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martedì 3 luglio 2018
Saloon Mundial: è finita si dice alla fine
La giornata di calcio mondiale di oggi è stata senza dubbio meno poetica e magica di quella di ieri, nonostante i due match in programma siano stati a conti fatti più belli di quelli che hanno portato Russia, Spagna, Croazia e Danimarca alla lotteria dei rigori: nel pomeriggio il Brasile ha stroncato i sogni messicani - e i miei di vedere un'altra sorpresa materializzarsi sul tabellone - mostrando la differenza di tasso prettamente tecnico con gli avversari.
Personalmente, così come nel duemilaquattordici, il Brasile non mi piace: è una squadra leziosa, a mio parere meno incisiva e potente delle formazioni dell'illustre passato di questa Nazionale, ed ha il suo simbolo nel fastidioso Neymar, che per quanto bravo continua ad essere uno di quei calciatori dalla scena facile che difficilmente sopporto. E così come nel duemilaquattordici, spero che il loro cammino si possa interrompere prima della finale del quindici luglio, anche fosse per mano di squadra che non mi sono mai state particolarmente simpatiche - leggasi la Francia di Mbappè -.
In serata, invece, è andato in scena un match al cardiopalma: quando, all'inizio del secondo tempo, con un uno-due a dir poco incredibile - e splendido nella sua esecuzione - il Giappone si è portato sul due a zero contro il favoritissimo Belgio, ho pensato come prima cosa che l'analisi che avevo fatto dei Diavoli Rossi fosse esatta - ovvero che si sarebbero sciolti al primo ostacolo - e come seconda che nell'ironia di chi in questi giorni diceva, stando a tutte le sorprese, che forse era la volta buona per i nipponici di imitare gli eroi dei cartoni animati e vincere la competizione poteva addirittura nascondersi un'incredibile verità.
Ma come più volte ho sentito al Cinema, "è finita si dice alla fine", e la squadra belga con grandissima tenacia - ed una qualità complessiva decisamente alta - non solo è riuscita a rimontare, ma anche ad evitare i supplementari con un gol in pieno recupero: curioso solo che, in una serata così thrilling e giocata all'ultimo secondo, le tre reti siano arrivate da elementi tecnicamente non eccelsi - Vertonghen e Fellaini - o subentrati dalla panchina - Chadli - piuttosto che dai più blasonati, pagati e celebrati Mertens, Lukaku e Hazard.
Ora occorrerà capire se, nell'incrocio ai quarti, il Belgio sarà in grado di mostrare lo stesso carattere contro i funanboli - anche nelle cadute - brasiliani, o se si ripeterà l'eliminazione degli europei come quattro anni fa contro l'Argentina di Messi.
Per quanto mi riguarda, e nonostante li ritenga fondamentalmente degli incompiuti, come allora sarò al loro fianco. E come allora continuerò a sperare che a vincere possa essere il meno celebrato e favorito.
Anche se, come è accaduto oggi - ed in particolare stasera - è finita si dice alla fine, e non è detto che sia proprio la fine che avevamo sognato.
MrFord
lunedì 27 giugno 2016
Euro 2016: gli ottavi di finale - Parte II
La seconda giornata dedicata agli ottavi di finale di questo Europeo si è consumata nel segno di quanto le aspettative avevano stabilito: Francia, Germania e Belgio erano le favorite e Francia, Germania e Belgio sono uscite vittoriose staccando il biglietto per i quarti di finale.
Curioso che nella giornata di ieri, più sorprendente in termini di risultati, le emozioni siano risultate molte meno rispetto a quelle regalate dai tre match di oggi, decisamente più spettacolari - per quanto possa essere accostato questo termine all'attuale torneo continentale - ed avvincenti.
Siamo partiti nel pomeriggio con una Francia fischiatissima dal suo pubblico e sorprendentemente sotto di un gol dal secondo minuto contro un'Irlanda che da queste parti si è tifata fino alla fine, emblema di una delle tifoserie più rispettose e sportive d'Europa e di un popolo che sa uscire a testa alta grazie ad un mix davvero strepitoso di umiltà, guasconeria e fierezza.
