SHARROCK

 

Una delle sorprese dell'anno.
Giunto su questi schermi praticamente con un bersaglio grosso come una casa appeso al collo, si è rivelato la versione sentimentale di Quasi amici per spontaneità, freschezza ed intensità.
Un plauso ad autori e protagonisti per non averlo trasformato in un polpettone da buoni sentimenti.

N°27: VELOCE COME IL VENTO di MATTEO ROVERE

 

Molti degli avventori abituali del Saloon sanno bene della mia diffidenza rispetto al Cinema italiano, soprattutto da amante dei Classici e del periodo in cui avevamo in scuderia i migliori registi del mondo.
Nel corso degli ultimi dodici mesi, però, sono state molte le cose buone prodotte nella Terra dei cachi: una di esse è senza dubbio Veloce come il vento, imperfetto e coinvolgente film "in famiglia" con un ottimo Stefano Accorsi ed una rivelazione come Matilda De Angelis.
Diretto, di pancia, pane e salame. Come piace a me.

N°26: LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di GABRIELE MAINETTI



Il film italiano forse più osannato della stagione è un esperimento in stile Batman Begins che, pur molto nostrano, avvicina il Cinema made in Italy ad un certo standard internazionale: i margini di miglioramento sono molti, e senza dubbio è stato sopravvalutato, ma il lavoro di Gabriele Mainetti è notevole e merita senza dubbio una vetrina.

N°25: ROGUE ONE di GARETH EDWARDS


Frenato - e non poco - da scelte di casting poco felici e da una prima parte poco coinvolgente a dispetto della tecnica, lo spin off della Saga per eccellenza del Cinema si riprende - e vola fino al venticinquesimo posto in classifica - con una seconda ed un finale da urlo, coinvolgenti, tiratissimi e molto emozionanti, degni dei momenti migliori che Star Wars ci ha riservato negli ultimi quarant'anni.
N°24: DEMOLITION: AMARE E VIVERE di JEAN-MARC VALLEE


Un film sul quale non avrei scommesso nulla, o quasi, giunto al Saloon solo per dovere di cronaca, bistrattato spesso e volentieri e non esente da difetti, ma diretto come pochi altri nel corso di questi ultimi dodici mesi: ancora una volta si toccano il tema del superamento del dolore e della famiglia, che da queste parti sfondano una porta più che aperta.


N°23: CAROL di TODD HAYNES

 

Todd Haynes, da queste parti amatissimo in passato per Velvet Goldmine e Lontano dal paradiso, torna sul grande schermo raccontando una storia d'amore nella sua evoluzione, fine e superamento vista dal doppio punto di vista dell'esperienza e della giovinezza.
Apparentemente algido, sotto il vestito è uno dei titoli più passionali della stagione.


N°22: PERFETTI SCONOSCIUTI di PAOLO GENOVESE

 

Un impianto teatrale, un esperimento tra amici molto pericoloso, l'eterno dilemma verità a tutti i costi o bugie a fin di bene (o male): un gruppo ben nutrito ed affiatato di attori al servizio di una sceneggiatura ottimamente scritta per quello che, senza dubbio, è stato il titolo italiano più convincente dell'anno per il sottoscritto.
In un periodo di "guerra fredda" tra il Saloon e la Terra dei cachi, direi che è un risultato invidiabile.


N°21: ANOMALISA di DUKE JOHNSON, CHARLIE KAUFMAN

 

Torna sul grande schermo il genio Charlie Kaufman con uno dei film d'animazione più maturi ed adulti del passato recente, forse fin troppo criptico in molte parti ma ugualmente affascinante e magico grazie principalmente alla sua protagonista femminile e ad un finale da riflessioni profonde ed assolutamente "a portata di tutti".


