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martedì 4 febbraio 2014

I segreti di Osage County

Regia: John Wells
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 121'




La trama (con parole mie): alla scomparsa del patriarca Beverly, sposato da una vita con l'arcigna Violet, le tre figlie della coppia e l'intera famiglia Weston si stringono attorno alla donna, cui è stato da poco diagnosticato il cancro.
La scoperta del destino di Beverly ed i giorni che seguiranno porteranno i membri del disfunzionale focolare domestico a confrontarsi gli uni con gli altri rivelando segreti celati da pochi mesi o da decenni: gli scontri che ne conseguiranno permetteranno alle verità taciute di venire a galla e di permettere a Barbara, Ivy e Karen di trovare la forza necessaria ad iniziare il resto delle loro vite.






Come ogni anno, nel periodo che intercorre tra Globes e Oscar cerco sempre di recuperare il maggior numero di pellicole candidate per le categorie principali possibile, in modo da poter avere un quadro più generale di quello che potrei sperare e che, puntualmente, finisce per tradursi in un'attesa disillusa.
I segreti di Osage County - scontato adattamento dell'originale August: Osage County - è giunto al Saloon spinto principalmente delle ottime recensioni riferite al cast, dall'atmosfera da provincia USA profonda - di recente riscoperta grazie all'ottimo Nebraska - e dalla sceneggiatura firmata da Tracy Letts, già autore dello script di uno dei supercult fordiani di queste ultime stagioni, Killer Joe.
Non che nutrissi particolari aspettative in merito, o che pensassi di trovarmi di fronte al film dell'anno - a questo pare avere già pensato Scorsese con lo strepitoso The wolf of Wall Street -, eppure devo ammettere di essere rimasto piuttosto freddo rispetto a questa visione: certo, l'ensemble di attori è strepitosa - nonostante la tanto celebrata Meryl Streep mi sia parsa più gigioneggiante che altro -, da una sorprendente Julia Roberts agli ottimi Chris Cooper e Benedict Cumberbatch, la cornice affascinante per chi, come il sottoscritto, subisce il fascino della Frontiera, sia essa geografica o di concetto, i temi trattati sono profondi - la famiglia come nucleo ribollente del nostro universo di emozioni, siano esse positive oppure no -, la regia pulita, ma qualcosa, in fondo, non mi ha convinto del tutto.
Per prima cosa, l'alone di seriosità che aleggia - e pesa - sulla sceneggiatura, e che pare concentrarsi sul solo dramma lasciando uno spazio fin troppo esiguo alla leggerezza - ed in questo senso, perde molti punti rispetto al già citato Nebraska -, dunque un ritmo certamente non serrato - neppure nei momenti migliori dei botta e risposta tra i protagonisti - pronto a rendere le due ore piene di visione una cavalcata da non affrontare certo a cuor leggero: il risultato è un film "wannabe" dal potenziale inespresso, discreto nel suo insieme - tecnica ed emozione -, in grado di regalare un paio di passaggi decisamente interessanti - il confronto a tavola tra la Streep e la Roberts, Chris Cooper pronto a difendere il figlio in un moto d'orgoglio rispetto alla decisamente più energica consorte - ma per nulla in grado di regalare al pubblico i brividi di pellicole simili come il bellissimo La fortuna di Cookie firmato dal Maestro Altman.
Certo, i titoli che toccano il tema della Famiglia eserciteranno sempre un discreto fascino, sul sottoscritto, specialmente quando al loro servizio sarà possibile trovare attori ed autori in grado di fare la differenza, ma nonostante le premesse mi verrebbe quasi da pensare che I segreti di Osage County sia simile ad una squadra con grandi individualità incapace di esprimere una realtà d'insieme, allo stesso modo del nucleo familiare che porta in scena: e se, a volte, questa particolarità finisce per fare la fortuna di un'opera, in questo caso rende il lavoro di John Wells soltanto un buon prodotto artigianale destinato a non fare breccia e lasciare un segno davvero profondo nell'audience una volta uscita dalla sala.
Resta comunque un film più che godibile narrato con piglio decisamente teatrale - la predilezione di Letts per questo tipo di struttura è evidente, ed anche in questo caso è ben coadiuvato dal regista - interpretato alla grande da tutti i suoi protagonisti - continuo comunque a pensare che la Streep sia stata fin troppo sopravvalutata, e spero ardentemente con non si porti a casa la statuetta come migliore attrice - ed in grado di affrontare problematiche che qualunque tipo di spettatore, appassionato o no di Cinema, saprà riconoscere.
Rispetto a quella che è la realtà della settima arte italiana, poi, direi che è già un lusso anche solo questa amara provincia USA.



MrFord



"Lay down, Sally, and rest you in my arms.
Don't you think you want someone to talk to?
Lay down, Sally, no need to leave so soon.
I've been trying all night long just to talk to you."

Eric Clapton - "Lay down Sally" -





12 commenti:

  1. Non un brutto film, ma quelli belli sono diversi.
    Brava la Roberts, e su Meryl Strep la pensiamo allo stesso modo. Io ne parlerò domani.

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    1. Concordo in pieno. Film e Streep. Aspetto di leggere la tua, allora. :)

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  2. anche questo è in lista mi aspettavo il solito duello rusticano parenti serpenti, non un genere che mi garba particolarmente e mi sa che ci ho visto giusto...

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    1. In realtà è un buon prodotto, ma nello stesso genere Nebraska vince nettamente il confronto.

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  3. quando ho visto il trailer ho pensato che fosse in ritardo di trent'anni. fa molto anni Ottanta, manca solo Sally Field...

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    1. Hai ragione, è molto eighties nello spirito. Niente male questa su Sally Field! ;)

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  4. Per me è bellissimo, uno dei migliori dell'anno. La Streep si supera, poi le atmosfere e l'America rurale dirette con attenzione e serietà. I segreti e le sottotrame, Violet che è un personaggio diabolico uscito da un dramma di Ibsen.
    Mi è piaciuto troppo. Poi la fine ognuno se la immagina come vuole. Ne parlerò anch'io a breve.

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    1. Non è un brutto film, anzi.
      Ma un qualsiasi Altman o Nebraska lo bastonano parecchio.

      Senza contare che in questo inizio anno il grande, grande film è stato uno ed uno solo.

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  5. a me invece è piaciuto parecchio, non l'ho trovato per niente freddo e mi ha pure divertito un sacco.
    la scena in cui julia roberts grida "eat the fish, bitch" mi ha fatto ridere per 10 minuti.

    eat the fish, ford! :D

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    1. Sono molto contento: forse ci sono dei segnali di ripresa nella nostra rivalità! ;)

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  6. Visto ieri sera, mi è piaciuto molto, soprattutto per le grandissime interpretazioni della Streep e della Roberts ma anche per quel dolceamaro (amarissimo!!!) susseguirsi di risate e momenti di puro ribrezzo verso la natura umana.

    Spero di riuscire a parlarne entro la fine della settimana!

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    1. La Roberts, per me, di molto superiore alla Streep, che ho trovato un pò troppo gigioneggiante.
      Per il resto, film realizzato molto bene che, però, a mio parere non arriva al cuore.

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