Visualizzazione post con etichetta Amy Heckerling. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Amy Heckerling. Mostra tutti i post

domenica 11 gennaio 2015

Ragazze a Beverly Hills

Regia: Amy Heckerling
Origine: USA
Anno: 1995
Durata: 97'




La trama (con parole mie): Cher è un'adolescente figlia di un penalista simbolo dell'alta borghesia di Beverly Hills, da sempre tra le più ammirate della scuola, emblema dello shopping e dell'apparenza. Quando una nuova ragazza si trasferisce nel suo liceo e spalleggiata dall'amica Dion, che è come la sua ombra, Cher decide di inserire Tai, la new entry, nel giro che conta, le cose cambiano: scalzata dalla stessa Tai e sempre più coinvolta dal rapporto con il figlio della seconda compagna di suo padre, lo studente universitario decisamente alternativo Josh, Cher troverà un nuovo modo per rapportarsi con il mondo che la circonda e realizzare se stessa riuscendo, al contempo, ad aiutare le persone cui tiene.
Ma sarà un percorso facile, per una ragazza snob abituata alla bambagia?







Nel corso della carrellata di visioni consigliate dal Cannibale in merito alla nostra disfida rispetto al confronto teen movies/action movies ho pensato, fin dall'inizio, che non avrei trovato limite al peggio: purtroppo per me, mi sbagliavo.
Perchè con Ragazze a Beverly Hills si è decisamente andati ben oltre il peggio stesso.
Inizialmente, per questo post, in barba alla programmazione ed al quando avrei deciso di pubblicarlo, avevo deciso di giocare una sorta di scherzo a chiunque si fosse dedicato alla lettura facendo il più banale dei copia e incolla da quello dell'altrettanto penoso 10 cose che odio di te cambiando soltanto alcuni riferimenti agli attori - che, per inciso, in questo caso finiscono per essere anche peggiori, nonostante la presenza del mitico Dan Hedaya nel ruolo del padre della protagonista e di Paul Rudd, uno che grazie a Judd Apatow negli anni successivi sarebbe diventato un fordiano ad honorem, con una pessima Alicia Silverstone nel ruolo di Cher e la scomparsa Brittany Murphy in quello di Tai - e alle scene scult - terribili quelle della scelta degli abiti ad inizio pellicola, o in generale i siparietti tra Dion ed il suo fidanzato - pronte a condire la visione come un ingrediente sgradito -, ma alla fine ho desistito, senza dubbio più per dovere di cronaca che altro.
Paradossalmente, queste due visioni si sono avvicendate nella stessa serata, e proprio quando pensavo di aver toccato il fondo con l'appena citato 10 cose che odio di te, ho finito per patire il lavoro della Heckerling peggio di quanto avrei potuto mai pensare, informando Julez della speranza che il mio stesso rivale potesse aver patito almeno la metà dei miei tormenti durante questa terrificante ora e mezza godendosi i cari, vecchi action selezionati per lui dal sottoscritto - che, a questo punto, sarà già passata da un pezzo ad insanguinare i reciproci blog -: una pellicola agghiacciante, che potrebbe risultare - e solo vagamente - interessante giusto per una dodicenne in bilico tra un futuro da aspirante velina e le memorie della madre legate a Beverly Hills 90210.
Peccato che, a seguito di quest'esperienza, tutti i miei ricordi legati alla regista Amy Heckerling - che firmò Senti chi parla, cult della mia infanzia - vengano irrimediabilmente segnati, guadagnandosi anche le maledizioni dell'ennesimo post sul quale lavorare a fondo per evitare di sbarazzarsi in due righe di un titolo come di una schifezza inutile ed inconsistente.
Eppure a volte non c'è rimedio, e per quanto ci si ingegni si finisce inesorabilmente a bruciare parole per storie d'amore improponibili anche per i Moccia delle nostre parti, o le peggio soluzioni dei sabati pomeriggio su Italia Uno: dunque mi fermo, prima che sia troppo tardi.
Soprattutto per me.
Anche perchè soltanto la visione è stata una prova di forza che non so quanti Expendables avrebbero potuto superare.