TO BE CONTINUED...

mercoledì 2 marzo 2016

Anomalisa

Regia: Duke Johnson, Charlie Kaufman
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 90'






La trama (con parole mie): Michael Stone, uomo d'affari e relatore di conferenze sulle strategie di marketing legate al servizio clienti, si trova a Cincinnati proprio per un meeting quando, nella solitudine dell'hotel, decide di contattare una vecchia fiamma lasciata più di dieci anni prima, in modo da passare la serata e ritrovare in qualche modo una parte di se stesso.
Quando l'incontro naufraga, l'uomo vaga nei corridoi fino ad imbattersi in due ragazze giunte da Akron proprio per seguire la sua relazione del giorno successivo: dopo aver trascorso qualche ora al bar insieme a loro, attratto dalla più timida delle due, Lisa, Stone decide di invitare la ragazza per un drink in camera sua: la notte che trascorreranno insieme finirà per smuovere qualcosa di sopito dentro di lui, e spingerlo a rivalutare la sua intera esistenza.
Ma basterà per cambiare vita?










Credo sia ormai noto - almeno al pubblico degli appassionati - che la vecchia dicitura di "film d'animazione" non sia più relegabile al solo campo dell'intrattenimento per i più piccoli, e che da qualche anno a questa parte sia avvenuto un vero e proprio sdoganamento del genere con tanto di vittorie giunte in prestigiosi festival - ricordo l'Orso d'oro a Berlino per La città incantata - ed anche qui al Saloon - Inside out trionfatore agli ultimi Ford Awards -, segnato da pellicole notevoli come Persepolis, Valzer con Bashir, La storia della Principessa Splendente e questo Anomalisa, protagonista proprio con l'appena citato Inside out della selezione dedicata all'animazione dell'appena archiviata Notte degli Oscar.
Charlie Kaufman, genio della sceneggiatura - Se mi lasci ti cancello - e della regia - Synecdoche, New York -, percorre la strada che portò Tim Burton a realizzare uno dei suoi progetti più riusciti - Nightmare Before Christmas - affidandosi ad un tecnico della stop motion pronto a portare sullo schermo l'insolita e complessa analisi della sua penna rispetto all'anima umana: in particolare, con Anomalisa l'autore si lancia in un faccia a faccia con il grigiore e l'appiattimento in particolare riferito all'amore nell'età adulta, composto di solitudini, incomprensioni, punti di vista egoriferiti che conducono inevitabilmente ad una percezione distorta della realtà.
Personalmente, per quanto affascinante e geniale a tratti, ho trovato Anomalisa molto lontano dalle mie corde di pane e salame, e forse, troppo criptico perfino per un autore complesso e sfaccettato come Kaufman: eppure, nonostante alcuni passaggi al limite dell'incazzatura - ovviamente del sottoscritto - ed una prima parte non proprio brillante in termini di ritmo - ma, forse, utile per rendere l'idea della sensazione di disagio crescente del protagonista -, con l'entrata in scena di Lisa la pellicola pare acquistare una marcia in più anche dal punto di vista dell'audience, illuminata come Michael dalla magica semplicità di questa ragazza timida ed introversa pronta a ribaltare le regole di un mondo in cui le voci ed i volti paiono tutti inesorabilmente e terribilmente uguali.
Ma è con il crescendo finale, dal risveglio di Stone la mattina dopo la sua "big night out" al ritorno a casa, ed una delle riflessioni più amare sul lento soccombere ai compromessi della vita adulta, o almeno ad un'esistenza fatta di fughe e tentativi di trovare qualcosa in qualcuno o all'esterno anche quando, di fatto, il problema di percezione risulta essere quello di chi guarda il mondo e lo vede quasi completamente appiattito dietro un'unica forma, e pensa che sia proprio quella forma il problema, e non il proprio modo di guardarla, o la prospettiva dalla quale si è ormai impigrito a vederla, che Anomalisa mi ha convinto.
Eccezionale, in questo senso, ed estremamente negativo sotto quasi tutti gli aspetti, il personaggio di Stone, cui fa da perfetto contraltare Lisa, leggera ma non per questo melensa, che regala con la doppia esibizione canora nella camera di Michael di Girls just want to have fun uno dei momenti più poetici della pellicola, ed uno dei motivi per i quali anche io, alla fine, sono rimasto stregato da lei: certo, il mio modo di vedere il mondo è molto più colorato, ottimista e sopra le righe di quello di Michael Stone, ma senza dubbio, come tutti gli adulti inseriti nel sistema, posso capire, per quanto animalesco e superficiale possa essere, quali sono i terreni più fertili per i buchi neri e gli incubi che pensiamo di combattere quando fronteggiamo, pur senza ammetterlo, noi stessi.





