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domenica 24 aprile 2016

The last shift

Regia: Anthony DiBlasi
Origine: USA
Anno:
2014
Durata:
90'








La trama (con parole mie): Jessica Loren, un'agente di polizia fresca di nomina, è incaricata di coprire il turno di notte che precede la chiusura di una vecchia stazione di polizia, di fatto un lavoro di routine rispetto a quello svolto dal padre, ucciso in azione poco più di un anno prima nel corso dell'azione che portò alla cattura di John Michael Paymon, leader di una setta responsabile di una serie di omicidi di giovani ragazze.
Tutto pare procedere in tranquillità, per Jessica, in attesa degli uomini dell'azienda che si deve occupare dello sgombero e della pulizia dell'ex centrale di polizia, quando misteriosi fenomeni e telefonate turbano la ragazza: i segnali paiono tutti indicare proprio la banda dell'ex leader Paymon, che potrebbe contare ancora su alcuni sopravvissuti in cerca di vendetta.
Ma gli eventi che coinvolgono l'agente Loren paiono essere testimonianza di qualcosa di molto più grande, terribile e malvagio: riuscirà la recluta a fare fronte agli stessi?










Non saprei davvero dire se quasi tre decenni da appassionato di horror, oltre che di Cinema, abbiano finito per indurirmi, o se semplicemente, con l'età, certe suggestioni stiano scomparendo, fatto sta che, nell'ultima dozzina di primavere abbondante, trovare un titolo che riuscisse davvero a farmi terminare la visione turbato è stato sempre più difficile: personalmente, ricordo giusto una manciata di produzioni in grado di toccarmi al punto giusto - The Descent e Eden Lake per questioni "etiche" ed umane, Radice quadrata di tre e Lake Mungo per pura e semplice inquietudine, detta volgarmente paura -.
Ma i tempi delle prime visioni di Freddy Krueger tra le elementari e le medie o, ancor di più, di Twin Peaks - che ha consegnato alla Storia il mio più grande spauracchio, Bob - non hanno trovato più alcuna replica, ed hanno finito per alimentare aspettarive e speranze rispetto a quei pochi titoli appartenenti al genere sponsorizzati nella blogosfera e non come nuovi cult, finendo per spingere gli stessi nel baratro delle delusioni: ricordo benissimo i tonfi al Saloon di Innkeepers o It follows, pellicole incensate praticamente ovunque letteralmente massacrate dallo scontro tra le aspettative ed i risultati conseguenti.
The last shift, pur se non agli stessi livelli, ha sofferto quel fardello dal primo all'ultimo minuto.
Considerato un piccolo cult da molti appassionati e da mesi inseguito dal sottoscritto - a proposito, un grazie del "passaggio di consegne" al mio fratellino Dembo -, dalle rimembranze carpenteriane e ben ritmato dall'inizio alla fine, il lavoro di Anthony DiBlasi ha finito, purtroppo, per non fare chissà quale figurone agli occhi di un vecchio veterano del genere come il sottoscritto, regalando i suoi momenti di massimo terrore soltanto quando - e non succede praticamente mai - il Fordino è arrivato con il passo incerto del mezzo addormentato in sala chiedendo di essere riaccompagnato in cameretta creando il sempre divertente "effetto esorcista" pronto a far saltare sul divano qualsiasi genitore.
Pur azzeccando il setting, infatti, ed un incedere che non lascia fondamentalmente pause allo spettatore, The last shift finisce per avere il sapore della minestra riscaldata per temi e situazioni, che pur se cucinata bene risulta al palato come la maggior parte dei piatti della sera prima passati nel microonde il giorno seguente nel corso della pausa pranzo al lavoro: dagli adepti indemoniati della setta al finale "a sorpresa", passando per l'utilizzo del suono e delle suggestioni prima ancora che delle immagini, tutto appare funzionale e d'impatto almeno quanto già visto, sentito e sperimentato, quantomeno da chi è cresciuto con questo tipo di proposte fin dall'infanzia.
Non voglio, però, risultare troppo duro con il buon DiBlasi, che regala un più che discreto intrattenimento di genere - un pò come fu Kristy tempo fa, malgrado questo spacchi in due l'opinione degli occupanti di casa Ford, con il sottoscritto a favore del titolo appena citato e Julez di quello qui presente - ed un risultato che, considerata la media del "Cinema di paura" attuale, è quasi da leccarsi i baffi, o scoraggiare chi ancora non si è imbarcato nella visione, quanto più che altro smorzare eventuali entusiasmi o misurare hype eccessivi che potrebbero portare a danneggiare più del dovuto un prodotto onesto ma certo non memorabile come questo.
Ad ogni modo, un occhio al futuro del suo regista andrebbe buttato senza troppi dubbi, e nel caso in cui, alla prima notte di lavoro, vi trovaste in un posto in cui accadono cose decisamente troppo fuori dall'ordinario, il consiglio del sottoscritto resta uno solo: alzate il culo, salite in macchina e date gas fino a trovarvi il più lontano possibile.
Sperando che prima o poi il messaggio e le regole di base possano essere insegnati o recepiti anche da tutti i protagonisti di un qualsiasi film horror.