MrFord




"We are young, we run green,
keep our teeth, nice and clean,
see our friends, see the sights, feel alright,
we wake up, we go out, smoke a f*g,
put it out, see our friends,
see the sights, feel alright."
Supergrass - "Alright" - 



domenica 2 novembre 2014

Fuori di testa

Regia: Amy Heckerling
Origine: USA
Anno: 1982
Durata: 90'





La trama (con parole mie): siamo nei primi anni ottanta in California, e gli studenti della Ridgemont High si preparano ad affrontare l'ennesimo tour de force scolastico. Per alcuni sarà l'ultimo, per altri il primo a portarli dall'altra parte della barricata e, dunque, nel pieno della vita da "adulti": assisteremo dunque alle peripezie sessuali e sentimentali di Stacy Hamilton, perplessa sulla prima volta e dunque alla ricerca di una storia d'amore, più che del sesso, e di suo fratello Brad, sconvolto dalla perdita del lavoro e della fidanzata storica, alla ribellione pacifica e casinara di Jeff Spicoli e dei suoi compagni dediti al surf e alle droghe leggere, alle teorie di conquista di Rat e Mike, prima che l'età adulta li proietti in un mondo che ancora conoscono soltanto in superficie, e che finirà per far sentire loro la mancanza dei tempi dei banchi di scuola.








Avete presente quei libri che, a giudicare dalla copertina, promettono vere e proprie scintille ma che, purtroppo per il lettore, una volta iniziata l'avventura tra le pagine si rivelano veri e propri fuochi di paglia? Se esistesse un corrispettivo cinematografico per questo tipo di esperienza Fuori di testa - lavoro di gioventù di Amy Heckerling, più nota per aver portato sullo schermo, tempo dopo, i titoli del brand Senti chi parla - ci starebbe dentro con tutte le scarpe.
Cast delle grandi occasioni - anche se allora si trattava solo di giovani promesse -, da Sean Penn a Jennifer Jason Leigh, passando per Judge Reinhold, Phobe Kates, Forest Whitaker, atmosfera eighties da far venire un groppo in gola a chi quegli anni li ha vissuti e chi, sfiorandoli, ha finito per sognarli, colonna sonora da urlo: eppure il risultato è tra i più piatti che uno dei decenni più scintillanti in materia di teen ed action movies abbia mai regalato al pubblico.
Probabilmente le colpe principali andrebbero imputate allo script, che parte dai presupposti del film corale per poi perdersi in vicende quotidiane senza mordente e completamente slegate l'una dall'altra, prive del sentimento e del pathos che l'epoca meriterebbe - paradossalmente, un film recente che è riuscito a coinvolgermi molto più di questo pur omaggiandone, di fatto, i tempi, è stato Take me home tonight - e lontane dalla qualità che i lavori del suo autore - un certo Cameron Crowe - avrebbero raggiunto in seguito - una su tutte, Almost famous -.
Un vero peccato, dunque, perchè se c'era un titolo sul quale potevo puntare nella selezione di teen movies imposti al sottoscritto dal rivale di sempre Cannibale era proprio questo, svanito invece come una bolla di sapone in un pomeriggio estivo senza lasciare un segno che non fosse la nostalgia per aver, di fatto, passato un'ora e mezza ad osservare una cornice senza quadro, o aver preso parte ad una festa sulla carta selvaggia con una selezione musicale da sbronza del secolo alla quale gli organizzatori hanno finito per dimenticare gli inviti. 
Eppure, ad essere onesti, le potenzialità c'erano tutte, da una Jennifer Jason Leigh passata da verginella a giovane avventuriera del sesso prima di scoprire di volere più di ogni altra cosa una vera storia d'amore al suo rapporto con la migliore amica Linda - lasciata troppo sullo sfondo, considerata la cotta che Brad, fratello di Stacy, ha per lei ed il rapporto da presunta "navigata" che mantiene con la stessa Stacy - ad uno Sean Penn simbolo della ribellione pacifica dei surfisti rispetto agli schemi della scuola e delle istituzioni, con tanto di quasi riconciliazione finale con l'odiato professore di Storia - altro charachter che avrebbe meritato maggiore spazio -: probabilmente, ai tempi, la priorità della produzione fu quella di confezionare un titolo che entrasse a far parte del filone divertito e divertente che aveva inaugurato Animal House senza, però, avere lo stesso appeal di titoli divenuti, con il passare del tempo, veri e propri cult.
Peccati di gioventù, dunque, per la Heckerling e Crowe, che entrambi, pur senza eccellere particolarmente, avrebbero finito per lasciarsi alle spalle in seguito, e tutti assolutamente perdonabili: resta però indubbio il poco carattere di questo Fuori di testa che tanto fuori non è, ed al quale non penserei di certo dovendo immaginare a mia volta una manciata di titoli simbolo tra i teen movies.
E approfittando di un genere che, al contrario, è più congeniale al Saloon e al sottoscritto, direi che il diritto di fregiarsi di questo adattamento è, resta e resterà saldamente in mano allo splatter davvero oltre ogni limite che Peter Jackson confezionò qualche anno dopo settando uno standard cui gli amanti dell'horror guardano con ammirazione ancora oggi.
Ma questa è un'altra storia.




