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domenica 16 ottobre 2011

South Park - Il film

Regia: Trey Parker
Origine: Usa
Anno: 1999
Durata: 81'



La trama (con parole mie): nella ridente cittadina di South Park è arrivato il nuovo successo cinematografico di Terrance e Philip, Culi di fuoco, emblema della comicità tendenzialmente dissacrante e volgare tipicamente canadese. 
Kenny, Cartman, Stan e Kyle sono subito in prima fila, e l'influenza del film sul loro già scurrile linguaggio è devastante.
In breve, tutta la scuola si tramuta in un gigantesco calderone di scaricatori di porto suscitando l'ira delle mamme, che in men che non si dica decidono di formare un comitato in opposizione agli usi e costumi dei loro vicini del Nord pronto a sfociare in un vero e proprio conflitto: all'Inferno, nel frattempo, gli amanti Satana e Saddam Hussein non vedono l'ora che si realizzi la profezia legata alla morte di Terrance e Philip, che significherebbe il loro ritorno sulla Terra in veste di dominatori assoluti.



A volte si incontrano dei veri e propri fenomeni di massa in grado di travolgere come colpi di fulmine senza neppure passare dal via, mentre altre, a fronte degli stessi fenomeni, ci si ritrova a provare una sorta di pacifica indifferenza che, forse ma solo forse, quasi porta a chiedersi come possa essere possibile che tutti ma proprio tutti siano impazziti per questa o quella cosa che a voi neppure tocca di striscio.
Uno di questi fenomeni è senza dubbio South Park, serie a suo modo rivoluzionaria, irriverente e a tratti geniale che a partire dagli ultimi anni dello scorso millennio ha imperversato ponendosi come vera e propria alternativa all'ormai consolidatissima I Simpson: ricordo quanto, tra il liceo e l'università, l'aura quasi mitica di South Park avesse raggiunto livelli clamorosi, tanto che da qualche parte devo ancora avere un portachiavi di Kenny sfoggiato appositamente per fare colpo sulle fanciulle di turno assidue spettatrici degli episodi.
In realtà, questa serie ormai divenuta di culto non mi ha mai, ma proprio mai conquistato davvero.
Proprio io, da tamarro pane e salame quale sono, ho sempre trovato l'ironia dissacrante e volutamente estrema della creatura di Trey Parker posticcia e tendenzialmente irritante, tanto da cancellare spesso e volentieri le idee davvero ottime alla base di episodi e, in questo caso, lungometraggio.
Tematiche legate al confronto Usa/Canada, l'influenza dei mezzi di comunicazione sui giovani, l'idea e l'utilizzo della guerra, la pena di morte o il geniale spunto "religioso" sfruttato grazie alla coppia Satana/Saddam, potenzialmente dirompenti sulla carta, sconfinano spesso e volentieri nel grottesco perdendo molto del loro potenziale, e lo stesso utilizzo della volgarità gratuita - che, se usata con la dovuta misura, risulta non solo acuta, ma anche irresistibilmente divertente - appare portato così all'estremo da sminuire se stesso, un pò come se, conscio di stare al volante di una vettura di formula uno, decidessi di darci dentro così tanto da fondere il motore, giusto per far vedere al pubblico che sono un tipo che va forte.
Peccato davvero, perchè il buon Parker forte ci andrebbe anche, ma, in qualche modo, pare avere la stessa capacità di controllarsi dei suoi piccoli, terribili protagonisti, dal sempre morto Kenny allo sproloquiatore Cartman passando per i più timidi Stan e Kyle.
Certo, occorre anche ammettere che alcune parti sono decisamente azzeccate nella loro totale assenza di mezze misure - la trovata del clitoride, per quanto liceale possa suonare, mi ha fatto sbellicare -, eppure il risultato pare sempre lo stesso: quella che ci si trova di fronte è una copia apparentemente sfrontata ma mai altrettanto efficace rispetto ai sempre inarrivabili - e già citati - Simpson, ancora i numeri uno in materia di satira sociale animata, non fosse altro perchè, per un detrattore - o, più semplicemente, un puritano chiuso mentalmente come quelli più ferocemente criticati dallo stesso South Park - sarà clamorosamente più facile bollare un prodotto di questo genere come il tipico cartone animato traviabambini violento e scurrile rispetto alla famiglia più gialla della tv, che riesce a toccare gli stessi dolenti tasti portandosi anche a casa il consenso di chi la osteggia.


MrFord

"I'm goin' down to South Park
gonna have myself a time.
friendly faces everywhere
humble folks without temptation."
South Park Main Theme

20 commenti:

  1. non ho visto il film, ma i simpson sono di gran lunga migliori - parlo ovviamente degli episodi - anche a me southpark non ha attirato molto, cercherò comunque di vedere il film così tanto per curiosità :)

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  2. Stepharon, lo capisco. A suo modo lo è di certo.
    Solo che non l'ho proprio mai digerito.

    Arwen, concordo al massimo: i Simpson se lo mangiano a colazione. :)

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  3. south park non è una copia degli ormai innocui simpson, è l'evoluzione molto più coraggiosa e cattiva, quella che critica davvero il sistema america.
    i simpson hanno perso la loro carica da almeno 15 anni e ormai anziché una critica, sono diventati una celebrazione dell'american way of life.
    ma d'altra parte un disneyano conservatore non può apprezzare una serie che massacra tutti, ma soprattutto proprio i disneyani conservatori!

    tornatene quindi dal tuo kevin smith, ford. uno che copia, quello sì spudoratamente, proprio da south park :)

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  4. è più forte di me. leggo south park e provo fastidio.

