venerdì 23 febbraio 2018

Al posto tuo (Max Croci, Italia, 2016, 90')




Durante la permanenza dei Ford alle Canarie, uno dei leit motiv delle serate dopo aver messo a nanna i Fordini, cibo e alcool a parte, era la scelta di titoli che potessero accompagnare senza troppo impegno al sonno concedendo, nel contempo, anche quel divertimento leggero che non fa mai male, soprattutto in vacanza: alle spalle la scelta azzeccata di Se dio vuole, si è ripiegato su questo Al posto tuo, commediola decisamente meno efficace ma ugualmente innocente e piacevole, che ha finito per ricordarmi E allora mambo! e fornito un altro esempio di lavoro "di coppia" di due protagonisti molto diversi tra loro pronti ad incastrarsi al meglio al servizio del film.
Del resto la commedia degli equivoci, specie se giocata sullo scambio di identità, finisce sempre per funzionare e regalare quantomeno l'intrattenimento e le risate giuste per godersi il film per tutta la sua durata senza pretendere chissà cosa: a questo ben si prestano Luca Argentero e Stefano Fresi, che nei panni di due designer di sanitari finiscono per essere obbligati a darsi battaglia scambiandosi vita, casa e quotidinità differenti, ovviamente per passare dallo scontro e dalle difficoltà ad imparare l'uno dall'altro completando le rispettive vite come un puzzle.
Non parliamo ovviamente di un film che cambierà la storia della Commedia all'italiana per come è stata resa famosa negli anni d'oro del Cinema nostrano, o di un titolo destinato ad essere ricordato oltre il tempo di una serata leggera da casa al mare e della recensione al ritorno - pubblicata mortalmente in ritardo -, ma comunque di qualcosa di semplice ed onesto come - e lo ribadisco di nuovo dopo quanto scritto per il già citato Se dio vuole - sinceramente non mi aspettavo più che si producesse qui nella Terra dei cachi.
Per chi, poi, come il sottoscritto, ha vissuto sia la condizione del single pronto a svicolare da qualsiasi storia più lunga di qualche ora che quella del padre di famiglia, vedere le due tipologie scambiarsi i ruoli è stato piuttosto divertente, complice anche il lavoro macchiettistico ma ben svolto dei due attori principali: probabilmente c'è chi si immaginerà più nei panni di uno o dell'altro, o sarà portato a pensare che il figo di turno è davvero il figo di turno, nonostante, a ben guardare, non sia assolutamente così.
E nonostante l'aura un pò fiabesca ed il classico finale da commedia romantica, forse dalla parte maschile si dovrebbe cominciare a pensare e riflettere su quella che è davvero la forza di alcuni considerati erroneamente "anelli deboli": imparare dalla diversità, a volte, insegna molto a proposito di noi stessi.




MrFord




4 commenti:

  1. l'idea era buona ma secondo me non è stata sviluppata al meglio, da un film svuota|pensieri come questo mi aspetto risate più decise. l'ho dimenticato in fretta. mi ricordo giusto le gag con le luci della casa iper|moderna e poi un mucchio di cose|dettagli di colore verde brillante quasi in ogni inquadratura :D

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    Risposte
    1. Anch'io l'ho dimenticato in fretta, tanto che il post l'ho scritto a settembre e pubblicato ora. ;)

      Ma tutto sommato è innocuo. :)

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  2. Che ti sta succedendo, Ford?
    Non ti riconosco più.
    Una volta una roba del genere non l'avresti vista manco sotto tortura, e la scusa della visione disimpegnata alle Canarie non avrebbe retto.
    Un film con Ambra Angiolini? E non ti ha nemmeno fatto schifo?

    A me sembra di averlo iniziato, anche se non ne sono sicuro al 100%, ma non credo di aver mai finito di vederlo, e non sono sicuro nemmeno di questo.

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