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venerdì 8 ottobre 2010

Machete

Questo 2010 è davvero un anno particolare, per il Cinema: tutta la stagione, infatti, pare essere caratterizzata da un dualismo fra autorialità sfrenata - Inception, Il profeta, Vendicami ma anche Toy story 3 - e il ritorno della pacchia formato anni '80, con tutta la gioia per il sottoscritto che essa porta in dono - un nome solo che ne vale mille: The expendables -.
Machete entra prepotentemente a far parte della seconda categoria, riportando Robert Rodriguez nel mio personale circolo dei registi di culto superando, pur mantenendo uno stesso stile, il precedente Planet terror e tutta la divertentissima saga dedicata al "suo" Mariachi.
La confezione finto sporca nel pieno rispetto delle regole "grindhouse", ormai marchio di fabbrica del regista tex-mex, ci porta in dono il primo ruolo da protagonista di Danny Trejo, caratterista passato attraverso decine di pellicole e per le mani di altrettanti registi, quasi sempre in ruoli da comprimario, ma ancor prima pericoloso leader di gang, culturista, esperto di coltelli e grande amico di Edward Bunker, che conobbe, se non ricordo male, dietro le mura della famigerata San Quentin.
Così come il romanziere di Come una bestia feroce, anche Trejo ha reinventato se stesso negli anni della maturità, ed è ora considerabile - specie dopo Machete - come una delle star di prima grandezza dell'Hollywood alternativa.
Ma torniamo al film, che, protagonista permettendo, è il pezzo forte di questa portata che brucia come chili sparato dritto negli occhi: il taglio, evidente omaggio al b-movie con citazioni a profusione - personalmente ho gradito moltissimo quella di Sartana - e sbudellamenti vari - da antologia il lancio dalla finestra con intestini annessi -, è sporco, divertente e divertito quanto basta, e pur non raggiungendo i livelli della scena nella chiesa del trio Willis/Sly/Schwarzy nell'ultimo lavoro di Stallone riesce a mostrare il talento e a sbeffeggiarlo al contempo con non comune abilità.
Colonna sonora, fotografia e montaggio, come sempre nei lavori di Rodriguez, sono curati al millimetro, e per quanto permeati da quell'aura di finto alternativismo che hanno questi autori "sporchi" sono sempre un piacere per lo spettatore.
La sceneggiatura, invece, gode dello stato di grazia che solo i peggior action movie anni '80 avevano, motivo di vanto maggiore per il buon Bob, che si dimostra capace di scrivere un "brutto" copione con perizia da killer: creare un'opera fingendo che sia un sottoprodotto di scarso spessore quando le proprie capacità e cultura porterebbero a tutt'altro non è affatto cosa facile, e riuscirci con naturalezza è solo che un pregio.
Ma è con il cast che Machete si eleva a secondo supercult personale dell'anno - parlando in termini di tamarreria, ovviamente -: in un'operazione molto simile al già citatissimo Expendables, Rodriguez riunisce sotto la sua ala eccessiva da sbronza selvaggia di tequila accanto a Trejo tre bombe a orologeria per il pubblico maschile - Jessica Alba, Lindsay Lohan, Michelle Rodriguez -, una nutrita schiera di eccezionali comprimari - e qui la palma di migliore va a Cheech Marin, che interpreta il fratello prete di Machete e regala almeno tre/quattro perle di anticlericalismo che ancora mi fanno crogiolare, gustandomela, in tutta la personale avversione per l'istituzione vaticana -, Robert DeNiro in una spassosissima parodia del fortunatamente fu Presidente George W. Bush ma soprattutto, e dico SOPRATTUTTO, il "debuttante" Don Johnson - molto Marlboro man in versione reazionario di frontiera - e Steven Seagal.
Proprio lui.
L'uomo il cui parrucchino può soverchiare dopo una lunga lotta quello di Nicholas Cage, il protagonista dei film che possono rivaleggiare, per intensità e livello di cagotto provocato nello spettatore, con quelli interpretati da Chuck Norris, il maestro di arti marziali più bolso della storia di ogni disciplina di lotta.
E non solo, qui è pure il cattivo responsabile del massacro della famiglia di Machete e l'obiettivo finale della sua vendetta.
Quasi Rodriguez avesse messo in pratica il desiderio di tutti gli spettatori sani di mente del mondo che non vedevano l'ora di vedere Seagal prendere un sacco di calci nel culo da un vero, stracazzuto protagonista.
E chi meglio di Machete, per questo? Poliziotto tutto d'un pezzo, uomo della strada, indistruttibile antieroe dalle pochissime parole, gladiatore di frontiera, sciupafemmine, vendicatore degli oppressi: e dopo aver sistemato il bolso imparruccato, vederlo sfrecciare via sul chopper verso l'orizzonte di due già attesissimi sequel -che spero proprio giungano presto sugli schermi - omaggiando nientemeno che L'uomo che uccise Liberty Valance, uno dei miei personali miti western/cinematografici - "Perchè dovrei voler essere realtà, quando sono già mito?", dice Machete, a fronte di quel "Nel West, quando la realtà incontra la leggenda, vince la leggenda." - con Jessica Alba a cavallo sulle sue gambe, beh, che altro si può dire?
Soltanto "continua così, Robert", o "vaja con Dios, Machete".
Oppure, ma questa è giusto una preferenza personale, "io avrei portato Michelle Rodriguez".
In fondo, per un Sawyer come il sottoscritto, Ana Lucia resta sempre Ana Lucia.