Paradossalmente, credo che essere andati in vantaggio così presto abbia fatto più male che bene, ai ragazzi dell'Isola di smeraldo, che hanno dovuto pensare a difendersi per il resto dell'incontro cedendo, alla fine, in soli quattro minuti ad un uno/due fulminante di Griezmann, punta di diamante dell'Atletico Madrid che non riesco a detestare come alcuni dei giocatori della Francia Campione d'Europa e del Mondo tra il novantotto ed il duemila ma che, comunque, manda a casa una delle mie squadre favorite.
Passeggia invece la Germania Campione del Mondo uscente sulla Slovacchia, dominata senza neppure troppa fatica con un punteggio netto nonostante un rigore sbagliato: eppure la macchina perfetta tedesca, sempre tosta e presente, non mi pare così infallibile.
Dovessimo battere la Spagna, ai quarti avremmo buone possibilità di battere i teutonici, giocando bene, ed altrettante ne avrebbe la Francia in semifinale: questo perchè, con ogni probabilità, i panzer approcciano il campo con una filosofia che non prevede intoppi, e che permette loro di superarli come se niente fossero.
A meno che non si presentino davvero.
A quel punto potrebbero rimanere senza una soluzione di cuore da presentare al loro fantastico cervello da chirurghi del pallone.
La giornata si è chiusa con la sfida tra due delle Nazionali preferite del sottoscritto, il Belgio - che dopo la sconfitta inaspettata con l'Italia ha cominciato a ritrovare se stesso partita dopo partita - e l'Ungheria di tutone Kiraly: nonostante il passivo pesantissimo - quattro a zero e tutti a casa - i magiari non hanno affatto demeritato contro i Diavoli Rossi, finendo principalmente per patire la differenza di tasso tecnico e poco altro.
Un grande Courtois ed un grandissimo Hazard hanno trascinato i ragazzi di Wilmots alla vittoria ed al quarto di finale - che stuzzica e non poco la mia curiosità calcistica - contro il Galles di Bale, ma vedere gli ungheresi correre e lottare su ogni pallone anche ad una manciata di minuti dal fischio finale e sotto di quattro gol è stato meraviglioso per un amante di questo sport, una lezione di umiltà e passione non da poco.
Per il momento, questa è stata senza dubbio la partita più bella della fase ad eliminazione diretta, che vedrà la sua conclusione domani con le ultime due partite, Italia-Spagna e Inghilterra-Islanda.
A prescindere dalle mie personali preferenze e da come potrebbe finire anche rispetto a quella che è la già citata "dura legge del gol", spero di poter vedere in campo la stessa carica emotiva ed agonistica vista oggi.
Se non di più.
MrFord
mercoledì 2 luglio 2014
Saloon Mundial: un legno di troppo
La trama (con parole mie): oggi hanno avuto luogo gli ultimi due ottavi di finale del Mondiale, pronti a definire il quadro delle best eight del torneo.
L'Argentina, favorita quasi al pari del Brasile sospinta dalla sempre più crescente volontà dei tifosi sudamericani di vedere una finalissima tra le due superpotenze del pallone, se l'è vista con la Svizzera, mentre l'indemoniato e giovane Belgio ha incrociato i flussi con gli Stati Uniti, ormai una realtà solida del calcio mondiale.
Chi l'avrà spuntata?
Sono decisamente, inesorabilmente, clamorosamente stanco.
E non parlo di questioni fisiche - anche se ci starebbero tutte, considerati i ritmi lavorativi che mi attendono per questa malefica estate -, quanto senza dubbio emozionali.
Stanco, forse, non è la parola giusta.
Sono molto, molto arrabbiato.
Non è bastata la clamorosa traversa di Pinilla che ha graziato il Brasile qualche giorno fa, ora ci si è messo perfino il palo di Dzemaili, come a dire niente calci di rigore o rischi inutili, per l'Argentina.
E mi chiedo: ma è davvero possibile che perfino il Destino si accanisca contro gli outsiders, quelli che per giungere al risultato di un fuoriclasse devono farsi il culo un migliaio di volte di più?
Come se fosse un peso, essere un Neymar o un Messi.
Senza contare che, per quell'uno come loro, c'è un milione di ragazzi che sputa sangue sul campo da gioco ben sapendo, nel profondo, che non esiste neppure una speranza di potercela fare.
Dovevo aspettarmelo, da un Mondiale che era iniziato con la scandalosa Brasile-Croazia.
Per quanto le partite siano combattute, le speranze di assistere ad una conclusione nuova ed emozionante si affievoliscono sempre di più.
