Pagine

mercoledì 1 agosto 2018

Notte Horror 2018 - Scanners (David Cronenberg, Canada, 1981, 103')

 


Come ogni anno, e pur affrontando forse i dodici mesi peggiori della blogosfera che possa ricordare in termini di visite, commenti, entusiasmo dei suoi abitanti, l'intramontabile gruppo di F. I. C. A. anche per questa caldissima estate duemiladiciotto ha riportato sugli schermi Notte Horror, iniziativa tra le più amate di noi vecchi cinefili della rete. Pur se con un lieve ritardo rispetto alle ventitre preannunciate dal programma, anche il Saloon risponde presente rispolverando un vecchio titolo firmato da quello che, oggi, è considerato un mostro sacro: David Cronenberg.






Fatta eccezione per gli stanchi lavori più recenti, ho sempre considerato David Cronenberg come uno dei cineasti più importanti che il Nordamerica abbia regalato alla settima arte, autore di cult assoluti e noti come La mosca, Videodrome e Crash, gioelli meno noti - Inseparabili - e veri e propri Capolavori - A history of violence e La promessa dell'assassino -: il lavoro del regista canadese, legato a doppio filo alle mutazioni ed agli estremi, fossero essi fisici o mentali, ebbe inizio e si sviluppò grazie all'incontro tra horror, thriller e sci-fi delle sue prime opere, tra le quali spicca senza dubbio Scanners, amatissimo da una parte della critica di nicchia e degli appassionati che consolidò la fama dell'allora non così noto David e lo lanciò verso una carriera di successi.
Ricordavo poco di questa pellicola che ai tempi, per l'appunto, di Notte Horror, rividi diverse volte accanto a mio fratello, che credo la ami alla follia ancora oggi, fatta eccezione per il mitico Michael Ironside, caratterista che per quanto mi riguarda è un simbolo di un certo tipo di personaggi nei film "di paura" anni ottanta e novanta: senza dubbio tutti i semi della ricerca di Cronenberg sono presenti, così come l'idea di un futuro distopico come allora poco ancora si immaginava, legato ad un immaginario che pescava tra le altre cose dai fumetti - in un certo senso, gli Scanners possono essere associati ai mutanti Marvel - e trasformava in angoscia l'idea di avere un "superpotere" - quello che accadrà poi con il già citato La Mosca qualche anno dopo -.
Senza ombra di dubbio, per quanto valido e piacevole da riscoprire come un oggetto vintage, Scanners appare però prigioniero della sua epoca - se non addirittura degli anni settanta -, quasi datato se filtrato attraverso gli occhi e la realtà attuali, ben più smaliziati a prescindere dagli effetti, l'atmosfera ed i costumi: la visione, dunque, diventa d'affetto o "di storia" se intrapresa da appassionati o studenti di Cinema, interessante se affrontata con lo spirito dell'amante della settima arte e del percorso di un regista che, nonostante il declino degli ultimi anni, è senza dubbio da considerarsi grande, ma assolutamente nemica del pubblico attuale o comunque meno legato a titoli che non siano popcorn movies o proposte disimpegnate da weekend.
Certo, Ironside con quell'espressione che ricorda Jack Nicholson è un cattivo d'eccezione, le teste che esplodono a seguito dei poteri degli Scanners rendono molto bene l'idea del concetto di splatter che Cronenberg non ha mai nascosto di amare, la tensione e l'utilizzo della corporazione come organo di controllo e potere ha sempre il suo fascino - mi ha ricordato l'atmosfera di un altro grande film del regista, La zona morta -, eppure perfino questo vecchio cowboy ha patito almeno in parte gli anni che cominciano a pesare sulle spalle di questo lavoro, un pò come quando si ascolta un disco che un ventennio prima si è consumato e che, ripreso a distanza, pare incapace di regalare le stesse emozioni.
Ma il bello di Notte Horror è anche questo: un pò di sana, vecchia nostalgia fuori tempo massimo per quei momenti magici in cui pare che il tempo si fermi e non possa mai andare avanti.
Quei momenti che si vivono solo da bambini, quando ci si copre gli occhi ma si tiene sempre uno spiraglio aperto per avere il gusto del brivido.
E che, da adulti, si possono rivivere solo attraverso i catalizzatori di quei ricordi.



