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lunedì 16 febbraio 2015

Whiplash

Regia: Damien Chazelle
Origine: USA
Anno:
2014
Durata:
107'





La trama (con parole mie): il giovane e promettente batterista Andrew, figlio di un professore di liceo intenzionato a diventare un grande della musica jazz, affronta la sfida più importante della sua vita quando, al primo anno di una delle più prestigiose scuole di New York, viene selezionato per l'orchestra della stessa da Fletcher, il professore più temuto dell'istituto, un uomo noto per il suo temperamento esplosivo e per i metodi decisamente militari.
Salito alla ribalta grazie ad una casualità, Andrew si trova dapprima ad essere l'astro nascente dell'orchestra e ad abbandonare ogni legame che lo possa distrarre dalla musica, dunque vittima prescelta di Fletcher, in bilico tra la crisi e l'abisso.
Un drammatico incidente - dentro e fuori la scena - allontanerà il ragazzo dalla batteria e dall'ambiente per qualche mese, prima che l'incontro con lo stesso ex insegnante apra di nuovo le porte del jazz ad Andrew: come andrà il suo ritorno dietro casse e pedali?








C'è stato un momento della mia vita - coincidente, grossomodo, con il passaggio tra il quarto ed il quinto anno delle superiori -, in cui scrivevo ogni giorno, cercando di mettere tutto me stesso nella pagina che avevo di fronte: una cosa che continuo a fare ancora oggi, giorno più, giorno meno, soprattutto grazie al blog, ma senza dubbio portata avanti con un approccio differente.
Ai tempi ero un vero stronzo, speravo che le mie storielle da adolescente finissero sempre entro il mese perchè vedevo molti miei amici prodigarsi per un regalo allo scoccare del fatidico primo "versario", trattavo la maggior parte delle persone che avevo attorno con supponenza e ritenevo grandi le stronzate che buttavo sulla carta, neanche fossi un novello Rimbaud o cazzate di questo genere.
E mi sentivo come Andrew in un momento preciso di Whiplash.
Quello in cui il suo ex insegnante Fletcher dichiara di non aver mai avuto un Charlie Parker da tramutare in Bird.
E tu, che te lo senti dire, pensi ancora di esserlo.
In questo senso, il film di Damien Chazelle descrive molto bene il rapporto tra insegnanti ed allievi e tra genitori e figli - la figura del padre dello stesso Andrew, delineata solo sullo sfondo, risulta di gran lunga la più profonda ed interessante della pellicola -, e riesce a fotografare molto bene - oltre allo stesso prodotto, confezionato davvero alla grande nella sua parte tecnica - la sensazione che si accarezza quando, all'inizio della propria vita - perchè, di fatto, gli anni dell'adolescenza e quelli appena successivi sono solo il principio del viaggio che si compie nel mondo -, si pensa di essere più speciali degli altri, soprattutto se si accarezzano sogni di natura artistica.
Per quella che è stata la mia esperienza personale posso dire che è senza dubbio vero che alcuni di quelli che sacrificano tutto - ma proprio tutto - finiscono per raggiungere il successo ambito, ma che non sempre il prezzo da pagare vale quello stesso successo: la discussione a tavola di Andrew con i parenti a proposito di Charlie Parker è emblematica, in questo senso.
Vent'anni fa avrei detto che sarebbe stato meglio morire attorno ai trent'anni circondato dall'aura di genio assoluto, ora penso che non c'è genio che tenga, o opera immortale che compensi la sensazione che provo quando il Fordino mi sorride, o mi abbraccia, o quando si va a prenderlo al nido, e gli si illumina il viso appena ci vede.
Del resto, all'epoca avrei odiato un insegnante come Fletcher - bravo J. K. Simmons, anche se non così miracoloso come mi è capitato di leggere in giro -, tanto quanto avrei amato un Keating: la verità è che nessuno dei due è un buon insegnante, e nessuno dei due sarà mai in grado di fare quello che un insegnante ha il compito di fare, quasi come fosse un padre.
Proteggere i suoi allievi.
Non tanto da lui, o dalla materia di studio, quanto dal mondo attorno, che non regala niente a nessuno, neppure ai cosiddetti "grandi".
Tanto Fletcher forza la mano rischiando di tarpare le ali ai talentuosi più fragili, tanto Keating rischia il tutto per tutto illudendo anche i non talentuosi di potercela fare.
E la cosa più terribile è che non si arriverà mai ad una soluzione, in questo senso: perchè quello dell'insegnante è un ruolo terribilmente scomodo, una sorta di genitore senza legami affettivi, privo del vantaggio che gli stessi legami di sangue possono portare: l'insegnante è qualcuno del quale possiamo anche fare a meno, nel momento in cui la magia si spezza.
Eppure, allo stesso modo, deve essere presente, e farci sentire quanto sia importante che non si molli, che si dia il meglio, che ci si guardi le spalle per non cadere.
Osservando le cose da questa prospettiva il lavoro di Chazelle non fa una grinza, è tosto e tenace come l'insegnante più interessante o come lo studente più promettente, regge il ritmo e regala anche momenti di ottimo Cinema: eppure, saranno le fin troppo numerose recensioni entusiastiche o la sensazione di aver assistito "soltanto" ad uno sfoggio davvero notevole di tecnica e capacità di avvincere il pubblico, ma non credo di aver avuto di fronte, a conti fatti, un Charlie Parker.
In questo senso c'è un signore che di insegnamenti e rapporti tra padri e figli se ne intende parecchio che, ormai quasi trent'anni fa, è riuscito senza ombra di dubbio a portare sullo schermo non, per l'appunto, lo stesso Charlie Parker, ma Bird.
Quel signore di chiama Clint Eastwood, forse il punto d'incontro migliore tra Keating e Fletcher.
E la cosa curiosa è che, nel corso dell'imminente notte degli Oscar, a vincere non sarà il vecchio cowboy tanto quanto Chazelle, giovane che con ogni probabilità si crede un genio.
Non lo è.
Ma non merita neppure di essere preso a calci.
Quantomeno a priori.
Merita di essere compreso, palleggiato tra un abbraccio ed un rimprovero.
E poi di nuovo nella mischia.
Pronto ad un assolo che potrebbe essere decisivo.




