Più passa il tempo - e con esso le pellicole - e più mi rendo conto di quanto l'horror possa essere definito il genere più ostico per un qualsiasi regista, dai veterani del settore a chi vi si cimenta per la prima volta.
Successo clamoroso in Thailandia - sequel programmato quasi da subito, registi tra i più famosi del panorama locale al lavoro -, 4bia - horror, questo di certo, il gioco di parole- cerca di esplorare i diversi aspetti del terrore tornando alla formula che fece la fortuna di pietre miliari come Ai confini della realtà, Storie incredibili ed affini, sfruttando quattro episodi diversissimi tra loro per tematiche ed approccio narrativo, non per - scarsi - effetti speciali.
Nel primo - a mani basse il migliore -, l'analisi di due solitudini e del tema estremamente attuale della comunicazione "in rete" - cellulare, internet e così via - giocano un ruolo fondamentale costruendo, seppur senza particolari spaventi o inventiva che possa far gridare al miracolo, una vicenda che trova il suo punto d'interesse maggiore nel finale, quando i percorsi dei due protagonisti si uniscono nella loro origine, rendendo interessante una storia che, se gestita altrimenti, sarebbe risultata onestamente molto vicina alla noia, nonostante le interessanti immagini dei palazzoni thai a metà fra il decadentismo e la tecnologia sfrenata.
Il secondo episodio, che si gioca la palma del più scarso, cerca di filtrare il bullismo scolastico attraverso The ring, con un risultato a dir poco penoso per la coniugazione pessima di una caratterizzazione scontata dei personaggi ed effetti terribili, culminanti in un crescendo di improbabili morti in pieno stile Final destination ed un finale che vorrebbe essere cruento e scioccante, ma che risulta appena appena sopra il ridicolo.
Con il terzo - opera di uno dei due registi di Shutter, che non è Shutter island, ma un horror di bassa lega prodotto non molto tempo fa - si respira con una maggiore facilità, almeno parzialmente, soprattutto grazie ad una vena grottesca/citazionistica che può distogliere una certa fetta di pubblico, soprattutto se cinefilo, dalla povertà di idee dello script. Un tranquillo weekend di paura, The others e Il sesto senso sono i principali ispiratori di quello che appare più come un divertito omaggio al Cinema di genere che non un tentativo vero e proprio di lasciare il segno all'interno dello stesso. Ad ogni modo, grandissima la t-shirt "I love E.T.".
Neanche il tempo di provare ad essersi ripresi quando, con l'ultimo dei capitoli, si torna a precipitare nel peggio che può offrire l'horror contemporaneo, opera del secondo - e probabilmente più scarso - regista del succitato Shutter: ambientato quasi completamente in quota, su un aereo di linea che ospita una principessa dal marito traditore e la hostess responsabile del tradimento, il corto cerca inutilmente di istillare nello spettatore il terrore dell'episodio mitico di - manco a farlo apposta - Ai confini della realtà in cui John Lightgow era perseguitato dall'idea di un mostro in equilibrio sull'ala dell'aereo che lo ospitava.
Inutile dire che l'effetto è molto lontano da quello voluto dal regista, e l'atmosfera generale, con tutta la buona volontà del caso, sfocia spesso e volentieri nel ridicolo involontario.
Una visione che passa a malapena per il relax da pomeriggio inoltrato post-pulizie di casa, ma che non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con le vere pietre miliari che l'horror - orientale ed occidentale, non contano le differenze geografiche e culturali - può regalare al suo pubblico. Se volete sentirvi più "autoriali", meglio che tentiate la strada di Three... Extremes, simile nella struttura, enormemente superiore per risultato.
Ma la verità è che, forse, la sfida rappresentata dal terrore è raccolta davvero soltanto da pochi, e la stessa richiede prepotentemente a chiunque si metta dietro la macchina da presa un sacrificio ancora maggiore rispetto ad una qualsiasi altra pellicola: Nolan, maledetto illusionista, quando ci proverai anche tu?
MrFord
"I'm scared, I'm scared, I'm scared
as the years roll away
and the price that I paid
and the straws slip away."
John Lennon - "Scared" -
Devil Red acquistato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaWow, sarebbe proprio fantastico se il buon Nolan ci regalasse un horror partorito dalla sua visionaria mente.
Ricordo a tutti che questa sera c'è Rocky.
Il primo. L'unico. L'inimitabile.
