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lunedì 16 gennaio 2012

Golden Globes 2011



La trama (con parole mie): come tutti ben sapete, ieri notte si è tenuta la cerimonia per l'assegnazione dei premi universalmente noti come l'anticamera degli Oscar, i Golden Globes.
Ecco dunque l'elenco dei vincitori e qualche mio commento sparso: onestamente, mi aspettavo qualcosina in più da questa notte, almeno per quello che ho potuto vedere finora, e la cosa fa sperare decisamente poco bene in vista di un'altra annata di transizione - almeno per quanto mi riguarda - dell'Academy e i suoi premi.
Staremo a vedere.
Intanto, ecco chi ha trionfato ieri.



A Morgan Freeman è andato il premio alla carriera intitolato a Cecil B. DeMille, e qui niente da dire: per quanto ultimamente gigioneggi un pò troppo e faccia il supergiovane, il vecchio Morgan se lo merita tutto.




Ad avere la meglio come miglior film drammatico è stato The descendants, una pellicola che ancora non è passata sugli schermi di casa Ford e che da noi non è ancora arrivata in sala: onestamente Alexander Payne non mi dispiace, e degli altri nominati ho visto fino ad ora soltanto Le idi di marzo, ma avrei comunque scelto il lavoro di Clooney regista a quello di Clooney attore.




Migliore attrice protagonista è risultata Meryl Streep, che ormai è un pò la dannazione delle sue colleghe, dato che ad ogni candidatura si porta a casa il premio. Non ho visto la sua intepretazione in The iron lady, ma un pò per spingere qualche giovane promessa e un pò per simpatia rock avrei assegnato il Globe a Rooney Mara, che stupirà a breve anche noi in Italia per la sua interpretazione di Lisbeth Salander.






Anche nel caso del premio al migliore attore protagonista è stata fatta una scelta assolutamente conservatrice: al posto di Clooney per il succitato The descendants io avrei optato per uno dei nuovi volti Gosling o Fassbender, o per l'ormai eternamente snobbato Di Caprio per la sua ottima performance in J. Edgar. Peccato davvero: evidentemente si preferisce un Nespresso a qualche bevanda decisamente più forte.






Il premio per la miglior commedia è andato al celebratissimo The artist, cui non ho ancora concesso la visione ma che pare proprio essere un gioiellino.
Ad oggi, io avrei assegnato il Globe al vecchio Woody con il suo splendido Midnight in Paris.






Miglior attrice per la categoria commedia è risultata Michelle Williams, che non mi è mai andata particolarmente a genio. Devo ammettere che questa era una delle poche nominations per cui non avevo una preferenza, quindi passo oltre senza troppi patemi.






Secondo giro di giostra per The artist, che si porta a casa anche il premio come miglior attore per la commedia. Telefonatissimo Globe che, in assenza di prove, non contesto neppure troppo.






Il vincitore per l'animazione è stato Le avventure di Tin Tin, gioiellino firmato Spielberg che ho molto apprezzato, ma che personalmente non vedo rientrare alla perfezione in questa categoria, forse perchè la tecnica utilizzata mi sa di ibrido che potrebbe far addirittura pendere di più l'ago della bilancia verso il film di fiction standard. Senza contare che, in un anno decisamente scarsino per i vecchi cartoni animati, avrei inserito Arrietty nella lista, e tra i candidati, avrei premiato ad occhi chiusi Rango.






Miglior film in lingua straniera è stato giudicato Una separazione, pellicola celebratissima che ho in standby da troppo tempo. Questo premio - oltre alle montagne di elogi in rete - faranno da catalizzatori ad una mia prossima - molto prossima - visione.




Altra pellicola prossima al passaggio sui miei schermi molto celebrata è The help, per la quale è stata premiata Octavia Spencer come migliore attrice non protagonista.



Altro Globe che mi puzza di conservatorismo. Peccato, perchè Plummer è un ottimo attore, ma avrei preferito che il riconoscimento come migliore non protagonista andasse a Viggo Mortensen o alla sorpresa Jonah Hill.






Il premio per la migliore regia è stato assegnato al mostro sacro Martin Scorsese, che da qualche anno a questa parte è passato dall'essere l'eterno escluso a fare incetta di premi: non ho ancora avuto modo di vedere il suo Hugo, ma avrei preferito di gran lunga assegnare questo premio a Clooney o Allen e liberare lo slot come migliore attore per Gosling.






Il premio per la migliore sceneggiatura è andato a Woody Allen per il già citato Midnight in Paris, film che ha avuto il merito di far riscoprire il meglio del regista newyorkese al pubblico e alla critica.
Forse, ma dico forse, il Globe che ho apprezzato di più.






Con mio grande disappunto, il premio per la migliore colonna sonora è andato a Ludovic Bource per The artist - quasi dominatore della serata -, nonostante il mio tifo spudorato per Trent Reznor e Atticus Ross.






A Madonna il Globe per la migliore canzone, altro premio di cui, onestamente, mi importava poco o nulla.






Miglior serie drammatica si è rivelata Homeland, prodotto dell'anno per il mio rivale Cannibale e da poco giunto sui miei schermi: le premesse sono più che buone, ma nonostante l'inizio interessante, questo premio doveva essere cucito addosso a quella meraviglia di Game of thrones, senza se e senza ma.