MrFord





"Some boys take a beautiful girl
and hide her away from the rest of the world
I want to be the one to walk in the sun
oh girls they want to have fun
oh girls just want to have."
Cyndi Lauper - "Girls just want to have fun" - 






giovedì 25 febbraio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): eccoci pronti per un'altra settimana di uscite - l'ultima prima della Notte degli Oscar - rigorosamente commentate dal vecchio e saggio Ford e dal giovane incompetente Cannibal, sempre pronti a darsi battaglia per determinare chi è in grado di scrivere le castronerie più grosse.
Anche a questo giro, fortunatamente, pare che le proposte interessanti non manchino, dunque facciamone tesoro per i tempi di magra che giungeranno con la bella stagione e diamoci dentro, anche se sempre con moderazione quando si tratta dei deliri del mio rivale.


"E chi è, Jeeg Robot!? No, è James Fordot!"

Lo chiamavano Jeeg Robot

"Se è così facile con un termosifone, figuriamoci quando mi divertirò con Cannibal!"
Cannibal dice: Un film supereroistico made in Italy? Dopo Il ragazzo invisibile di Salvatores, moderatamente gradito, qui mi sa che ci troviamo di fronte a un potenziale cult. Le prime recensioni sono entusiastiche. Forse troppo. Mi sa che rischiano di sollevare aspettative eccessive, ma speriamo verranno mantenute. E speriamo anche che il mio giudizio su questo supereroe indie made in Roma sia opposto a quello del SuperFordone patito degli eroi ammeregani ultracommerciali.
Ford dice: lo ammetto. Attendo questo film al varco fin dalle prime voci in proposito qualche mese fa. Sinceramente spero che le recensioni - tutte entusiastiche - lette finora non mi rovinino la visione alimentando le aspettative, o che Cannibal non le distrugga promuovendolo a pieni voti.
Staremo a vedere. Intanto, scateno Jeeg e tutti i robottoni e supereroi - italiani ed americani - su Casale.



Anomalisa

"Mi raccomando, alla guida non mettere neppure il pupazzetto di Ford!"
Cannibal dice: Per il titolo di filmone della settimana, Jeeg Robot se la deve vedere con una pellicola d'animazione. Ma non una bambinata qualunque di quelle buone per Ford, bensì un'opera firmata da Charlie Kaufman, sceneggiatore di Se mi lasci ti cancello e regista di Synecdoche, New York. Un autore che è riuscito più o meno sempre a mettere d'accordo me e Ford. Fino ad ora?
Ford dice: Charlie Kaufman è universalmente riconosciuto come uno dei più talentuosi sceneggiatori e registi del panorama americano, in grado di mettere d'accordo perfino eterni nemici come il sottoscritto e Cannibal Creed.
Ci sarà riuscito anche questa volta, o avremo finalmente una spaccatura degna di nota in questo inizio duemilasedici troppo poco belligerante?



Tiramisù

"Avvicinati pure, Cannibal, voglio farti un bel primo piano: sto preparando il mio secondo film, un horror."
Cannibal dice: Fabio De Luigi mi stava parecchio simpatico ai tempi di Mai dire gol. Da quando si è messo a fare l'attore al cinema invece parecchio di meno... Adesso che si è messo pure a fare il regista, avrà tirato fuori qualcosa di decente, o vuole proprio che scateni il mio odio contro di lui? Mi spiacerebbe farlo, ma se il suo Tiramisù mi risulterà indigesto non esiterò a dire che è una merda, inequivocabilmente merda.
Ford dice: De Luigi, ai bei tempi di Bastilani batto il ferro mi stava molto simpatico. Molto più di Cannibal - e per questo non ci vuole un grande sforzo -.
Peccato che poi si sia messo a fare Cinema, finendo per farsi odiare forse più del Cucciolo eroico - e per questo ci vuole molto di più -.
Questo Tiramisù, del quale è anche regista, non passerà dalle mie parti neppure sotto tortura.



