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mercoledì 14 marzo 2018

BoJack Horseman - Stagione 3 (Netflix, USA, 2016)





E' davvero dura, a volte, essere degli stronzi.
Nella maggior parte dei casi a farne le spese è chi sta accanto ai suddetti, ma di tanto in tanto, quando la merda piove e gli stronzi, per l'appunto, sono per la strada rigorosamente senza ombrello, capiscono quanto sia dura essere come si è.
BoJack Horseman è uno stronzo. Spesso e volentieri non si rende conto delle necessità di chi lo circonda, è egoista, alcolizzato, dipendente dai suoi lati oscuri, e chi più ne ha, più ne metta.
Eppure essere così com'è lo rende in grado di affrontare il mondo, e di tanto in tanto, regalare emozioni sincere proprio perchè non velate da quella piccola ipocrisia che, inesorabilmente, è parte della società ma non di chi ne sta ai margini, o al di fuori.
E la storia di BoJack, sempre più maliconica e a tratti struggente, incalza e tocca nel profondo episodio dopo episodio, regalando in questa sua terza annata due episodi che potrebbero essere definiti quasi Capolavori, Fish out of water - geniale e assurdo come un trip - e That's too much, man - un lento, inesorabile, poetico lungo addio -, confermando il carisma di uno dei charachter più interessanti della Storia recente del piccolo schermo, tridimensionale ed imperfetto neanche fosse davvero un attore scombinato e dissoluto, vero erede, almeno per me, di quell'Hank Moody che ho amato alla follia ed ha rappresentato una sorta di mia versione "amplificata".
Dunque, da stronzo e da persona vulnerabile ai suoi lati oscuri, non posso che stare dalla parte del vecchio BoJack, pronto ad una rincorsa all'Oscar che potrebbe significare un rilancio della sua carriera ed un riconoscimento al suo talento, con la conseguente sbronza di gloria o rovinosa caduta conseguenti, e mentre tutti attorno a lui paiono cercare quantomeno di andare avanti, cambiare, trovare una propria strada, il nostro cavallo sregolato guarda l'abisso che si porta dentro quasi crogiolandosi nell'essere guardato di rimando, pensando forse che per uno stronzo non ci sarà mai il "troppo tardi", anche quando si finisce per autocommiserarsi.
Il problema è che il troppo tardi prima o poi arriva, e a quel punto si è costretti a scegliere davvero una strada da prendere.
Ma a prescindere dalle ipotesi che, probabilmente, affronterò nella visione della quarta stagione, BoJack Horseman diviene senza ombra di dubbio una delle serie più drammatiche che abbia visto negli ultimi anni, grandiosa nel far digerire ferite e lacrime servendole accanto al grottesco, all'ironia, a quel qualcosa che, come nel già citato Fish out of water, sembra lontanissimo da noi, e invece ci apre il cuore neanche fosse un cazzo di chirurgo che nessuno potrebbe immaginare neppure in televisione, una specie di incrocio folle tra Derek Shepard e Hannibal Lecter.
Dunque, da stronzo ma anche da amante della vita e delle belle cose - su grande e piccolo schermo - spero che la cavalcata di BoJack possa durare ancora molto, e non smetta di essere così fottutamente schietta, incasinata, caotica, bevuta, carnosa, divertita, arrabbiata e qualunque altro aggettivo possiate farvi passare per la testa e renda bene l'idea di quanto forte sia la vita, e di quanto sia bello viverla ammettendo a se stessi - che poi, in fondo, è quello che conta, dato che, come si diceva in Lost, "si vive insieme, si muore soli" - tutto di se stessi.
Perchè potremo essere casinisti, bugiardi, eccessivi con il mondo e chiunque ci abiti, ma non potremo mai davvero esserlo con quello che è con noi da quando ci svegliamo la mattina a quando crolliamo addormentati la sera, che è lo stesso che guardiamo nello specchio.
E come un abisso, ci rimanda lo sguardo.




MrFord




 

13 commenti:

  1. Ti dico solo che nella quarta stagione c'è un episodio che da solo surclassa tutti quelli che lo hanno preceduto.
    Prepara i fazzoletti...
    Davvero, una serie magnifica e di incredibile profondità.

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    1. Davvero. Una serie profonda ed emozionante. Grande BoJack.

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  2. Drammatico in maniera spietata ma ironico in maniera spietata. La quarta secondo me resta all'altezza delle precedenti ed è ancora più corale. Però Fish out of water è ancora il mio episodio preferito

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    1. Fish out of water è un Capolavoro. Senza se e senza ma.

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  3. Stagione potentissima davvero. E prima o poi Hank Moody dovrò conoscerlo!

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    1. Non conosci Moody? Rimedia prima di subito, o sono bottigliate! ;)

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  4. Ottima e non troppo fordiana la nuova header.
    O meglio: ottima proprio perché non troppo fordiana. XD

    Quanto alle tue parole le sottoscrivo. Soprattutto quelle in cui ti definisci uno stronzo ahahahah

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  5. Non potevo non concedergli quellospazio. E' uno dei charachters che ho più amato di recente.

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