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  5. Cannibale, I Simpson, anche ora, sono più cool di South Park, e di gran lunga.
    Senza contare che quando Kevin Smith ha iniziato a fare film gli autori di South Park ancora si spremevano i brufoli alle medie! ;)

    Ciku, posso capirti. E' quello che provo quando Cannibale fa le sue sparate assurde! Ahahahahahah!

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  6. ahahaha povero Cannibale,cmq il film non l'ho visto, South Park è fighissimo e mi piace parecchio, però al livello dei Simpson non ci arriverà mai, al massimo se la gioca con Futurama...
    chi non apprezza Kevin Smith è un interista di merdaaa!!

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  7. Lorant, le tue parole, come sempre, sono illuminate. :)
    A dire il vero, tra l'altro, il Cannibale è juventino!

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  8. se è Juventino è davvero cosa buona e giusta! risolleva la percentuale di rispetto che nutro nei suoi confronti! ;)

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  9. I Simpson sono geniali fino alla nona stagione, poi secondo me c'è stato un calo impressionante.

    Questo l'avevo visto in un periodo in cui South Park mi piaceva parecchio, ma la passione non era durata molto... ora nemmeno me lo ricordo.

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  10. Lorant, non mi sarai mica juventino anche tu! Suvvia! :)

    Ottimista, il calo dei Simpson ci sta tutto, ma rispetto a South Park restiamo comunque su un altro pianeta.

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  11. Ebbene si gobbo dalla testa ai piedi! spero solo che tu non sia rossonegro! :)

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  12. Eh no, stavolta, non te lo appoggio, Ford... Non tanto per il giudizio sul film, quanto per il confronto con i Simpsons. Premetto che ho sempre adorato (e adoro) Homer & co., ma con il passare degli anni i Simpsons si sono (giustamente?) adagiati e trasformati in macchiette. Dopo 22 stagioni è un calo fisiologico. Al contrario South Park è un crescendo: adotta stili narrativi differenti per raccontare storie, sì assurde e dissacranti, ma che toccano un fondo di verità quasi imbarazzante. Soprattutto nelle ultime stagioni, che ti recuperare... Oh, ma poi quella mail che mi dovevi mandare? ;)

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  13. Tommy boy, la mail è in ritardo, come sempre. Sai che mantengo certi standard, in questo senso! :)

    Detto questo, a South Park ho provato più volte a dare una possibilità, ma niente: non riesco proprio a farmelo piacere. Forse sono dissacrante io a dissacrare i dissacratori! ;)

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  14. Qui mi trovi pienamente d'accordo caro Ford, South Park mi è sempre piaciuto, non lo posso negare, però come dicevi tu la volgarità gratuita e così esagerata risulta controproducente secondo me.... Gli spunti sono geniali, però sono convinto che la satira debba essere più velata, più subdola sotto un certo punto di vista, come è sempre stato per i Simpson.

    Cito una frase detta da Francesco di Giacomo al concerto del Banco del mutuo soccorso a cui sono stato il mese scorso. Commentando una notizia di politica si è fermato lasciando una frase a metà, e dal pubblico uno ha urlato "Dillo!", e la risposta è stata questa:

    "Vedi, io potrei dirlo, e non me ne frega un cazzo di dirlo, ma voi sentireste e non ci pensereste, mentre la sottrazione fa sì che voi stessi ci pensiate e finiate la frase"

    Così dovrebbe essere la satira secondo me....

    Detto questo la frase cult del film è "Io non mi fido di una cosa che sanguina per 5 giorni e non muore". La prima volta che l'ho sentita quasi cado dal divano per il ridere.... ^_^

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  15. Lozirion, hai colto in pieno il senso della mia critica a South Park.
    Bella la citazione del Banco.
    E concordo anche su quella del film: una delle battute più divertenti insieme a quella sul clitoride. :)

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  16. Sono stata una delle liceali in fila per vedere il film al cinema, all'epoca.
    Mi ricordo di essermi sentita male dal ridere, e ancora oggi, a riguardarlo, ritengo alcune delle trovate semplicemente geniali (il grande clitoride, la canzone Uncle Fucker, il finale con Cartman che diventa una specie di Supersayan spara parolacce, la liaison tra Satana e Saddam...).
    Purtroppo, dopo il film la qualità della serie è precipitata fino a raggiungere livelli a dir poco imbarazzanti. O forse sono cresciuta io, chissà!

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  17. Bolla, io credo che l'umorismo e "l'aggressività" di South Park trovino la loro collocazione migliore proprio tra le visioni adolescenziali, quando non si ha ancora la misura per affrontare le cose con un certo equilibrio.
    Poi si cresce, e cose come questa si accantonano come tutte le opere "generazionali". :)

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  18. Per me South Park è la massima espressione critica su QUALUNQUE cosa, niente sa essere sagace, attento e irriverente come l'umorismo volgarissimo dell'accoppiata Parker/Stone. Il modo in cui toccano qualsiasi argomento, dalla politica alla società, è incredibile per la profondità che riescono a raggiungere pur usando scoregge e bestemmie. Non trovo, davvero, non trovo rivali da nessuna parte.

    Altro che i Simpson, che sicuramente hanno avuto un bel peso nelle prime stagioni ma che si sono progressivamente trasformati in una normalissima sit-com, o giù di lì, e che proprio per questo non seguo più da anni.

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  19. Simone, io ci ho anche provato a trovare quello che tu o Cannibale ci trovate, ma nulla.
    Continuo a pensare che le idee decisamente ottime dei suoi autori siano svilite in qualche modo dal contorno. Una specie di "troppo stroppia".

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