E intanto io covo una rabbia sempre maggiore: rabbia contro i massimi sistemi, i poteri consci dei poteri stessi, il fatto che chi è destinato a restare lì, ci resti.
Va bene essere Goonies per sempre, ma porca puttana, a tutto c'è un limite.
Ed io voglio vedere Neymar piangere, altro che i suoi cazzo di cuoricini da primo della classe all'oratorio.
E voglio vedere Messi ingoiare un boccone amaro. Di vomito, considerato che pare esserci abituato.
Voglio vedere la Colombia, venerdì, alla ripresa delle partite, fare polpette dei carioca da non lasciare a nessuno dei loro tifosi neppure le energie per farla finita.
E l'Argentina a capo chino sabato, destinazione casa.
Sono stanco, per l'appunto. E arrabbiato.
Voglio un Che Guevara del pallone che sovverta ogni pronostico e lasci con il culo per terra tutta questa manica di fighetti dalla strada spianata.
E nel weekend dei quarti di finale voglio che l'unico legno sia quello cantato da Modugno: "Tu ti lamenti, ma che ti lamenti, pigghia nu bastune e tira fora li denti".
Parole sante, cazzo.
Dall'altra parte, il Belgio, dopo un vero e proprio assedio ed una battaglia degne di Game of thrones e grazie all'inserimento all'inizio dei supplementari di Lukaku - che fino a questo momento, pur essendo un grande atteso, aveva deluso -, piega gli Stati Uniti approdando ai quarti più che meritatamente, mostrando un calcio veloce, dinamico, fresco ed una generazione di calciatori che noi nella Terra dei cachi possiamo solo sognarci.
La cosa curiosa è che, ora, le due squadre che spero con tutto il cuore di vedere contendersi la Coppa - Colombia e Belgio - si troveranno, tra venerdì e sabato, a doversi giocare un posto in semifinale contro le due vere favorite del Mondiale, Brasile e Argentina.
Considerato come vanno le cose in questo sporco mondo, sarei felice se ce la facesse anche una sola di loro. Ma poi penso che, fanculo, la vita è una sola.
E sabato sera, provato dall'ennesima settimana di merda al lavoro salvata solo da Julez e dal Fordino, spero di poter essere senza forze alla tastiera per scrivere della clamorosa doppietta che porta il Saloon e tutti quelli abituati a tenere i cavalli ad una sbronza colossale per festeggiare una rivincita con il Potere.
E poco importa se sarà solo calcistico.
MrFord
P. S. Piccolo appunto sugli ottavi appena conclusi: hanno vinto le sfide tutte le squadre arrivate prime nei loro girone ai danni delle seconde. Anche in questo caso, pare una beffa.
L'Argentina, favorita quasi al pari del Brasile sospinta dalla sempre più crescente volontà dei tifosi sudamericani di vedere una finalissima tra le due superpotenze del pallone, se l'è vista con la Svizzera, mentre l'indemoniato e giovane Belgio ha incrociato i flussi con gli Stati Uniti, ormai una realtà solida del calcio mondiale.
Chi l'avrà spuntata?
Sono decisamente, inesorabilmente, clamorosamente stanco.
E non parlo di questioni fisiche - anche se ci starebbero tutte, considerati i ritmi lavorativi che mi attendono per questa malefica estate -, quanto senza dubbio emozionali.
Stanco, forse, non è la parola giusta.
Sono molto, molto arrabbiato.
Non è bastata la clamorosa traversa di Pinilla che ha graziato il Brasile qualche giorno fa, ora ci si è messo perfino il palo di Dzemaili, come a dire niente calci di rigore o rischi inutili, per l'Argentina.
E mi chiedo: ma è davvero possibile che perfino il Destino si accanisca contro gli outsiders, quelli che per giungere al risultato di un fuoriclasse devono farsi il culo un migliaio di volte di più?
Come se fosse un peso, essere un Neymar o un Messi.
Senza contare che, per quell'uno come loro, c'è un milione di ragazzi che sputa sangue sul campo da gioco ben sapendo, nel profondo, che non esiste neppure una speranza di potercela fare.
Dovevo aspettarmelo, da un Mondiale che era iniziato con la scandalosa Brasile-Croazia.
Per quanto le partite siano combattute, le speranze di assistere ad una conclusione nuova ed emozionante si affievoliscono sempre di più.