MrFord




"She's got to be somebody's baby;
she must be somebody's baby;
she's got to be somebody's baby.
She's so....
She's gonna be somebody's only light.
Gonna shine tonight.
Yeah, she's gonna be somebody's baby tonight."
Jackson Browne - "Somebody's baby" - 




lunedì 13 ottobre 2014

Blog Wars - Bimbiminkia VS Tamarriminkia: i film teen


La trama (con parole mie): sono passati anni, ormai, dalle prime schermaglie sfruttando i commenti sul blog di uno o dell'altro, eppure la rivalità tra il sottoscritto e Cannibal Kid non si è certo sopita: anzi, al contrario, ha finito per evolversi, spostando il campo di battaglia dalle semplici visioni spesso e volentieri diametralmente opposte alle Blog Wars, che hanno finito per tenerci impegnati a più riprese come fossero i momenti clou di un botta e risposta che ogni settimana ci concediamo nella rubrica dedicata alle uscite in sala.
Dall'ultima battaglia è passato parecchio tempo, e per il ritorno sugli schermi abbiamo pensato a qualcosa di speciale, che è costato ad entrambi fatica e dolore, oltre ad una preparazione decisamente più impegnativa che in altre situazioni: una Blog War dedicata ai due generi simbolo dei suoi protagonisti, i film action e quelli teen.
Dunque, così come il mio sgradevole antagonista ha dovuto sciropparsi dieci pellicole più che tamarre scelte dal sottoscritto, io ho dovuto fare fronte ad una sequela di filmetti da ragazzini scelti dal discutibile quanto indiscusso ragazzino - anche se ormai non più tanto - della blogosfera.
Come se non bastasse, per l'occasione abbiamo deciso di sfoderare anche una classifica che possa esprimere il gradimento che abbiamo cercato di manifestare rispetto ai titoli proposti dal nostro avversario: oggi tocca alla più che discutibile lista firmata Katniss Kid, la più pusillanime fighetta che il mondo della critica cinefila abbia mai conosciuto.
Se così si può dire, dunque, buona visione.
MrFord


"Certo che quel Peppa Kid ha proprio gusto, in fatto di Cinema!"
N°10: Ragazze a Beverly Hills



MrFord: Il non plus ultra della schifezza.
Un'ora e mezza di stronzate cui neppure una tredicenne in preda ad una crisi ormonale da scarpe e gossip potrebbe apprezzare, figuriamoci un ultratrentenne.
Nonostante la presenza di un fordiano come Paul Rudd come spalla della protagonista, raramente mi sono imbattuto in un'immondizia cinematografica di questa caratura, priva di spessore, ironia, fascino e qualsiasi altra cosa si potrebbe immaginare per sperare di sopravvivere alla visione.
Uno dei colpi più duri che mi è toccato subire dal Cannibale fin dall'inizio della nostra rivalità.
Cannibal Kid: Chi non ama i Nirvana o la fantastica Alicia Silverstone non può dirsi davvero cresciuto negli anni Novanta. E infatti Ford dev'essere cresciuto negli anni '50.
Dell'Ottocento, naturalmente!

