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venerdì 19 ottobre 2012

Intervista ad Antonio Prisco e Lia Zeta

La trama (con parole mie): in occasione del post dedicato a Icontroversy, come di consueto al Saloon ospito per un'intervista a sfondo alcoolico - e cinematografico, ovviamente - il regista e la protagonista del corto, Antonio Prisco e Lia Zeta.
Scopriremo quali sono i loro drinks preferiti, le motivazioni che li hanno spinti a realizzare questo lavoro, qualcosa della loro vita quotidiana ed un paio di titoli da portarsi, in caso di emergenza, su un'isola deserta, giusto per non rimanere senza visioni da accompagnare, ovviamente, ad una cassa di qualche robusto distillato.



MrJamesFord Ciao Antonio, e per prima cosa benvenuto al Saloon: di solito chi viene intervistato da queste parti rompe il ghiaccio rispondendo ad un quesito di genere alcolico, in rispetto del regime di ubriachezza che si cerca di tenere lungo la Frontiera. Dunque tu bevi? Quali sono i tuoi drinks preferiti, e a quali associ una certa situazione, o anche, perchè no, processo creativo?
 
Antonio Prisco Grazie per l'invito mr. Ford! Quando giro non amo bere perché sono un iperattivo e ho bisogno della massima luciditá nell'intero processo creativo. Poi quando mi rilasso e sono in compagnia mi lascio andare a qualche Jack&Coca. Passami un drink dai...

JF Rotto il ghiaccio e fatto il primo giro, passiamo alle domande istituzionali: chi sei, cosa fai nella vita di tutti i giorni e che strada hai seguito per giungere a Icontroversy.

AP Sono un graphic designer, nello specifico per la moda. Ho sempre avuto una passione smodata per il cinema e la fotografia per cui il passo è stato abbastanza naturale. Icontroversy é nato per caso ed é stato girato interamente con un iphone. Non amo i mezzi "impegnativi" faccio grafica e riprese anche per il mio lavoro di tutti i giorni, l'anno scorso ho lavorato per un brand di moda abbastanza famoso scattando foto in Sicilia con Iphone. Ne è uscita fuori un'intera serie di capi stampati. Divertente, veloce ed estemporaneo.

JF Considerato che stiamo parlando del tuo lavoro, sarebbe interessante che lo mettessi in qualche modo a nudo, rivelandoci qualcosa del backstage, un aneddoto divertente o curioso, un punto d'origine o di difficoltà che ti ha fatto compiere il passo decisivo per realizzarlo.

AP Beh, ti dico subito che girarlo è stato abbastanza facile. Sará difficile non avere una scomunica per via del tema trattato e per il mio punto di vista. Mi interessava, però essere sincero e schietto per cui la modalitá
narrativa rispecchia tutto me stesso. E ne sono felice. Ciò che mi ha spinto a girarlo é stato semplicemente guardare cosa sta accadendo attorno a me in questo particolare momento storico. Tutti sono incazzati perché non riescono a portare il pane a casa. Questa grossa difficoltá scatena una rabbia nei confronti dell'outsider, dello straniero, del diverso in generale, inaudita. Il problema é che se la prendono col più debole ma é la nostra classe politica ad essere responsabile delle cause come degli effetti di questo malessere. Non le minoranze. È un discorso sociale e politico che porto avanti con Icontroversy. Prendo l'omofobia solo come pretesto ma mi rivolgo all'omofobo come allo xenofobo. A tutti coloro che discriminano le minoranze.

JF Questa è una domanda che trovo sempre interessante fare: come regista, hai una parte preferita del lavoro? E una che non sopporti? Sezionaci un pò l'approccio dell'Antonio Prisco dietro la macchina da
presa.

AP Mi piace moltissimo sia la fase di concept del progetto che la realizzazione vera e propria. Mi annoia la fase di montaggio ma so che è anche la parte più importante perché é il momento in cui le mie idee devono essere tradotte per chi guarderá il film. Durante l'editing spendo giornate e nottate in full immersion davanti al Mac a tagliare e montare e ritagliare e rimontare mille volte la stessa sequenza fin quando non capisco che è perfetta. Sono estremamente "dettaglista" e pretendo moltissimo da me stesso. Nelle riprese invece sono meno dittatoriale. C'é un'atmosfera sempre molto divertente e tante idee nascono proprio nel making of.
Lo stesso Icontroversy non è nato come shortmovie ma come una serie di scatti per una mostra sul tema delle discriminazioni che stavo facendo a Lia Zeta, la bellissima transgender che vedi nel film. Mentre scattavo ho cominciato a riprendere delle scene e nel giro di 3 ore avevo tutto il materiale del film.

JF Dato che parliamo di questo, come ti sei occupato di Icontroversy? Quanto tempo hai dedicato alla preparazione e quanto alla ripresa e al montaggio veri e propri? Da dove è nata l'idea originale? Cosa ti ha mosso in questa direzione?