Gods of Egypt

"Non bastava una mano, ora mi devono pure accecare!"
Cannibal dice: Alex Proyas, regista australiano nato in Egitto, aveva iniziato alla grande la sua carriera con gli affascinanti e darkissimi Il corvo e Dark City, poi si è un po' trasformato in uno di quei mestieranti buoni giusto per WhiteRussian. Questo nuovo God of Egypt mi sa di porcheria storico-fantasy assoluta, ma spero sia almeno trash abbastanza da regalare qualche risata. Un po' come i post più seriosi (ovvero tutti) di Mr. Ford.
Ford dice: io a Proyas voglio anche bene, ma questa porcatona proprio non la digerisco, nonostante Coster-Waldau e Gerardone Butler.
La lascio volentieri a quel radical di Cannibal, che lo esalterà come un cult da buon incompetente dell'action tamarra.



God's Not Dead

"Vedrete che dopo la nostra bella lezione di catechismo anche quei due bloggers miscredenti si convertiranno!"
Cannibal dice: Oh my God! Questo rischia di essere ancora peggio di Gods of Egypt. Un film cristiano con Kevin “Hercules” Sorbo. Cos'è? Un mio incubo atroce, oppure un sogno d'oro di Ford?
Ford dice: nonostante la presenza di Kevin Sorbo, indimenticabile Hercules anni novanta, questa roba pseudo cristiana mi pare una schifezza ancora peggiore di quelle che propina il Cannibale.



Il club

"E così quello è il rifugio di Ford e Cannibal." "Già. Quando scrivono insieme quei due devono isolarsi dal mondo: sono troppo pericolosi."
Cannibal dice: Altra pellicola religiosa ma qua, grazie al cielo, dovremmo avere un punto di vista meno bigotto. L'idea di vedere un film cileno ambientato all'interno di una specie di comunità di recupero per vecchi preti pedofili non è di quelle che facciano correre nei cinema le masse, però una visione ci potrebbe stare. Meglio se non durante una serata relax in cui uno cerca di allontanare le preoccupazioni della vita di tutti i giorni e, se ci tenete a saperlo, tra le mie preoccupazioni c'è soprattutto la sanità mentale di Ford.
Ford dice: considerato il recente ed interessante Il caso Spotlight, direi che questa nuova pellicola dedicata ad una tematica molto importante come quella della pedofilia all'interno della Chiesa una visione potrebbe meritarla.
Sempre che non si riveli una porcata pronta a farmi incazzare forte. Quasi più del Cannibale.



Good Kill

"Comandante, un drone ha appena fatto esplodere Casale Monferrato, dobbiamo fare rapporto?" "Ma quale rapporto!? Dobbiamo fare una festa!"
Cannibal dice: Un film di Andrew Niccol, il regista degli ottimi Gattaca e Lord of War, un tempo sarebbe stato un evento. Adesso, un po' come Alex Proyas, pure lui si è trasformato in un mestierante qualunque. Segno che troppe pellicole hollywoodiane commerciali e la vecchiaia fanno male. Ford né è un'ulteriore dimostrazione morent... volevo dire vivente. Comunque questo action-thriller vanta un buon cast (Ethan Hawke + January Jones + Zoe Kravitz) e potrebbe essere una specie di incrocio tra Wargames e Top Gun meritevole magari - e ho detto magari - di visione.
Ford dice: ho sempre trovato Niccol piuttosto interessante, sia nello sfornare cagate devastanti, sia pellicole degne di nota come Lord of war.
Questo Good Kill pare appartenere più alla prima categoria che non alla seconda, ma non si può mai sapere: se non altro, potrebbe regalare una serata senza troppi pensieri, al contrario di Cannibal, che di pensieri, purtroppo, ne regala in continuazione, soprattutto al sottoscritto.