Per quanto abbia potuto vedere, giusto invece il riconoscimento a Claire Danes per il succitato Homeland come miglior attrice per una serie drammatica. Ma, devo ammetterlo, conoscevo poco o nulla delle sue avversarie.
A fare il paio con la Danes come miglior interprete maschile per una serie drammatica è giunto Kelsey Grammer per Boss, vincitore del premio in barba al mio favorito Bryan Cranston.





Già celebratissima e premiata in ogni dove, Modern family si conferma miglior serie comedy sbaragliando una concorrenza che, sinceramente, non mi pareva particolarmente ostica. Uno dei Globes più annunciati.






Per quanto la sua rottura con il mio idolo Ben Harper l'abbia fatta precipitare nelle classifiche di gradimento di casa Ford sono contento comunque per il premio a Laura Dern come miglior attrice per una serie comedy.






Nella stessa categoria, ma come migliore attore, l'ha spuntata il vecchio Joey di Friends, che personalmente pensavo ormai da tempo chiuso nel dimenticatoio degli anni novanta. Io avrei premiato David Duchovny ad occhi chiusi, ma purtroppo anche qui mi è andata male.




Miglior miniserie per la tv è risultata Downtown Abbey, per la categoria di cui conoscevo meno in assoluto. Non ho, infatti, ancora avuto modo di mettere le mani su nessuno dei titoli candidati. Si rimedierà.



Nella categoria miglior attrice per una miniserie tv ha conquistato il Globe Kate Winslet, prevedibilissima vincitrice per la sua ottimamente recensita Mildred Pierce.
Niente da dire: la Winslet è una delle protette fordiane, quindi benissimo così.


Idris Elba si è portato a casa il premio come miglior attore per una miniserie tv grazie a Luther.
Un premio indolore, dato che anche in questo caso non avevo alcun tipo di preferenza.






Annunciatissimo il premio come miglior attrice non protagonista per una serie tv a Jessica Lange, una delle poche note positive del da me bottigliatissimo American horror story.






Ed ecco, giusto per il finale, il Globe accolto con maggiore entusiasmo in casa Ford. Peter Dinklage, con il suo fantastico Tyrion Lannister, si aggiudica il premio come miglior attore non protagonista per una serie tv.
Considerato il mancato premio a Game of thrones, questo vale come doppio.


MrFord

18 commenti:

  1. Io ti prego, prego, prego, di vedere The Artist!!!! ^^ Noi finalmentelo abbiamo visto ieri e .... una meraviglia!!!!
    A parte ciò, sono delusissima per i mancati premi alla Linney (The Big C) e a Bryn per Breaking Bad, e Modern Family non lo sopporto più!

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  2. Stargirl, The artist cercherò di vederlo al più presto.
    Per il resto, anche a me dispiace per Breaking Bad, ma soprattutto per Gosling e Le idi di marzo.

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  3. Felicissima per Scorsese (in assenza di Quentin, ogni premio dato a Martin è come se lo dessero a me, visto quanto lo amo) e per Jessica Lange: ogni puntata del bellissimo American Horror Story meritava di essere riguardata almeno 3 volte solo per godersi la sua interpretazione.
    Per il resto, posso pronunciarmi poco visto che il 90% dei film e delle serie, come al solito, non sono ancora riuscita a vederli!!

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    1. Babol, American horror story è tutto tranne che bellissimo! ;)

      Detto questo, anche io sono contento per Marty, anche se negli ultimi anni mi pare un pò rammollito.

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  4. homeland ha vinto STRAMERITATAMENTE.
    non ci sono fantasy che tengano, questa è la serie più importante del presente!

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    1. Cannibale, ho visto i primi due episodi, finora. Niente male.
      Ma Game of thrones è un'altra cosa.
      Ma come al solito sei miope rispetto alla qualità vera. ;)

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  5. Modern family mi è nuova. Merita?

    Appunto: devo vedere The help.

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    1. Ale, Modern family ce l'ho lì da vedere anche io. Chissà.
      The help sarà una delle mie prossime visioni.

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  6. Secondo me quando recitava Di Caprio in J.Edgar, la gente si metteva le mani sugli occhi e degli auricolari!! Non è possibile, dai! È stato superlativo!

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    1. Pesa, ormai è evidente che Di Caprio sta in culo a qualcuno, e che purtroppo non verrà mai riconosciuto negli Usa, almeno fino a quando non sarà vecchio, bolso e redento, e allora forse ci saranno speranze.

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  7. Peter Dinklage ha strameritato...per quanto riguarda la serie drammatica, per me non è così scontata la questione... poi come ho già scritto essendo premi americani homeland han un piccolo vantaggio, toccando corde importnati nella sensibilità degli americani.... per me di assoluto livello... aspettiamo gli emmy per un secondo round..

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    1. Ivan, concordo sul fatto che Homeland abbia "giocato in casa", ma sono ancora convinto che Game of thrones avrebbe meritato il premio più di tutti.
      Vedremo che succederà agli Emmy! ;)
      A proposito, venerdì sono in giro in ora aperitivo, vuoi aggiungerti alla partita?

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  8. Venerdì? Certo!!! ti lascio la mia mail per metterci d'accordo
    obrien_87@hotmail.it

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  9. Uffi, ma al mio Leo quando cavolo lo vogliono premiare!?!?!
    Attendiamo la notte fatidica e incrociamo le dita!

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    1. Melinda, rassegnati.
      Mi sa che anche quest'anno il buon Leo dovrà accontentarsi della nomination, purtroppo.

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  10. comunque non mi dovevano bistrattare Game of thrones!

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