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mercoledì 9 giugno 2010

Dralion


Vedo già il dubbio insinuarsi nelle vostre smorfie, all'idea che io stia per parlare di uno spettacolo del Cirque du soleil, fenomeno di costume che è stato, specialmente nei primi anni del nuovo millennio, un vero e proprio tormentone, nonchè miele per le api radical chic con la volontà di cavalcare un nuovo fenomeno e per quelle operaie che non vedevano l'ora di mostrarsi all'avanguardia.
Cancellatevi ogni ghigno dalla faccia, ragazzi cari.
Qui non si ha di fronte solo una moda del momento, ma qualcosa che ha cambiato le regole del circo inteso come tutti noi lo abbiamo sempre inteso, tra cinema e zingari, bancarelle di luna park e manifesti coloratissimi attaccati nei sottopassaggi dei grigi svincoli delle nostre tangenziali.
Il Nouveu cirque - ecco che la mia Julez diviene consulente tecnico fondamentale -, di cui il Cirque du soleil è portabandiera, ribalta il concetto del tendone almeno quanto Lost ha fatto con quello di serial tv: per prima cosa la storia, o il concetto della stessa, è base e punto focale dell'intero spettacolo, non più basato solo ed esclusivamente sul susseguirsi di numeri completamente scollegati l'uno dall'altro, magistralmente eseguiti e giocati sulla ricerca dell'applauso e dell'effimero decretarsi di un successo.
Qui si parte da un concetto, per poi allargarsi a macchia d'olio.
Certo, i numeri ci sono, e assolutamente incredibili: cose da mille e una notte, che sono frutto dell'unione di un talento artistico innato e di decenni, anni, ore, minuti, secondi di allenamento costante. Ma tutti, e proprio tutti, nella confezione, sono al servizio di un'unica idea, o trama - se così si può chiamare -, che in Dralion in particolare gioca sull'abilità di "confondere" il pubblico con i trucchi dei suoi protagonisti per poi sferrare i colpi decisivi grazie all'apporto stupefacente dei clowns, totalmente innovativi rispetto al concetto tradizionale di questa malinconica figura, tutti eccezionali artisticamente, e capaci di smitizzare l'aura quasi magica dello spettacolo in una rilettura tanto moderna quanto leggera.
Una specie di The prestige.
Certo, io parlo da profano totale, quindi ora accantono i pipponi da chi finge di saperne e ammetto senza pudore di essere rimasto per quasi tutto il tempo strabiliato - oltre che divertito, considerati, oltre i succitati clown, siparietti da perla come il cantante in stile Piton - dai numeri che questi incredibili artisti sono in grado di produrre: cose come il passaggio di giocoleria con le palle - che detto così suona proprio strano - o il numero dei ragazzini in equilibrio sui "palloni" - qui ancora più strano - o i tessuti tramutati in storia d'amore dai due Romeo e Giulietta in blu richiamano tutto il mistero e il fascino dello "spettacolo più grande del mondo", e valgono senz'altro da soli il tempo della visione.
Eppure c'è qualcosa che è impossibile descrivere, in questo mondo nuovo che ho iniziato ad esplorare.
Qualcosa che ricorda il Cinema.
Il passaggio che vuole una storia narrata al centro di tutto, capace di venire prima anche dello sfoggio tecnico più impensabile.
Ma andando oltre la storia e l'innovazione del Nouveau cirque, dello spettacolo, della sua trama e dei suoi numeri, la cosa principale è che guardando Dralion mi sono sentito come uno dei tanti bambini con il sorriso pieno e lo sguardo rivolto al cielo che di sfuggita vengono inquadrati.
La meraviglia, cari ragazzi, è il cuore più grande del più grande spettacolo del mondo.
Che è il Circo.
O il Cinema?
Forse un pò tutti e due.


"No one leaves til the night is done,
the amplifier starts to hum,
the carnival it's just begun.
You're in the psy,
you're in the psycho-circus...
And I say welcome to the show!"
MrFord

1 commento:

  1. Querer
    Entre cielo y mar
    Sin fuerza de gravedad
    Sentimiento de libertad

    Querer
    Sin jamas esperar
    Dar solo para dar
    Siempre y todavia mas

    Amar
    Para poder luchar
    Contra el viento y volar
    Descubir la belleza del mar

    Querer
    Y poder compartir
    Nuestra sed de vivir
    El regalo que nos da el amor
    Es la vida

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