Pagine

mercoledì 23 gennaio 2013

Frankenweenie

Regia: Tim Burton
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 87'




La trama (con parole mie): il giovane Victor Frankenstein è un prodigio della scienza, ma nonostante i genitori ed in particolare il padre lo spingano verso lo sport, l'esterno e le amicizie tutto quello che pare distrarlo dai suoi esperimenti è l'amato ed inseparabile cane Sparky.
Quando, a seguito di un accordo con lo stesso genitore che gli permetterà di partecipare al concorso di scienze della scuola, Victor accetta di giocare una partita di baseball, accade l'impensabile: all'inseguimento della palla, Sparky muore investito da un auto.
Per il ragazzo è un dramma che soltanto il professore di scienza, Rzykruski, involontariamente riesce a risolvere: sfruttando la potenza dei fulmini ed un impianto di sua costruzione, l'adolescente trova infatti il modo di riportare alla vita il suo adorato compagno a quattro zampe.
I problemi, però, sono soltanto al principio: quando Edgar, inquietante compagno di Victor, scopre il suo segreto, tutto pare prendere una piega decisamente più pericolosa.




Finalmente.
Finalmente Tim Burton è tornato.
Certo, per farlo ha dovuto piegarsi ai voleri di Mamma Disney ed applicare al suo lato dark tutte le restrizioni che un finale consolatorio possono dare, ripescando un vecchio corto precedente al successo, quando ancora lavorava proprio per la grande D.
Ma sapete cosa vi dico? Che importa.
Era dai tempi di Big fish - indiscutibilmente un filmone, forse il migliore del regista - che di lui si erano perse le tracce: ebbene sì, l'autore che aveva influenzato una generazione con Edward mani di forbice e Beetlejuice, stregato con Ed Wood, strabiliato con due Batman gotici e magici, si era perduto dietro la sola apparenza de La fabbrica di cioccolato, le canzoni piatte di Sweeney Todd - comunque il suo film migliore del periodo -, l'agghiacciante scivolone di Alice in wonderland, il mediocre Dark shadows.
Ed ora, come se non fossero passati trent'anni, eccolo tornare al pubblico. Dritto al cuore.
Perchè Frankenweenie è un fulmine piazzato proprio proprio lì. Senza passare dal via.
E ci arriva con tutta la semplicità che soltanto la meraviglia dell'essere ragazzini e coltivare ancora tutti i sogni del mondo permette di custodire dentro.
Frankenweenie è un film che chiede di aprire noi stessi al passato, al periodo della vita in cui tutto era ancora possibile, ai desideri in grado di conquistare e dare un senso anche alla ragione, all'equilibrio tra l'impulsività di pensare solo a noi stessi e alla maturità di costruire solo a quello che si dovrebbe fare, sempre di noi stessi.
Frankenweenie è un film generazionale, che passa dalle citazioni - tutte splendide - dei lavori di Ed Wood e de La moglie di Frankenstein per ricordare quello che sono stati gli anni ottanta dello stupore, da Victor ed i suoi molto eterogenei compagni di scuola ai genitori ormai privi dello stesso spirito di iniziativa dei figli, dalla freschezza e dalla voglia di comunicare alla sapienza di una messa in scena e di una fotografia pressochè perfette - la parte dedicata alla reanimazione di Sparky è una vera e propria chicca, e New Holland un gioiellino a metà tra la stop motion e l'espressionismo -: questo è il potere del Cinema, signori miei, quello in grado di ripescare un autore in crisi e rilanciarlo neanche fossimo tornati indietro nel tempo al suo periodo d'oro.
Prendete l'ironia e la spigliatezza decadente di ParaNorman, la maturità e la tecnica di Brave, shakerateli con vigore ed otterrete quello che, senza dubbio ed al contrario di ogni mia previsione della vigilia è il miglior film d'animazione degli ultimi mesi, in grado di superare una certa staticità di fondo - la sua ora e venti è sicuramente percepita come due abbondanti - per consegnare all'audience e alla settima arte una chicca che mancava al genere da troppo tempo, sentita e magica, coinvolgente e tecnicamente splendida.
Questo 2013 è iniziato nel segno delle piacevoli sorprese, e senza dubbio il lavoro di Burton si iscrive a pieno titolo in questa lista: che possiate pensare di entrare in una macchina del tempo e tornare all'epoca in cui si poteva ancora immaginare senza doverne pagare un prezzo, o in cui un animale domestico, compagno di giochi e di vita, non avrebbe mai conosciuto il momento della sua fine costringendovi a doverne elaborare il lutto e "portarlo nel vostro cuore", in questi neppure novanta minuti c'è tutto quello di cui avrete bisogno.
Perchè, cresciuti oppure no, a volte il segreto sta tutto nel saper trovare la chiave giusta per aprire le porte di una percezione che spesso e volentieri sottovalutiamo, da grandi Uomini d'esperienza che reputiamo di essere: fortunatamente in nostro soccorso giungono creature come Victor e Sparky, cui basta sbavare rincorrendo una palla per definire la magia della vita.
E del Cinema.
Bentornato, Tim.
Ci sei mancato davvero.


