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sabato 5 giugno 2010

The final destination 3d


C'è di buono che Ellis ha preso questo film con una consistente dose di autoironia.
Perchè, in tutta onestà, l'ultimo capitolo della fortunata serie di Final destination è talmente imbarazzante da mettermi in difficoltà rispetto a quello che potrei scrivere in proposito.
Del resto, non posso neanche arrabbiarmi, e sfogare la mia ira funesta con parole di fuoco come quando trovo un film pretenzioso e malfatto, o palesemente dannoso per gli spettatori: Final destination è quello che è, ovvero molto molto poco.
Tolto il divertimento - neppure poi molto - di scoprire in quale arzigogolato modo moriranno uno dopo l'altro tutti i protagonisti e il tema dell'ineluttabilità del Destino, non resta che attendere fiduciosi e trepidanti la fine affogando i propri dispiaceri in un bel cuba - cosa che ho fatto molto volentieri -.
Quand'ecco il miracolo: di colpo, come un'illuminazione, o un'epifania, giunge il vero, enorme pregio di questa "pellicola".
Durata: un'ora e sedici minuti.
Tutto sommato, poteva andarci molto peggio.

"Don't fear the reaper,
baby take my hand,
don't fear the reaper,
we'll be able to fly."
MrFord

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