"In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa, perché l'unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed, se io riesco a reggere alla distanza, e se quando suona l' ultimo gong io sono ancora in piedi... se sono ancora in piedi io saprò per la prima volta in vita mia che... che non sono soltanto un bullo di periferia."
direi che posso passare tranquillamente oltre..
RispondiEliminaDembo: grande! Fammi sapere quando lo cominci! E ovviamente, anche se faccio di tutto per non chiedertelo e suonare troppo autoreferenziale, come sta andando con I risvegliati.
RispondiEliminaRocky grandissimo, e fantastica la citazione che hai scelto. Penso che a breve mi cimenterò nella revisione nonchè "postazione" di tutta la saga, dal suddetto primo al sesto - sottovalutato, eppure ottimo -.
E ti faccio una citazione anch'io: "Ma non mi frega niente a me del futuro, vattene via! Adrianaaaaaaa!"
Mitico.
Cannibale: ti dirò, non fa schifo al cazzo come Asylum, quindi, se proprio c'è un pomeriggio in cui non hai nient'altro da fare, puoi sempre tentare. Poi, certo, da qui a dire che è all'altezza di roba grossa tipo The host - tanto per citare un horror orientale figo - ce ne passa, ovviamente. A proposito, stasera Machete! Domani ti saprò dire.
The Host poteva essere un capolavoro, ma ho trovato la recitazione (forse per colpa del doppiaggio) a tratti ridicola. L'arrivo del mostro è da antologia.
RispondiEliminaJames, ma riguaardo Audition, mi hai preso per il c... oppure davvero non hai visto il commento. Ti ho risposto nel mio blog dicendoti di averlo messo stamattina, in realtà c'era addirittura da ieri (come promesso). Boh, fammi sapere, magari non ti si visualizza.
Grandissimo.
RispondiEliminaA dire la verità sono ancora fermo alle prime venti pagine (è qualche giorno che non leggo nulla) in più ora che ho per le mani devil red, la tentazione di leggero questo subito e ricominciare poi con calma i risvegliati, è abbastanza forte.
Cmq fino a quel punto, una bomba.
I dialoghi sono fighissimi.
Oggi ho comprato Creazy Heart, con Jeff Bridges.
Dae: il doppiaggio di The host è terribile, ma il film è molto intelligente, cambia registri alla grande e l'arrivo del mostro e l'interpretazione della famiglia sono fantastici. Hai visto anche Memories of murder dello stesso regista? Consigliatissimo.
RispondiEliminaOra vado a controllare il tuo blog, non ti ho affatto preso per il culo.
Può essere, invece, che l'età mi stia ormai rincoglionendo del tutto.
Dembo: grazie per i dialoghi, spero che ti possa prendere anche nel resto, e di sicuro non mi offendo se lo accantonerai momentaneamente per il vecchio Joe. Al limite con lui mi regolerò a bottigliate. Bello Crazy heart, vallo a cercare, devo averlo postato a maggio o giugno. Anche io l'ho comprato, è uno di quei film adatti ai "tienicavalli" come me.
No, come sai guardo solo roba originale e credo che di Bong Joon sia uscito solo questo. E' senz'altro un potenziale capolavoro "di genere", se non era per alcune scene come quella del pianto collettivo sarebbe stato da 9. Mi sembra incredibile che gli americani non l'abbiano ancora rifatto.
RispondiEliminaP.S: perchè non togli il verifica parole? E' insopportabile.
Three extremes ce l'ho al videonoleggio. Insomma, è da guardare? Non vorrei che mi rovino Park...
RispondiEliminaIl verifica che!? Memories of murder è uscito in dvd per la vendita, distribuito da Dolmen, quindi immagino sia reperibile.
RispondiEliminaMeglio che gli americani non rifacciano The host.
Three extremes non è male, anche se l'episodio di Park è un minore fra le sue opere. Comunque, resta superiore all'ultimo Thirst, che come ho scritto non mi è piaciuto per nulla.
Verifica parole. Ogni volta che dobbiamo lasciare un commento c'è questo noiosissimo verifica parole, ti fa passar la voglia.A te essendo amministratore del sito, non compare. Si toglie facilemente dalle impostazioni.
RispondiEliminaVero che non l'hai cancellato?
RispondiEliminaIo lo voglio vedere!
Dae: verifica parole tolto, missione compiuta.
RispondiEliminaJulez: E' ancora sul Lacie. Ma vuoi davvero vederlo!? In Thai sottotitolato? Senza che neppure faccia troppa paura!?