MrFord




"Adrenaline starts to flow
you're thrashing all around
acting like a maniac
whiplash."
Metallica - "Whiplash" - 




42 commenti:

  1. A me è piaciuto tantissimo, però capisco che le aspettative troppo alte possono giocare un brutto scherzo.

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    1. Bello è bello, per carità.
      Ma anche furbetto e patinato.
      Un pò come Birdman. ;)

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  2. Oggi ho letto ben tre recensioni di questo film.
    Da quello che ho letto sembra promettere molto, sono sicuro che avrà spazio negli oscar.

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    1. Senza dubbio J. K. Simmons se la giocherà fino alla fine.
      Il film, invece, non ha possibilità.

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  3. sto morendo dalla curiosità di vedere sia questo sia Birdman, ma nel ridente buco del culo del Piemonte naturalmente non escono. dovrò aspettare il weekend

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    1. Mi pare assurdo che non vengano distribuiti adeguatamente, sono di fatto i due film di cui si è più parlato ultimamente!
      Comunque attendo le tue opinioni.

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    2. leggo adesso che giovedì Birdman arriverà anche qui. potenza degli Oscar...

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    3. Gli Oscar sovvertono ogni mancanza della distribuzione, del resto.

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  4. a me è piaciuto come romanzo di (de)formazione ed è confezionato alla grandissima...

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    1. Confezionato davvero alla grande.
      Forse perfino troppo. ;)

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  5. devo ancora vederlo, ma leggendone in giro pernsavo che minimo minimo tre bicchieri se li meritasse

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    1. Anch'io speravo nei tre bicchieri, ma Chazelle non è riuscito a fregarmi! ;)

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  6. Per me tra i film migliori dell'anno, sicuramente una spanna sopra a Birdman (e le pernacchie tra 3-2-1...)

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    1. Io li metto alla pari: due film ottimamente confezionati e recitati, ma ai quali manca la scintilla per fare davvero la differenza.
      Curioso che siano stati entrambi enormemente sopravvalutati.

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    2. Secondo me Whiplash la scintilla invece ce l'ha eccome...

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    3. Continuo a pensare di no. Bello da vedere, ma non memorabile.

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  7. miliardi di volte meglio del noiosissimo bird del bollitissimo eastwood!

    certo che 20 anni fa ford dovevi essere un grande. che ti è successo che ti ha rovinato così tanto? secondo me sono quei filmacci action che ti hanno fatto il lavaggio del cervello uahahah :D

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    1. «noiosissimo bird del bollitissimo eastwood»? no vabbè, maria, io esco (cit.)

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    2. Dantès, tranquillo: Peppa potrebbe trovare noiosa anche la musica di Charlie Parker.
      Senza contare che considerare questo pur discreto film da Oscar migliore di Bird è un pò come pensare che Mario Biondi sia meglio di Barry White o Marvin Gaye. ;)

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  8. Mmm ... odore di statuetta ... ? ;) chissà...

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  9. Film davvero bellissimo, non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermi neppure per un secondo. Simmons è magnifico, soprattutto ascoltato in lingua originale, merita sicuramente l'Oscar nonostante il grande aiuto che gli hanno dato montaggio e protagonista, con i quali forma un'alchimia perfetta!

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    1. Montaggio e realizzazione ottimi, Simmons bravo - anche se non superlativo -, film ben confezionato.
      Ma restiamo sul discreto, non di più.

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  10. Me ho letto molto bene. Curiosissimo !