MrFord

"Viva la raza!"
Eddie Guerrero's Entrance theme song

19 commenti:

  1. segnato da vedere.

    p.s.
    sai, Mr. ford, che è difficile anche per un logorroico come me fare un commento su un commento?
    immagina come è difficile anche quando:
    a) non ho visto ancora il film
    b) l'ho visto e sono d'accordo
    c) l'ho visto, non sono d'accordo, ma temo le bottigliate.

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  2. ahahahahahah!! Grande Suarakamansa!!

    Anche io non l'ho ancora visto, ma è uno dei prossimi film che guarderò di certo.
    Che uomo Danny Trejo!!! Caro Ford, con lui le bottigliate mi sa che non servirebbero a molto...
    Sì, lui e Eddie si sono conosciuti proprio a San Quentin. Ed è stato Bunker a coinvolgerlo, per la prima volta, in un film.
    A 30 secondi dalla fine.
    Bellissimo. Tutta la prima parte dei dialoghi è scritta proprio da Bunker.
    A dopo

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  3. mi fa piacere che ti sia piaciuto, d'altronde non poteva essere altrimenti ;)

    ma com'è che invece non ti è piaciuto grindhouse - a prova di morte, forse il più bell'omaggio cinematografico al corpo femminile di tutti i tempi?

    e poi, con tutto il rispetto per michelle rodriguez, ma jessica alba non si batte! :D

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  4. Suara: prova a dare sfogo alla logorrea, suvvia! E per le bottigliate, portati dietro Giastin!

    Dembo: effettivamente credo servirebbero un pò troppe bottigliate per mettere al tappeto Danny Trejo. Meglio averlo dalla propria parte, decisamente. Buon viaggio!

    Cannibale: non poteva proprio essere altrimenti. E' davvero una ficata da veri tamarri, anche se forse Expendables lo metto un pelino più in alto. A prova di morte mi è sembrato onestamente vuoto, ne divertito ne divertente. Peccato, perchè all'epoca avevo grandi aspettative. Jessica Alba è Jessica Alba, ma io sono decisamente più tipo da Michelle Rodriguez. Chiedilo a Julez, che quando lavoravamo insieme era la nostra Ana Lucia!

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  5. Ana Lucia forever! Jessica Alba non è male, ma Ana Lucia è la MITICA Ana Lucia, Bandita!

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  6. Non vedo l'ora!

    E in tema di sangue e sudore volevo comunicarle signor Ford che ho finalmente comprato Una stagione selvaggia, La notte del drive in, La notte del drive in 3 e Meridiano di sangue.

    ^^

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  7. Julez: Bandita forever, Analulu! Back on the beach!

    Val: vedrai che te lo godrai!
    Per il resto molto brava, signorina Ariete, attendo il responso delle sue nuove, fantastiche letture!
    Sangue e sudore rules!

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  8. Insomma James, mi devi il tuo pensiero su Redacted.

    Ho già paura di quello che dirai...

    O forse mi sbaglio.

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  9. Ti ho risposto James Mi piacerebbe che continuassi la discussione perchè ho molta stima di te e vorrei capire al meglio qual è il tuo approccio alla visione di certi film e in generale di tutti gli altri. Ciao!

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  10. Rodriguez non sbaglia mai, non delude.. ;)

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  11. Lorant: Rodriguez è tornato davvero in forma. A questo punto speriamo che continui così e ci regali presto i seguiti!

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  12. James, vieni subito nell'altra stanza, ti cercano.

    Ah, ricordati poi di lasciar la porta aperta. Ciao.

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  13. Mmm, non so il fatto a cosa si riferisca, non ho ricevuto niente nè risposte all'ultimo messaggio. Forse te intendevi quello precedente.

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  14. Il fatto intendeva la risposta al tuo commento, Dae.
    Attendo la tua mail privata, così ti invio il romanzo!

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  15. Sì James, sapevo cosa intendevi per "fatto", ma non ero sicuro a quale messaggio lo riferissi. Ho adesso la conferma che non avevi visto la mia immediata risposta nella quale tra l'altro ti davo la mail...

    Per questo quel "fatto" mi suonava strano, ti avevo già risposto e non vedevo altre risposte o mail in arrivo. Ciao!

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  16. Ok, vado a vedere. Sai com'è, la vecchiaia rincoglionisce!

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  17. Inizio a pensare che sia davvero così, vecchio James. Ti posso chiedere l'età? Non penso che tu ne abbia più di me ( quelli in cui hai la scritta I.N.R.I sopra di te).

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  18. Ganassissimi sìa questo che il secondo!

    "Machete don't text!"

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