Amore, furti e altri guai

"Sintonizzo la radio sulla vecchia frequenza fordiana: quella è sempre una sicurezza."
Cannibal dice: Film palestinese che sa tanto di mattonata impegnata fordiana, ma che potrebbe essere salvata con un tocco di leggerezza da commedia cannibale.
Ford dice: tipico titolo d'essai che una volta sarebbe stato in cima alla mia lista, scovato in qualche sala di periferia e visto insieme ad un paio di altri temerari.
Ora come ora non ho più tempo per questo tipo di imprese, dunque segno nel caso dovesse praticamente piovermi addosso.



Oliver, Stoned

"Questa è la stessa roba che fuma Cannibal, provala!" "Neanche per idea: non voglio ridurmi a scrivere le sue stesse stronzate!"
Cannibal dice: Pellicolaccia trash da fattoni che potrebbe essere troppo scema persino per me, che un'occhiata comunque gliela potrei dare comunque. Al contrario di quel re dei radical-chic che risponde al nome di Ford che, quando non si parla di action, snobba a priori tutte le proposte non considerate all'altezza dei suoi standard intellettuali.
Ford dice: pellicolaccia trash finto trash buona giusto per quel radical finto trash del mio rivale. Passo volentieri la mano a lui, sperando si possa stonare per bene.


giovedì 19 giugno 2014

Thursday's child


La trama (con parole mie): ad una settimana di distanza dall'ultima volta, si torna a parlare di Cinema in un Saloon sempre più immerso nell'atmosfera dei Mondiali di calcio. E lo si fa sfruttando la rubrica dedicata alle uscite in sala che da sempre, purtroppo per me e per voi, condivido con il mio rivale Cannibal Kid.
Fortunatamente, ad allietare questo supplizio, questo weekend corre in mio aiuto il Maestro Clint, che torna in sala a tre anni di distanza dalla sua ultima fatica: il suo Jersey Boys sarà l'ennesimo colpo magico o una battuta d'arresto in stile troppo hollywoodiano?
Solo la visione ce lo dirà!

"Addio, Peppa Kid. Non ci mancherai."

Jersey Boys

"Peppa Kid, te la cantiamo noi!"
Cannibal dice: Clint Eastwood ha visto troppe puntate di Glee e ha voluto dedicarsi anche lui al genere musical? Dalle prime immagini, direi che si tratta comunque di un film vecchio stile, pronto per essere idolatrato dalla groupie numero 1 del texano dagli occhi di ghiaccio, Mrs. Ford. Io spero solo che non sia troppo vecchio stile. Ma soprattutto che non somigli a Changeling.
Ford dice: quando Clint sale in cattedra, al Saloon ci si toglie sempre il cappello. Un Maestro è un Maestro. Onestamente, però, non nutro fiducia estrema in questo Jersey Boys, film che pare molto classico e che, a quanto si dice, ricalca il musical da anni in voga a Broadway praticamente in tutto e per tutto.
Detto questo, correrò a vederlo il prima possibile, Mondiali permettendo.



Synecdoche, New York

"Sono più vecchio di Ford: è un vero dramma!"
Cannibal dice: Pellicola splendida del 2008 da me già recensita (http://pensiericannibali.blogspot.it/2012/09/essere-charlie-kaufman.html) che approda solo ora nelle sale italiane, complice probabilmente la sfortunata scomparsa di Philip Seymour Hoffman. Meglio tardi che mai, comunque. Nel caso del mio blogger rivale invece il detto cambia: meglio mai che Ford.
Ford dice: scandalosamente in ritardo - ma rispettando quelli che sono i tempi della Terra dei cachi - giunge in sala uno dei film più importanti interpretati dal fu Seymour Hoffman, recensito tempo fa anche da queste parti -http://whiterussiancinema.blogspot.it/2012/04/synecdoche-new-york.html - ed assolutamente imperdibile.
Al contrario delle bislacche recensioni e dei pronostici calcistici del mio rivale.