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    1. La visione la vale tutta. Solo non farti aspettative troppo, troppo alte.

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  11. Wait a moment: Chazelle non è un genio, ma a 30 anni sa come girare un film. E ne ha fatti solo 2. E poi se ti fa venire voglia di ascoltare un po' di sano jaaaaz, e vedere il vecchio Clint che mostra la sua anima raffinata con Bird, beh... Chapeau!

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    1. Questo è assolutamente vero, non voglio prendermela con Chazelle, che ha costruito davvero un signor prodotto.
      Ma neanche esaltarlo: lui non è certo un "Bird". Lo era un certo Welles, che a 26 anni - cazzo, 26 anni! - diresse, scrisse e interpretò Quarto potere. In quel caso potrei scomodare termini entusiastici come quelli che ho letto in giro! ;)

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    2. Ma di Orson Welles ce n'è (stato) uno solo. Ed è un pezzo unico e inimitabile.
      Io forse sono di parte perché amo tanto il jaaaaaaaz! ;-)

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    3. Anche a me piace molto il jazz, e ho apprezzato questo film.
      Ma da qui a definirlo una specie di Capolavoro ce ne corre! :)

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  12. siccome non mi aspetto niente di niente da questo film, potrebbe addirittura piaciucchiarmi...

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    1. Le carte in regola per piacere le ha tutte, tranquilla.

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  13. Alla fine ho deciso di vederlo, cazzo mi è piaciuto un botto. E non l'ho trovato neanche così furbo sai, in fin dei conti non è che proprio Andrew vinca...cioè nell'immediato magari sí, ma non ci dice se ne è valsa la pena davvero sacrificare tutto.
    Simmons pazzesco anche se ammetto sia un ruolo "facile" se già si dispone di presenza scenica e capacità attoriali. che poi oh, hai detto poco....
    ;-)

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    1. In realtà il film si guarda, è confezionato bene ed è piacevole, ma considerato che in alcune recensioni è stato definito anche un Capolavoro, mi pare sia stato un pò troppo sopravvalutato.

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  14. Ford tu sei pazzo :) ok, sarà pure ben confezionato, patinato e magari pure piacione (il professore che prende l'allievo dotato sotto la sua ala è un tema stra-abusato), ma non puoi negare che è un film pieno di entusiasmo ed energia e si avverte un'ingenuità di fondo che a mio parere gli dà quella marcia in più che lo rende ottimo. Magari capolavoro è una parola che spaventa, diciamo piuttosto.. una piccola perla? Avercene di film così!

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    1. Sicuramente è un ottimo prodotto e si guarda molto bene, ma non mi pare per nulla ingenuo, anzi, molto, molto furbo! ;)

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    2. A me pare più furbo una ruffianata come Birdman, con i rimandi metacinematografici, i piani sequenza fatti apposta per far bagnare i critici e attori vecchi e flaccidi che non hanno paura di mostrarsi in mutande per far vedere quanto sono immersi nel ruolo. Roba fatta apposta per vincere premi. Whiplash per me è immaturo perché pecca delle ingenuità di un regista giovane che sta realizzando una piccola bomba e si lascia trasportare dall'entusiasmo, e la cosa bella del film è proprio che quell'entusiasmo lo avverti bello potente in ogni scena. Ce ne fossero di film così ingenui!

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    3. Sicuramente tra i due il più ruffiano è Birdman, che dalla sua, però, ha una tecnica davvero notevole.
      Per me sono i due sopravvalutati degli Oscar, anche se parliamo, in entrambi i casi di prodotti ottimi.

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  15. Questo film lo tiene su tutto Simmons,anche perchè a parte lui ed il protagonista,praticamente non ci sono altri personaggi qui,hanno tutti lo spessore di una figurina.Nel complesso godibile(mi è piaciuta anche la musica,e non ci speravo),mi sono piaciuti molto il montaggio,la regia,la storia,anche se scritta abbastanza su un francobollo.Manca però di profondità,secondo me.Ben confezionato,ma non emozionante,che è la pecca più grave che può avere un film,da queste parti ;)

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    1. Concordo: un buon prodotto, ottimo Simmons, bel ritmo, confezionato benissimo, ma manca qualcosa che non saprei descrivere, e che lo rende "solo" discreto.

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  16. Recuperato casualmente anche questo e, pur ignorando che il regista fosse lo stesso, proprio pochi giorni prima di La La Land, devo dire che ne avevo colto le assonanze. Piaciuto a tutti, qui in casa (ai bimbi per via delle parolacce di Fletcher). Bello il confronto Fletcher Vs Keating che, as usual, mi trova d'accordo sia su come li avremmo vissuti venti anni fa, sia la rilettura più matura.

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    1. Un buon prodotto forse derivativo, che Simmons tiene sulle spalle alla grande: aspetto che i Fordini crescano un pò, e poi me lo schiaffo anche con loro.

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