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lunedì 16 luglio 2018
Saloon Mundial: la dura legge del gol
E così, il Mondiale duemiladiciotto, il primo che abbia vissuto da "non tifoso", è finito.
Da un certo punto di vista si è chiuso nel modo peggiore, con la squadra tra le quattro rimaste in gara che meno avrei voluto vedere trionfare, ma dall'altro ha regalato senza dubbio una delle finali più ricche di gol della Storia, ed ha oggettivamente incoronato una squadra che, pur non giocando un bel calcio - del resto, non lo era neppure il nostro nel duemilasei - è stata in svantaggio per nove minuti in tutta la competizione, ha saputo costruire una generazione di giocatori giovani, affamati e talentuosi e negli ultimi vent'anni un team che ha raggiunto tre finali mondiali su sei ed una europea. Certo non cosa da poco.
Dall'altra parte, esce a testa alta una Croazia che ha regalato forse il miglior approccio al campo della competizione, e che ha patito principalmente la mancanza di qualcuno in grado di prendere per mano la squadra e, dopo minuti e minuti di nulla, cambiare il destino di uno - o più - match: Modric e Rakitic, forse i più talentuosi tra i biancorossi, soffrono entrambi del morbo di Messi, e personalmente ho finito per apprezzare decisamente di più gente come Vida, che pare uno uscito ieri dal carcere e lotta dal primo all'ultimo minuto, tecnica o no.
Del resto la Francia, che subisce come un incassatore e riparte con la velocità di una macchina da corsa, può invece contare sulle giocate di ragazzi forse difficili da digerire come Pogba e Mbappè - che, in realtà, sono semplicemente ragazzi - e sull'intelligenza di un grandissimo Griezmann, vero motore di quella che è considerata una squadra di fenomeni, e quando meno l'avversario se l'aspetta, sfodera zampate che sono macigni poggiati sulle spalle di chi si trova di fronte, in grado anche di rendere papere come quella di Lloris giusto un aneddoto da raccontare nel corso della sbronza che segue la vittoria.
Dunque, la finale ha consegnato la Coppa alla squadra che ha giocato peggio ma che ha saputo sfruttare al meglio i suoi talenti, che ricorda la canzone degli 883 ma che non deve sminuire i vincitori o giustificare i perdenti: è andata così, ed è stato giusto e bello vedere che tutti, in misura diversa, l'anno accettato condividendo anche la bellissima doccia finale. Putin escluso.
Ma ci sta anche questo.
Il Mondiale è finito, è stato emozionante ed intenso, ha regalato gioie e dolori, match dalla tensione palpabile - come quello di oggi pomeriggio - ed altri vissuti con leggerezza - l'Inghilterra non pervenuta alla "finalina" per il terzo e quarto posto, giustamente vinta dal Belgio -: è stato il primo Mondiale VAR - sistema che continuo ad apprezzare - e quello, forse, con più sorprese dai tempi della pilotatissima kermesse del duemiladue, ha portato un cambiamento nel panorama calcistico delle stelle e delle Nazionali considerate istituzioni ed una ventata di aria fresca in un calcio che, finalmente, pare uscire dall'epoca segnata dal tiki taka spagnolo.
Uno dei giocatori fondamentali - anche se deve ancora dimostrare davvero tutto - è un ragazzo che non ha ancora vent'anni, e che ai tempi in cui Deschamps sollevava la coppa nel novantotto non era ancora nato, quando si portavano divise larghissime e non era possibile rivalutare una decisione arbitrale.
Il bello del nuovo, del Tempo che passa, dell'idea che qui in Italia possa essere in fasce il giocatore che ci farà vincere di nuovo un Mondiale tra vent'anni è tutto qui.
E' giusto che i Bleus si godano la vittoria. Anche se qui al Saloon si sperava di festeggiare per le strade di Zagabria, che da quanto sento hanno già trovato lo stimolo per farlo comunque, rispetto ad un risultato storico.
Restano, a rovinare la festa, il pensiero del già citato Putin unico sotto l'ombrello durante la cerimonia di premiazione, ed il pensiero per il destino di chi, nel nome delle Pussy Riot, ha pacificamente invaso il campo sul finire della partita: sinceramente penso che tutto quello che si potrebbe risolvere male si risolva bene, e che la festa non nasconda troppa sporcizia sotto il tappeto.
Per il resto, brindo a chi ha vinto e a chi ha perso, sapendo bene per quale parte ho lottato e continuerò a lottare.
MrFord
Sai che, tutto sommato, alla fine questa Francia ha finito per starmi simpatica; sarà stato merito di Deschamps, il meno sgrandazzo tra i campioni del mondo del '98, sarà stata la comparsa di Mbappé, che promette (ed io lo spero) di essere la bandiera di una nuova generazione di fenomeni, adesso che Ronaldo e Messi iniziano a mostrare gli anni e poi una squadra multietnica, che un po' come dovrà essere il futuro dell'Europa. Avrei preferito il Belgio, certo, che pure ha giocato meglio per quasi tutto il mondiale, ma per vincere non bisogna sbagliare mai e i Francesi hanno fatto solo due errori: non hanno puntato sulla simpatia, giocando in modo rinunciatario l'unica partita finita sullo 0:0 di tutta la coppa e hanno preso gol in una disattenzione del portiere. Ma ormai era troppo tardi. Merito comunque alla Croatia che ha dimostrato al mondo che per giocare buon calcio non serve avere un grande campionato e neppure un bacino di giovani infinito.
RispondiEliminaSenza dubbio questa Francia non è antipatica come quella del '98 o del 2006, eppure per questioni ormai radicate non riesco proprio a farmela andare giù. Ha grande varietà e grandi talenti, ma resta comunque una "nemica". Giusto che festeggino, ma non me la sento di farlo con loro. ;)
EliminaNell'anno in cui non c'è l'Italia vince la nemica numero uno (seppur meritatamente), già, gran bel mondiale :D
RispondiEliminaMondiale molto bello, peccato per il risultato finale! ;)
EliminaAvrei preferito l'Inghilterra, ma alla fine ha vinto la squadra più forte. Nettamente più forte. La Croazia per un'ora avrà anche giocato meglio, ma in maniera sterile e non si è quasi mai rivelata pericolosa. E' stata giusto fastidiosa come un moscerino, che però alla fine viene inevitabilmente schiacciato. Troppo netta la differenza di classe e di talento. Non c'è stata proprio gara. Viva la giovane Francia, abbasso i vecchi moscerini croati. E fordiani. ;)
RispondiEliminaPiù che la squadra più forte, ha vinto quella con i singoli dal guizzo migliore: questa è stata senza dubbio la forza della Francia.
EliminaAd ogni modo ha vinto, giusto che venga celebrata e che festeggi.
Ho iniziato a seguire il mondiale da Uruguay Portogallo (godendo come un riccio ovviamente) e poi ho seguito con molto divertimento le partite dell'Inghilterra. Vedere gli scozzesi tifare Colombia è stata una delle cose piu divertenti della vacanza scozzese. Per quanto anche vedere il Belgio umiliare il Brasile non è stato niente male.
RispondiEliminaAvrei voluto il Belgio in finale con la Croazia, e invece mi è toccato vedere vincere la mia nemica Francia. Spero di rifarmi tra quattro anni! ;)
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