Pagine

mercoledì 20 agosto 2014

Oculus - Il riflesso del male

Regia: Mike Flanagan
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 104'

 
 
La trama (con parole mie): la famiglia Russell – padre, madre e due figli – si trasferisce in una nuova casa pronta a vivere il resto della propria vita all’ombra di uno specchio antico e molto particolare che adorna lo studio da designer del patriarca. Proprio a partire da questo specchio ombre decisamente poco rassicuranti scendono sul focolare, conducendo l’intera famiglia nel pieno di una spirale di follia che si conclude con la morte della madre per mano del padre, ucciso poi dal figlio minore, di seguito internato in una struttura specialistica.
Dieci anni dopo quegli eventi il ragazzo torna in società completamente guarito, accolto a braccia aperte dalla sorella che, dai tempi del massacro dei loro genitori, ha effettuato ricerche sullo specchio e pare decisa a sfidarlo in modo da distruggerlo per sempre, mettendo la parola fine al più agghiacciante capitolo delle loro vite.






Senza dubbio questi ultimi anni non sono stati i più sfavillanti, per quanto riguarda l’horror inteso come genere: le sempre più frequenti proposte riempitivo buone giusto per pareggiare i conti dei distributori ed una crisi di idee da record hanno progressivamente depauperato un panorama ed un immaginario che, a cavallo degli anni ottanta, erano tra i più ribollenti dell’intera settima arte, pronti a regalare al pubblico non solo pellicole di livello, ma icone ancora oggi considerate cult – da Freddy Krueger a Jason Vohoories, da Leatherface a Michael Myers -.
Oculus – titolo peraltro accolto discretamente dalla critica, a quanto ricordi -, purtroppo per i Ford, ha rappresentato l’ennesimo passo falso di un genere che, purtroppo, ha ormai fatto dell’annaspare una sorta di spiacevole consuetudine, partito con premesse se non buone almeno passabili e naufragato in tutti i luoghi comuni cui ormai gli spettatori più smaliziati sono tristemente abituati: a partire da un cast certamente non di primo livello fino ad un crescendo prevedibile e sacrificato nel finale per un ipotetico sequel – tendenza ormai rischiosissima per i film di paura -, Oculus rovina quanto – e non parliamo neppure di così tanto – di buono viene costruito nella prima parte, saggiamente orchestrata in un continuo palleggiarsi tra presente della narrazione e passato – così da motivare anche alcune scelte dei due giovani Russell, più o meno decisi a vedersela ancora una volta con lo strumento che ha provocato la morte dei genitori e tutti i loro incubi peggiori negli ultimi dieci anni – con un confronto banale, assolutamente non spaventoso e prevedibile della seconda parte, che sfrutta tutti i meccanismi classici del genere sperando di ottenere un effetto sorpresa rispetto all’audience che finisce per non essere neppure registrato, un po’ per abitudine e un po’ per un’effettiva mancanza di mordente che rende la minaccia dello specchio sempre più grottesca, e le scelte di logica dei due ragazzi assolutamente in linea con quelle assurde che vengono propinate al pubblico nelle occasioni peggiori offerte in questo campo.
Un peccato, per certi versi, perché la speranza del sottoscritto – specie osservando la prima parte – era quella di poter assistere ad un discreto spettacolo di terrore come fu il riuscito Sinister di un paio d’anni or sono, o il più recente The conjuring, che nel loro piccolo erano perlomeno riusciti a garantire almeno un paio di salti sulla sedia ed una sensazione di inquietudine non da poco: al contrario, in questo modo, si finisce per essere più delusi di quanto non si sarebbe da una pellicola fondamentalmente trash gettata allo sbaraglio nel corso della bella stagione dai distributori nella speranza di riempire la sala giusto con i teenagers speranzosi di sfruttare l’effetto della paura per strappare una limonata dura alla ragazza di turno.
Oculus, dunque, va ad aggiungersi ai numerosi recenti insuccessi di un genere che pare avere sempre più bisogno di un nuovo inizio, e di una sferzata di energia che possa garantire qualcosa che, quasi vi gravasse una maledizione, pare essere stata dimenticata dagli autori di questo tipo di prodotti: il fascino oscuro della paura.
Perché quando quel fascino è presente non contano più gli specchi, le piante morte o gli stratagemmi di bassa lega: il terrore è lì, al nostro fianco, e non possiamo neppure pensare di sfuggirgli.
E a quel punto è un piacere quasi perverso abbandonarsi a lui.




