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mercoledì 8 marzo 2017

Land of mine - Sotto la sabbia (Martin Zandvliet, Danimarca/Germania, 2015, 100')




Il bello del Cinema - e dell'Arte in generale, a prescindere dal campo in cui ci si muove -, almeno a mio parere, è la capacità di raccontare storie trasformandole da qualcosa di lontano e "sentito dire" in altro decisamente più vicino, interiore, quasi vero per chi ne è soltanto spettatore.
Non avevo mai sentito o letto, ad esempio, neppure ai tempi della scuola, della credenza degli alti papaveri della Germania nazista che quello che è passato alla Storia come lo sbarco in Normandia sarebbe dovuto avvenire sulle coste danesi, e che le stesse per questa ragione furono costellate di mine, tanto da rappresentare un pericolo anche a guerra conclusa.
Allo stesso modo, non avevo idea che molti dei soldati tedeschi superstiti, per la maggior parte ragazzini, vennero "arruolati" a resa della Germania compiuta per mettere in sicurezza tutte le aree giudicate pericolose proprio a causa delle mine in tutto il paese, fungendo, di fatto, da carne da macello per l'esercito danese.
La vicenda di Land of mine, uno tra i candidati all'Oscar per il miglior film straniero assegnato a Il cliente di Fahradi, racconta la drammatica, piccola epopea di un gruppo di giovanissimi tedeschi divenuti la squadra di lavoro di un durissimo sergente danese cui è stata promessa la libertà - e con essa il ritorno a casa - a lavoro terminato, senza possibilità di poter rifiutare l'incombenza.
Il lavoro di Martin Zandvliet, che sulla carta temevo molto per il rischio potenziale di retorica, si è rivelato al contrario una piacevolissima sorpresa, ripescando atmosfere come quelle di cult legati alla Seconda Guerra Mondiale in modo "trasversale" come Arrivederci, ragazzi! di Malle e trovando nel charachter del sergente Rasmussen un pilastro sul quale poggiare non solo l'ossatura della vicenda e l'evoluzione dei protagonisti, ma anche la figura paterna inesorabilmente assente, considerati i tempi, dei giovani soldati assegnatigli e soprattutto la cartina tornasole delle emozioni umane pronte a scatenarsi in questi scenari decisamente al limite.
Se, infatti, per certi versi si può considerare il lavoro di Zandvliet - erroneamente, a mio parere - convenzionale e forse troppo concentrato - per una volta, non mi sarebbe dispiaciuto un minutaggio maggiore con un approfondimento ed un'evoluzione meno rapida della vicenda -, dall'altro assistiamo non solo alla terribile formazione di giovanissimi ancora lontani dall'essere e diventare uomini già segnati dalla guerra, ma anche e soprattutto al ribaltamento delle parti, ritrovando i soldati danesi nel ruolo di oppressori e quasi "bulli" all'indirizzo di quelli che, per buona parte del conflitto, erano stati esattamente le stesse cose - e peggio - per le popolazioni di mezza Europa.
Lo stesso Rasmussen, in molti sensi la figura cardine e "positiva" dell'opera, mostra spesso e volentieri il suo lato violento e terribile, quello per mezzo del quale ogni uomo, soprattutto in situazioni estreme, mostra la propria Natura, che, continuo ad esserne convinto, è predatoria e feroce: dal pestaggio che apre la pellicola all'umiliazione "canina" di uno dei ragazzi, fino alle dimostrazioni di amore, se così si può definire, per la propria squadra, e quelli divenuti in una certa misura suoi figli, il pubblico finisce per trovarsi di fronte l'intero spettro di umanità che si potrebbe aspettare da ognuno, dalla crudeltà agli atti d'amore in grado di mettere a rischio chi li commette.
In questo senso, Land of mine è un film piccolo e non perfetto, ispirato da fatti rimasti in ombra rispetto alle grandi pagine della Storia di quel periodo, ma non per questo meno umano, intenso, sentito: in questo duemiladiciassette, mi pare di essere alla ricerca proprio di questo.
Di film che abbiano cuore.
Anche quando è nascosto dietro crudeltà e sofferenza.
Sotto la sabbia.
Del resto, siamo umani.




MrFord




 

16 commenti:

  1. Lo avevo visto al cinema, una storia che nemmeno io avevo già sentito. Impressionante.

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    1. Impressionante, ed un film davvero di cuore, per me.

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  2. Mi era piaciuto davvero molto, all'epoca. alla fine non ne avevo parlato, ma mi aveva colpito.

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    1. Non mi aspettavo nulla, e invece mi ha colpito molto positivamente. Bene così. :)

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  3. Dovrei vederlo a giorni, spero mi piaccia ;)

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    1. Io avevo aspettative basse, e invece mi ha sorpreso molto bene. Spero che sia così anche per te.

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  4. La storia è di quelle che mettono i brividi e giustamente fanno riflettere, nulla da dire.
    Sulla fattura del film, che è il più classico e scontato film di guerra con relativi cliché e svolte prevedibilissime, invece, la pensiamo in modo diverso.

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    1. Non mi tornare a fare la Cannibale, eh!?
      Anche perchè, con il fatto che ultimamente andiamo d'accordo, mi dispiacerebbe fare di te la mia rivale! ;)

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  5. Già mi interessava zero, ma dopo la tua promozione mi interessa meno di zero. E lo so che questa, al contrario del film per te, non è una sorpresa. :)

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    1. E meno male! Ci mancava che corressi a vederlo e ti piacesse! ;)

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  6. Un giudizio un pò punitivo: il film a mio modesto avviso è più che buono, con una tensione da thriller che spappola le coronarie. Inoltre, una bella umanità descritta senza filtri, nel bene e nel male. Tra le migliori pellicole dello scorso anno.

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    1. La tensione è molto alta, hai ragione.
      Ma secondo me pecca di frettolosità.
      Con una ventina di minuti e qualche approfondimento in più, sarebbe stato una vera bomba.

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  7. Comunque le mine sono davvero una delle cose piú bastarde inventate nella storia..terribili. era lí nel listone di recupero, mi hai convinto..me lo guardo in questi giorni

    Ps:come é finita la royal rumble tra ale e rebecca?

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    1. Verissimo, le mine sono una vera merda.
      Comunque il film ti piacerà.

      La Royal Rumble finisce sempre pari: Ale sbatacchia Rebecca, Rebecca caccia le dita negli occhi ad Ale. ;)

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  8. avrei voluto vederlo già al cinema, ma sai com'è...
    ora passa su sky, e posso recuperarlo senza grossi drammi!
    non pensavo lo avresti giudicato così positivamente... vediamo cosa avrà da dirci!

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    1. Per me è un buon prodotto.
      Molto intenso.
      Approfitta di Sky. ;)

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