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mercoledì 11 ottobre 2017

Twin Peaks - Stagione 3 (Showtime, USA, 2017)




Se torno indietro nel tempo al periodo che si accavallò tra la fine delle elementari e l'inizio delle medie, ricordo bene l'impatto che ebbe Twin Peaks, folle creatura di David Lynch che cambiò radicalmente il mondo delle proposte da piccolo schermo iniziando la rivoluzione che portò, un passo alla volta - e grazie anche alla tempesta che fu Lost anni dopo - alla realtà consolidata attuale in cui i titoli per la televisione finiscono spesso e volentieri per superare in qualità quelli cinematografici.
Ricordo anche l'impatto che ebbe il charachter di Bob sul sottoscritto, diventando l'unico, vero, grande spauracchio per anni e anni, alla faccia di tutti gli horror che avevo divorato a mazzi fin da bambino.
Con Twin Peaks, e la morte di Laura Palmer, terminava in qualche modo l'età dell'innocenza delle produzioni da piccolo schermo, le regole venivano cambiate o sovvertite, la follia entrava a far parte del nostro mondo, ed il Male assumeva sembianze da porta accanto.
Un quarto di secolo dopo, a realizzare i sogni di fan accaniti e completare il puzzle, è giunta questa terza stagione atta a chiarire quello che accadde all'Agente Cooper al termine del finale della season two, chiusa tra il suo doppelganger, il sempre presente Bob, la Loggia Nera e dimensioni parallele varie - andatevi a rileggere il botta e risposta "futuristico" tra Julez, il sottoscritto e Cannibal in coda al post -.
Personalmente, non sapevo cosa aspettarmi dalla visione, in parte perchè la mancanza di un personaggio cardine come Bob si sarebbe sentita - l'attore che lo interpretava, Frank Silva, morì poco tempo dopo le riprese di Fuoco cammina con me -, in parte perchè, nonostante la sua struttura caotica, il finale della season two poteva tranquillamente restare così com'era.
Ed ammetto che non è stato così semplice, raggiungere il diciottesimo episodio.
In questo "nuovo" Twin Peaks, infatti, ci sono alcune cose al limite del geniale ed altre completamente assurde o campate in aria, cose decisamente positive ed altre clamorosamente negative.
Considerato che è impossibile scrivere una recensione normale di un lavoro come questo, analizzerò entrambi i lati della medaglia nel modo più razionale possibile, cominciando con le note dolenti.
Per prima cosa, il fan service: è stato criticatissimo rispetto a prodotti come Game of thrones, quando questo Twin Peaks pare creato ad uso e consumo dei fan; peccato che, per essere fan in grado di godere del servizio, si debba necessariamente essere cultori del lavoro di Lynch e Frost su Laura Palmer e soci a livello maniacale e quasi religioso, pena il cogliere meno la metà delle citazioni e delle strizzate d'occhio dell'Autore.
Segue a ruota il ritmo, assolutamente sfiancante per la sua lentezza in alcuni episodi.
L'evoluzione della storia, poi, passa dal passo alla volta ma non trattenete il fiato dei personaggi e delle varie vicende dell'intera stagione all'accelerata furiosa degli ultimi due episodi, quasi come se gli autori si fossero accorti troppo tardi di essere arrivati a ridosso del termine e si fossero trovati costretti a tagliare corto il più possibile.
Inoltre, questo Twin Peaks non è Twin Peaks: l'atmosfera di tensione e paura costante delle prime due stagioni non viene praticamente neppure sfiorata - se non in un paio di passaggi grazie a Laura e Sara Palmer -, e le location e le storie distanti anche "geograficamente" dalla "ridente" cittadina poco aiutano a tornare davvero per le sue strade, che paiono più che altro uno di quei locali dove si rifugiano gli over cinquanta pieni di nostalgia della loro giovinezza.
A salvare il salvabile, però, pensa Kyle MacLachlan, strepitoso nella tripla parte del Cooper cattivo, quello buono e soprattutto Dougie Jones, il vero asso nella manica della stagione, probabilmente il motivo principale per il quale dopo i primi quattro episodi ho deciso di continuare fino alla fine e gli ultimi due mi sono risultati assolutamente pasticciati ed inutili.
L'impacciato assicuratore di Las Vegas diventa l'emblema della genialità di un regista che ho sempre amato - e che continuerò ad amare - e della parte assolutamente imperdibile di questa stagione, dalla sequenza al casinò - quel mitico "Hellooooo!" sarà uno dei miei cavalli di battaglia per i prossimi mesi - ai due gangsters che lo gestiscono, dalle truffe assicurative al caffè, dalle rivincite di un loser alla magia del nonsense: per quanto mi riguarda, l'effetto dello scarafaggio rovesciato di Dougie non solo è il motore di questo prodotto, ma anche il motivo per il quale Lynch è stato considerato come uno dei grandi degli ultimi trent'anni negli States e non solo.
Curioso pensare come il Twin Peaks di allora fosse rappresentato dall'emblema della paura - almeno per il sottoscritto - Bob, mentre ora è lo spassoso Dougie a farla da padrone: forse sono cambiati i tempi, forse non ho capito nulla di quello che Lynch ha voluto raccontare, forse dovrei chiedermi "in che anno siamo?" come Cooper al termine dell'ultimo episodio, o forse dovrò aspettare altri venticinque anni per vedere dipanata la matassa.
Per il momento, poco importa.
Io tiro la maniglia, grido "Hellooooooo!" e mi butto a vivere.
Gli incubi e le grida li lascio a chi vuole perdersi nel Lato Oscuro.
O nella Loggia Nera.




