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martedì 4 giugno 2019

White Russian's Bulletin


Con la nuova settimana giunge puntuale anche il ritardo del Bulletin dopo quello della rubrica dedicata alle uscite: con l'inizio dell'estate, ai recuperi dei mesi scorsi hanno cominciato ad aggiungersi le classiche visioni disimpegnate tipiche del periodo, perfette soprattutto perchè ormai, considerati impegni e stanchezza, difficilmente riesco a sfondare il tetto delle due visioni impegnate a settimana.
Ecco dunque cosa è passato dalle parti del Saloon a cavallo tra una primavera monsonica ed un'estate arrivata di fretta.


MrFord



BETTER WATCH OUT (Chris Peckover, Australia/USA, 2016, 89')

Better Watch Out Poster

Se non fosse stato consigliato dal mio fratellino Dembo, a causa della sua ambientazione natalizia avrei atteso il prossimo inverno per effettuare il recupero di questo insolito home invasion che strizza l'occhio a Mamma ho perso l'aereo e, in parte, al Cinema di genere figlio degli anni ottanta - ho da sempre un'avversione per i recuperi fuori stagione -: forse, però, e non me ne voglia il mio suddetto grande amico, non avrei perso granchè ad aspettare, considerato che il lavoro di Peckover, nonostante alcune idee di fondo davvero molto valide ed alcune soluzioni di violenza creativa notevoli mostra diverse pecche sia in termini di sceneggiatura che di logica - problema in comune a molti horror, del resto - che rischiano di stancare o comunque limitare l'apprezzamento del pubblico prima dell'escalation della parte finale, forse la parte migliore del lavoro.
A conti fatti, Better watch out resta una curiosa alternativa all'intrattenimento thriller/horror senza impegno buono per una serata natalizia diversa dalle altre e soprattutto senza le aspettative della vigilia che hanno scottato gli occupanti del Saloon: se presa in quel modo, potrebbe anzi addirittura risultare sorprendente.




THE OA - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2019)

The OA Poster


Qualche anno fa The OA aveva travolto la blogosfera come un fenomeno accolto come un vero e proprio miracolo da buona parte del pubblico e dalla quasi totalità dei radical, e, anche se con riserva, aveva convinto perfino me. Con la seconda stagione la creatura scritta e pensata da Brit Marling e dal suo compagno dal nome poco pronunciabile mantiene gli stessi folli binari riuscendo a rimanere convincente neanche fosse una figlia dell'immaginario di Lynch, finendo per risultare magnetica anche quando, a conti fatti, di quello che racconta e porta sullo schermo si finisce per non capire un bel cazzo.
Visivamente impressionante, costruita con grande intelligenza, resa ancora più affascinante dalle variazioni sui suoi protagonisti e dall'inserimento della fordiana figura del detective, perfetta nella sua digressione metacinematografica finale. Un prodotto di quelli che si continuerebbero a guardare anche quando non si sa davvero perchè.



TED BUNDY - FASCINO CRIMINALE (Joe Berlinger, USA, 2019, 110')

Ted Bundy - Fascino criminale Poster


Ted Bundy è una delle figure più note, quando si parla di serial killers statunitensi: passato alla Storia per il suo fascino e le sue doti persuasive, per quanto non uno dei miei "favoriti" in quest'ambito, è senza dubbio uno dei profili criminali sui quali chi affronta questo argomento deve necessariamente considerare come d'esempio.
Portato sullo schermo ispirandosi al libro scritto dalla sua confidente, il lavoro di Joe Berlinger è interessante sulla carta e rispetto all'idea di non mostrare mai - o quasi - il lato oscuro di Bundy, dimenticandosi la strada del biopic tradizionale per concentrarsi sul punto di vista distorto di una persona che per anni non ha mai visto chi c'era davvero dietro la persona che frequentava e alla quale si era legata: peccato che, nonostante le premesse, il film risulti troppo spezzettato e freddo, privo di una scrittura davvero in grado di coinvolgere partendo dal lato apparentemente normale di questo serial killer che rese "l'apparenza inganna" il suo motto.
Di fatto, un'occasione sprecata, anche se non così "malvagia".



