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giovedì 21 marzo 2013

Jack all'inferno

Autore: John Leake
Origine: USA
Editore: Mondadori
Anno: 2008
 



La trama (con parole mie): la storia di Jack Unterweger è davvero singolare. Nel 1974, a ventiquattro anni, il giovane delinquente austriaco viene arrestato e condannato all'ergastolo per aver tolto la vita ad una ragazza con la complicità della sua fidanzata. In carcere, frequentato un corso di scrittura creativa, termina il lavoro parzialmente autobiografico intitolato "Purgatorio", che diviene un caso letterario in tutto il Paese, scuotendo nel profondo l'elite culturale e politica viennese che, convinta della redenzione di quello che ormai è considerato un artista, preme i tasti giusti affinchè lo stesso Jack venga scarcerato dopo quindici anni di detenzione, nel 1990.
Tornato in libertà e divenuto una star, Unterweger resiste qualche mese, dunque ricomincia ad uccidere: undici prostitute tra l'Austria, Praga e Los Angeles vengono strangolate secondo una tecnica che l'uomo pareva aver affinato negli anni trascorsi dal suo primo omicidio. 
Le prove non si trovano, i sospetti crescono, fino a quando le autorità decidono di incriminarlo: inizia così la battaglia legale più incredibile della storia austriaca, alla ricerca di una condanna per quello che era considerato un riabilitato pupillo della società.