E intanto io covo una rabbia sempre maggiore: rabbia contro i massimi sistemi, i poteri consci dei poteri stessi, il fatto che chi è destinato a restare lì, ci resti.
Va bene essere Goonies per sempre, ma porca puttana, a tutto c'è un limite.
Ed io voglio vedere Neymar piangere, altro che i suoi cazzo di cuoricini da primo della classe all'oratorio.
E voglio vedere Messi ingoiare un boccone amaro. Di vomito, considerato che pare esserci abituato.
Voglio vedere la Colombia, venerdì, alla ripresa delle partite, fare polpette dei carioca da non lasciare a nessuno dei loro tifosi neppure le energie per farla finita.
E l'Argentina a capo chino sabato, destinazione casa.
Sono stanco, per l'appunto. E arrabbiato.
Voglio un Che Guevara del pallone che sovverta ogni pronostico e lasci con il culo per terra tutta questa manica di fighetti dalla strada spianata.
E nel weekend dei quarti di finale voglio che l'unico legno sia quello cantato da Modugno: "Tu ti lamenti, ma che ti lamenti, pigghia nu bastune e tira fora li denti".
Parole sante, cazzo.
Dall'altra parte, il Belgio, dopo un vero e proprio assedio ed una battaglia degne di Game of thrones e grazie all'inserimento all'inizio dei supplementari di Lukaku - che fino a questo momento, pur essendo un grande atteso, aveva deluso -, piega gli Stati Uniti approdando ai quarti più che meritatamente, mostrando un calcio veloce, dinamico, fresco ed una generazione di calciatori che noi nella Terra dei cachi possiamo solo sognarci.
La cosa curiosa è che, ora, le due squadre che spero con tutto il cuore di vedere contendersi la Coppa - Colombia e Belgio - si troveranno, tra venerdì e sabato, a doversi giocare un posto in semifinale contro le due vere favorite del Mondiale, Brasile e Argentina.
Considerato come vanno le cose in questo sporco mondo, sarei felice se ce la facesse anche una sola di loro. Ma poi penso che, fanculo, la vita è una sola.
E sabato sera, provato dall'ennesima settimana di merda al lavoro salvata solo da Julez e dal Fordino, spero di poter essere senza forze alla tastiera per scrivere della clamorosa doppietta che porta il Saloon e tutti quelli abituati a tenere i cavalli ad una sbronza colossale per festeggiare una rivincita con il Potere.
E poco importa se sarà solo calcistico.
MrFord
P. S. Piccolo appunto sugli ottavi appena conclusi: hanno vinto le sfide tutte le squadre arrivate prime nei loro girone ai danni delle seconde. Anche in questo caso, pare una beffa.
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venerdì 27 giugno 2014
Saloon Mundial: ultimo giro di giostra
La trama (con parole mie): con oggi è terminata la prima fase di questo sorprendente Mondiale carioca. Gli ultimi quindici giorni sono stati un'altalena clamorosa di emozioni, delusioni, conferme e per l'apputo sorprese. Per quanto mi riguarda, e considerato il tabellone degli ottavi di finale, spero proprio che le stesse siano appena all'inizio.
Saluta dunque quella che doveva essere una delle star indiscusse, Cristiano Ronaldo, mentre giunge per la prima volta nella sua storia oltre la selezione a gironi l'Algeria, squadra totalmente outsider.
Per situazioni del genere metterei la firma ogni giorno.
Nel pomeriggio si sono sfidate, accompagnate dalle voci di un biscotto, anche Germania e USA, che dal canto loro hanno reso onore al campo e consegnato altri due nomi alle sedici compagini rimaste in gara. Peccato soprattutto per il Ghana, che proprio contro i tedeschi aveva fatto vedere ottime cose. Sono convinto, invece, che gli States allenati da Klinsmann potranno almeno tentare di dire la loro al prossimo turno: la corazzata tedesca è al contrario una certezza, e ho come l'impressione che per l'ennesima volta la vedremo figurare tra le prime quattro.
La serata ha visto invece la definitiva consacrazione del Belgio di Wilmots, che con tre vittorie su tre partite si candida a sorpresa numero uno del Campionato del mondo: ragazzi giovani, ben allenati ed animati da una fame ed uno spirito ben diversi da quelli mostrati dai nostrani talenti da Terra dei cachi.
Insieme all'Olanda, è forse la squadra che mi piacerebbe di più vedere in finale.