MrFord




"I'm starting with the man in
the mirror
I'm asking him to change
his ways
and no message could have
been any clearer."
Michael Jackson - "Man in the mirror" - 



30 commenti:

  1. A me, sinceramente, invece è piaciuto parecchio! Mi ha anche messo addosso una considerevole dose di brividi! ^____^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul serio? Sei molto facilmente impressionabile! ;)

      Elimina
    2. @Santa islam, ti sei svegliata vogliosa? Basta dirlo

      Elimina
    3. Si è già tramutata in spam, tranquillo! ;)

      Elimina
  2. Sai che nemmeno io ho capito tutte le recensioni positive con cui è stato accolto? L'ho guardato, e anche con tante aspettative, ma non è scattato niente di niente. Anche se non ho potuto fare a meno di notare una cosa: il montaggio, che mi pare curato dallo stesso Flanagan, è impressionante. Ma solo quello. Fluidissimo, mentre il film - anche scorrevole - è sempre la stessa cosa. Sinister, che tu nomini, invece mi era piaciuto moltissimo: devo rivederlo! Questo, almeno per il tema, mi ha ricordato un pochetto Mirrors - Riflessi di paura, ma senza né sangue, né divertimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intendi Mirrors di Aja? Perché ai tempi avevo massacrato anche quello! ;)
      Sinister una piccola chicca, invece.
      E hai ragione sul montaggio, l'unica cosa interessante del film.

      Elimina
    2. Sì, quello. Effettivamente era bruttino, però qualche uccisione - tipo quella della Smart, quando si strappa la mandibola da sola - mi è rimasta. Poi Aja mi piace sempre, da Alta tensione in poi. :P

      Elimina
    3. Alta tensione molto divertente, concordo.
      Poi, secondo me, si è un pò perso via.

      Elimina
  3. L' ho recuperato ieri pomeriggio e devo ammettere che non mi è dispiaciuto.
    Intendiamoci, nel film non succede granché e la parte ambientata nel passato è largamente superiore a quella del presente, forse a causa dei due fratelli protagonisti che sembravano due imbalsamati.
    Però mi ha avvinto quindi parere positivo.😀

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me, invece, ha avvinto poco e niente. Capita, con il Cinema. ;)

      Elimina
  4. immaginavo che questa robetta horror inspiegabilmente esaltata da altre parti ti sarebbe piaciuta e invece no...
    ormai non sei più il ford di una volta nemmeno nel pessimo gusto dei film dell'orrore ahah XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece ricordavo che tu fossi tra i suoi sostenitori. Evidentemente anche tu non sei più il Cannibale di una volta! ;)

      Elimina
  5. A me invece è piaciucchiato, sempre in bilico tra horror e thriller psicologico...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Thriller psicologico questa robetta mi pare un pò esagerato! ;)

      Elimina
  6. Ovviamente per nulla d'accordo. Tutto quel che di brutto ci trovi tu per me è volutamente presente. Oculus non è un film che vuole far paura (anche se ci prova, inutile dire il contrario, con qualche bu) ma un film che vuole riflettere su una tematica a quanto pare cara al regista. I cliché sono messi lì per essere ribaltati (scena delle videocamere, scena della mela), poi sta al gusto di ognuno accettare o meno questo genere di operazione che, capisco benissimo, può tranquillamente non piacere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non saprei: a me, più che una cosa ricercata, è parso il classico horrorino da estate e nulla più.

      Elimina
  7. Non sono per niente d'accordo, mi oppongo!
    A me è piaciuto molto, soprattutto il continuo sbalzo temporale tra passato e presente che man mano si fondono assieme. Buono anche il finale.
    Poi vabbe niente di cui strapparsi i capelli ma qualche idea c'è. ..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le idee possono anche esserci, ma il resto non è che sia uscito proprio un granchè, Fratello! Non mi starai mica perdendo colpi!? ;)

      Elimina
    2. Ahahahah no no sto bene!!

      Elimina
    3. Bene, anche perchè non voglio che mi fai preoccupare! ;)

      Elimina
  8. condivido in pieno con Frank Romantico, ma come si dice sempre de gustibus xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente questo film ha avuto recensioni più che positive che mi lasciano clamorosamente perplesso! ;)

      Elimina
  9. Me ne hanno parlato in molti, lo salto volentieri!

    RispondiElimina
  10. a me è piaciuto anche se ritengo sia un passo indietro rispetto al tostissimo Absentia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io continuo a non capire come faccia ad essere piaciuto così tanto, in giro. Mi è parso davvero poca roba!

      Elimina
  11. LA NOIA.l'abbiamo mollato a metà-due terzi, ed è una cosa che facciamo MOLTO raramente. Ma era davvero un mattone inguardabile! Anche a me Mirrors era piaciuto, e anche Conjuring, ma questo proprio no!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui da noi non si molla mai un film, al massimo ci si abbandona al sonno. ;)
      Comunque questo, per me, è roba da poco come Mirrors, mentre Conjuring funzionava alla grande!

      Elimina
  12. Noi davvero poche volte decidiamo proprio di spegnere(diciamo il 2%),dìamo sempre la possibilità di recuperarsi al film,ma con questo e Under the skin non ce l'abbiamo proprio fatta XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In confronto ad Under the skin, questo è un filmone! :)

      Elimina