Regia: Derek Cianfrance
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 140'
La trama (con parole mie): siamo nella profonda provincia dello Stato di New York, a Schenectady, e Luke, stuntman e motociclista dal passato dubbio, scopre di aver avuto un figlio dall'amante occasionale Romina. Lasciato il circo itinerante per il quale lavorava, il giovane si stabilisce vicino a quella che vorrebbe fosse la sua famiglia, e quando il lavoro di meccanico non gli basta più per mantenerla ed il clima si fa pesante rispetto al rapporto con Romina ed il suo compagno, decide di dedicarsi alle rapine in banca in modo da avere da parte una cospicua somma da lasciare al suo bambino anche nel caso in cui non dovesse mai conoscere il padre.
Luke, però, muore in una sparatoria ucciso troppo frettolosamente da un agente fresco di uniforme, Avery Cross, che passa per eroe e sfrutta le malefatte di un gruppo di colleghi corrotti per diventare un pezzo grosso della procura grazie anche alla sua laurea in legge.
Quindici anni dopo AJ, figlio di Avery, si ritrova nello stesso liceo di Jason, figlio di Luke: tra i due nasce un'amicizia che presto si trasforma in un drammatico confronto tra passato e presente.
Cosa posso dire, del discusso Derek Cianfrance, ora che al Saloon sono passati i due titoli che l'hanno portato alla ribalta cinematografica internazionale spaccando l'opinione di pubblico e critica, passata dal definirli Capolavori a bottigliarli selvaggiamente neanche si trattasse delle più ignobili delle schifezze?
Sicuramente che la verità sta nel mezzo, e che se in parte il buon Derek è portatore di un talento che non riesce a compensare il peso della sua ambizione, dall'altra senza dubbio mostra le doti del narratore di razza, portando sullo schermo un'altra grande epopea delle stelle e strisce dimenticate agli angoli della Frontiera in cui la Leggenda ha lasciato da tanto tempo il posto alla Realtà.
Ed è tutta Realtà, quella che Cianfrance mostra seguendo la vicenda di The place beyond the pines - titolo originale decisamente più profondo ed interessante del semplicistico Come un tuono nostrano -: le vite bruciate di Luke e di suo figlio Jason a fronte di quelle che avranno sempre un paracadute, nel bene o nel male, di Avery ed AJ.
Quel "luogo oltre" in cui veniamo trasportati che è quasi più del cuore, più della geografia di cittadine dimenticate da dio in cui la Legge pare ancora funzionare come ai tempi del vecchio West, figlie delle "badlands" cantate da Springsteen e teatri di tante tragedie della storia recente e non degli USA, dalle stragi nelle scuole a quelle nelle sale cinematografiche, quasi il nulla attorno togliesse tutta la magia che nei favolosi anni ottanta pareva poter salvare chiunque - bellissima la citazione dei Goonies - per lasciare soltanto briciole, rancore e scheletri nell'armadio.
Il luogo in cui Luke lancia la sua moto come un destriero indomabile, Avery scansa la morte non una, ma ben due volte, AJ non arriverà mai a comprendere e Jason coglie, forse, anche meglio del suo defunto padre, quando decide di sfruttarne l'eredità per costruire un sogno che è modellato nella stessa materia di quel West verso il quale si dirige e che, in tempi decisamente più lontani, forse avrebbe salvato, con le già citate Leggende, anche il suo vecchio.
Certo, scritto in questo modo pare quasi che Come un tuono non abbia punti deboli e che si tratti di qualcosa di epico e sconvolgente, i cui unici limiti stanno nella troppa carne al fuoco messa dal regista e sceneggiatore e da alcuni accorgimenti decisamente trascurati dallo stesso - possibile che, in quindici anni, sia solo Romina/Eva Mendes ad invecchiare? - e dalla facilità di alcuni passaggi risolutivi: in realtà il lavoro del regista è acerbo e non sempre ben centrato, il minutaggio è eccessivo ed il personaggio di Avery Cross - in realtà fulcro della vicenda - troppo semplicistico, così come la seconda parte - decisamente la più debole del film -, ed il confronto con un altro grande nome legato alla geografia dello Stato di New York e della Grande Mela è sicuramente impietoso - sto parlando del James Gray, già citato ieri nel post dedicato a Blue Valentine -.
Dovessi pensare freddamente a Come un tuono lo assocerei più ad una grande occasione sprecata che non ad un successo, eppure non riesco a non prendere le parti di Cianfrance principalmente perchè il suo operato - per quanto imperfetto - trabocca di passione come i suoi personaggi, che seppure imperfetti a loro volta mostrano quanto sfaccettato ed assolutamente grigio sia l'orizzonte umano, privo di quei bianchi e neri che dovrebbero costituire gli estremi e che paiono scomparsi come il West verso il quale ha intenzione di viaggiare Jason, cercando di portare con se la parte migliore di quello che era suo padre.
Così Luke non è l'eroe romantico e tormentato, ma uno sbandato che cerca di risolvere i suoi problemi nell'unico modo che conosce, Avery non è il volto pulito di un mondo che può andare nella giusta direzione, ma un arrampicatore che pensa alla sopravvivenza, Romina non è una vittima delle scelte impulsive e sbagliate, ma un'ipocrita in grado di negare e negarsi anche l'evidenza, AJ non è un ribelle che pare quasi equilibrare le sorti rispetto ai trascorsi di Luke e di suo padre, ma un viziatello che attende solo la lezione giusta, o quella peggiore.