MrFord



21 commenti:

  1. Per me Cronnie non si è rammollito. Anche se l'età ormai fa il suo corso, ed è quindi (fisio)logico non aspettarsi più i fasti degli anni d'oro, è sempre stato coerente con se stesso e col proprio stile, senza mai scendere a compromessi.
    Qui sì, concordo con te, risente fin troppo dei suoi anni e ancora oggi appare datato, però fa capire come già da scugnizzo il nostro aveva le idee ben chiare.

    E purtroppo sì, quest'ultimo anno per la blogsfera è stato abbastanza nefasto...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le idee erano molto chiare, peccato che con gli ultimi film si sia un pò buttato via.
      Ma resta sempre lui.

      Elimina
  2. io gli avrei dato tre bicchieri, comunque, scanners è un signor film; la prima volta che lo vidi mi ha incollata letteralmente alla poltrona ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il film è affascinante, è un cult, ma resta senza dubbio datato, purtroppo.

      Elimina
  3. Si, forse il film non è invecchiato benissimo, ma rimane sempre un cult che si riguarda ogni volta con piacere

    RispondiElimina
  4. Cronenberg riceverà il Leone d'oro alla carriera alla prossima Mostra di Venezia: se, come probabile, ci sarà una sua retrospettiva spero di vedere questo film!

    RispondiElimina
  5. E' un pò come con La Chiesa.
    Ci sono film che se non ti sono piaciuti allora difficilmente saresti disposto a dar loro una nuova possibilità.
    Scanner non mi ha entusiasmato allora e dubito lo possa fare adesso.
    No, non mi è proprio piaciuto.
    Anche se fra questi, di notte Horror, che conosco non è di sicuro al primo posto come bruttezza.
    Il prossimo titolo che presentate per me si merita la palma d'oro ;)
    Comunque interessante la tua disamina su mutanti Marvel e gli Scanners...non ci avevo mai pensato.
    Ciao james.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A mio parere si tratta di un buonissimo prodotto, che ha come principale difetto semplicemente il fatto di essere invecchiato.

      Elimina
  6. Purtroppo con Cronenberg ho un rapporto parecchio conflittuale e parecchi dei suoi lavori ancora mi mancano. Questo é uno di quelli a cui peró dovrei dare un'opportunitá prima o poi. Buona notte horror!

    RispondiElimina
  7. Quest'anno vedrò per la prima volta La mosca, e quindi non conosco e visto neanche questo, tuttavia la tua recensione mi spinge a recuperarlo ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non hai mai visto La mosca!?!? Ti invidio tantissimo!

      Elimina
  8. Il senso ce l'ha ancora tutto, potente come Ironside.
    E' invecchiato maluccio, tutto qui. Un pò come Cronenberg. ;)

    RispondiElimina
  9. Mamma mia che filmone super cult. Grande Cronenberg che con questo film porta avanti la sua poetica della nuova carne.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cult senza dubbio, anche se devo ammettere che è invecchiato maluccio.

      Elimina
  10. Un film che è un po' come te, Ford: non è invecchiato troppo bene. :D

    Molto meglio il successivo Videodrome.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, Videodrome è sicuramente di un altro livello. Ma si notava già la classe di Cronenberg.

      Elimina
  11. Se un film invecchia male, specialmente un Cronenberg, non è importante. Importante è che sia stato potente nel periodo in cui è uscito e Scanners lo è stato: ti ha preso le budella e le usate come un elastico per la fionda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo senza dubbio. Ha meriti importanti, se non altro di aver posto le fondamenta del Cinema di un grandissimo regista.

      Elimina