Regia: Bryan Singer
Origine: USA
Anno: 2016
Durata: 144'
Durata: 144'
La trama (con parole mie): sono passati dieci anni dalle vicende che
videro Charles Xavier ed i suoi X-Men affrontare la minaccia della crisi
cubana, e molte cose sono cambiate, per gli umani quanto per i mutanti.
Xavier, dedicatosi a tempo pieno alla sua scuola, ignora qualsiasi
avvisaglia di minaccia per il mondo, Magneto si è ritirato in Polonia
tentando di rifondare una famiglia e ricominciare senza sfruttare i suoi
poteri una vita normale, Bestia si è dedicato a studi che possano
tenere pronte eventuali contromisure in caso di conflitto e Mystica ha
mantenuto un basso profilo aiutando mutanti in difficoltà in tutto il
mondo.
Quando En Sabah Nuhr, primo mutante testimoniato della
Storia, individuo dai poteri quasi divini, torna alla vita dopo millenni
di sonno, le cose cambiano: ribattezzato Apocalisse, infatti, il
riemerso superumano ha intenzione di epurare la Terra non solo dai non
mutanti, ma da tutto quello che non rientra nel suo ordine costituito.
Riusciranno Xavier ed i suoi ragazzi, affiancati da Mystica, a fermare la minaccia di Apocalisse e dei suoi quattro cavalieri?
Se non altro, Bryan Singer è dotato di una certa ironia.
Quando
i giovani Jean Grey, Ciclope, Nigtcrawler e Jubilee escono dalla sala
dove è stato appena proiettato Il ritorno dello Jedi affermando che "il
terzo è sempre il peggiore", non solo ammette le proprie colpe rispetto
all'abbandono temporaneo della barca mutante ed all'osceno X-Men -
Conflitto finale che chiudeva la prima trilogia, ma considera che il
tanto atteso X-Men - Apocalisse possa rappresentare l'anello debole
della nuova e decisamente migliore seconda tripletta di film dedicata ai
mutanti di casa Marvel, che, considerato il passaggio post-titoli di
coda, potrebbe diventare un poker.
Senza dubbio, ed
oggettivamente, è così: X-Men - Apocalisse perde nettamente il confronto
con L'inizio e Giorni di un futuro passato principalmente per quanto
riguarda l'approccio e la sceneggiatura, debole in più punti e tanto più
se considerata in relazione con i capitoli precedenti, dando una
priorità perfino eccessiva alle parti più action e spettacolari del
prodotto.
Allo stesso modo, però, tolti i sassolini dalle
scarpe rispetto alle incongruenze - che riguardano specialmente
Nightcrawler e Angelo -, occorre ammettere che il lavoro di Singer è
molto meno peggio di quanto dipinto dalle numerose recensioni ostili
pubblicate nei primi giorni seguiti all'uscita in sala, dimostrazione
che, pur non raggiungendo livelli eccelsi, l'intrattenimento
supereroistico intelligente ha ancora qualcosa da dire e comunicare, dai
passaggi unicamente volti all'esaltazione - il confronto finale con
Apocalisse, con tanto di furia wolverinesca, esibizione epica di
Magneto, ritorno della Fenice di Jean - alla riflessione, che in questo
caso aggiunge ai punti di vista di Xavier e Magneto quello di
Apocalisse, sorta di messia mutante tra i più tosti avversari degli
Uomini X anche sulla pagina stampata.
Un bel calderone di idee
che, seppur non perfettamente amalgamato, porta a casa la pagnotta ed
avvince quanto basta per superare in qualità molti presunti blockbuster
usciti nel passato recente, facendo leva su charachters perfettamente
riusciti come Pietro Maximoff - alias Quicksilver, graziato da un'altra
sequenza pazzesca sulle note di Sweet Dreams - ed una giovane Tempesta,
all'apparizione di Wolverine con tanto di riferimento al futuro legame
con Jean Grey ed alla speranza che, con l'introduzione di Nathaniel
Essex, noto ai fan come Sinistro, il quarto capitolo possa cambiare
marcia: Bryan Singer resta comunque lontano dai suoi tempi migliori e da
I soliti sospetti, ma alza l'asticella rispetto al pessimo
Superman Returns limitando il difficile confronto con il precedente e
già citato Giorni di un futuro passato, ad oggi la miglior pellicola
dedicata a Xavier e soci.
Personalmente, dunque, non mi sento
tradito da questo nuovo terzo capitolo dedicato alle gesta degli Uomini
X, o da Apocalisse - forse un pò troppo ingessato, ma in linea con un
charachter da sempre un gradino sopra gli altri da tutti i punti di
vista -, o particolarmente deluso: non mi aspettavo un Capolavoro, ed un
Capolavoro non è arrivato.
D'altro canto, però, è stato
davvero impossibile non divertirsi godendosi le gesta degli outsiders
numero uno della Marvel, che per natura ed approccio continuerò a
preferire ai più vincenti e splendidi splendenti Avengers: tutto nella
speranza che anche per il mondo mutante possa essere messo in piedi un
progetto ottimamente strutturato come quello del Cinematic Universe.
MrFord
"Sweet dreams are made of this
who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
everybody's looking for something."
who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
everybody's looking for something."
Eurythmics - "Sweet dreams (are made of this)" -