La storia di Sid Vicious e della sua compagna Nancy Spungen, del Chelsea Hotel di New York e del 12 ottobre 1978 è nota a gran parte dei fan del punk - e non solo - come una delle più coinvolgenti, travolgenti, dirompenti della Storia della Musica.
I Romeo e Giulietta della rivolta e della droga hanno simboleggiato - e simboleggiano ancora oggi - una vera e propria icona, e senza dubbio hanno rappresentato, come i Sex Pistols, una frontiera che rompeva gli argini di epoche intere e proiettava il mondo in una nuova dimensione, in cui tutto era fallibile, improvvisato, vissuto all'istante ed all'istante buttato dritto nel cesso.
Ora, i biopic musicali, anche quando non sono ben riusciti, risultano sempre affascinanti, se non per i singoli artisti raccontati per le epoche analizzate, la musica scoperta o riscoperta, la possibilità di confrontarsi con momenti storici non vissuti, se non nei racconti, nei libri, nelle canzoni o nelle leggende che alcuni di questi performer sono diventati: dall'eleganza straordinaria del Bird di Eastwood al becero Morrison di Stone, dal classico Cash di Walk the line al Ray formato Oscar interpretato da Jamie Foxx, è impossibile non subire almeno in parte il fascino "maledetto" - anzi, soprattutto se maledetto - delle rockstar divenute qualcosa di anche più grande di un mito.
E' questo, di certo, il caso di Sid&Nancy, preso solo cinematograficamente non certo una pellicola memorabile, ma ugualmente in grado di suscitare curiosità ed interesse rispetto ad uno dei movimenti in realtà più dissacranti - ed importanti - della storia della musica recente: gruppi come i succitati Sex Pistols di Vicious, i Ramones o i Germs - solo per citare alcuni dei più noti - ebbero il grande merito di distruggere tutte le certezze del ventennio loro precedente per stimolare nuove produzioni che, quasi da subito, li superarono per condurre la musica in quello che furono gli anni ottanta e novanta.
Curioso come, osservando Gary Oldman - straordinario - e Chloe Webb - la stessa de I gemelli, pensate un pò! - il primo pensiero è che neppure loro dovevano davvero essere consci della portata di quella improvvisata, assolutamente casuale rivoluzione, almeno quanto quelli che, una quindicina di anni fa, potevano essere miti o senza dubbio esseri leggendari ora assumano, ai miei occhi di spettatore, appassionato di Musica e Cinema, l'aspetto di due ragazzini spaventati, scossi ed intimoriti dal campo di battaglia che è il palco della vita - che frase ad effetto, quasi mi viene da prendermi in giro da solo! -, e mossi nelle loro scelte (?) soltanto dalla paura.
Il male di vivere, lo chiamava Montale.
Quello che i soldati di The hurt locker sfamano e bruciano nell'istante che li separa da una potenziale esplosione di un ordigno.
Quello del Kobain di The last days, che brucia subito anzichè spegnersi lentamente come il Kurgen di Highlander.
Quello di Sid e Nancy, due ragazzi innamorati che non ebbero la forza di spingersi al di fuori delle loro stanze, e consumarono le loro vite al Chelsea, nel cuore di New York, anche se per Sid l'attesa sarebbe durata ancora qualche mese.
O forse volevano solo così, e non c'è nessuno che possa giudicarli.
Perchè è questo che tutti desideriamo, in fondo.
Essere quello che siamo.
E trovare qualcuno che ci guardi proprio in quel modo, e resti dov'è, senza voler andare da nessun'altra parte che al nostro fianco.
Sid e Nancy, morti nel sangue, attraverso un coltello che - si dice - sia stato voluto dall'una ed abbia accompagnato fino alla fine l'altro.
Dexter e Lumen, nati nel sangue, attraverso un coltello che sa di vendetta, voluto dall'una ed accompagnato dall'altro nel cuore di chi, "più che di morire, non merita di vivere".
Aveva proprio ragione Scorsese.
Questo "è il mezzo del futuro".
Tutto pare legato come Inception e casuale quanto Lost.
Sid&Nancy non sarà un filmone, ma fanculo, mi ha portato fino a qui, ora.
E tanto basta.
MrFord
"And now, the end is near,
and so I face the final curtain,
you cunt, I'm not a queer,
I'll state my case, of which I'm certain."
Sid Vicious - "My way" -
come dici te, un film interessante più che altro per ciò che racconta, per chi ci presenta. riesce ad essere bello ed appassionante.. merito soprattutto di un grandissimo Gary Oldman che veramente da il meglio di se (si, lo amo senza ritegno ♥ )
RispondiElimina*Asgaroth
l'ho visto parecchio tempo fa, ma da quel che ricordo mi ha fatto un'impressione simile.
RispondiEliminaio poi sono un fan dei biopic musicali, quindi sono sempre i benvenuti.
sui sex pistols però ho preferito il documentario the filth and the fury (credo fosse il titolo)
Eeeeh ma che bello 'sto post...
RispondiEliminaNon ho mai visto il film, vedrò di recuperarlo.
Bella la frase sul nessuno li poteva giudicare.
Nessuno può giudicarci, come diceva Kurtz.
Sai che la penso esattamente così.
Ciao fratellone, spero di vederci presto.
(la prossima volta che farò un trasloco sarà al momento della mia morte)
Anche io adoro Gary Oldman.
Asgaroth: film assolutamente imperfetto, ma grande Gary e grande storia, senza dubbio.
RispondiEliminaCannibale: The filth and the fury lo vidi in tv di notte anni fa, molto interessante. Immaginavo fossi un fan dei biopic musicali.
Dembo: nessuno mi può giudicare, lo dicevano anche dalle nostre parti. Ad ogni modo, sai che anche io sono di quella parrocchia.
Spero anche io. Ho proprio bisogno di una bella bevuta, e magari anche un film insieme.
Ricordati che se dovessi aver bisogno per il trasloco, ci sono.
Ah, dimenticavo.
RispondiEliminaKurtz rules.
Il post è bellissimo, ma come sai questi sono personaggi che io detesto... Preferisco le persone che amano vivere e ridere e il sole e costruire. A me questo spleen alcolico e stupefacente sta grandemente sul cazzo.
RispondiEliminaJulez: lo so che lo spleen ti sta tanto sul cazzo, ma lasciamo Sid&Nancy all'autodistruzione e teniamoci invece il mattone su mattone. Noi, in fondo, siamo muratori della vita!
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