"Peppa, la prossima volta che esci vestito come me non te la faccio passare più così liscia!"
N°9: 10 cose che odio di te



MrFord: Il vice non plus ultra della schifezza.
Quando il mio rivale capirà che non basta un tuo attore - o gruppo di attori - feticcio ed una colonna sonora ascoltabile per rendere un film sopportabile sarà un vero e proprio miracolo. Tant'è che, nonostante Gordon Levitt e Heath Ledger, questa roba tremendamente anni novanta - nel senso brutto del termine - risulta migliore dell'ultima pellicola della lista giusto per qualche spunto almeno vagamente interessante.
Ma è poca roba, se confrontata alla sofferenza di una visione tra le peggiori avute negli ultimi anni. Se a questo aggiungete il fatto che abbia guardato i due titoli che aprono - o chiudono, vedete voi - questa "classifica" nella stessa sera, il gioco è fatto.
Cannibal Kid: Giusto un vecchio bisbetico non domato come Mr. Ford può odiare tanto una commedia deliziosa come questa che rilegge Shakespeare con gusto 90s, ma omaggiando allo stesso tempo la migliore commedia americana 80s e risultando ancora oggi più attuale di tutti i suoi filmacci trash invecchiati quasi peggio di lui. Ma d'altra parte ormai ho capito cosa da' fastidio a Ford: uno cresciuto a pane e Van Damme, Seagal e Stallone, i film ben recitati non riesce proprio a sopportarli.
MrFord: se Shakespeare leggesse questa tua sparata sulla buona recitazione di questa robetta, finirebbe a farsi gargarismi a vita con il veleno, altro che Romeo e Giulietta!

"Katniss Kid, sei davvero la principessa più bella della blogosfera!"
N°8: Cruel Intentions



MrFord: ricordo che, ai tempi dell'uscita in sala di quest'ennesima porcata propinatami dal Cannibale, fui tentato di organizzare una gita di gruppo con i miei amici giusto per gustarci la limonata dura con protagonista la Gellar che furoreggiava già nei trailer.
Probabilmente guidato da buon senso, rinunciai, e feci bene.
Rivederlo ora è sicuramente peggio di quanto non sarebbe stato farlo ancora nel pieno dei tumulti adolescenziali, ed il fatto che possa essere stato ispirato da Le relazioni pericolose fa davvero accapponare la pelle: certo, alcune idee ci sono, se confrontato con i due titoli che lo precedono in questa speciale classifica, ed il finale, quantomeno, non è consolatorio, eppure restiamo nell'ambito delle schifezze atomiche di livello incommensurabile.
Cannibal Kid: Ford aveva tentato di organizzare una gita di gruppo ma, visto che nessuno se l'era filato come al solito, adesso cerca di dimenticare i suoi traumi adolescenziali ancora non superati denigrando tutti i cult degli anni '90 che lui non è riuscito a vivere in diretta. Le sue crudeli intenzioni sono però miseramente fallite.

"Mi dispiace, ma non sono abbastanza, per te: ti meriti la bella Katniss!"
N°7: Mean Girls



MrFord: considerato quello che mi aspettavo da questo quartetto di schifezze di produzione recente, Mean girls è stato la sorpresa migliore, se non altro permeato di una certa ironia in grado di distinguerlo dai titoli che l'hanno preceduto.
Poi, certo, una robetta senza alcuna parentela con il Cinema come questa potrebbe piacere giusto ad una pre-adolescente appena uscita dal periodo Disney Channel, e ancora una volta mi chiedo come sia possibile che qualcuno in grado di apprezzare film di un certo livello possa ritenere cool o guilty pleasures visioni di questo genere, ma forse, chissà, il diretto interessato potrebbe dire la stessa cosa dei miei action, comunque ovviamente superiori a questa roba, quindi soprassiedo.
Cannibal Kid: Giudizio superficialissimo su una pellicola che è molto meno superficiale di quanto possa sembrare agli occhi di una persona pseudo profonda come Ford. In realtà, oltre a funzionare come guilty pleasure meglio di qualunque film action da finto macho con la sindrome del pistolino piccolo propinato da Ford, è anche una efficace riflessione sociologica sui meccanismi animaleschi che governano una scuola, o una comunità in generale. Strano che una bestia come lui non l'abbia capito.

