lunedì 5 luglio 2010

Quarti di finale 2

Due su quattro. Direi che, tutto sommato, me la sono cavata meglio della maggior parte degli grandi allenatori - e delle "grandi squadre" - di questo mondiale: riscaldati da un clima torrido, questi quarti di finale sono stati all'altezza dell'imprevedibilità di questa competizione e delle aspettative che la stessa suscitava.
Forse non ci sono stati gli scontri all'ultimo sangue che avevo preventivato - ma di questo parlerò tra poco - ma senza dubbio si è trattato di partite capaci di tenere gli spettatori con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo (o quasi), e in grado di contraddire ancora una volta i grandi espertoni di calcio che sono passati dal mondiale delle sorprese, al mondiale delle sudamericane, per giungere con un voltagabbana da record al mondiale delle europee.
Ma andiamo al sodo.

Olanda - Brasile (2-1): Arancia meccanica

Anche sotto di un gol, e con un inizio da incubo, ho continuato a sperare negli indemoniati orange, forse per la prima volta non convincenti sul piano del gioco ma sicuramente capaci di capitalizzare al meglio le occasioni che i verdeoro per l'occasione in blu hanno confezionato su misura per Snejider e compagni, che non hanno ovviamente esitato a ringraziare.
Curioso pensare a quanto i destini di Brasile e Inghilterra siano stati simili, negli ultimi anni.
Infarciti di campioni definiti l'avvenire delle rispettive nazionali, temuti dalle squadre di tutto il mondo come compagini inarrestabili non sono mai riusciti - se si eccettua la Confederation Cup dello scorso anno vinta dal Brasile - a convincere fino in fondo nelle competizioni che contano.
L'Inghilterra si è fermata a Italia '90, il Brasile - con una formazione sicuramente meno impressionante di quella degli ultimi due mondiali -, alla vittoria nel 2002, quando venne favorita da una finale con una delle nazionali tedesche più scarse della storia e della debacle delle altre grandi.
Ad ogni modo, per Kakà e compagni l'impero ha colpito ancora, e durissimo.
Darth Snejider e soci hanno sfoderato la spada laser e l'hanno infilata dove fa più male.
Aiutati, questo è innegabile, dall'operato del vero uomo partita: Felipe Melo.
Dunga aveva dichiarato, cercando di recuperarlo fino all'ultimo, che sarebbe stato decisivo.
In effetti aveva ragione.
Dunga ora è disoccupato, e Melo, forse, pure.
Olandese d'origine?

Uruguay - Ghana (5-3): La sottile linea rossa

Questa partita ha avuto dell'incredibile.
Dopo due gol segnati da distanza siderale, le squadre parevano essersi convinte che la lotteria dei rigori sarebbe stata lo strumento migliore per giocarsi il titolo di sorpresa assoluta del torneo.
E così pareva essere fino all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare, quando sugli sviluppi di un azione ghanese una parata clamorosa sulla linea di porta ha salvato il destino della Celeste praticamente riportandola giù dall'aereo in decollo.
La suddetta parata, però, non è stata effettuata dal portiere.
De pues, espulsione e rigore.
Una cosa incredibile, all'ultimo secondo di un quarto di finale mondiale.
Quasi peggio del dischetto maledetto di Pasadena '94 che segnò il mio caro Robertobaggio e lo designò quale responsabile della sconfitta in finale.
Avvolto dalla frescura della sera nelle valli bergamasche, ci si apprestava a festeggiare lo storico passaggio in semifinale della "stella nera", quando la palla si è stampata inesorabilmente sulla traversa, scatenando l'esultanza incontenibile di tifosi, allenatore, staff e giocatori dell'Uruguay e sancendo la fine dei tempi regolamentari.
Era ovvio che ai rigori, dopo una batosta morale così, non ce l'avrebbero fatta.
Ghana a casa, dunque. Con mio sommo dispiacere.
Eppure, quando l'aereo della squadra è atterrato a Soweto, una folla festante ha ringraziato i suoi beniamini e li ha portati in trionfo manco avessero vinto.
Che reazione, ragazzi.
Forse Mandela ha ragione, e l'Africa è davvero pronta a vincere un mondiale.
Moralmente, in fondo, l'ha già fatto.

Argentina - Germania (0-4): Gli abbracci spezzati

Tutto mi sarei aspettato, dall'armata apparentemente invicibile di Dieguito, tranne un passivo così clamoroso, anche dopo la lezione data dai nostri cugini crucchi agli inglesi.
Eppure, senza neanche faticare troppo - tanto per citare Invictus - i ragazzi di Low passeggiano sui resti dell'Argentina imbrigliando il povero, piccolo Messi e rilanciando in attacco quasi fossero un coltello caldo che si apre la strada nel burro già arroventato dal sole umido di questi giorni.
Maradona, appena dopo la partita, lascia da parte scenate e rosari e consola i suoi campioni con gli stessi abbracci che li aspettavano dopo ogni vittoria, trattenendo le lacrime per fare in modo che siano loro a potersi sfogare, a capo di una famiglia distrutta da un mancato trionfo annunciato, il padre di tutti i suoi ragazzi.
Calcisticamente, di sicuro è così.
Dichiarerà poi ai giornalisti che Messi e soci, stelle di prima grandezza nel calcio, dovranno imparare, crescendo, a capire cosa significa portarsi una nazione sulle spalle.
Nel frattempo, e speriamo ancora per un pò, ci penserà lui.
Grande Diego, sinceramente spero che tu possa fare uno sgarro ai tuoi cugini brasiliani fra quattro anni.


Spagna - Paraguay (1-0): Toro scatenato

L'ultimo dei quarti, seguito sotto il vento rinfrescante delle valli bergamasche e accompagnato da un ottimo rum e coca, ha pareggiato il mio personale scoring dei pronostici, regalando una semifinale che è un'ulteriore finale potenziale del mondiale.
A seguito della partita meno spettacolare delle quattro, con due rigori falliti - uno per parte, tanto per non fare torti a nessuno -, David Villa, che continuo a sponsorizzare come capocannoniere della kermesse, ha messo il suo zampino nell'ennesima vittoria delle furie rosse, capaci di resistere ad un Paraguay mai domo e di ritrovarsi, in semifinale per la prima volta nella loro storia, di fronte alla Germania che due anni fa batterono nella finale dell'Europeo.
I sudamericani si disperino poco, in fondo hanno realizzato un'impresa unica nel loro calcio.
I nostri amici spagnoli, invece, si preparino ad una battaglia senza esclusione di colpi che potrebbe significare il loro ingresso negli annali, nonchè una buona metà della mia finale sperata.
Staremo a vedere, anche perchè l'argomento semifinali sarà discusso tra non molto.

"It ain't never gonna stop,
it ain't never fgonna stop,
goin' straight to the top."
MrFord


1 commento:

  1. Tifiam Tifiam
    Tifiamo tutti un pò..
    lalalallalà lalalallallà
    Tifiam Tifiam!

    RispondiElimina

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