Tutte contro lui

"Ammazza, che figo questo Ford!"
Cannibal dice: Commediola leggera leggera perfetta per una visione estiva senza troppe pretese. L’unica pretesa che si può avere è quella di trovare un’altissima concentrazione di figa capitanata da Kate Upton e Cameron Diaz. Prima di vedere il film però tutte, e pure tutti, contro Ford!
Ford dice: mi è capitato di vedere il trailer di questa roba non troppo tempo fa, in sala. Trito e ritrito, visto e rivisto. Una di quelle porcatine da niente che rendono più nei teaser che una volta coinvolti nella visione.
Un po’ come il mio antagonista, che pare perfino simpatico, preso a piccolissime dosi.





La gelosia

"E tu chi sei!? Peppa Kid!?"
Cannibal dice: Ford è geloso del mio radical-chicchismo. La cosa sta emergendo con sempre maggiore evidenza dalle sue ultime recensioni. Ecco allora un film francesissimo che sembra fatto apposta per me e che invece alla fine potrebbe piacere di più al mio rivale ormai sempre meno pane e salame e sempre più caviale e champagne.
Ford dice: assorbito completamente dai Mondiali di calcio e con una marea di titoli da recuperare, non mi sogno neppure di imbarcarmi in una visione che pare perfetta per il circolo di cucito di Katniss Kid e delle sue amichette dedite al the delle cinque.



La pioggia che non cade

"Cannibal, te le cantiamo anche noi!"
Cannibal dice: Film italiano a cavallo tra fiction e reality che racconta di una band folk romana realmente esistente. Considerando quanto questo recente revival della musica folk mi sembri una delle mode più assurde e incomprensibili nella storia delle mode, lo eviterò con grande piacere, come la pioggia in una giornata d’estate o come Ford in una giornata qualunque.
Ford dice: sempre per i motivi di cui sopra ignorerò una proposta finto alternativa italiana che mi sa di fuffa fin dal titolo. Un'impresa che non è riuscita neppure a Peppa Kid, che perlomeno con Pensieri cannibali ha azzeccato la copertina della sua "rivista". Peccato che il contenuto la rovini completamente, a partire dal suo autore. Ahahahahah!



Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente

Cannibal e Ford a spasso in un assolato pomeriggio d'estate.
Cannibal dice: M’è venuto un gran mal di testa soltanto a leggere il wertmulleriano titolo, figuriamoci se mi sciroppo una visione del genere. Piuttosto mi vado a leggere tutti i post di WhiteRussian dal primo all’ultimo.
Ford dice: vorrei andare al mare. Subito. E dimenticarmi che in sala arrivano anche film di questo tipo.



The Dark Side of the Sun

E pensare che per trovare quest'immagine ho scovato perfino un improbabile film con un Brad Pitt giovanissimo ed inguardabile.
Cannibal dice: Pellicola italiana curiosa, tra documentario e animazione. Potrebbe essere un raggio di sole nelle tenebre cinematografiche attuali. Se va bene. Se va male, si potrebbe invece rivelare una fordianata clamorosa.
Ford dice: l'ispirazione pinkfloydiana del titolo mi puzza di radicalchicchismo da poco lontano un miglio. Considerato che in questo periodo non ho alcuna voglia di sciropparmi menate, mi terrò ad una distanza ben maggiore.



Ragazze a mano armata


Cannibal dice: Su MYmovies viene presentato come “Un film che va contro i luoghi comuni”. A me sembra invece che, come Mr. Ford, sia solo una cosa che va contro il buon cinema.
Ford dice: basta luoghi comuni rispetto a Cannibal Kid. Il mio nemico numero uno non è radical chic, una vittima del suo ego, un discutibile recensore cinematografico e calcistico.
No, per nulla.
Dico davvero, non ci credete!?


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...