"Oggi è la giornata dedicata a Cannibal: ci vestiamo tutte quante come lui!"
N°6: Fuori di testa



MrFord: forse la delusione più grande di questa decina. Dai quattro appena citati mi aspettavo un calvario, ed un calvario si è rivelato.
Dai titoli figli degli anni ottanta, invece, speravo di poter cavare qualcosa di più di quanto non sia riuscito ad ottenere, ed in special modo da questo Fuori di testa, che fosse per il cast o per la regista: il risultato è stato, invece, un film insipido e senza carattere, noioso e poco incisivo nonostante la splendida colonna sonora, l'atmosfera molto vicina a quelle dei miei amarcord e la breve durata.
Cannibal Kid: Per considerare noioso un film piacevole e frizzante come questo, Ford, te sì che sei proprio fuori di testa!
MrFord: piacevole e frizzante!? Neppure per gli abitanti di un ricovero per anziani - e sai quanto ne possa sapere io - potrebbe essere interpretato in questo modo!

"E così quello è Cannibal!? Fa proprio ridere!"
N°5: La rivincita dei nerds



MrFord: per essere una copia sbiadita dell'insuperabile Animal House, tutto sommato questo La rivincita dei nerds è risultato quantomeno passabile rispetto ai titoli inseriti fino ad ora.
Se non altro ha il merito di avermi ricordato Monsters University, e di contare come protagonista su Anthony Edwards, che con Toccato! e Top gun fu uno dei primi fordiani dei tempi: ma è una magra consolazione, visto comunque il risultato mediocre.
Certo, fino a questo punto pare quasi, comunque, di aver assistito alla proiezione di una Palma d'oro, ma questa è un'altra storia.
Cannibal Kid: Che palle, Ford. Che lagna che sei. Non ti va mai bene niente. E fattela una risata, una buona volta!

"Cannibal, vieni a fare un giro con noi: tanto Ford è rimasto a casa!"
N°4: Kids



MrFord: anche questo una discreta delusione, considerata la fama che lo precedeva e la fatica che mi è costata recuperarlo dalla rete.
Se non altro ha il merito di aver lanciato Harmony Korine, uno dei pochi registi in grado di mettere d'accordo perfino il vecchio Ford ed il finto giovane Cannibal ed unirli anche contro il resto della blogosfera come fu per Spring breakers: ma per il resto, è tutta posa e finto scandalo.
Un film acerbo, ma comunque con qualche potenzialità, che considerata questa decina, significa praticamente aver trovato una specie di tesoro.
Cannibal Kid: Finto scandalo?
Ma se scommetto che ne sei rimasto così shockato che alla fine sei dovuto andare a confessarti in Chiesa per aver ceduto a una visione tanto peccaminosa.
Tranquillo Ford, adesso puoi tornare a guardare i tuoi rassicuranti filmetti buonisti.
MrFord: il giorno in cui andrò in chiesa a confessarmi, sarà quello in cui dichiarerò che questi filmetti sono imperdibili!

"Una giornata con Cannibal Kid: che tristezza!"
N°3: Submarine



MrFord: e ti pareva se il mio antagonista riusciva a resistere dall'inserire la sua tipica pellicola radical chic da esaltare come fosse un Capolavoro imperdibile probabilmente perché sconvolto dai punti di contatto ritrovati tra la sua adolescenza e quella del quasi autistico e molto pusillanime protagonista del film.
Poi, certo, la qualità è sicuramente alta, specie se rapportata a quella del resto dei titoli scelti dal mio rivale, ed alcuni passaggi sono indubbiamente riusciti - su tutti quello sulle note di Quicksand -, ma per riscattarsi da visioni come quelle che l'hanno preceduto, più che di un sottomarino, avrei bisogno di una portaerei.
Cannibal Kid: Se non altro Ford ammette che la qualità di questo film è sicuramente alta. Mentre io domani con la sua agghiacciante lista di filmetti action non potrò fare a meno di constatare come la qualità sia in ogni caso sicuramente bassa. Nei casi in cui va ancora bene.