E Jason? Chi è Jason?
Non è un delinquente, per quanto voglia mostrarlo.
E neppure un cowboy pronto a sfidare tutto e tutti, pistola in pugno e redini salde.
E neppure un cowboy pronto a sfidare tutto e tutti, pistola in pugno e redini salde.
Jason è solo un ragazzo che non ha conosciuto suo padre, e decide di andare all'Ovest per cercarlo.
A cavallo di una moto, proprio come avrebbe fatto lui.
MrFord
"I'm wandering, a loser down these tracks
I'm dying, but girl I can't go back
'cause in the darkness I hear somebody call my name
and when you realize how they tricked you this time
and it's all lies but I'm strung out on the wire
in these streets of fire."
I'm dying, but girl I can't go back
'cause in the darkness I hear somebody call my name
and when you realize how they tricked you this time
and it's all lies but I'm strung out on the wire
in these streets of fire."
Bruce Springsteen - "Streets of fire" -
Vorrei spendere una classica citazione da The Producer di Mel Brooks...
RispondiElimina"Riesco quasi a sentirne l'odore: e' STERCO. Sterco puro"
Sei sempre molto elastico, vedo, nei tuoi commenti ai film! Dai una chance a tutti! ;)
EliminaEcco le cose che mi sono balzate alla mente:
RispondiElimina- Ryan Gosling ha rotto il cazzo e tutti i suoi ruoli dovrebbero essere assegnati d'ufficio a Tom Hardy
- per quelle a cui piace Ryanone: ma avete visto che é fidanzato con la strega Bacheca? A lei l'hanno invecchiata per giustificare che stava un cesso pure prima
-Cianfrance ha un trauma infantile con il suo cognome e per questo ha scelto, tra tutte quelle possibili, la città col nome più impronunciabile d'America (rumors vorrebbero che una delle opzioni, caldamente supportata da Cianfrance, fosse di girare in Scozia a Ghhgjjuiggj) e di far ripetere suddetto nome più della copula é in tutta la sceneggiatura.
Cmq m'é piaciuto. Un pò meno di BV ma bene.
Povero Gosling, e soprattutto povera Schenectady!
EliminaDi sicuro la Mendes sembra la strega Bacheca: forse pensava di stare recitando per Rob Zombie! ;)
Il fatto che fosse invecchiata solo Romina aveva colpito anche me all'epoca della visione. Per il resto mi sono già espressa all'epoca. Per me il film finisce quando arriva Bradley Cooper.
RispondiEliminaMi ricordo che per te c'era stato il diludendo, invece, pur se imperfetto, io l'ho trovato forte.
Eliminasi mi è piaciuto, anche se non sono uscita entusiasta dalla sala...
RispondiEliminadiciamo che non era la cosa più semplice tenere testa ad un trailer tanto emozionante!
È un film incompleto, e dunque facilmente criticabile. Ma trailer e non, quanta passione!
EliminaDevo ancora vederlo, ne ho sentito parlare bene e male ma mi dovrò decidere.
RispondiEliminaUna visione la vale, a prescindere da come ti sembrerà alla fine!
EliminaLa prima parte ha del geniale, poi diventa un normalissimo film. Avrei dato uno sforbiciata alla seconda parte. Però, hai ragione: Cianfrance ci mette passione e, in fondo, lo fa senza melassa e senza orpelli. Questo è quello che mi è piaciuto del film. Sicuramente, il regista ha notevole margine per migliorare!
RispondiEliminaConcordo in pieno, Veronica.
EliminaTanta passione e molti margini di miglioramento. A volte basta questo.
Prima parte bellissima, poi ci si perde per ritrovarsi nel commovente finale!
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo.
EliminaUn film squilibrato, ma che è riuscito comunque a colpirmi.
Sembra avere degli spunti interessanti. Poi un film che parla anche di paternità... ;)
RispondiEliminaDal punto di vista della paternità, è un film ricchissimo di spunti.
EliminaSe ti capita guardalo, e poi se ne parla insieme.
Uscire dalla sala completamente appagato. Questa è stata la sensazione subito dopo aver visto "Come Un Tuono". Ne ho apprezzato tutte e tre le parti, e nonostante i miei compagni di viaggio lamentarono un'eccessiva lunghezza della pellicola, per me il tempo è volato. E per un film così lungo, non puà essere che un fattore positivo!
RispondiEliminaBaingiu
Forse non mi ha appagato completamente, ma per quanto riguarda la scorrevolezza non si discute.
EliminaNon mi è parso per nulla lento.
se corri come un ford, non ti schianti come un tuono...
RispondiEliminaperché ford è trooooooooppo lento :D
Io direi più "lungimirante". Come la vedi? ;)
EliminaCianfrancè non mi era affatto dispiaciuto. Ero però molto indeciso se recuperare questo... masssì, lo guardo! mi hai incuriosito.
RispondiEliminaUna chance la merita, il buon Cianfrance.
EliminaBlue Valentine era più convincente, ma anche questo si difende.
Ancora mi manca, e il fatto delle tre storie che, a quanto leggo in giro, non sono bene legate tra loro mi frena un po' nel recupero. Anche se mi hanno detto che la prima parte con Gosling è molto bella.
RispondiEliminaSe mi ricordo te lo porto domenica.
EliminaUna visione secondo me la merita tutta, anche se non è certamente un film perfetto.
Prima e ultima parte ottime.