domenica 11 luglio 2010

Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan

Il secondo capitolo dell'epopea cinematografica di Dirty Harry è quanto di più reazionario potrebbe sembrare ai radical chic finti democratici che spesso bazzicano le sale d'essai.
Sceneggiatura tesissima dell'accoppiata repubblicana Milius/Cimino, regia ferrea di Ted Post, interpretazione come al solito granitica di Clint.
Una pellicola solida, capace di mantenere viva la tensione dall'inizio - bellissimi i titoli di testa - alla fine - il conflitto a fuoco all'interno della nave ricorda quello che chiude Debito di sangue - e di dare al pubblico un perfetto esempio di ottimo cinema d'azione.
Callaghan torna, dunque, dopo le vicende di Scorpio, e si ritrova confinato alla sezione urbanistica della polizia di San Francisco, costretto a procacciarsi il "lavoro sporco" quando l'occasione gli si presenta - la sequenza dell'aeroporto, cattivissima e ironica, è una delle più riuscite del personaggio -, combattendo contro un tenente che giudica i suoi metodi troppo brutali ed affrontando l'ennesimo partner e le scommesse che lo riguardano - "l'ultimo è durato quasi un mese" -.
Una squadra di vigilantes - poliziotti, questi sì, veri reazionari, come direbbe il Drugo - decisi a ripulire le strade facendosi giustizia da soli, riporterà alla omicidi Callaghan e riserverà allo spettatore numerose sorprese con l'evoluzione della trama, sicuramente meno torbida e sconvolgente rispetto al primo film della serie e più incentrata sull'azione, eppure ugualmente capace di portare riflessioni sulle questioni morali e dando uno spessore che l'immaginario collettivo continua a voler negare al personaggio di Harry la carogna.
Il nostro protagonista, infatti, simbolo per eccellenza di un certo tipo di ideologia, ha un rapporto di assoluta modernità con il suo partner afroamericano, si diverte con una vicina di casa di chiare origini asiatiche, dichiara ai vigilantes che lo vorrebbero tra le loro file "che il sistema potrà anche essere marcio e aver bisogno di essere cambiato, ma finchè non accadrà, continuerò a proteggerlo."
Insomma, sarà spigoloso, duro, certo non un agnellino con i criminali, ma questo Callaghan non sembra tanto "carogna", tutto sommato.
Tornando a parafrasare Il grande Lebowski, oserei dire che, come per il Drugo, anche per Dirty Harry è confortante sapere che possa essere in giro, per noi peccatori.
Se non altro, può sempre invogliare a non peccare troppo, per evitare di averci a che fare dal lato sbagliato: una 44 magnum non è mai piacevole puntata nella tua direzione.

"Don't take your guns to town, boy.
Don't take your guns to town."
MrFord

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