LA LLORONA - LE LACRIME DEL MALE (Michael Chaves, USA, 2019, 93')

La Llorona - Le lacrime del male Poster


E' vero, è scoppiata l'estate. E come si conviene, qualche serata immolata sull'altare dei filmetti horror ci sta tutta. Anche quando, con ogni probabilità, si sa già di andare incontro all'ennesima ciofeca che il purtroppo bistrattato genere "di paura" rischia di propinare.
Quando in casa Ford abbiamo scelto di affrontare la visione de La llorona eravamo ben coscienti dei rischi, ma non di quanta banalità fosse stata condensata in un'ora e mezza di luoghi comuni che il più classico - e non in senso buono - dei film d'orrore è in grado al suo peggio di regalare: situazioni ben oltre i limiti della logica - assistente sociale vedova che lascia i figli in età neppure da scuola media a casa da soli a prepararsi la cena, fare i compiti e secondo me anche a finire le pulizie prima che rientri a tarda sera, utilizzo delle forze dell'ordine quantomeno da fantascienza e così via -, classica storia di spiriti senza la benchè minima speranza non dico di spavantare, ma quantomeno di turbare in minima parte, finale con resa dei conti talmente teso da farmi crollare secco gli ultimi dieci minuti costringendo Julez all'inusuale ruolo di incaricata del riassunto del film dopo che l'altro ha deciso di abbracciare Morfeo.
Più che da piangere, qui, c'è da lottare per rimanere con gli occhi aperti. Peccato si chiudano per il sonno e non per la paura.


8 commenti:

  1. Sono anch'io per le letture/visioni stagionali, quindi quel Better Watch Out aspetterà Natale, ridimensionando le aspettative a questo punto.
    Concordo ovviamente su The OA, sempre più folle e incomprensibile, ma in cui è un piacere perdersi, mentre il fascino di Bundy in questa versione quasi televisiva si sente poco. L'idea del punto di vista diverso non era male, ma la si sviluppa senza profondità. Rimedierò con il documentario a puntate che c'è su Netflix ;)

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    1. Concordo in pieno rispetto a Bundy e al documentario di Netflix, tra le mie prossime visioni nell'ormai infinito oceano dei recuperi in lista. Staremo a vedere!

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  2. La Llorona mi pare a istinto uno di quei film inutili tipo Babadook o Slenderman. Ted Bundy non riesce a darmi un minimo di interesse e The OA non l'ho ancora visto (ma pare essere molto intrigante). Per il film natalizio a giugno penso che lascerò tranquillamente da parte per la prossima collezione autunno/inverno.

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    1. Babadook per me era valido, anche se sopravvalutato. Questo è proprio una schifezza, invece.
      OA merita, senza dubbio.

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  3. A me Better watch out ha sorpreso positivamente, perché apprezzo sempre l'originalità e il distinguersi ;)

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    1. Le idee sono buone, sarà che dopo una recensione entusiastica mi aspettavo anche io qualcosa di clamoroso!

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  4. Giusto te potevi parlare di Better Watch Out (decisamente meglio di come lo descrivi, per altro) in occasione dell'arrivo dell'estate... Pure all'infuori della rubrica sulle uscite cinematografiche, ti confermi perennemente in ritardo. :)

    Strano che The OA ti sia - non si sa bene perché - piaciuto. E contento che non ti abbia fatto capire un cazzo. XD

    Ted Bundy filmetto parecchio deludente. Persino Rai Fiction sarebbe riuscita a fare qualcosa di più estremo su un serial killer, rispetto a 'sta roba innocua...

    La Llorona mi sa di schifezzona, ma dopo la tua stroncatura sono quasi tentato di guardarlo. ;)

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    1. Probabilmente su Better Watch Out ha pesato la super recensione che mi aveva fatto Dembo e che ha fatto salire le aspettative ben oltre quello che è stato il risultato finale. Peccato.
      Il fatto che OA mi sia piaciuta ha colpito anche me, pensavo che tutto quel non capire un cazzo mi avrebbe fatto incazzare, e invece no.
      Bundy innocuo, ma l'idea di base era buona. L'hanno sfruttata male.
      Llorona una schifezzona, non c'è mia recensione che tenga. ;)

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