domenica 30 marzo 2014

Morte e vita di Bobby Z.

Autore: Don Winslow
Origine: USA
Editore:
Einaudi
Anno: 1997

 


La trama (con parole mie): le cose non si sono messe certo bene, per Tim Kearney, ex marine congedato con disonore dopo aver ricevuto una croce al valore, e finito in carcere per rapina.
Ucciso a sangue freddo un membro degli Hell's Angels, infatti, Tim diventa un bersaglio, e la sua unica possibilità di evitare un'esecuzione dietro le sbarre è rappresentata da un accordo con la DEA, che vorrebbe assoldarlo per impersonare il leggendario Bobby Z, trafficante d'erba a livello internazionale sparito dai radar di chiunque da anni e morto per caso in Thailandia dopo essere stato tradito dal suo socio in affari e consegnato agli sbirri.
Kearney dovrà imparare ad essere Bobby, e rendersi disponibile ad uno scambio con il trafficante messicano Don Huertero, che è pronto a liberare un agente in cambio dell'ex imprendibile Z.
Per Tim è un'occasione da cogliere al volo, almeno per il momento: peccato non sappia che tutti, ma proprio tutti, stanno tramando alle spalle di Bobby Z per seppellire definitivamente la sua leggenda. Insieme al suo corpo esanime. 








Sono ormai passati diversi anni dalla prima volta in cui misi le mani su un libro firmato da Don Winslow: acquistai in libreria L'inverno di Frankie Machine spinto più dall'idea che Robert De Niro potesse averne acquistato i diritti cinematografici che non per la trama, e ricordo lo chiusi a bordo del Ghan, il treno che portò me e Julez da Darwin fino ad Alice Springs, ventiquattro ore nel cuore dell'Australia.
Da quel momento Don Winslow, ex investigatore e uomo dalle mille professioni, divenne un riferimento nell'ambito del crime letterario: neanche il tempo di metabolizzare la prima ed ottima esperienza, e giunse a sconvolgermi Il potere del cane, divenuto senza dubbio uno dei miei romanzi preferiti di sempre, un affresco incredibile e, ad oggi, l'assoluto Capolavoro dello scrittore.
Da quel momento la carriera del buon Don altalenò tra proposte discrete - La lingua del fuoco, La pattuglia dell'alba -, grandi exploit - Satori - e delusioni quasi cocenti - Le belve -, di fatto rendendo questo autore un imperdibile mai davvero amato fino in fondo dal sottoscritto, soprattutto rispetto al mio pupillo Lansdale e all'impareggiabile Jo Nesbo: il recupero di Morte e vita di Bobby Z, dunque, ha rappresentato un'occasione ghiotta per riconciliarmi con lo spirito delle origini di Winslow, ed ammetto che sia stato un vero piacere riassaporarlo.
Questo perchè, nonostante sia stato presentato neanche si trattasse del suo nuovo romanzo, questo crime d'inseguimento dal ritmo decisamente serrato è in realtà il secondo lavoro ad ampio respiro che lo scrittore newyorkese ormai californiano d'adozione pubblicò ai tempi, ed in quanto tale resta pervaso dall'atmosfera genuina e di pancia e fiato sospeso del già citato Frankie Machine, reso ancor più interessante da un charachter che l'autore riprenderà anche nel più recente I re del mondo - pur se marginalmente - e che riesce a portare sulla pagina una delle tematiche più care in assoluto al sottoscritto, che si tratti di Cinema, Musica o Letteratura, per l'appunto: quella dei losers in cerca di un riscatto.
Perchè è questo che incarna Tim Kearney: un loser.
Uno nato dalla parte sbagliata della città, della società, del mondo che conta.
Uno che non ha mai avuto problemi ad entrare, quanto, piuttosto, ad uscire.
Uno che fatica a controllare gli impulsi, perchè sa che chi è illuminato - si fa per dire - da una certa stella difficilmente potrà fare finta che il tempo non esista e sperare di godersela comunque.
E non è un loser da poco, il nostro ex marine. E' un tipo tosto, anche negli errori. 
Uno da battaglia e competizione.
Uno a cui non fregherebbe nulla, se non fosse per un fulmine a ciel sereno pronto a cambiare la sua vita. E non stiamo parlando di Bobby Z. Affatto.
Perchè quello è Bobby Z, la leggenda. E lui soltanto Tim Kearney, un cazzone sfigato un pò troppo instabile.
Ghiaccio e fuoco.
E non stiamo parlando neppure della DEA, dei trafficanti messicani, degli Hell's Angels.
Non stiamo parlando neppure di una di quelle donne in grado di rimescolare le carte fino a farti terra bruciata attorno.
Stiamo parlando di Kit.
Un bambino cresciuto troppo in fretta in un ambiente che non regala tempo a nessuno.
Neppure ai pesci grossi.
E Tim Kearney non è affatto un pesce grosso.
"Nel West, quando la Realtà incontra la Leggenda, vince la Leggenda", si recita nel dal vecchio Ford amatissimo L'uomo che uccise Liberty Valance.
Tim Kearney contro Bobby Z.
Realtà contro Leggenda.
In bilico su una Frontiera.
Basta un bambino, a cambiare tutto.
A trasformare il numero uno in niente, ed un perdente fatto e finito nel pezzo da novanta.
Perchè nel West, oppure no, un figlio cambia ogni prospettiva.
Ed è un piacere farsele cambiare, per quanto incasinate ed imperfette possano finire per essere.
Saranno comunque le migliori che una vita dalla parte sbagliata della città possa regalarci.




MrFord




"Welcome to the Hotel California,
such a lovely place, (Such a lovely place) Such a lovely face
plenty of room at the Hotel California,
any time of year, (Any time of year) You can find it here."
The Eagles - "Hotel California" - 


5 commenti:

  1. Non l'ho ancora letto e,ovviamente, sarà tra i prossimi acquisti. Uno dei più grandi del genere, forse il migliore in assoluto. Certo, dopo Frankie Machine e Il Potere Del Cane, tutto sembra di qualità inferiore...

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    1. Senza dubbio uno dei Maestri del crime attuale.
      Questo romanzo - che in realtà è uno dei suoi primi lavori - è genuino ed intenso, pur non arrivando alle vette de Il potere del cane o Satori.
      Se ti capita, recuperalo!

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  2. Ma c'entra qualcosa con il film con paul walker?

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    1. Grande Frank!
      Il film con Paul Walker è proprio tratto da questo romanzo! ;)

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    2. Non me lo ricordo malaccio il film... certo che i film con Walker un po' si assomigliano tutti. Running scared a parte, che personalmente adoro :D

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