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lunedì 3 gennaio 2011

Una poltrona per due

Se esistesse una sezione di classici che hanno contribuito a sviluppare l'amore per il Cinema del sottoscritto, Una poltrona per due avrebbe uno spazio d'onore guadagnato sul campo a suon di visioni non soltanto da periodo natalizio e di risate a profusione distribuite anche a distanza di anni, quando le battute e le situazioni non soltanto erano previste, ma addirittura recitate a memoria.
Questa commedia sociale, che nacque da un'idea dei "blues brothers" John Belushi - che, in origine, avrebbe dovuto ricoprire il ruolo che poi andò a Eddie Murphy - e Dan Aykroyd sviluppata da John Landis, subì una battuta d'arresto con la morte dell'indimenticato John, prima di essere ripresa e diventare uno dei film di culto degli anni ottanta e della commedia made in Usa in generale, nonchè, a mio parere, uno dei migliori prodotti targati Landis, superiore anche al ben più noto e celebrato The blues brothers, per l'appunto.
Winthorpe e Valentine, così come i fratelli Duke, l'impareggiabile maggiordomo Coleman e l'esplosiva Ophelia sono i protagonisti di una sfilata di personaggi mitici, capaci di regalare momenti indimenticabili a ripetizione, che potrei citare a memoria dal primo all'ultimo ma che limiterò al primo incontro fra Winthorpe e Valentine, all'arresto dello stesso Winthorpe, alla scommessa fra i fratelli Duke che porterà alla loro inevitabile caduta e al ritorno in grande stile degli scopertisi alleati Aykroyd&Murphy.
Ma ci sarebbero così tante le singole scene da citare - la festa di Capodanno in treno e il gorilla, ancora oggi a mio parere una sequenza impagabile, la furia della borsa all'apertura dei mercati del succo d'arancia surgelato - da risultare sicuramente noioso, senza contare che, se ancora non l'avete visto, occorre che, almeno una volta nella vita, passiate un paio d'ore nel pieno delle Feste a godervi un film che, nel mio immaginario di spettatore, ha in qualche modo sostituito La vita è meravigliosa come pellicola simbolo di questo periodo, eguagliata soltanto dal sempre splendido Nightmare before Christmas, che quest'anno è sfuggito ad un post come meriterebbe, ma che tengo in serbo per il prossimo Nachele.
Tornando a Una poltrona per due, occorre anche sottolineare quanto, dietro le risate ed il ritmo da slapstick comedy, sia importante la riflessione dietro la scommessa tra Randolph e Mortimer Duke, capaci di scambiare le vite del ricco e da sempre coccolato Winthorpe e dello spiantato Valentine soltanto per capire se è l'ambiente a determinare il successo di una persona e la sua realizzazione, oppure la natura della stessa: ancora oggi, in questo senso, si potrebbe riflettere e discutere all'infinito su quale dei due fratelli avesse ragione - anche se la pellicola premia Randolph, questo argomento è potenzialmente inesauribile - e riflettere sull'importanza che la collocazione sociale può avere rispetto all'iniziativa o all'intelligenza di una persona.
Personalmente, credo che il ritorno in grande stile di Winthorpe possa dimostrare molto, ma quello che mi piace osservare ancor di più, è che lo stesso è reso possibile dall'incontro dello stesso con Ophelia, dall'amicizia silenziosa di Coleman e dall'imprevedibilità di Valentine: l'unione fa la forza, si direbbe.
Un pò quello che è accaduto per la realizzazione di questa commedia pressochè perfetta, figlia del mestiere di Landis, dell'intelligenza di Aykroyd, del ricordo di Belushi e dell'estro di Murphy.
Neppure i due terribili fratelli Duke, probabilmente, avrebbero potuto prevedere un risultato così eccellente.


MrFord


"I'm always on top, tonight I'm on the bottom,
cause we're trading places."
Usher - "Trading places" -

6 commenti:

  1. questo è il film di Natale
    :) la sera del 24 non volava una mosca, al castello è un classico, abbiamo dato buca agli amici per restare tatuati sul divano a vederlo :)

    buon anno Mr.Ford e signora ;D

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  2. Concordo.
    Bello il concetto di stare tatuati sul divano.
    Vedremo di applicarlo più spesso anche in casa Ford.
    Buon anno anche a te!

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  3. Mi piacque così tanto che, ai tempi, fu uno dei primi vhs che non registrai da me, né noleggiai, ma che acquistai...

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  4. Scriba, concordo in pieno!
    E' stato uno dei miti della mia infanzia, visto e stravisto, nonchè una delle prime vhs possedute!

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  5. Dopo anni e anni, mi hai fatto venire voglia di rivederlo. :)

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  6. Ottimista, riguardatelo.
    E' sempre un piacere, anche se gli anni passano.

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