"Una rassegna di film suggeriti da Cannibal Kid: che tristezza!"
N°2: Fucking Amal



MrFord: finalmente qualcosa di abbastanza interessante, un titolo del quale avevo sempre sentito parlare e che non avevo colpevolmente mai visto.
Un buon prodotto in stile dogma che fotografa questa volta bene e senza stronzate disneyane a stelle e strisce gli angoli bui ed i piccoli trionfi dell'adolescenza, senza dubbio non perfetto ma comunque profondo nel raccontare la storia d'amore tra due ragazzine senza scadere nel volgare o nel retorico.
Se non altro, ha finito per allietare la conclusione del mio calvario di spettatore a questa terrificante lista, anche se il merito mi pare più mio, avendo intuito le potenzialità di questo titolo e avendolo coscientemente lasciato per ultimo.
Cannibal Kid: Ford, adesso per fare il figo denigri le “stronzate disneyane a stelle e strisce”? Ma se nei filmetti per bambini della Disney e nei blockbuster più beceri a stelle e strisce proprio tu ci sguazzi alla grande!
Che fai, ti metti a fare il radical-chic per imitarmi?

"Peppa Kid un esperto di Cinema!? Questa barzelletta è una bomba!"
N°1: Breakfast Club



MrFord: a chiudere questa prima parte di Blog War il titolo più interessante proposto da Peppa Kid, non a caso il più fordiano per ambientazione, epoca, tematiche ed approccio.
Segno che, anche nell'ambito dei film teen, il Cannibale ha finito per cedere, pur non volendo, all'influenza del sottoscritto? Solo il tempo lo dirà.
Resta il fatto che Breakfast club è senza dubbio la pellicola migliore della decina, profonda e pane e salame, malinconica ed ironica, perfetta per assurgere allo status di cult giustamente guadagnato nel tempo.
Mi è piaciuta così tanto da farmi venire qualche dubbio sul fatto che potesse essere stata effettivamente scelta dal mio rivale.
Cannibal Kid: Questa ammissione di Ford segna la mia vittoria, almeno morale, in questa Blog War. Se non altro sono riuscito a consigliargli almeno un film che persino lui è costretto a riconoscere come un cult assoluto. Obiettivo che invece lui avrà vita dura a centrare, avendo tirato fuori dal bidone della spazzatura unicamente una serie di residuati action anni '80 che persino Stallone farebbe fatica ad apprezzare. Ma questo lo vedrete meglio (o dovrei dire peggio?) domani...

"In quest'aula per le punizioni mancano solo Ford e Cannibal: allora sì che ci sarebbe da divertirsi!"

lunedì 18 febbraio 2013

Senti chi parla

Regia: Amy Heckerling
Origine: USA
Anno: 1989
Durata: 93'



La trama (con parole mie): Mollie è una poco più che trentenne fiscalista innamorata di uno dei suoi clienti, che purtroppo per lei non solo è già sposato, ma anche un indefesso donnaiolo. Quando rimane incinta dell'uomo, le cose non vanno come dovrebbero, e lei decide di raccontare di aver fatto un'inseminazione artificiale per poi dedicarsi alla ricerca di un padre presente e capace per Mickey, suo figlio.
Nonostante gli appuntamenti con numerosi "candidati", pare che nessuno possa essere quello che Mollie cerca: il più adatto pare lo scombinato babysitter improvvisato James, che adora Mickey ma appare troppo disorganizzato per poter essere considerato come una presenza solida nella crescita del bambino.
Senza contare che Albert - il padre biologico - potrebbe fare ritorno da un giorno all'altro.
E in tutto questo, cosa avrà da dire proprio Mickey, la voce della coscienza di tutti questi adulti molto poco equilibrati?