MrFord





"Stow your gear and charge your lamp
say goodbye to dark and damp
DSS will pay your stamp
last shift, close her down."
Richard Thompson - "Last shift" - 





13 commenti:

  1. Visto una vita fa,me lo ricordo pieno di clichè e telefonatissimo in ogni scena,ma tutto sommato non una totale porcata.

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    1. Per me è ok, solo non da esaltazione come in molti l'avevano definito.

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  2. Azz ma sei incontentabile eh! ;)
    Boh, io l'ho trovato davvero buono nonostante non dica nulla di nuovo ed è pure riuscito a farmi provare un po' di sana paura. La protagonista è bravissima, il sonoro spacca e la location è sfruttata benissimo. Per me, uno dei migliori horror della scorsa stagione.

    Ps: ho visto The boy, non male un'occhiata gliela puoi concedere
    ;)

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    1. @Dembo dici a me?
      Cmq lei brava,è che guardare un film dove sai già cosa sta per succedere prima che succeda o mentre sta succedendo,un pò mi annoia!cmq non brutto.
      La cosa che mi ha fatto un pó di brividi (cito probabilmente male,é passato tanto tempo ),mi ricordo,è quando parla una delle protagoniste del massacro,e descrive con godimento i rumori che facevano le ossa della vittima mentre le stava fracassando la faccia.Proprio per la realisticità della cosa,cioè CI SONO pazzi assassini così.Brrr.

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    2. The boy l'ho recuperato, Fratello, vedo di schiaffarmelo nei prossimi giorni.
      Per il resto, film carino e ben realizzato, ma paura proprio no.
      A meno che non si tratti del Fordino che sbuca all'improvviso al buio barcollando! ;)

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    3. @Lazy no, dicevo a Ford. Cmq boh, a me non ha dato idea (particolarmente) di già visto e ho espresso più volte il mio parere riguardo alla novità come valore assoluto in un'opera. A me ha soddisfatto in pieno.
      Gli assassini e gli squilibrati in genere sono il sale della vita ;)

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    4. Rispetto alla media dell'horror soddisfa, ma diciamo che mi aspettavo parecchio di più.
      E poi, Fratello, è stratelefonato. ;)

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  3. dici bene, rispetto alla media questo film è ok...

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    1. Considerato il fatto che è un horror, io sono già soddisfatto così. ;)

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  4. C'è troppo poco tempo per i film solo "ok", ci devo pensare...

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    1. Posso capire. Se poi non sei un fan dell'horror, ci sta anche di più.

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  5. Non so chi l'abbia definito un piccolo cult (Ford, ma quali sono le tue fonti?), però dal trailer (che non è il video che hai postato tu) mi sembra un horrorino uguale a tremila altri del tutto evitabile.
    Anche se il fatto che non si sia trasformato in un tuo cult mi fa quasi pensare di recuperarlo... :)

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    1. Secondo me non è il tuo genere di horror. Troppo serrato il ritmo! ;)

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