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mercoledì 29 dicembre 2010

Precious

Ammetto, onestamente, di essere spiazzato.
Mi pare quasi che due lati di me stiano combattendo per prendere il sopravvento in queste righe, e trasformare il post in un estremo o nell'altro: da una parte trovo indegni titoli di testa, buchi nella sceneggiatura - scritta davvero con troppa faciloneria -, colpi bassi e tutto il peggio del Cinema americano finto autoriale, dall'altra una storia che commuove senza far versare una lacrima, asciutta e tostissima, che parte da una piccola, sordida realtà di Harlem per trasmettere un messaggio pressochè universale.
Un film imprevedibile, dunque, questo Precious, capace di iniziare lentissimo ed inchiodare allo schermo in un crescendo finale da brividi, per un dialogo che è un confronto che sarebbe piaciuto a Cassavetes e richiama il miglior Montiel di Guida per riconoscere i tuoi santi, ed esplode nella denuncia di realtà troppo spesso taciute proprio perchè estremamente reali, e dunque poco vendibili nell'era del mercato dell'immagine.
Un film che, al contempo, cita a ripetizione Oprah e la cultura dell'ignoranza nella quale sguazzano potenti e prepotenti del mondo, la stessa che porta Precious a chiudersi in un armatura di grasso ed ignoranza per difendersi da una madre terribile e da un padre che non si aspetta altro - ppiù da esseri umani che non da spettatori - di sentire morto, senza che l'assenza dallo schermo dello stesso pesi.
Un'opera rappresentata alla perfezione dalla sua protagonista, enorme e delicata, speranzosa e sfortunata, fantasiosa e pratica, orribile e bellissima: che il regista sia un furbo, intelligente ruffiano è quasi palese, ma occorre ammettere che il lavoro svolto è assolutamente all'altezza dei premi più ambiti, e che se - appare legittimo il dubbio - la fase di scrittura fosse stata più articolata e coraggiosa ci saremmo trovati fra le mani e di fronte agli occhi una bomba di Cinema sociale degna dei migliori Loach e Dardenne.
Tutto per non parlare della performance di Mo'nique, assolutamente strepitosa, e di certo la miglior interpretazione femminile vista dal sottoscritto sul grande schermo quest'anno.
Peccato non aver saputo controllare ogni aspetto di questo sicuramente titanico progetto, che, se filtrato attraverso una sensibilità più equilibrata, sarebbe potuto diventare uno dei titoli in cima alla lista di questo duemiladieci, mentre ci si dovrà accontentare di vederlo vivacchiare soltanto a metà classifica, nonostante le potenzialità espresse e le sequenze più riuscite.
Del resto, non è mai facile trattare un tema scomodo, legato al contempo al sociale ed al sentimento, come non lo è andare a toccare - per citare Kate Winslet nella spassosa Extras - quelle corde capaci di garantire l'Oscar come l'Olocausto o il ritardo mentale: il rischio di caduta è amplificato, così come quello di dare l'impressione al pubblico - o peggio, alla critica - di ricorrere ai più biechi trabocchetti sentimentali per catturare consensi e buone recensioni.
Per quanto fossi predisposto ad una stroncatura in questo senso, ammetto che non è affatto il caso di Precious, ma al contempo non riesco a considerare la pellicola stessa abbastanza da una parte, o dall'altra, per ricevere una sonora serie di bottigliate o un plauso memorabile.
Resta la semplice storia di una grande donna - e non intendo in senso fisico -, nata e cresciuta nella violenza e capace di trasformare la stessa nell'amore per i propri figli.
Considerando che esistono persone capaci di violarli - e, purtroppo, non parlo soltanto di Cinema e del padre di Precious, ma, purtroppo, di cronaca, come direbbe Lucarelli -, direi che, senza dubbio, è molto meglio un film che possa scuotere dall'ignoranza che non un'ignoranza capace di gettare una coltre di silenzio su drammi che non andrebbero mai taciuti.
In questo senso, la dedica a tutte le "precious girls" appena prima dei titoli di coda non risulta neppure lontanamente retorica.
Sembra, piuttosto, semplicemente giusta.

MrFord

"Stronger than yesterday
now it's nothing but my way
my loneliness ain't killing me no more,
I am stronger."
Britney Spears - "Stronger" -

10 commenti:

  1. un film che ho in canna da vedere... un recensione molto obiettiva che aumenta il mio interesse. grazie mrford, ciao :)

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  2. Grazie a te, Roby!
    Effettivamente, ho cercato di mantenermi il più obiettivo possibile perchè il film è in grado di provocare nello spettatore emozioni assolutamente contrastanti.

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  3. sono d'accordo con la tua recensione
    non so nemmeno io se questo film l'ho apprezzato del tutto. è molto coinvolgente, però come dici rimane al bivio tra bottigliate e applausi :)

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  4. Pensa, Cannibale, che con i titoli di testa avevo già preparato la bottiglia, invece mi ha inchiodato comunque fino alla fine, e il confronto fra Precious, la madre e l'assistente sociale sul finale è da applausi, non c'è che dire. Furbetto a mille, ma furbetto che regge.

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  5. Ottima recensione che condivido in toto.

    Certo l'atteggiamento di partenza è, come sempre, molto differente, te con una bottiglia in mano (non solo metaforicamente...), io con un fiore, ma poi le impressioni finali son le medesime.

    Un saluto.

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  6. Dae, ormai si sa che siamo come i Repo men, io e te! ;)
    Detto questo, condivido anche io la tua, anche se forse sarei stato meno alto con il voto!

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  7. A parte il fatto che i miei voti sono SEMPRE più alti di quelli degli altri (perchè considero il 10 un voto possibile come un altro, di conseguenza gli 8 son molto probabili), dicevo, a parte questo, rispondo:

    In realtà, forse in recensione non mi sono ben spiegato, il voto non è dato al film in sè per sè, ma alla potenza e la forza che, a prescindere, ne scaturisce.

    Il voto puramente cinematografico sarebbe un 7.

    Insomma, te saresti Whitaker?

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  8. Direi che tra noi, Whitaker toccherebbe certamente a me.
    Solo sono meno bolso e un pò più in forma! ;)

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  9. Io ho visto questo film ieri sera.
    Non voglio fare commenti per la regia, perché non è il genere di film che mi metto a guardare, perché sono un po' noiosi...
    Studiando psicologia, mi sono soffermato a vederlo (anche perché mia moglie lo stava guardando) e devo dire che mi è piaciuto molto.
    Ripeto, per quanto riguarda la fotografia, scenografia ecc, no comment, però per quanto riguarda la storia, quei vuoti della protagonista che pensava di essere una fotomodella, che si perdeva nei suoi pensieri, c'è molto materiale da analizzare, sono stato davvero contento di averlo visto.

    Questo è il mio commento nel mio blog (è in spagnolo, spero possiate capirlo)
    http://ryuunokokoro.blogspot.com/2011/07/precious-pelicula-comentarios.html

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  10. Birikino, benvenuto da queste parti, prima di tutto.
    Precious, come ho scritto, è un film molto anomalo.
    Certamente interessante, ricco di spunti - soprattutto dal punto di vista psicologico - eppure sempre sull'orlo del "troppo che stroppia".
    Andrò a dare un'occhiata al tuo blog.
    Alla prossima!

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