lunedì 19 dicembre 2016

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali (Tim Burton, UK/Belgio/USA, 2016, 127')




Se guardo indietro ai tempi in cui il mio rapporto con il Cinema era solo ed esclusivamente quello definito dall'intrattenimento, sono pochi i registi che, in tempi non sospetti in cui la passione da cinefilo non era ancora esplosa, già riuscivano a colpire il mio immaginario di spettatore: Kubrick a parte, uno di questi era senza dubbio Tim Burton.
Vissuto con grande emozione come penso molti degli adolescenti degli anni novanta tra Edward mani di forbice e Beetlejuice, ho (quasi) sempre finito per amare i lavori del buon Tim, fatta eccezione, forse, per Sleepy Hollow e il pessimo Planet of the apes: ripensando, poi, a quando confezionò quello che a mio parere è il suo lavoro più maturo, splendido e completo, Big Fish, non posso che provare un brivido lungo la schiena e nel cuore.
Peccato che, come molti altri mostri sacri, con l'età Burton abbia deciso di tornare su binari decisamente più commerciali e biechi di quanto non avesse mai fatto - e che, probabilmente, ai tempi della sua giovinezza lo portarono ad allontanarsi dalla Disney, dove mosse i primi passi -, inanellando una serie di opere di poco conto ed uno degli abomini d'autore più clamorosi dell'ultimo decennio, Alice in Wonderland.
Proprio a causa delle ultime fatiche del regista di Burbank, le mie aspettative per questo nuovo Miss Peregrine erano piuttosto basse, senza contare una durata sulla carta decisamente importante - quasi due ore e dieci - ed un target che, ormai, mi vede inevitabilmente troppo vecchio, così come i Fordini troppo giovani: visione alle spalle, purtroppo, non posso che trovarmi a confermare i timori della vigilia.
Non che, rispetto al già citato scempio in Wonderland, Miss Peregrine sia mal realizzato, ed ammetto che per i primi venti minuti ho finito addirittura per essere sorpreso in positivo: peccato che, di contro, risulti smaccatamente derivativo - Del Toro e tutti gli Orphanage del mondo dovrebbero ricordare a Burton che è sempre meglio avere idee proprie piuttosto che pescarle a piene mani da altri -, decisamente e come già anticipato troppo lungo, per nulla riconducibile allo stile del suo autore - fatta eccezione per le smorfiette di Eva Green, che fa di tutto per rendersi odiosa come l'ultimo Depp - ed incapace di smuovere qualsiasi emozione in uno spettatore, a prescindere dall'età.
Un vero peccato, perchè almeno per quanto riguarda i giovani protetti della "protagonista" gli spunti per fare bene non mancavano di certo, nonostante alla fine rimangano seppelliti sotto una quantità esagerata di compromessi con la grande distribuzione ed attori consumati pronti a pensare, ormai, solo ed esclusivamente al portafoglio - Samuel Jackson, meriteresti il famoso discorsetto dell'Ezechiele -.
Un film, dunque, che non lascia nulla, perde nettamente il confronto con il suo diretto concorrente del periodo - che pur non è niente di trascendentale - Animali fantastici e si inserisce a pieno titolo nel filone dei film teen di questi ultimi anni - da Hunger Games a Percy Jackson, passando per Il mondo di Jonas - abbracciando senza neppure opporre resistenza la loro inutilità, almeno per chi, come il sottoscritto, è stato abituato a pellicole di formazione di ben altro spessore e, soprattutto, ad un Burton che ora pare la pallida, pallidissima copia di se stesso.




MrFord




18 commenti:

  1. A noi non è dispiaciuto per nulla,ma a me è piaciuto anche Sleepy Hollow,Planet of the apes e sì,persino Alice.Fra i film "pacco" di Burton metterei piuttosto l'inutile Dark Shadows.

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    1. Ammazza, rispetto a Planet of the apes e soprattutto Alice questo pare una specie di filmone del secolo. ;)

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  2. Samuel Jackson pessimo, pessimo!
    Il film non mi è dispiaciuto, ma partivo con aspettative bassissime, e alla fine l'ho preferito all'irriconoscibile Big Eyes. Però, come Lazyfish, anch'io adoro Sleepy Hollow, che ho visto e rivisto.

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    1. Sleepy Hollow non mi ha mai conquistato, sarà che avevo aspettative alte, ai tempi.
      Questo è stato davvero una delusione, molto più che Big Eyes.

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  3. Siamo più o meno della stessa leva quindi Tim Burton è un pezzo di formazione cinefila, concordo sui titoli pessimi di Burton, tranne su Sleepy Hollow.

    Eva Green largamente sotto utilizzata, Sam Jackson non rifiuta mai una parte però il suo cattivo qui mi ha divertito, certo non è un filmone, ed è chiaremente un grosso compromesso, è il titolo meno peggio firmato da Burton negli ultimi anni. Cheers!

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    1. Come scrivevo sopra, Sleepy Hollow ai tempi fu una delusione a causa delle aspettative molto alte. Forse troppo. ;)

      Questo, invece, mi è parso davvero poca cosa, anche se non ai livelli di immondizie come Alice. ;)

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  4. Di riconducibile allo stile di Burton c'è molto. Peccato che abbia preso quasi solo il peggio del suo stile.
    Le bottigliate comunque sono persino esagerate per questo filmetto innocuo, ma d'altra parte le hai tirate in maniera talmente lieve che pure tu, Ford, ormai sembri la pallida, pallidissima copia del vecchio te stesso cattivone. uahahah ;D

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    1. A me è parso uguale o quantomeno simile a prodotti di altri registi inutili usciti in questi anni.
      Ad ogni modo, non volevo infierire troppo: in fondo non è schifoso quanto Alice. ;)

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    1. I primi venti/venticinque minuti sono quasi buoni, poi il nulla, purtroppo.

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  6. L'idea di vederlo non mi ha mai sfiorato.

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  7. Personalmente lo trovo il Burton più decente degli ultimi anni (è tutto dire...), nel senso che con "Big Eyes" aveva davvero toccato il fondo. Qui, sebbene non ci sia nulla di originale, quantomeno la storia e ben raccontata e i personaggi ben caratterizzati. Certo però siamo anni luce lontani dal Burton dei tempi d'oro

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    1. Secondo me il fondo è stato toccato con Alice, davvero un abominio.
      Questo è un film mediocre, che passerebbe inosservato senza l'aggravante di essere di Burton.

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  8. boh io questa analisi così "brutale", non mi sento minimamente di appoggiarla... è un film che trovo tenero, ben fatto ed intrattenente, nel vero e semplice senso del termine

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    1. Senza dubbio, ma è uguale a tantissimi altri.
      E questo a Burton non lo si può perdonare. ;)

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  9. Lo andrò a vedere presto, ma non ti nego che mi dispiace per Burton...

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