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venerdì 9 settembre 2016

Colonia (Florian Gallenberger, Germania/Lussenburgo/Francia, 110', 2015)


Sono sempre stato molto sensibile all'argomento della dittatura di Pinochet, che a partire dall'undici settembre settantatre e dalla deposizione di Allende insanguinò il Cile anticipando quello che sarebbe accaduto poco tempo dopo in Argentina, fungendo da esempio - purtroppo - per molte dittature "fiorite" in quegli anni in tutta l'America Latina.
Ricordo ancora lo stupendo corto di Ken Loach inserito proprio nella raccolta dedicata all'undici settembre duemilauno, ed i brividi che ad un fiero esponente del popolo come il sottoscritto mettono realtà come questa, in cui la Democrazia e la Libertà sono calpestate spesso e volentieri con il beneplacito dei potenti - nel caso di Pinochet e del Cile, molto del "merito" fu dei servizi segreti USA -: ovviamente, da questo Colonia non aspettavo un ritorno emotivo particolarmente importante, non fosse altro che si tratta indubbiamente di un prodotto patinato e da grande distribuzione interpretato da due dei giovani attori di maggior successo degli ultimi anni - Daniel Bruhl ed Emma Watson -, ma in tutta onestà non pensavo che sarebbe passato quasi senza colpo ferire.
La storia - ispirata dalle reali vicende della Colonia Dignidad e di Paul Schafer -, che parte come un melò in tempo di guerra per trasformarsi in un thriller che quasi ricorda The village, e ripercorre le vicende dei due protagonisti, trovatisi per amore - tra loro e per l'attivismo politico - e costretti a lottare non solo per la fuga dal Cile ma anche e soprattutto per la propria vita all'interno di quello che è un vero e proprio regno nel regno, per quanto ricca di spunti potenzialmente interessanti, non decolla mai davvero, presentando in modo molto più morbido situazioni terrificanti che i prigionieri del tempo hanno dovuto affrontare a partire dal golpe di Pinochet, dalle torture fisiche allo Stadio Nacional - che ancora oggi conserva uno spazio delle tribune rimasto inalterato come monito per quello scempio - a quelle psicologiche all'interno della Colonia.
Tutto accade senza troppe spiegazioni e fin troppo velocemente, a metà strada tra la mancanza di coraggio nel portare sullo schermo qualcosa di veramente terrificante o sconvolgente - pur senza doversi necessariamente crogiolare nella violenza esplicita - ed il desiderio di presentare una storia a lieto fine nel pieno stile ammeregano del termine, nonostante la produzione sia tedesca: come se non bastasse la Watson e Bruhl non paiono assolutamente convincenti - anzi, la prima mostra i suoi decisamente importanti limiti come attrice drammatica - ed anche il dipinto come inquietantissimo Michael Nyqvist sfrutta a mio parere davvero in misura molto bassa un charachter complesso ed oscuro come quello di Pius.
Un'occasione mancata, dunque, non tanto per consegnare al pubblico un prodotto il più possibile autoriale, quanto per sensibilizzare anche chi non sapesse nulla di quanto accaduto allora in Cile in modo che non paia come un dolcetto confezionato nel miglior modo possibile da qualche schiera di bambini schiavizzati nello scantinato del palazzo in cui viviamo: niente di particolarmente grave in termini cinematografici - quest'anno sono passate sugli schermi pellicole decisamente peggiori -, ma davvero poca cosa per essere ricordata davvero.
Il che, considerati gli argomenti trattati, suona inequivocabilmente come un delitto.




MrFord




4 commenti:

  1. Lo guarderei solo per Bruhl,ma la cagna maledetta e l'argomento di scarso interesse x il Khalasar mi sa che me lo faranno saltare ;)

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    1. L'argomento, in realtà, è assolutamente interessante: peccato che sia mostrato nella sua ottica più patinata e cinematografica nel senso peggiore del termine.

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  2. Emma Watson è più bella che brava, ma qui non se la cava nemmeno troppo male.
    Film mediocre, però già l'argomento di partenza - a parte che per te - non è che fosse il massimo dell'interessante. Anzi... :)

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    1. In realtà l'argomento di partenza ha fatto la storia di mezzo secolo: più di interesse di così! ;)

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