La sorpresa più bella della giornata, comunque, è giunta dall'Algeria, che lottando su ogni pallone - pur priva di uno stile da elite del calcio e non esente da trovate ben oltre il regolamento - e mostrando attributi notevoli, elimina con un pareggio decisamente interessante la Russia di Fabio Capello, che dovrà - sempre che venga confermato - rifondare la squadra in vista dell'impegno da organizzatrice del prossimo Mondiale, tra quattro anni.
Ennesima outsider, dunque, a raggiungere gli ottavi: il Saloon festeggia.
E proprio parlando della fase ad eliminazione diretta, giungiamo ad affrontare la seconda parte della competizione: probabilmente, alla vigilia di questa rassegna, nessuno si sarebbe aspettato un tabellone di questo genere. Ma il bello è anche sovvertire le regole, in fondo.
Dunque avremo Brasile-Cile, Colombia-Uruguay, Germania-Algeria e Francia-Nigeria da un lato e Olanda-Messico, Costa Rica-Grecia, Svizzera-Argentina e Belgio-USA dall'altra.
Sulla carta, a questo punto, le due semifinali più accreditate sono Brasile-Germania e Olanda-Argentina. Ma spero vivamente che possa non essere così.
Dovessi scegliere con il cuore e la voglia di rivoluzione calcistica, sceglierei Colombia-Algeria e Olanda-Belgio. E sarebbe davvero un bel vedere, in barba ai fenomeni e al calcio che conta.
Nel frattempo, domani - tecnicamente oggi - sarà il primo giorno di pausa del Mondiale.
Nessuna partita prima di sabato, e dunque, almeno per un giorno, il Saloon tornerà al caro, vecchio, buon Cinema.
MrFord
Saluta dunque quella che doveva essere una delle star indiscusse, Cristiano Ronaldo, mentre giunge per la prima volta nella sua storia oltre la selezione a gironi l'Algeria, squadra totalmente outsider.
Per situazioni del genere metterei la firma ogni giorno.
Nel pomeriggio si sono sfidate, accompagnate dalle voci di un biscotto, anche Germania e USA, che dal canto loro hanno reso onore al campo e consegnato altri due nomi alle sedici compagini rimaste in gara. Peccato soprattutto per il Ghana, che proprio contro i tedeschi aveva fatto vedere ottime cose. Sono convinto, invece, che gli States allenati da Klinsmann potranno almeno tentare di dire la loro al prossimo turno: la corazzata tedesca è al contrario una certezza, e ho come l'impressione che per l'ennesima volta la vedremo figurare tra le prime quattro.
La serata ha visto invece la definitiva consacrazione del Belgio di Wilmots, che con tre vittorie su tre partite si candida a sorpresa numero uno del Campionato del mondo: ragazzi giovani, ben allenati ed animati da una fame ed uno spirito ben diversi da quelli mostrati dai nostrani talenti da Terra dei cachi.
Insieme all'Olanda, è forse la squadra che mi piacerebbe di più vedere in finale.
La sorpresa più bella della giornata, comunque, è giunta dall'Algeria, che lottando su ogni pallone - pur priva di uno stile da elite del calcio e non esente da trovate ben oltre il regolamento - e mostrando attributi notevoli, elimina con un pareggio decisamente interessante la Russia di Fabio Capello, che dovrà - sempre che venga confermato - rifondare la squadra in vista dell'impegno da organizzatrice del prossimo Mondiale, tra quattro anni.
Ennesima outsider, dunque, a raggiungere gli ottavi: il Saloon festeggia.
E proprio parlando della fase ad eliminazione diretta, giungiamo ad affrontare la seconda parte della competizione: probabilmente, alla vigilia di questa rassegna, nessuno si sarebbe aspettato un tabellone di questo genere. Ma il bello è anche sovvertire le regole, in fondo.
Dunque avremo Brasile-Cile, Colombia-Uruguay, Germania-Algeria e Francia-Nigeria da un lato e Olanda-Messico, Costa Rica-Grecia, Svizzera-Argentina e Belgio-USA dall'altra.
Sulla carta, a questo punto, le due semifinali più accreditate sono Brasile-Germania e Olanda-Argentina. Ma spero vivamente che possa non essere così.
Dovessi scegliere con il cuore e la voglia di rivoluzione calcistica, sceglierei Colombia-Algeria e Olanda-Belgio. E sarebbe davvero un bel vedere, in barba ai fenomeni e al calcio che conta.