L’occasione fornita dal Travolta-Day ha permesso al vecchio Ford di tornare a gustarsi l’amarcord di una delle pellicole cult della sua infanzia, che riuscì ad intercettare ai tempi dell’uscita in sala e divenne una delle vhs più consumate dal videoregistratore dell'allora Saloon in miniatura: Senti chi parla.
Commedia romantica che prevedeva un ribaltamento dei ruoli canonici ponendo l’attenzione sul mondo e sulla vicenda narrata osservandoli attraverso gli occhi di un neonato dall’utero materno al primo anno di vita, mi è parsa subito la scelta migliore da compiere in quest'occasione di ritrovo tra bloggers considerato il periodo che in casa Ford stiamo vivendo fin dalla nascita del Fordino, ed ancora oggi un’idea decisamente divertente ed originale, seppur sfruttata solo limitatamente ed invecchiata maluccio: restano comunque un sacco di ricordi, un John Travolta in grande spolvero con un paio di sequenze di ballo immancabili per il suo repertorio – ed un omaggio musicale che riporta ai tempi de La febbre del sabato sera -, una Kirsty Alley scatenata e soprattutto le gag legate al piccolo Mickey, doppiato in originale da Bruce Willis e qui da noi in versione fantozziana – che ascoltata ora non suona più tanto divertente – da Paolo Villaggio.
Questa nuova (re)visione è stata dunque resa interessante principalmente grazie all’esperienza da genitore che sto vivendo, ed ha regalato momenti di grasse risate al sottoscritto e a Julez soprattutto nella prima parte – fantastico il “ma cos’è, scema, questa!?” di Mickey all’indirizzo della nonna in pieno delirio da versetti indirizzati al piccolo -, quando il neonato è alle sue prime settimane nel mondo piuttosto che nella seconda metà, quando a farla da padrona è la storia d’amore che inevitabilmente si innesca tra Mollie e James, che da spericolato taxista preparto diviene il migliore amico del bambino che – all’insaputa della madre – ha visto nascere.
Ai tempi rimasi molto colpito – e funziona ancora oggi, nonostante effetti che mostrano il fianco all’età – dall’idea di associare i Beach Boys alla corsa degli spermatozooi verso l’ovulo, così come a quella di dare voce a chi, di norma, riesce ad esprimersi “solo” con le espressioni o i pianti delle prime settimane – che il Fordino, bravissimo, sta misurando alla grande -: la colonna sonora, del resto, è senza dubbio uno degli aspetti più riusciti di quello che fu un vero e proprio fenomeno ed un successo tale da garantire ben due seguiti alle vicende di questa scombinata famiglia nata sotto il segno dell’improvvisazione.
In questo senso appare più profonda di quanto il prodotto farebbe credere la situazione di Mollie, rimasta incinta dopo essersi innamorata di un uomo che, più che di essere sposato, ha il problema di non volerla davvero e decisa dunque a trovare un padre per il suo bambino che possa essere il meglio possibile come esempio per la crescita e formazione del piccolo: ovviamente il non far conto dei sentimenti e dell’amore risulterà alla fine la scelta sbagliata, ed il nostro Travolta/James dimostrerà che quello che serve è ben altro, ma questo è quanto è logico aspettarsi dai prodotti di questo genere, in fondo.
Onestamente, però, mi riesce difficile pensare di scrivere una critica cinematografica effettiva per quello che è stato semplicemente una fonte di risate e divertimento dei tempi in cui finivo le scuole elementari e ancora non capivo alcune delle battute – come quella di James a Mollie a proposito del suo diaframma – ma con mio fratello ridevamo delle espressioni di Mickey associate al suo doppiaggio “adulto” ed imitavamo alcune sequenze – l’incontro tra James ed Albert, con quel “sotto, sotto papà!” diventò un tormentone che ogni tanto rispolveriamo ancora oggi, quando ci vediamo – ripetendole allo sfinimento.
Poco importa, poi, che a più di vent’anni dalla sua realizzazione risulti poco più di un filmetto senza alcuna pretesa e con qualche buco non solo di logica, ma anche “visivo” – il Mickey di un anno è in realtà interpretato da un bambino che ne avrà almeno tre, e che risulta davvero poco credibile come riferimento “senza parole” -: in fondo ha fatto – e nella memoria fa ancora – il suo, e segnato un’epoca di giochi ed innocenza come non ce ne sarebbero più state.
Pochi anni dopo – cinque, per l’esattezza -, infatti, quel ragazzotto ancora in forma divenuto padre per caso lasciò spazio ad una buona scorta di chili di troppo, assunse un’espressione da duro un po’ strafatto e senza dimenticare il ballo traghettò me – ed il Cinema – negli anni novanta e nei tumulti che avrebbe generato l’adolescenza: ma questa è un’altra storia, pur se raccontata sempre attraverso le punte dei piedi di John Travolta.


MrFord


"I'm gettin' bugged driving up and down this same old strip
I gotta finda new place where the kids are hip
my buddies and me are getting real well known
yeah, the bad guys know us and they leave us alone."
Beach Boys - "I get around" -



Partecipano gloriosamente ed orgogliosamente al Travolta Day (grazie Frank!):

Affari Nostri
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...