AP L'idea è nata prima dell'estate, volevo farne una mostra fotografica, come ti ho detto. Quando alla fine ho editato e selezionato tutti gli scatti, ho capito che non avevo detto tutto. È come se mi mancasse qualcosa per essere più vero, più duro... Anche più scomodo. Poi in una notte ho girato per caso delle scene e mi sono accorto di avere tra le mani moltissimo materiale. C'è da dire anche che quando sono con Lia, che é una persona estremamente geniale e brillante, parliamo moltissimo e vengono fuori sempre idee per progetti nuovi, sogni da realizzare. Icontroversy era uno di questi. Lia Zeta è stata da sempre la mia musa.

JF Ed ora, un ultimo giro di bevute che è un'altra consuetudine delle interviste di White Russian: tieni conto di naufragare su un'isola deserta solo con la tua brava e fedele cassa di rum. Hai la possibilità, però, di scegliere due film italiani e due che siano affini alle idee espresse dal tuo lavoro. Quali titoli scegli?

AP Nella cassa ci metterei volentieri del Jack Daniel's. Cazzo, due film sono troppo pochi, Ford! Comunque se mi metti alle strette Sceglierei Matrimonio all'italiana di Vittorio De Sica e L'Imbalsamatore di Garrone.
Due film che mi hanno ispirato molto sono stati indubbiamente People VS Larry Flynt di Milos Forman e La Mala Educaciòn di Almodovar.
Grazie di tutto Ford e a presto.

JF  Grazie a te!




MrJamesFord Lia, benvenuta anche tu al Saloon: abbiamo scoperto che il buon Antonio si dedica molto volentieri al Jack&Coca, quindi ora tocca a te la domanda alcoolica: quali sono le tue preferenze in merito?

Lia Zeta Gradirei uno Shanghai Surprise, grazie! Frizzante, colorato e meno alcolico cosi gli uomini che incontro al Saloon rimangono lucidi 
e non sono costretti a nascondersi dietro una sbronza. Non amo le sovrastrutture, si intende.   


JF Prima che sopraggiunga la sbronza, direi di passare alle domande più "istituzionali": chi sei, cosa fai nella vita di tutti i giorni ed in che modo il tuo cammino si è incrociato con quello di Antonio.

LZ Nella vita faccio molte cose, mi autodefinisco una freelance e possiedo anche una sorta di ospedale dove tutti i clienti vengono a curarsi, anche se, alla fine della fiera, finisco per sembrare io la squinternata agli occhi degli altri.  E' un gioco di ruoli e se i malati lo preferiscono, li accontento, così si sentono piu felici.
ll mio incontro con Antonio è stato un po come una gestazione tra divinità, sai quando incontri per la prima volta l'amore della tua vita? 
Abbiamo deciso di partorire su Marte la nostra amicizia e colonizzarla con la giusta dose di rispetto, amore, e fratellanza. Antonio è la mia parte maschile, che non annullerei mai dal mio cuore. 

JF Dato che, spesso, il rapporto tra regista ed attori è molto stratificato e complesso - e non importa che si tratti di un corto o un lungometraggio - sarei curioso di scoprire come hanno funzionato le cose tra voi nel corso della realizzazione di Icontroversy, senza contare, ovviamente, qualche retroscena curioso dal "backstage".

LZ Icontroversy nasce dai sentimenti e come nei veri sentimenti ci vogliono i giusti ingredienti, stimoli, genialità e passione. 
E' tutto un gioco di perversioni sane, amplificato dalla nostra mai scontata "confezione" di umorismo.
al nostro Paese affinchè le cose possano evolversi?
 
JF La tematica affrontata dal lavoro di Antonio è decisamente importante, ma ancora figura maggiormente come "scomoda": cosa manca al nostro Paese affinchè le cose possano evolversi?

LZ Al nostro paese questo manca, una "confezione" di registi. I veri politici dovrebbero essere i registi per convertire un popolo di commedianti in attori veri.

JF Chiudiamo con la consueta domanda a sfondo cinematografico: dovessi scegliere due titoli italiani da "salvare" ed altrettanti che possano ricordarti il background di Icontroversy, quali sceglieresti?

LZ Sono letteralmente pazza per Vittorio De Sica e la Wertmuller. Tutti i loro film sono delle perle.
Icontroversy, è un melting pot! Mettici qualche living dead di Romero remixato con Bernardette.
 
JF Grazie anche a te, Lia! E salute!

2 commenti:

  1. Letta anche l'intervista. Qualche pizzico di curiositá è stato soddisfatto ma dalle parole del regista sono emersi altri dubbi....accidenti, sono incastrata: adesso lo devo vedere a tutti i costi.

    Sia come sia, dal mio punto di osservazione, Fratello, hai fatto un ottimo lavoro.

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    1. Muchas gracias, Sorella!
      Mi piace sempre parecchio dare spazio a ragazzi che vogliono cominciare a farsi strada in un mondo per nulla facile.
      Anzi, potendo mi piacerebbe che fosse un appuntamento fisso!

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