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venerdì 5 febbraio 2016

Justified - Stagione 4

Produzione: FX
Origine: USA
Anno:
2013
Episodi:
13







La trama (con parole mie): lo sceriffo federale dai metodi spicci e poco ortodossi Raylan Givens, con il padre Arlo in carcere ed i conti aperti con il vecchio rivale Boyd Crowder nei luoghi in cui è cresciuto, si trova ancora una volta nell'occhio del ciclone a causa di un complicato affare legato alla misteriosa sparizione di un uomo ricercato dalla Legge così come dagli esponenti di spicco della Dixie Mafia da decenni.
E mentre la sua ultima fiamma finisce per fregarlo, il clan Crowder fa scintille con potenziali rivali di matrice religiosa giunti nella contea ed i consueti crimini vengono commessi, Raylan dovrà tirare le fila di quello che potrebbe essere il caso più importante affrontato in carriera, e nel farlo stare bene attento a non rimetterci la pelle o farla rimettere a chi ama o lavora al suo fianco.











Uno dei segreti del successo di film, romanzi, albi a fumetti e serie televisive è senza dubbio da ricercare nella formula vincente dei personaggi azzeccati: penso al Bob di Twin Peaks, alla maggior parte dei protagonisti di Lost, a Rocky, al Comico o ai miei amatissimi Hap e Leonard: senza dubbio la riuscita finale di un prodotto è determinata da molti fattori, ma azzeccare il protagonista - o l'antagonista - mette in cassaforte il risultato almeno per metà.
Justified è uno di quei titoli graziato dall'aver centrato il bersaglio con entrambi.
Raylan Givens, un concentrato di fascino, sangue freddo e decisione da far invidia alla quasi totalità del popolo maschile - ma non per questo invincibile o infallibile, sia chiaro - è il charachter, infatti, in cui tutti noi aspiranti macho finiamo per identificarci dall'età di dodici anni, mentre la sua nemesi Boyd Crowder, di fatto, porta sullo schermo tutto quello che lo stesso Raylan sarebbe stato se avesse deciso di passare dall'altra parte della barricata, dunque un personaggio con, se vogliamo, un fascino ancora maggiore.
Una specie di Batman e Joker del western pulp moderno, pronti a combattersi e battersi anche fianco a fianco contro nemici comuni e a rendere un titolo di fatto di nicchia come questo un vero e proprio must see per gli amanti delle proposte hard boiled da piccolo schermo, in grado di unire il livello di testosterone di Banshee alla realtà più credibile di Sons of anarchy o The Shield, senza dimenticare quella dose di ironia che sta come un robusto bourbon al termine di un pasto particolarmente pesante.
Giunto al termine della quarta stagione, dunque, il serial dedicato alle gesta del decisamente sopra le righe U.S. Marshall Givens prosegue nella sua marcia dritto come un pugno in pieno viso, o una pallottola pronta a centrare il bersaglio, senza perdere un colpo e soprattutto consegnando al suo pubblico una stagione che è a tutti gli effetti un crescendo: dai primi episodi che paiono posizionare le pedine sulla scacchiera agli ultimi due, davvero senza respiro e soprattutto senza effettivi vincitori, assistiamo ad un'escalation in termini di ritmo e tensione davvero notevoli, pronti a rafforzare la credibilità del prodotto e ad aumentare l'hype che da questa parte dello schermo continua a salire in vista di quelle che saranno le due seasons conclusive.
Come se non bastassero, inoltre, cazzotti, alcool, sesso e proiettili a profusione, assistiamo nel corso di queste tredici puntate anche al confronto decisivo tra Raylan e suo padre Arlo, che fin dai primi episodi della serie si è distinto più come il genitore mancato di Boyd che non come la guida del nostro sceriffo dal grilletto molto facile: il loro rapporto, più suggerito che non mostrato attraverso i continui scontri, è raccontato con il piglio del grande romanzo, e lascia perfino un paio di sequenze da colpo al cuore nel finale, pronte a sottolineare l'importanza inevitabile che il rapporto con i nostri vecchi ha, nel bene o nel male, rispetto allo scorrere dell'esistenza.
Temi, dunque, molto cari al sottoscritto ed al Saloon, che accanto all'ispirazione data dalla penna di Elmore Leonard, ad una cornice country nella quale mi pare di sguazzare ed al piglio da "guardo la morte in faccia e le pianto una pallottola in mezzo agli occhi" di Raylan contribuiscono a rendere Justified una delle serie favorite di casa Ford, forse non oltre misura in termini assoluti ma tosta e cazzuta abbastanza per ritagliarsi sempre il giusto spazio quando i nodi vengono al pettine.
Un pò come il suo fantastico main charachter.




MrFord





"Action speaks louder than words
and I'm a man of great experience
I know you've got another man
but I can love you better than him."
The Black Crowes - "Hard to handle" - 









10 commenti:

  1. Questa mi manca in toto, però l'ho inserita da tempo tra le serie da recuperare.

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  2. Uno dei segreti del successo di Justified è...

    Nessuno, visto che non ha mai avuto successo ahahah :D

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    1. Senza dubbio meno successo di alcune schifezzine che guardi tu, ma una qualità nettamente superiore.

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  3. Grande Cannibale, è un po' che non dicevi una cazzata bella grossa delle tue e iniziavo a preoccuparmi. Noto invece con piacere che sei sempre refrattario alle cose fighe e da uomini adulti.

    Grande, grandissima serie. Rylan è davvero fantastico, se non fossi etero gli darei il culo. Cmq la 4 secondo me è la migliore delle 6 -che cmq rimangono su standard altissimi- e sono curiosissimo di come percepirai il finale.
    ;)

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    1. Fratello, Cannibale è sempre refrattario alle cose da uomini! ;)

      Rylan spacca, e Boyd pure.
      Davvero una serie che spacca fortissimo.

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  4. A questo giro finalmente la serie l'ho vista e sono arrivato fino alla terza, questa quarta mi manca e la dovrò vedere, grande serie Justified, in pieno stile Ford!! ;D

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    1. Stile Ford totale, e davvero una grande serie.
      Prosegui, la quarta è una stagione pazzesca.

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  5. Justified mi manca, ma prima o poi lo recupererò!

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