martedì 28 giugno 2016

Euro 2016: ottavi di finale - Parte III


Se dovessi parlare pensando da tifoso ed appassionato di calcio, quella di ieri potrebbe essere tranquillamente annoverata come una delle giornate migliori che potessi sperare di vivere.
Di fronte avevo gli ultimi due ottavi di finale dell'Europeo, Italia-Spagna ed Inghilterra-Islanda.
In entrambi i casi, le mie favorite partivano da outsiders.
L'Italia - che è giunta in Francia per questa competizione con una delle selezioni che ho meno amato nella vita ed un allenatore che non ho mai sopportato fin dai tempi in cui era solo un calciatore - e l'Islanda, vera e propria sorpresa del torneo, avrebbero dovuto realizzare due vere e proprie imprese, e le probabilità che entrambe riuscissero nell'intento erano davvero scarse.
Eppure, eccoci qui.
Personalmente, e nonostante i dubbi della vigilia, nutrivo diverse speranze per gli Azzurri opposti alla Roja, ormai incanalata nell'inevitabile parabola discendente di qualsiasi squadra di successo clamoroso come lo sono stati gli uomini di Del Bosque tra il duemilaotto ed il duemiladodici, che quattro anni fa ci annientò in una finale a senso unico.
Di fatto, la partita di ieri ha mostrato una verità anche cinematografica: l'Italia ed i suoi giocatori - allenatore compreso, e fatta eccezione solo per un elemento, lo scarpone insignito del numero dieci Thiago Motta, che ci ha graziati facendosi squalificare per il quarto di finale che ci aspetta sabato contro la Germania - avevano gli "occhi della tigre", gli spagnoli no.
Avrei voluto vedere, al gol di Pellè - molto simile a quello che chiuse la pratica con il Belgio un paio di settimane fa - i volti di tutti quei finti alternativi che quattro anni fa tifavano Spagna pur essendo italiani, giusto per il gusto di vederli sbugiardare le loro posizioni.
In casa Ford, in quel momento, si festeggiava con un abbraccio di famiglia ed esultanze scomposte del Fordino - poco conscio, a dire il vero, di quello che stava accadendo - a volume tale da svegliare la Fordina, che da parte sua ancora può contribuire soltanto con qualche "GU!" alla causa.
I ragazzi di Conte, per quanto tecnicamente di molto inferiori alle Furie Rosse, hanno condotto una gara strepitosa anche nei momenti di sofferenza, mostrando un carattere eccezionale, mangiandosi occasioni pazzesche - avrei pestato Eder più del Cannibale, in occasione del gol sbagliato in contropiede - e meritando l'accesso ai quarti di finale.
Da Buffon - bravissimo su Piquè - all'hobbit Giaccherini, tutti hanno dato il loro contributo pensando ed agendo da squadra: una cosa che rende onore al calcio e allo sport.








Allo stesso modo in serata ha rispettato la magia del campo e delle favole l'Islanda, una compagine che pare quasi Daniel LoRusso gettato nell'All Valley Championship in mezzo a tutti i membri del Kobra Kai e che ad oggi ha regalato il sogno più grande ad un popolo che si sta rivelando la mascotte di questo curioso Europeo.
L'Haka vichinga con la quale i giocatori islandesi hanno festeggiato la vittoria - meritata - sull'Inghilterra insieme ai loro tifosi è una delle fotografie più belle di un evento che era iniziato sotto il segno delle minacce dell'Isis e della violenza delle frange più estreme di alcune tifoserie.
Ed è sicuramente più bello così.
Quando, al rigore segnato da Rooney, Julez si è dichiarata dispiaciuta per un gol che avrebbe potuto tagliare le gambe agli islandesi Ragnar e soci hanno subito risposto da guerrieri: loro non mollano.
E mi sa tanto che, ormai, anche gran parte dell'Europa non molla con loro.
Non mi dispiacerebbe, antipatie personali a parte, che superassero la Francia per affrontarli a viso aperto e da combattenti leali in semifinale.
In quel caso, vincere o perdere sarebbe ugualmente un onore.




MrFord







14 commenti:

  1. Non si molla niente fino alla fine, ormai tutte le squadre l'hanno capito ed ecco perché tutto è possibile sopratutto in questo Europeo dove le squadre non rinunciano ad attaccare, con grinta e cuore per tutta la partita ;)

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    1. Speriamo che con i quarti lo spettacolo ne guadagni ancora e che si finisca in crescendo!

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  2. Condivido su tutta la linea. Dal fastidio per i gufi anti-azzurri agli abbracci per i goal. Non mi divertivo così tanto a vedere gli azzurri, credo, dalla semifinale mondiale 2006. In bocca al lupo per i quarti

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    1. Io mi ero divertito anche all'ultimo Europeo, soprattutto quando battemmo proprio la Germania.
      Speriamo di ripeterci. :)

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    2. Ah si, pure io. Ma qui mi sono divertito di più. Come nel 2006, appunto ;)

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    3. Speriamo allora che finisca nello stesso modo! :)

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  3. Sono clamorosamente d'accordo. Anche e soprattutto su Thiago Motta, uno dei peggiori giocatori nella storia dell'umanità. Un po' l'equivalente calcistico di uno Schwarzenegger, in pratica: tanto è immobile sul campo uno, tanto è inespressivo l'altro. :)

    Giustissima anche la vittoria dell'Islanda su un'Inghilterra troppo brutta e troppo brexit per essere vera. :)

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    1. Grande Islanda, decisamente troppo vichinga e fordiana per quei pappamolle cannibali inglesi. ;)

      E Thiago Motta penso possa mettere d'accordo un pò tutti: secondo me i tedeschi si sono dispiaciuti al saperlo squalificato per il quarto di finale. ;)

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  4. Ogni tanto mi faccio viva anche io... un'analisi perfetta! Comunque meglio che Conte abbia fatto giocare Thiago Motta, almeno s'è beccato un giallo e non c'è rischio che giochi sabato :-) Restando in tema calcistico, vogliamo parlare di vomitino Messi e la sua riedizione di "Non gioco più, me ne vado"? Patetico...

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    1. Verissimo, allo scattare del cartellino qui da noi è scattato il festeggiamento! :)

      Messi, purtroppo, manifesta per l'ennesima volta la mancanza di carattere che non ne farà mai un grande, nonostante il talento.

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  5. Felice per l'Italia... Ma ancora non riesco a capacitarmi per l'Inghilterra....

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    1. Io mi capacito volentieri: la favola dell'Islanda deve continuare. :)

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  6. Islanda favola che mi sta emozionando.

    https://www.facebook.com/serieatim/photos/a.471212169618120.1073741847.124858950920112/1190946350978028/?type=3&theater

    Italia altrettanto sorprendente e Conte è uno che sa perfettamente che le partite si possono vincere con la tattica.

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    1. Un peccato che, in modi diversi, siano finite entrambe le favole. ;)

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