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lunedì 27 maggio 2019

White Russian's Bulletin



Nonostante le settimane piene di un maggio lavorativo piuttosto intenso, anche a questo giro il Saloon è riuscito a presentarsi all'appuntamento con il Bulletin con due cocktail di grande fordianità pronti, sulla carta, a rendere questa insolita primavera autunnale decisamente interessante, che si parli di piccolo o grande schermo: saranno riusciti nell'intento, o anche per titoli "di sicurezza" si sarà concretizzato l'agguato delle bottigliate?


MrFord



COBRA KAI - STAGIONE 2 (Youtube Originals, USA, 2019)

Cobra Kai Poster


Lo scorso anno, quando a sorpresa uscì per Youtube Originals la prima stagione di Cobra Kai, pensai che sarebbe stata un'operazione nostalgia perfetta per i vecchiacci come me, che ancora oggi, quando nessuno li vede, posano nel colpo dell'airone che permise all'underdog Daniel LaRusso di battere il favorito Johnny Lawrence nell'All Valley Tournament per gli under diciotto dell'ottantaquattro.
Invece, amarcord a parte, gli autori di Cobra Kai non solo finirono per attualizzare le vicende degli ormai ultracinquantenni Daniel e Johnny, ma anche per rendere profondo, divertente e a tratti drammatico un serial che suonava, inizialmente, come un divertissement: con questa seconda stagione la conferma della bontà del prodotto è arrivata, a partire dall'utilizzo del vecchio sensei di Johnny nonchè villain numero uno - o quasi - del brand cinematografico John Kreese fino all'evoluzione dei personaggi, su tutti proprio quello di Lawrence, scritto benissimo, incredibilmente fallibile e dunque incredibilmente umano. 
Il crescendo degli ultimi episodi, impreziositi dalla cornice da commedia romantica del nono e dalla chiusura assolutamente drammatica del decimo - che già alimenta un hype pazzesco per la terza stagione -, mette il sigillo ad un'operazione che, ormai, è una delle certezze più solide che posso avere sul piccolo schermo, e che mi fa immaginare ad un ponte ideale tra la mia generazione e quella dei Fordini. In fondo, dai la cera e togli la cera funziona ancora. E molto bene.





DRAGGED ACROSS CONCRETE (S. Craig Zahler, Canada/USA, 2018, 159')

Dragged Across Concrete Poster


Zahler, noto al Saloon per aver stupito con l'ottimo Bone Tomahawk ed aver consolidato la sua posizione con Brawl in cell block 99, continua il suo percorso da regista grindhouse confezionando un poliziesco violento e dai ritmi dilatati che almeno fino a mezzora dalla conclusione regala l'impressione di essere un vero e proprio miracolo di gestione: non che il finale sia deludente, ma considerato il percorso del regista, non regala sorprese rispetto a chi, ormai, conosce il suo "modus operandi". 
Un film solido, ruvido, lento eppure magnetico, ottimo nel gestire personaggi anche marginali come fossero veri e propri protagonisti, violento nel modo in cui piacerebbe a Tarantino, e non solo, senza speranze ma in qualche modo ottimista: peccato davvero che il marchio di fabbrica, al terzo lavoro, andrebbe modificato quantomeno per non rischiare di lasciare che chi ha seguito dal principio la sua opera possa prevedere tutto, o quasi.
Molto bene Gibson, pulp la rapina, interessanti le riflessioni "sociali" trasmesse attraverso la moglie proprio del charachter dell'attore/regista australiano: sarà sottovalutato, ma non bisognerebbe sottovalutarlo.


7 commenti:

  1. Secondo Zahler che perdo a Venezia dopo Brawl in cell, e tutto per colpa di quel minutaggio eccessivo e di quella violenza sempre sbandierata. In questo caso, anche per la presenza di Gibson, ammetto.
    Ma con tutta calma, magari prima o poi me li vedo tutti e due.

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    1. Non mi pare un film lisacostiano, ma un tentativo lo puoi sempre fare. ;)

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  2. Cobra Kai è un signor esperimento riuscito, e il lavoro su Johnny Lawrence pazzesco. Sono già in super hype per la terza. ;)

    Zahler secondo me con questo è partito alla grande, ma nel finale, a mio parere, si è lasciato andare in un "troppo Zahler": per me il suo meglio resta Bone Tomahawk.

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  3. Penso di essere uno dei pochi che non ha mai apprezzato la serie Karate Kid, e tantomeno cose tipo Il Ragazzo Dal Kimono D'oro con Rossi Stuart

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    1. Beh, Il ragazzo dal kimono d'oro era una robetta italiana fatta per scimmiottare proprio Karate Kid, e anche se mi piace per affetto è una cosa ben diversa soprattutto dal primo Karate Kid, uno dei più bei film di formazione anni ottanta. ;)

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  4. Considerando che la prima stagione di Cobra Kai mi era sorprendentemente piaciuta, potrei anche guardarmi la seconda. Sebbene al momento non mi ispiri troppissimo, complice la tua recensione sul positivo andante, ma magari d'estate un recupero ci starà.

    Meno possibilità di un recupero invece per quella roba con Mel Gibson. Magari potrei guardarlo giusto per la sua tarantinianità...

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    1. Secondo me Cobra Kai potrebbe sorprendentemente piacerti ancora una volta. Mi saprai dire.
      Sul film di Zahler, invece, ho fortissimi dubbi. ;)

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