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lunedì 18 aprile 2016

Mr. Robot - Stagione 1

Produzione: USA Network
Origine: USA
Anno: 2015
Episodi: 10







La trama (con parole mie): un giovane ingegnere informatico, Elliot Alderson, solitario e disadattato, dipendente dalla morfina e lontano anni luce dal mondo e dalla vita normale dei suoi coetanei, è contattato da Mr. Robot, misterioso leader di una cellula rivoluzionaria che progetta di ribaltare il sistema dominato da banche, gruppi finanziari e multinazionali attraverso le moderne armi dell'hacking e della lotta "virtuale".
Superati i conflitti ed i dubbi iniziali, Elliot decide di entrare a far parte del gruppo e dare sostegno alla lotta di Mr. Robot grazie al suo talento ed al genio che lo contraddistinguono: ma la strada verso un nuovo giorno ed un nuovo mondo è lunga e certo non priva di ostacoli e momenti di difficoltà, siano esse dovute ai disequilibri di Elliot o ai pilastri di una società già saldamente formata proprio da quelli che sono - o sono destinati a diventare - gli antagonisti per eccellenza dell'hacker.











Fin dai tempi dell'apertura del Saloon, è capitato più di una volta di trovarmi di fronte a prodotti non solo ben accolti, ma in alcuni casi addirittura osannati dalle recensioni nella blogosfera e non, giunti su questi schermi spinti da un hype molto alto e rivelatisi delusioni cocenti: da The tree of life a It follows, passando per Innkeepers, alcuni piccoli e grandi cult figli della settima arte non hanno decisamente passato un buon quarto d'ora, dalle parti del sottoscritto, ma a memoria non ricordo una situazione analoga vissuta rispetto alle serie televisive.
Certo, ci sono stati titoli abbandonati senza alcun rimpianto - mi viene in mente lo sciapissimo Person of interest -, o altri finiti solo per dovere come Flashforward, ma a mia memoria non avevo mai provato una delusione ed uno sconvolgimento rispetto al successo riscontrato come per Mr. Robot, con ogni probabilità il serial più sopravvalutato - considerati l'insieme, le potenzialità e le ambizioni del prodotto - delle ultime stagioni: a prescindere dagli argomenti molto nerd e molto finto alternativi da pseudo rivoluzionari intellettualoidi che poco intrigano ed attraggono gli occupanti di casa Ford - non ricordo di una serie pronta a vantare il poco invidiabile record di avermi abbattuto con il sonno nel corso della visione di ognuno dei primi tre episodi tre -, ho trovato in Mr. Robot una mancanza di empatia dei protagonisti con il pubblico - un charachter come Elliot da queste parti si prenderebbe schiaffi in faccia e calci in culo dalla mattina alla sera -, una latitanza pressochè totale di ritmo - tre quarti d'ora che paiono quattro ore e mezza, una noia che mi ha fatto rivalutare in termini di scorrevolezza anche i più pesanti tra i miei cari mattonazzi russi -, un'atmosfera da fuori tempo massimo che grida anni novanta ad ogni piè sospinto ed una perenne sensazione da "vorrei ma non posso e me la meno pure" che ha reso davvero insostenibile la visione anche a fronte di alcune buone idee di fondo o delle sequenze più affascinanti.
Penso che quella di decidere di interrompere il rapporto dei Ford con Mr. Robot sia stata una delle decisioni meno sofferte rispetto al piccolo schermo di sempre, considerati poi i ritardi leggendari accumulati con le nuove proposte da sempre caratteristica del sottoscritto e la curiosità rispetto a prodotti certamente più vicini ai miei gusti di questo polpettone cybernerd incasinato e poco coinvolgente del quale non sentivo davvero la necessità: un peccato per il pur talentuoso Rami Malek - che preferisco ricordare come uno dei protagonisti del videogioco Until dawn, quello sì, davvero un supercult - e per l'idea di considerare la rivoluzione in rete come la nuova frontiera di tutte quelle che, nei decenni scorsi, sono state combattute per la strada o nella giungla, armati di megafoni o di fucili, con le azioni o con le parole.
Ma sinceramente, davvero poca carne al fuoco per permettermi di riconsiderare la decisione definitiva.
Mr. Robot è la delusione non solo dell'anno, ma del decennio, anche e soprattutto considerando il taglio dato alla serie, i premi raccolti - a posteriori, per quanto mi riguarda assolutamente da fantascienza - e l'enorme carico di aspettative dei suoi numerosi fan hardcore e degli autori stessi, che non possono certo negare di aver messo una certa presunzione nella loro creatura mascherandola - neppure troppo bene - da "rivincita dei nerd" assolutamente poco credibile, un pò come quei compagni di scuola pronti a piagnucolare alla fine di ogni compito in classe dandosi per spacciati salvo poi finire per essere sempre e puntualmente tra i quattro o cinque con i voti più alti.
Ora, non so se sia stato un problema di incompatibilità o di un punto di vista diverso da quello di tutti i radical e gli alternativi e i nerd pronti a sbavare drietro al signorino dal flusso di coscienza facile e sballato Elliot, ma sinceramente, avendo passato gli anni della scuola da un pezzo, ho finito per avere una riserva di pazienza molto più scarsa a fronte di chi piagnucola per portarsi a casa, alla fine, la sua brava medaglietta di primo della classe.
Vaffanculo, secchioncelli.
Vaffanculo, Elliot.
Vaffanculo, Mr. Robot.
Il Sistema non mi piace.
Ma non mi piace neppure il tuo sistema.





MrFord





"That's it, sir
you're leaving
the crackle of pigskin
the dust and the screaming
the yuppies networking
the panic, the vomit
the panic, the vomit
god loves his children, god loves his children, yeah!"
Radiohead - "Paranoid android" -





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