MrFord


"Come up to meet ya, tell you I'm sorry
you don't know how lovely you are
I had to find you, tell you I need you
and tell you I set you apart
tell me your secrets, and ask me your questions
oh lets go back to the start
running in circles, coming up tails
heads on a science apart."
Coldplay - "The scientist" -


23 commenti:

  1. Che bell'inizio anno, quest'anno cinematografico! Pregno e qualitativo!Speriamo non svacchi!
    Bene, questo me lo recupero quanto prima..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giocher, parole sante!
      Tra Atlas, Django, Beasts of the Southern Wild e questo, direi che siamo partiti alla grande!
      Speriamo di continuare così!

      Elimina
  2. ma ammettilo che a te papà ford le (per fortuna poche) smielate ruffianate scene inserite da mamma disney sono piaciute! ahah

    secondo me questo film comunque è stato ripescato da un tuo vecchio VHS e tim burton l'ha spacciato come nuovo :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cannibale, non sembra un pò strano anche a te che si vada così d'accordo, ultimamente?
      Dobbiamo trovare un film utile a scannarci un pò al più presto! ;)

      Elimina
  3. L'ho scritto da me e ribadito ormai ovunque. Per una che Burton l'aveva lasciato perdere da parecchio davvero una sorpresa.Un gioiellino che diverte e commuove persino. Bravo Tim!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beatrix, concordo in pieno: un gioiellino che unisce amore per il Cinema a profondità di sentimenti. Bellissimo!

      Elimina
  4. Beetlejuice è uno dei supercult della mia infanzia :)
    Neanche io sono andato tanto d'accordo col recente Burton.
    Non mi resta che recuperare questo Frankenweenie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adam, credo che in pochi siano andati d'accordo con il Burton recente. ;)

      Beetlejuice mitico. Anche a me ricorda l'infanzia.
      Vedrai che questo Frankenweenie ti ricorderà quelle atmosfere.

      Elimina
  5. Non vedo l'ora di vederlo, anche per questo film l'attesa si fa estenuante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Frank, merita parecchio. Attendo di sapere la tua opinione!

      Elimina
  6. anche se ne abbiamo già parlato ribadisco che secondo me resta un film caruccio ma che sa di barile raschiato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, rispetto a cose "nuove" come Alice e Dark shadows, almeno è bello, pur se di rimando! ;)

      Elimina
  7. assolutamente delizioso ma ora urgono nuove idee perchè seppur di classe qui abbiamo riciclato qualcosa del passato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bradipo, è vero. Ma il risultato è stato davvero ottimo.
      Ora aspettiamo di vedere che succederà con il prossimo film!

      Elimina
  8. film molto carino, ma Burton a mio dire oramai è scotto. Sempre gli stessi temi, sempre le atmosfere dark e via dicendo... veramente, non ce la faccio quasi più, sembra che faccia ogni volta lo stesso film.
    E lo dice uno che ha amato "Sweeney Todd" alla follia U.U

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giacomo, sicuramente Burton pare aver esaurito il carburante, eppure questo mi fa ben sperare: era dai tempi di Big fish che Burton non mi soddisfava così!

      Elimina
    2. "Big fish" è nella mia topten dei film preferiti, ergo non si tocca U.U stando in tema però "La sposa cadavere" mi aveva garbato decisamente di più

      Elimina
  9. La Belva sta vivendo il lato dark....e preme per vedere questo film.
    Viceversa ho poca voglia di animazione...approfitteró per farmi un pisolo e ti manderó i suoi pensieri :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sorella, andata.
      Comunque ti dirò: il film è davvero un gioiellino che non meriterebbe il pisolo!

      Elimina
  10. Lo sapevo! Sapevo che Tim Burton non poteva finire con quelle ultime schifezze che ha fatto!

    RispondiElimina