Nel frattempo, domani - tecnicamente oggi - sarà il primo giorno di pausa del Mondiale.
Nessuna partita prima di sabato, e dunque, almeno per un giorno, il Saloon tornerà al caro, vecchio, buon Cinema.
MrFord
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lunedì 23 giugno 2014
Saloon Mundial: passi falsi e diavoli rossi
La trama (con parole mie): si avvia alla conclusione la seconda giornata dei gironi di qualificazione agli ottavi di finale, che ha regalato i primi verdetti di questo Mondiale. Le sorprese degli ultimi giorni sono continuate, e nonostante le aspettative, formazioni certo non clamorose eppure considerate delle potenziali outsider interessanti hanno lasciato il passo ad altre che ne prendono, di diritto e di fatto, il posto.
Per ora, questa rassegna iridata è una vera goduria: speriamo si possa continuare su questa strada ed arrivare fino alla fine con lo stupore dipinto sul volto.
Ieri notte si è consumata la cantonata più grossa presa dal sottoscritto in questo Mondiale: parlo della Bosnia, unica esordiente nella competizione tra le trentadue partecipanti, ha infatti ufficialmente aggiunto il suo nome a quello delle altre eliminate perdendo di misura - pur con decisioni arbitrali non limpide - contro la Nigeria, che ora si candida a fare da seconda all'Argentina senza carattere di Messi.
Personalmente avevo pronosticato un destino ben diverso per la compagine del noto attaccante Dzeko, ed un approdo quantomeno agli ottavi: poco male, comunque.
Una decina di giorni fa, all'inizio di questo Mondiale, speravo di essere sorpreso, e non soffocato da quello che tutti si sarebbero aspettati essere lo svolgimento di questo Campionato del Mondo.
Quindi, da questo punto di vista, non posso che essere soddisfatto.
Nel pomeriggio - e nella partita clou della giornata - il Belgio di Wilmots - che ricordo molto bene da giocatore - ha superato la Russia di Fabio Capello, qualificandosi in anticipo per gli ottavi di finale e convincendo - seppur a sprazzi - grazie ad un buon numero di ragazzi dal grande talento supportati da una certezza difensiva come Kompany, che nelle retrovie è parso una diga pronta a proteggere il già ottimo Courtois, che ha tutte le carte in regola per raccogliere il testimone di Preud'Homme.
Sono rimasto molto colpito da Mertens e Hazard, che seppur non conservando la tenuta per i novanta minuti - il giocatore del Napoli impazza nella prima metà del match prima di scomparire nella ripresa e venire sostituito, il secondo, che pare addormentato, si sveglia nel finale regalando una serie di perle una dietro l'altra, nonchè l'assist per il gol del giovane Origi - hanno mostrato carattere e talento, regalando speranze ai tifosi dei Diavoli Rossi - che potrebbero puntare addirittura ad una replica del miglior risultato in un Mondiale della loro squadra, il quarto posto di Messico '86 - ed un pò di pepe ad una partita altrimenti decisamente soporifera.
Si mette molto male, invece, per Capello ed i suoi: una squadra, questa Russia, priva di idee e di spunti, che dovrà probabilmente essere rifondata in vista dell'impegno "casalingo" della prossima rassegna iridata, nel 2018.
La serata ha visto, invece, salire agli onori della cronaca l'Algeria, che probabilmente nessuno avrebbe preso in considerazione alla vigilia e che invece, ora, rischia seriamente di fare compagnia al Belgio agli ottavi. La vittoria sulla Corea è stata senza dubbio spettacolare, e cambia ulteriormente la geografia del calcio che conta in questa finora decisamente fuori dagli schemi Coppa del Mondo.
Al momento risultano infatti matematicamente qualificate per la fase finale Olanda, Cile, Colombia, Costarica, Argentina e Belgio. Non proprio una lista che ci si sarebbe aspettati alla vigilia.
Qui al Saloon si è sempre contenti del cambiamento, specie quando sovverte un ordine costituito da fin troppo tempo, dunque speriamo che si possa continuare in questa direzione.
Nel frattempo, a partire da domani assisteremo all'ultima giornata della fase a gironi, quindi, di fatto, agli spareggi dentro o fuori che disegneranno anche il tabellone degli ottavi.