L'interesse risvegliatosi nel corso dell'ultimo anno di letture nel sottoscritto e legato alla figura del serial killer è stato prodigo di sorprese e scoperte: una di esse, avvenuta tra le pagine di Serial killer - Storie di ossessione omicida di Lucarelli e Picozzi ed approfondita grazie ad un regalo assolutamente perfetto di Julez per il mio ultimo compleanno è stata senza ombra di dubbio Jack Unterweger, omicida seriale che fino a pochi mesi fa non conoscevo per nulla e che al contrario, a suo modo, ha cambiato la storia di una nazione che ha ben poco a che spartire con la criminalità come l'Austria.
Quest'uomo dall'aspetto di eterno Peter Pan, eccentrico e stravagante nel vestire, in grado di ricordare un ragazzino per impulsività e statura fisica riuscì, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, a tenere in scacco l'opinione pubblica ed i rappresentanti della Legge per tutti i due anni in cui fu un uomo libero e per i due che impegnarono poliziotti e magistrati a costruire un impianto d'accusa abbastanza solido per incriminarlo e riportarlo in prigione.
Ma cominciamo dall'inizio: Jack Unterweger, fin da ragazzo, manifesta una certa quale passione per il sadismo da esercizio di potere, che diviene un prolungamento del suo naturale magnetismo ed il fascino che irradia rispetto alle rappresentanti del gentil sesso e non solo.
E' anche un piccolo delinquente, Jack, che vorrebbe le luci della ribalta e la bella vita ed invece finisce soltanto per commettere piccoli furti e cercare di sfruttare le sue donne come un pappone qualsiasi: questo fino a quando una notte, con la complicità della fidanzata, non uccide una ragazza scoprendo, di fatto, quello che sarà non solo il suo piacere più oscuro ed irresistibile, ma anche - tristemente - il suo talento maggiore, anche rispetto alla scrittura.
Perchè Jack viene messo dentro e giudicato colpevole, pena l'ergastolo. Ma non si arrende.
Studia, si ingegna, da voce ad un'autobiografia - o preseunta tale - che diviene un vero e proprio caso letterario e gli apre la strada del successo e dei salotti che contano, dei teatri e delle grandi occasioni mondane alle quali partecipa sotto scorta recitando sempre e comunque la parte del redento perseguitato dagli errori di gioventù.
Intanto il tempo passa, Jack muove i suoi fili, seduce donne ed attira l'attenzione dei politici che contano, e nel 1990, giunto ai quaranta, viene scarcerato con il beneplacito dell'elite intellettuale viennese ed accolto come la nuova voce artistica austriaca, il criminale redento, il Bunker della MittelEuropa pronto a raccontare i drammi della sua infanzia e giovinezza, talento teatrale e forse anche cinematografico - le sue piece sono rappresentate in tutte le città del Paese, si moltiplicano reading ed apparizioni televisive, il film tratto da Purgatorio partecipa addirittura alla Berlinale -: nessuno si avvede, almeno al principio, che pochi mesi dopo il ritorno sulle scene di Unterweger alcune prostitute cominciano a scomparire per essere ritrovate morte a seguito di particolari strangolamenti avvenuti grazie ad ingegnosi nodi costruiti a partire dall'intimo delle stesse ragazze. Addirittura Jack è chiamato in causa per scrivere degli omicidi per conto di alcune importanti testate giornalistiche e spedito negli States, per studiare il metodo di una delle più grandi forze di polizia del mondo.
Jack è raggiante, perchè suo padre - che non ha mai conosciuto - era un marine degli Stati Uniti impegnato in  Europa durante la Seconda Guerra Mondiale e perchè gli States sono la terra delle grandi opportunità che hanno fatto la fortuna di un altro noto austriaco, Arnold Schwarzenegger.
Peccato che, oltre a fare il turista ed il giornalista, Unterweger decida di aggiungere altre tre vittime alla sua lista. Tre prostitute di Los Angeles i cui omicidi vengono immediatamente messi in relazione dagli esperti a stelle e strisce ma che cadono nel dimenticatoio non appena lo scrittore assassino fa ritorno in Austria.
Ma è soltanto un appuntamento rimandato: perchè con la tensione a crescere insieme al numero delle vittime i sospetti degli investigatori aumentano, e Jack, messo alle strette, è costretto a fuggire una volta ancora negli USA fino alla sua cattura, avvenuta a Miami nel 1992 e divenuta l'inizio di quello che è stato senza ombra di dubbio il processo più clamoroso della storia austriaca.
Ma tutto questo è cronaca, nonchè indagine accurata sviluppata con piglio giornalistico da John Leake nel corso delle oltre trecento pagine di questo interessantissimo volume.
Quello che sconvolge davvero è il ritratto di quello che esiste dietro il personaggio Unterweger e la sua singolare vicenda legale, ferita in una società apparentemente senza macchia che è riuscita a riportare alla mente del sottoscritto la storia di un altro omicida seriale, Fritz Haarmann, che funestò con i suoi delitti la Germania tra le due guerre mondiali.
Per quanto diversi nell'approccio e nei territori "di caccia", nel gusto e nel modo di porsi, questi due assassini hanno rappresentato un fallimento delle rispettive società, una cicatrice ben visibile ed un monito probabilmente eterno: ma se Haarmann - lasciato libero di agire perchè informatore della polizia - era chiaramente figlio di un disagio anche sociale che segnò la profonda crisi tedesca prima dell'avvento dell'era nazista, Unterweger fu in grado di sfruttare il suo indubbio fascino per piegare un'intera nazione alle sue regole, manifestando stupore ed irritazione di fronte ad accuse che lui per primo ben sapeva essere reali e fondate.
La cosa che colpisce maggiormente, pensando a predatori come Unterweger, è la loro quasi infantile volontà di cercare la sfida ed il confronto tanto quanto la fuga e la bugia per coprire il "peccato": non a caso il clamoroso successo del suo "Purgatorio" non prevedeva per l'autore un passaggio all'inferno.
Jack Unterweger sarebbe stato più forte di ogni incriminazione, di ogni poliziotto, di ogni persona che non avrebbe ceduto al suo fascino, di ogni donna finita nel suo letto. Almeno nella sua mente.
Il suo caso è senza dubbio uno dei più interessanti che il mondo degli assassini seriali abbia mai portato alla luce, e nel corso della lettura di questa indagine in più di un'occasione si finisce per essere in bilico tra il profondo astio per una figura spietata, bieca, sfruttatrice, vigliacca ed una sorta di compassione per quest'ometto apparentemente innocuo completamente dominato da pulsioni che si illudeva di poter controllare dominando a sua volta le vittime che ne incrociavano il cammino.
E la sua storia lascia indietro più interrogativi che certezze, legati alla società - austriaca, ma direi occidentale - e a come possa essere stato in grado questo predatore di esercitare un'attrazione così irresistibile negli uomini che gli hanno dato la caccia sacrificando fintanto le loro vite private e nelle donne che avrebbero e hanno consacrato sentimenti ed esistenze per lui anche di fronte all'evidenza dei fatti.
Lati oscuri chiamano lati oscuri.
Jack difficilmente arriverà "a riveder le stelle". Ma non sarà il solo.
Ed è più immediato pensare che i suoi prossimi scritti giungano, come quelli di un suo antesignano, da un altro posto.
From Hell.


MrFord


"And it's humbling
this pain you feel inside
and it's stuttering
these words that I must try."
A perfect circle - "Choke" - 


4 commenti:

  1. Contenta che ti sia piaciuto. Ora non mi resta che leggerlo anch'io e cercare di capire questo suo super carisma animale che pare impossibile vedendo le foto in cui sembra il sosia di Topo Gigio...
    Ma cosa mi dici mai!!!

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    1. Effettivamente guardando le foto pare proprio strano che un ometto del genere esercitasse tutto quel fascino: eppure è stato così.
      Sono curioso di sapere la tua opinione sul libro!

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  2. Da appassionata del genere non posso che leggerlo. Me lo appunto.
    Sono da sempre affascinata dalla psiche dei criminali e da quel lato oscuro che non riescono a controllare.
    Appena finisco il periodo di interesse per le autobiografie, lo leggerò! Thanks!

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    1. Rossana, sicuramente è una lettura molto interessante, come quella dedicata alla vicenda di Haarmann, secondo me associabile ad Unterweger per certi versi.

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