MrFord

 


 

11 commenti:

  1. bella recensione, ma io avrei aggiunto un bicchierino in più, in quanto la parte 8 è un film a se stante ed è un capolavoro assoluto del piccolo schermo, perchè non ne hai parlato? La terza stagione non è affatto twin peaks è vero, perchè vuole tenersi alla larga dalle precedenti stagioni, in quanto Cooper è il protagonista di questa stagione, e deve ritrovare la strada di casa e soprattutto deve tornare se stesso, ce la farà, ma a un prezzo che conosciamo tutti ^^

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    1. Senza dubbio le sequenze geniali sono molte, ma si patisce spesso il ritmo e non tutto funziona. Da quattro, per me, quando si parla di Twin Peaks c'è solo la prima stagione.

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    2. ahiahiahi...per me è tutta la serie da quattro bicchieri, si lo so sono di parte, essendoci cresciuta e avendola anche vissuta in prima persona durante la visione come qualcosa di magico che ha cambiato un po' tutto il mondo cinetelevisivo...erano altri tempi, ma Lynch comunque ha dato prova che può rivoluzionare ancora il piccolo schermo xD

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  2. Ciao Ford!
    Tutto vero quel che dici, però a me piace guardarlo dal lato positivo.
    Di certo è cambiato, di certo è un fanservice a un livello più profondo, di certo non è semplice.
    E, di certo, continueremo a parlarne per molto tempo...^^

    Moz-

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    1. Se ne parlerà a vita, secondo me.
      Ma del resto Lynch non passa mai indifferente.

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  3. Non ricordavo quello scambio di battute. Tra l'altro allora eravamo molto amichevoli. Era il lontano 2010 e non eravamo ancora diventati acerrimi nemici. I nostri doppelganger cattivi evidentemente dovevano ancora uscire dalla Loggia Nera.
    A quanto pare però il sempre attento David Lynch era in ascolto e ha deciso di accogliere la richiesta (poi nemmeno tamarrissima) di Julez. :)

    Sulla stagione in linea di massima siamo abbastanza d'accordo: grande Dougie, qualche momento geniale ma anche tanta noia.
    Non sono invece per niente d'accordo sui due episodi conclusivi, che per me hanno dato un senso all'intera stagione, fino ad arrivare a una scena conclusiva che è qualcosa di enorme.
    Forse tra altri 25 anni te ne renderai conto anche tu. ;)

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    1. Forse sì.
      Intanto vorrei capire cosa ci sarebbe di enorme in quella scena. ;)

      Detto questo, Dougie rules.
      Lui è il lato amichevole che ai tempi tiravamo fuori anche noi. ;)

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  4. L'ho terminata poco dopo la messa in onda, e sono ancora a bocca (mente?!?) aperta. Sconvolgente, epico, meraviglioso. Niente sarà più come prima per me rispetto alle visioni cinetelevisive...bisogna entrarci del tutto però...giustamente non tutti hanno voglia.

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    1. Più che non avere voglia, secondo me a Lynch non importa un bel cazzo di chi entra e chi no nella sua serie.
      Questo, però, a tratti diventa un limite.

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  5. Non ho avuto il coraggio di fare il rewatch delle serie vecchie(ci avevo provato qualche anno fa con risultati pessimi),quindi salto anche questo perchè ci capirei meno di nulla.Peccato però perchè suona intrigante!

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    1. Secondo me, fan service a parte, si può comunque guardare: solo occorre molta, molta pazienza. :)

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