Prima di affrontare il discorso, però, occorrerà una sosta per la sfida tra Stati Uniti e Portogallo, attualmente in corso, di fatto l'ultima chiamata di questo Mondiale per Cristiano Ronaldo, nome di punta che rischia di tornare a casa anzitempo, con buona pace dei social e del giro modaiolo del pallone.
Staremo a vedere se anche in questo caso Brasile 2014 decreterà che le regole sono cambiate.
Almeno fino al 13 luglio.
MrFord
Per ora, questa rassegna iridata è una vera goduria: speriamo si possa continuare su questa strada ed arrivare fino alla fine con lo stupore dipinto sul volto.
Ieri notte si è consumata la cantonata più grossa presa dal sottoscritto in questo Mondiale: parlo della Bosnia, unica esordiente nella competizione tra le trentadue partecipanti, ha infatti ufficialmente aggiunto il suo nome a quello delle altre eliminate perdendo di misura - pur con decisioni arbitrali non limpide - contro la Nigeria, che ora si candida a fare da seconda all'Argentina senza carattere di Messi.
Personalmente avevo pronosticato un destino ben diverso per la compagine del noto attaccante Dzeko, ed un approdo quantomeno agli ottavi: poco male, comunque.
Una decina di giorni fa, all'inizio di questo Mondiale, speravo di essere sorpreso, e non soffocato da quello che tutti si sarebbero aspettati essere lo svolgimento di questo Campionato del Mondo.
Quindi, da questo punto di vista, non posso che essere soddisfatto.
Nel pomeriggio - e nella partita clou della giornata - il Belgio di Wilmots - che ricordo molto bene da giocatore - ha superato la Russia di Fabio Capello, qualificandosi in anticipo per gli ottavi di finale e convincendo - seppur a sprazzi - grazie ad un buon numero di ragazzi dal grande talento supportati da una certezza difensiva come Kompany, che nelle retrovie è parso una diga pronta a proteggere il già ottimo Courtois, che ha tutte le carte in regola per raccogliere il testimone di Preud'Homme.
Sono rimasto molto colpito da Mertens e Hazard, che seppur non conservando la tenuta per i novanta minuti - il giocatore del Napoli impazza nella prima metà del match prima di scomparire nella ripresa e venire sostituito, il secondo, che pare addormentato, si sveglia nel finale regalando una serie di perle una dietro l'altra, nonchè l'assist per il gol del giovane Origi - hanno mostrato carattere e talento, regalando speranze ai tifosi dei Diavoli Rossi - che potrebbero puntare addirittura ad una replica del miglior risultato in un Mondiale della loro squadra, il quarto posto di Messico '86 - ed un pò di pepe ad una partita altrimenti decisamente soporifera.
Si mette molto male, invece, per Capello ed i suoi: una squadra, questa Russia, priva di idee e di spunti, che dovrà probabilmente essere rifondata in vista dell'impegno "casalingo" della prossima rassegna iridata, nel 2018.
La serata ha visto, invece, salire agli onori della cronaca l'Algeria, che probabilmente nessuno avrebbe preso in considerazione alla vigilia e che invece, ora, rischia seriamente di fare compagnia al Belgio agli ottavi. La vittoria sulla Corea è stata senza dubbio spettacolare, e cambia ulteriormente la geografia del calcio che conta in questa finora decisamente fuori dagli schemi Coppa del Mondo.
Al momento risultano infatti matematicamente qualificate per la fase finale Olanda, Cile, Colombia, Costarica, Argentina e Belgio. Non proprio una lista che ci si sarebbe aspettati alla vigilia.
Qui al Saloon si è sempre contenti del cambiamento, specie quando sovverte un ordine costituito da fin troppo tempo, dunque speriamo che si possa continuare in questa direzione.
Nel frattempo, a partire da domani assisteremo all'ultima giornata della fase a gironi, quindi, di fatto, agli spareggi dentro o fuori che disegneranno anche il tabellone degli ottavi.
Prima di affrontare il discorso, però, occorrerà una sosta per la sfida tra Stati Uniti e Portogallo, attualmente in corso, di fatto l'ultima chiamata di questo Mondiale per Cristiano Ronaldo, nome di punta che rischia di tornare a casa anzitempo, con buona pace dei social e del giro modaiolo del pallone.
Staremo a vedere se anche in questo caso Brasile 2014 decreterà che le regole sono cambiate.
Almeno fino al 13 luglio.
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